Per il mio compleanno mi sono regalato un gioco per calcolatore appena uscito e, quindi, a prezzo pieno (*1). Ovviamente era un gioco di strategia e, in particolare, a tema fantascientifico: sviluppa le tecnologie, costruisci astronavi, acquisisci risorse e conquista nuovi pianeti. Una meccanica abbastanza tipica e consolidata che però prometteva alcune novità interessanti.
In realtà ero un po' scettico: conosco abbastanza bene la casa sviluppatrice (la svedese Paradox) perché è la stessa di Crusader King II (v. CK II e seguenti). Una delle caratteristiche della Paradox è quella di produrre molte espansioni opzionali che aggiungono nuove caratteristiche e funzionalità al gioco base. L'idea sarebbe buona se i contenuti aggiuntivi fossero sempre all'altezza del prezzo ma ultimamente con CK II ed Europa Universalis IV (un altro gioco di strategia che seguo con attenzione) ci marciano abbastanza: producono espansioni scadenti, o comunque ricche di errori o che introducono gravi problematiche nella meccanica del gioco, perché comunque sanno di avere una precisa quota di utenti che compreranno qualsiasi cosa (*3). Quindi vendono il gioco base a un prezzo più basso di analoghi prodotti di prima fascia (40€ contro 60€) ma, a questa cifra iniziale, andrà poi aggiunto il prezzo delle espansioni (tipicamente 15€ l'una).
Per questo motivo ero un po' titubante a procedere con l'acquisto... ma era il mio compleanno e così, invece di aspettare una settimana per leggere le prime recensioni più ponderate, ho proceduto con l'acquisto...
Sfortunatamente il gioco è molto peggio del previsto!
L'intelligenza artificiale del calcolatore è tragica (cioè gioca malissimo), alcune meccaniche del gioco non funzionano (ad esempio non ha senso costruire grosse navi da guerra perché, per lo stesso prezzo, le navi più piccole sono di gran lunga più efficienti...), l'interfaccia grafica ha gravi carenze (ad esempio non c'è una maniera semplice per sapere cosa si sta costruendo nei propri “porti spaziali”), la parte centrale del gioco è ripetitiva, etc...
Nel complesso un gioco quasi incompleto: il commento più comune delle recensioni negative è “Il gioco ha un grande potenziale ma ricontrollate fra 2 anni, dopo 4 o 5 espansioni...”
Il debutto è andato comunque bene perché questi problemi diventano evidenti solo dopo molte ore (>50) di gioco e, almeno inizialmente, tutto sembra essere molto avvincente e ben fatto.
Col senno di poi ho capito che probabilmente la scelta di affrettare la pubblicazione di questo gioco è stata voluta per battere sul tempo un altro gioco di questo tipo per il quale c'è molta aspettativa: Master of Orion. Addirittura, alle prime critiche negative, il direttore del progetto ha confermato che se le aspettava e che erano consci delle carenze del gioco! Evidentemente alla Paradox hanno voluto battere gli avversari sul tempo anche se non è detto che questa scelta non gli si rivolti contro...
Ma non è questa la “questione” del titolo...
I giochi Paradox sono anche molto configurabili e questo permette agli utenti più smaliziati di creare delle modifiche che vi aggiungono o ne cambiano dettagli più o meno complessi. Esiste poi un sistema integrato che permette di rendere pubbliche queste modifiche e di condividerle con gli altri utenti.
Una caratteristica del gioco accolta con qualche mugugno è la fazione umana i cui personaggi sono volutamente un miscuglio razziale piuttosto amorfo. L'idea della Paradox era quella di presentare la loro idea dell'umanità del futuro ma a molti utenti questa scelta ha dato fastidio (*2). Subito quindi, gli utenti “smaliziati” di cui sopra, hanno provveduto a creare delle modifiche che permettessero di giocare con personaggi solo “bianchi” e dai nomi europei. È chiaro che in questa iniziativa c'è anche una venatura di razzismo ma c'è da tenere presente che la maggior parte dei giochi permettono di definire l'aspetto del proprio personaggio nei minimi dettagli compreso il colore della pelle: da questo punto di vista la scelta della Paradox sembra una decisione inutilmente arbitraria.
Comunque, invece di permettere agli utenti di usare questa modifica, la Paradox ha pensato bene di censurarla e di toglierla dall'area comune dove era fruibile a tutti gli interessati.
L'addetta alle relazioni esterne della Paradox, è poi uscita con dichiarazioni elusive e poco chiare che in parte danno la colpa alla modifica e in parte a commenti, sembra razzisti, che l'accompagnavano. Ecco l'articolo a cui mi riferisco: Paradox pulls "discriminatory" Stellaris mod that made all humans white
C'è da dire che i commenti si possono cancellare e gli utenti che li hanno scritti possono essere segnalati in maniera che non ne possano aggiungere altri quindi, volendo, non ci sarebbe stato bisogno di censurare questa modifica...
Prima di proseguire vorrei che i miei lettori riprendessero fiato e pensassero per proprio conto se la scelta di censurare della Paradox è giusta.
Fatto?
Ecco allora la mia opinione: come sapete io sono contro la censura a prescindere ma in questo caso si potrebbe pensare che sia giusta “perché forza i giocatori ad abituarsi e immedesimarsi in un ambiente multietnico che corrisponde alla visione dell'umanità futura della Paradox”?
Che la visione del futuro della Paradox sia corretta è opinabile (*4) ma non è questa la mia obiezione principale.
Ciò che realmente non mi va giù è il “forzare” i giocatori, il costringere gli altri a fare qualcosa, seppure a “fin di bene”.
Quella del “fin di bene” è una morale semplicistica e presuntuosa che ha l'unico merito di sembrare giusta se non ci si riflette per più di qualche minuto.
Uno dei principi della filosofia della morale di Kant è che l'uomo debba essere il fine in se stesso ma non il mezzo. In altre parole il prossimo non deve essere adoperato per raggiungere un certo scopo. E io, in questo caso, sono perfettamente d'accordo con Kant...
Sarebbe legittimo che la Paradox cercasse di convincere i suoi giocatori a essere delle persone migliori ma è sbagliato che tenti di farlo forzandoli, e quindi usandoli, in qualsiasi maniera.
Questo dilemma morale ha molte affinità con le bugie a “fin di bene” (v. Abbasso le bugie bianche) ma, la mia sensazione è che, a causa dell'intervento fisico diretto, questo tipo di censura sia ancora più palesemente errato.
Nel frattempo (*5) ci sono state novità:
1. da fonti per "sentito dire" pare che la modifica sia stata censurata perché la sua descrizione, scritta dall'autore, sembra che avesse un contenuto razzista.
2. lo stesso autore ha ricondiviso la sua modifica (v. European Phenotypes and Names REBORN! (Original)) cambiando la descrizione e chiedendo ai commentatori di non urtare la "sensibilità svedese". A suo dire vuole vedere come si comporterà la Paradox e se censurerà di nuovo la sua modifica. Anch'io sono curioso.
3. Ah! e poi c'è un'altra modifica che, più democraticamente, permette di scegliere la sfumatura di colore della pelle preferita! Vedi Separate Human Phenotypes...
Conclusione: un gioco di per sé modesto e deludente sviluppato da una compagnia dallo scarso buon senso.
Nota (*1): di solito aspetto i super sconti (piuttosto frequenti) oppure compro giochi di sviluppatori indipendenti...
Nota (*2): io sono un fanatico delle partenze casuali e, nelle mie due partite, mi sono toccate delle razze di insetti disgustosi!
Nota (*3): inoltre ho la sensazione che gli sviluppatori migliori siano stati messi a lavorare sui nuovi prodotti, Stellaris appunto, e Hearts of Iron IV (un altro gioco strategico ambientato nella II guerra mondiale) che uscirà ai primi di giugno. Su CK2 ed EU4 devono invece lavorarci sviluppatori che non conoscono bene le meccaniche dei giochi visto i continui e clamorosi errori che rischiano di rendere ingiocabili questi prodotti.
Nota (*4): le uniche società multietniche sono in America del nord e in Europa: Cina, Giappone e India, ad esempio, sono etnicamente più uniformi. Quindi se il futuro, come sembra, sarà della Cina allora la previsione della Paradox si rivelerà sbagliata...
Nota (*5): avevo iniziato a scrivere questo pezzo un paio di giorni fa ma, a causa di un estemporaneo "ingolfamento" di articoli da pubblicare, esce solo oggi...
domenica 29 maggio 2016
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