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domenica 18 novembre 2012

Esposto alla pro-informazione

Altro effetto collaterale dell'essere ospite dai miei zii è che la sera (ma anche a pranzo!) si guardano tutti i telegiornali possibili: uno dopo l'altro, migrando avanti e indietro da RAI a Mediaset, senza il tempo di riflettere su quanto visto, ma accontentandosi dell'illusione di sapere ciò che sta succedendo...

Ho così sperimentato in prima persona un fenomeno del quale ero conscio ma che, sottovalutavo...
Mi riferisco a come venga presentato il governo Monti agli italiani.

Idealmente la stampa dovrebbe essere oggettiva e critica: dovrebbe cioè mostrare i fatti dando però agli utenti una chiave di lettura che aiuti i non addetti ai lavori a capire i dati forniti e ne evidenzi le pecche.

Ovviamente i nostri media fanno il contrario: sorvolano sui fatti e, invece di essere critici, sono accondiscendenti. Tipicamente i giornalisti fanno domandine da terza elementare al ministro di turno e poi annuiscano scodinzolando quando questi vantano i loro successi immaginari o i dubbi pregi delle loro scelte...
E poi si minimizzano i problemi, si usano termini tranquillizzanti, si guarda (spesso) dall'altra parte e si esaltano con squilli di trombe gli pseudo successi (*1) del governo. In poche parole si distorce la realtà per controllare l'opinione pubblica.
A volte si trascende la barriera dell'opinione e si cala direttamente nel campo delle bugie: mi è capitato di sentire dire che, grazie al governo, quest'anno abbiamo avuto una “ripresa debole”! Cioè un calo del 3% del PIL è considerato una ripresa? Qui si confonde il fortemente negativo chiamandolo leggermente positivo: pazzesco!

Comunque, come ho scritto, ero già conscio della linea editoriale dei nostri media, completamente sottomessa ai poteri forti che li controllano, ma non mi ero reso conto di quanto fosse forte l'influenza delle loro parole suadenti: io stesso infatti, che pure la penso ben diversamente, ne ho subito il fascino tranquillizzante... È umano nei momenti di profonda crisi come questa aggrapparsi a ogni speranza anche se, in fondo in fondo, si sa che è una menzogna.

Ho capito quindi quanto sia facile convincere quelle persone, che a differenza di me non giudicano i fatti ma ascoltano le chiacchiere, che il bianco sia nero e viceversa.
È chiaro che a queste persone i miei interventi su Monti & C. devono apparire come gli estemporanei ululati alla luna di un cane rabbioso...

Io non cerco di convincere i lettori delle mie idee ma gli chiedo di riflettere e ragionare con la propria testa: soprattutto di giudicare i fatti e considerare le parole per quel che valgono...

Nota (*1): in realtà più che di successi, visto che sarebbe troppo difficile anche solo inventarseli, si tratta di commenti positivi al suo operato che provengono dall'estero, spesso dal Financial Times...

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