Questo titolo, “Gli alieni sono tra noi!”, è una bufala?
Io personalmente, almeno fino al 2016, avrei detto di sì: ma nel 2017 furono resi pubblici dei filmati dell'aeronautica americana decisamente chiari e inquietanti (v. Usa, il Pentagono pubblica ufficialmente tre video di oggetti aerei non identificati da TG24.Sky.it).
Ora quindi la possibilità che degli alieni abbiano visitato la Terra è decisamente più plausibile: e anche le centinaia di testimonianze sulla questione, talvolta anche di altissimo profilo, acquistano tutta una nuova credibilità.
La lezione che dovremmo trarne è che bisognerebbe essere estremamente prudenti a dichiarare che una notizia/affermazione è una bufala. È invece probabile che un po’ di verità sia presente in tutti i punti di vista anche in quelli apparentemente più assurdi e controintuitivi.
La conseguenza è quindi che la censura, anche delle bufale apparentemente più evidenti, è SEMPRE sbagliata.
Quando si sente rumore di zoccoli si deve pensare alla zebra!
Cavalli e zebre - 29/4/2020
Quando senti il rumore di zoccoli pensa a una zebra è un detto sufi che trovo intelligente e profondo ma che spesso viene frainteso.
Il detto non significa che l’ipotesi più improbabile sia sempre, o magari spesso, quella corretta: anzi!
Quando si sente il rumore di zoccoli probabilmente si starà avvicinando un cavallo ma, è questo il punto, si deve anche essere pronti all’inaspettato: a prendere in considerazione anche l’improbabile.
Andando oltre vi si può intravedere una filosofia di vita, un atteggiamento di apertura mentale, con cui vivere la nostra quotidianità.
Del resto la scepsi, l’idea alla base della filosofia scettica, esprimeva lo stesso concetto: e oltretutto, essere un po’ più scettici riguardo le nostre certezze, ci renderebbe automaticamente più tolleranti verso le idee diverse del prossimo. E un po’ di tolleranza in più non farebbe male a questo mondo.
Superinsonnia - 29/4/2020
Allora la precedente insonnia (ne scrissi nel corto 4 notti e ½?) la risolsi cambiando sale: una semplice coincidenza? Non ne ho idea e non ho voglia di fare esperimenti…
Invece ieri sono stato a fare la spesa all’Eurospin e d’impulso ho voluto riprovare a comprare un tè aromatizzato al bergamotto. Dovete sapere che io sono decisamente fissato col tè e ne bevo tantissimo ogni giorno: ovviamente un paio di anni fa, quando aprirono questo nuovo supermercato, avevo già provato il loro prodotto ma, con mia grande sorpresa, avevo scoperto che non mi faceva dormire. Mi ci volle parecchio per capirlo perché mi sembrava impossibile che un tè, al quale sono abituatissimo, riuscisse a tenermi sveglio ma alla fine me ne convinsi e regalai le bustine avanzate a un amico.
Ieri dunque, dopo cena, verso le 20:00 ho ribevuto il tè al bergamotto…
Risultato: alle 2:00 di notte ero completamente sveglio, sono andato a letto solo per abitudine ma dopo una mezz’oretta mi sono rialzato e mi sono messo ad ascoltare musica.
In definitiva sono rimasto sveglio fino alle 4:00 circa!
La lezione che ne traggo è che il corpo umano è una macchina complicatissima: una sostanza che a 99 persone non fa alcun effetto può invece scombussolare la centesima…
E se questo è vero per le sostanze naturali figuriamoci per i farmaci con i loro molteplici effetti collaterali: questo è uno dei motivi per cui preferisco farne a meno il più possibile...
La buroidiozia in Toscana - 1/5/2020
Due esempi:
- Nuova ordinanza in Toscana: distanziamento a 180 cm.
Quello che mi suona stupido, inutilmente burocratico, è la precisione della misura: perché non limitarsi a un semplice “circa 2 metri di distanza”? Com’è possibile per persone comuni avere una tale precisione senza uscire con un metro in mano?
- Siccome devo bruciare degli sterpi del mio giardino sto cercando di seguire le regole della regione Toscana. Per un qualche motivo hanno messo un limite giornaliero al materiale che si può bruciare ogni giorno. Tale limite è di “3 metri steri al giorno per ettaro” con la necessaria precisazione che “Si ricorda che il metro stero è una misura normalmente usata per la legna da ardere e corrisponde a un metro cubo di legna ordinatamente accatastata, compresi i vuoti presenti tra un pezzo di legno e l'altro.”
Ora vorrei sapere la sterpaglia e la ramaglia che normalmente si bruciano a quanti metri steri corrispondono? Cioè prima dovrei cercare di accatastare il tutto insieme? Non si rendono conto che l’unità di misura non ha senso in questo contesto (che infatti è normalmente usato per misurare la legna da ardere)?
Questo è il frutto bacato della voglia di regolamentare tutto: l’hybris della burocrazia. Indicazioni inutili e inapplicabili sia per l’utente che per l’eventuale controllore.
Esperti - 7/5/2020
Il problema degli esperti è che, di fronte a situazioni/problemi nuovi, tendono ad adottare soluzioni e paradigmi noti. Cercano di approssimare la novità a una forma già conosciuta ma questo non sempre è possibile o efficace.
Quando odono il suono di zoccoli cercano di identificare la particolare razza del cavallo e dimenticano la zebra (v. il corto Cavalli e zebre).
mercoledì 29 aprile 2020
martedì 28 aprile 2020
Speciale Coronavirus 15
Fra ieri e oggi mi sono rimesso “in pari” con i video del canale MedCram su Youtube.
In pratica appena 5 video visto che l’autore pubblica solo ogni tre giorni circa: soprattutto adesso lavora in rianimazione in un ospedale a New York e quindi non ha tantissimo tempo disponibile!
Di seguito le mie note sui differenti video divisi per giorno di pubblicazione.
16-Aprile
- Presentata una “vecchia” ricerca su come sterilizzare l’aria infetta da virus (nella ricerca semplice influenza ma dovrebbe funzionare per qualsiasi virus) con l’uso dei raggi UVc. I raggi UVc uccidono virus e organismi unicellulari ma non penetrano nella pelle o negli occhi: sono quindi senza controindicazioni per l’uomo. L’idea è quindi di usarli in luoghi pubblici e di aggregazione per limitare la diffusione del virus nella “fase 2”.
- Presentata ricerca preliminare sull’efficacia del farmaco Remdesivir da un’università/ospedale di Chicago. La ricerca dovrà essere confermata ma la cosa interessante è che in poche ore il valore delle azioni della casa farmaceutica che produce tale medicinale è aumentato del 900%!
19-Aprile
- Presentate due ricerche: la prima che stima gli infetti da Covid-19 essere molti di più del previsto e la seconda che smonta la precedente ricerca per vari errori di campionamento dei soggetti (in verità errori piuttosto comuni in statistica).
- Introduce un fenomeno connesso al Covid-19: l’ipossiemia, ovvero la scarsità di ossigeno nel sangue. La spiegazione è piuttosto tecnica: in pratica può dipendere o dalla scarsità di ossigeno che arriva dai polmoni (problemi all’alveolo) o dai globuli rossi. Alla fine non c’è nessuna conclusione definitiva. Ma da questo e da altre ricerche viste nello scorso Speciale Coronvirus sembra abbastanza appurato che il covid-19 interagisce anche col sangue.
21-Aprile
- Il dr. Seheult racconta la sua normale routine di questi giorni. Prima di tutto prende tutti gli integratori di cui ho accennato nei precedenti speciali (del resto era proprio sul suo canale che ne avevo trovato menzione) quindi vitamina C, vitamina D, quercetina, “acetylcysteine” (questo me l’ero perso), zinco e almeno 7-8 ore di sonno (che rafforzo il sistema immunitario). Sono poi le sue precauzioni per non infettarsi a fare impressione: impossibile ripetere tutto qui perché mi prenderebbe mezzo articolo!
- Ho poi dato un’occhiata ai commenti e ho notato che è seguitissimo da altri medici (anche italiani) che gli fanno i complimenti! Queste attestazioni di stima mi confortano sull’affidabilità di ciò che dice (e del resto cita ricerche pubblicate su JAMA e The Lancet; e quando non sono ricerche verificate dai pari lo dice chiaramente; e poi fornisce tutti i collegamenti alle ricerche originali…)
23-Aprile
- Perché gli uomini si ammalano di più? Niente di nuovo: molti geni per le difese immunitarie si trovano sul cromosoma X e le donne ne hanno due mentre gli uomini uno solo.
- Una panoramica interessante sull’idrossiclorochina: in pratica ancora non si sa se sia un farmaco utile o no: per tre ricerche (due cinesi e una francese del 16, 20 e 31 marzo) sì ma per quattro (1 cinese, 1 francese, 1 ignota e 1 americana del 24 e 30 marzo e del 14 e 21 aprile) no. Ma nessuna di queste ricerche è definitiva!
- Qualche dato interessante su un campione di 5700 persone ricoverate all’ospedale di New York nel mese di marzo (più o meno). Di queste persone solo il 31% aveva una febbre superiore a 38°: e questi erano casi gravi! Quindi c’è da riflettere sulla reale utilità di controllare la febbre per accertare la presenza del virus (in pratica non si accerta niente).
- Ipotesi che i ceppi di covid-19 della costa est e ovest siano sostanzialmente diversi fra loro.
27-Aprile (e questa è stata la puntata più interessante)
- Per esperienza personale il dr. Seheult ha notato che molti pazienti muoiono per complicazioni cardiovascolari: infarti o ictus.
- La teoria è che si formino coaguli nel sangue e che ci sia stress ossidativo: la ragione è ovviamente il covid-19. Ora la spiegazione del dottore è stata molto tecnica: in questi giorni è impegnatissimo e adesso preferisce farsi capire più dai medici che lo seguono che da utenti comuni. In pratica il virus attacca le cellule col recettore ACE2 che si trovano nei polmoni (e questo si sapeva) ma, quando e se la malattia peggiora, allora passa anche nel sangue dove ci sono altre cellule con recettori ACE2: queste cellule, se infiammate, rilasciano nel sangue una sostanza coagulante e che provoca stress ossidativo (che a sua volta può portare a infarti). In questo caso l’azione del virus è molto rapida e può essere letale anche per i giovani. Ovviamente le persone più a rischio sono quelle che hanno già forme di stress ossidativo e in particolare i diabetici e gli obesi. Questo almeno è quello che ho capito!
- Ovviamente questa nuova teoria, che spiegherebbe tante delle stranezze osservate per questo virus, ha suscitato un sacco di domande fra i commenti: dottori che si consultano fra loro e non sanno più che fare o che fanno domande tecniche che non capisco!
Comunque è chiaro che nei prossimi giorni questo sarà l’argomento caldo della ricerca sul covid-19, magari collegandola a mutazioni genetiche dei vari ceppi.
Sul fronte italiano ho perso contatto con la situazione: vediamo un po’ qual è la tendenza…
Dunque il rapporto fra nuovi contagiati e tamponi fatti continua a diminuire: non è super significativo a causa dei relativamente pochi tamponi fatti ma ormai la tendenza è assodata.
Più significativo, sebbene in ritardo di svariate settimane sulla diffusione del virus, è il numero dei morti che continua a scendere super lentamente: anche se non sono considerati i morti in casa e quelli nelle case di cura penso che la tendenza sia comunque la stessa.
Nel complesso la quarantena funziona ma è veramente poco efficace: il problema di fondo è che si tratta di una quarantena non mirata. Si costringe a casa persone sane mentre altre infette magari hanno meno limitazioni (continuando quindi a infettare). Il risultato è che per nascondere l’inadeguatezza di questa strategia si colpevolizza il cittadino comune che non rispetta “abbastanza” la quarantena. Come se poi il rimanere chiusi in casa non avesse effetti negativi sulla salute sia fisica che mentale…
E la fase 2? Lo scrissi giorni fa: per prendere decisioni sensate, con cognizioni di causa, senza fare scommesse, bisogna avere dei dati certi su cui basarci. Al momento non abbiamo neppure idea dell’ordine di grandezza del numero dei contagiati: tempo fa si parlava di fare una grande ricerca epidemiologica per capire quale fosse la diffusione statistica della malattia sul territorio nazionale. All’epoca scrivevo che era inutile per il singolo cittadino ma, in effetti, sarebbe fondamentale per pianificare la “fase due”. Non avendo dati certi, ed essendo incapace di procurarseli, il governo adotta la strategia più prudente, ovvero quella di procrastinare la riapertura del paese: politicamente è comprensibile ma non è detto che non gli si rivolti contro se gli altri paesi rimarranno chiusi meno a lungo del nostro senza particolari problemi o conseguenze.
Più filosoficamente colpisce l’incertezza della scienza nei confronti di questa malattia sulla quale, dopo ormai vari mesi, ancora non si sa niente di preciso. Del resto il saggio “La scienza è democrazia” che lessi l’anno scorso spiegava proprio questo: nella scienza tutti gli scienziati devono avere diritto di parola, non ci devono essere “dittature” di specifiche teorie perché ogni teoria può sempre rivelarsi errata.
Negli USA hanno ben chiara questa logica: non c’è prevenzione verso particolari ricerche, se ne seguono molte, diverse fra loro, in parallelo. In Italia ho la SENSAZIONE (anche perché in Italia i media danno molto spazio a scienziati, o presunti tali, dotati di molto più ego che buon senso) che si sia più pecoroni: si va dietro l’opinione della maggioranza e subito si taccia di bufala le ipotesi minoritarie.
3/5/2020
Mi sono rimesso per l’ennesima volta in “pari” con i video di MedCram: c’è da dire che in questa settimana sono stato decisamente apatico, indolente e di cattivo umore. Sto leggendo solo “Insomnia” di Stephen King, probabilmente il suo peggior romanzo, e niente altro. Non sto seguendo la politica, nemmeno su Twitter. Ecco perché anche guardare i video sul covid-19 mi fa fatica…
Ho visto le puntate del 29 aprile, 30 aprile e 1 maggio.
29/4/2020
- Lunghissima e interessantissima spiegazione di come funzionano i mitocondri delle cellule: attraverso un complicato meccanismo convertono l’energia fornita dal cibo in energia chimica utilizzabile dalla cellula. Un prodotto di scarto di questa trasformazione sono dei radicali e in particolare O2- e OH- (il meno indica un elettrone extra, avrei dovuto usare un puntino ma…).
Questi radicali vengono prodotti da sostanze inibite da ACE2 che però, come sappiamo, viene distrutto dal virus: di conseguenza il virus porta a un accumulo di radicali e quindi a stress ossidativo.
- Il succo del discorso è che il covid-19 non è propriamente una malattia polmonare (si trasmette attraverso l’aria, e quindi i polmoni, ma i danni maggiori li fa altrove) ma dell’endotelio (ovvero della superficie interna dei vasi sanguigni).
30/4/2020
- digressione sul farmaco Remdesivir: sembrerebbe funzionare anche se non è chiaro quanto. Come minimo usandolo si salverebbe una persona su 28 che altrimenti sarebbe morta ma, probabilmente, la sua efficacia è molto maggiore. (Lo studio è stato interrotto prima del tempo per motivi etici quando ci si è accorti, oltre ogni ombra di dubbio, che il farmaco era efficace).
1/5/2020
- L’autore ha presentato tutta una serie di ricerche degli ultimi 10-20 anni, ma anche recentissime, che mostrano le relazioni fra ACE2, AT-II e AT 1-7: ovvero che l’ACE2 contribuisce a mantenere sotto controllo i radicali.
- Analogamente ha mostrato ricerche che mettono in relazione stress ossidativo e trombosi (provocata da malattia dell’endotelio).
- Non a caso esaminando i dati di oltre 5000 pazienti newyorchesi curati in terapia intensiva si nota che c’è una percentuale significativamente rilevante di malati con ipertensione e obesità (fattori che già da soli portano a un aumento dei radicali).
Conclusione: bo… voglio la fase due!
In pratica appena 5 video visto che l’autore pubblica solo ogni tre giorni circa: soprattutto adesso lavora in rianimazione in un ospedale a New York e quindi non ha tantissimo tempo disponibile!
Di seguito le mie note sui differenti video divisi per giorno di pubblicazione.
16-Aprile
- Presentata una “vecchia” ricerca su come sterilizzare l’aria infetta da virus (nella ricerca semplice influenza ma dovrebbe funzionare per qualsiasi virus) con l’uso dei raggi UVc. I raggi UVc uccidono virus e organismi unicellulari ma non penetrano nella pelle o negli occhi: sono quindi senza controindicazioni per l’uomo. L’idea è quindi di usarli in luoghi pubblici e di aggregazione per limitare la diffusione del virus nella “fase 2”.
- Presentata ricerca preliminare sull’efficacia del farmaco Remdesivir da un’università/ospedale di Chicago. La ricerca dovrà essere confermata ma la cosa interessante è che in poche ore il valore delle azioni della casa farmaceutica che produce tale medicinale è aumentato del 900%!
19-Aprile
- Presentate due ricerche: la prima che stima gli infetti da Covid-19 essere molti di più del previsto e la seconda che smonta la precedente ricerca per vari errori di campionamento dei soggetti (in verità errori piuttosto comuni in statistica).
- Introduce un fenomeno connesso al Covid-19: l’ipossiemia, ovvero la scarsità di ossigeno nel sangue. La spiegazione è piuttosto tecnica: in pratica può dipendere o dalla scarsità di ossigeno che arriva dai polmoni (problemi all’alveolo) o dai globuli rossi. Alla fine non c’è nessuna conclusione definitiva. Ma da questo e da altre ricerche viste nello scorso Speciale Coronvirus sembra abbastanza appurato che il covid-19 interagisce anche col sangue.
21-Aprile
- Il dr. Seheult racconta la sua normale routine di questi giorni. Prima di tutto prende tutti gli integratori di cui ho accennato nei precedenti speciali (del resto era proprio sul suo canale che ne avevo trovato menzione) quindi vitamina C, vitamina D, quercetina, “acetylcysteine” (questo me l’ero perso), zinco e almeno 7-8 ore di sonno (che rafforzo il sistema immunitario). Sono poi le sue precauzioni per non infettarsi a fare impressione: impossibile ripetere tutto qui perché mi prenderebbe mezzo articolo!
- Ho poi dato un’occhiata ai commenti e ho notato che è seguitissimo da altri medici (anche italiani) che gli fanno i complimenti! Queste attestazioni di stima mi confortano sull’affidabilità di ciò che dice (e del resto cita ricerche pubblicate su JAMA e The Lancet; e quando non sono ricerche verificate dai pari lo dice chiaramente; e poi fornisce tutti i collegamenti alle ricerche originali…)
23-Aprile
- Perché gli uomini si ammalano di più? Niente di nuovo: molti geni per le difese immunitarie si trovano sul cromosoma X e le donne ne hanno due mentre gli uomini uno solo.
- Una panoramica interessante sull’idrossiclorochina: in pratica ancora non si sa se sia un farmaco utile o no: per tre ricerche (due cinesi e una francese del 16, 20 e 31 marzo) sì ma per quattro (1 cinese, 1 francese, 1 ignota e 1 americana del 24 e 30 marzo e del 14 e 21 aprile) no. Ma nessuna di queste ricerche è definitiva!
- Qualche dato interessante su un campione di 5700 persone ricoverate all’ospedale di New York nel mese di marzo (più o meno). Di queste persone solo il 31% aveva una febbre superiore a 38°: e questi erano casi gravi! Quindi c’è da riflettere sulla reale utilità di controllare la febbre per accertare la presenza del virus (in pratica non si accerta niente).
- Ipotesi che i ceppi di covid-19 della costa est e ovest siano sostanzialmente diversi fra loro.
27-Aprile (e questa è stata la puntata più interessante)
- Per esperienza personale il dr. Seheult ha notato che molti pazienti muoiono per complicazioni cardiovascolari: infarti o ictus.
- La teoria è che si formino coaguli nel sangue e che ci sia stress ossidativo: la ragione è ovviamente il covid-19. Ora la spiegazione del dottore è stata molto tecnica: in questi giorni è impegnatissimo e adesso preferisce farsi capire più dai medici che lo seguono che da utenti comuni. In pratica il virus attacca le cellule col recettore ACE2 che si trovano nei polmoni (e questo si sapeva) ma, quando e se la malattia peggiora, allora passa anche nel sangue dove ci sono altre cellule con recettori ACE2: queste cellule, se infiammate, rilasciano nel sangue una sostanza coagulante e che provoca stress ossidativo (che a sua volta può portare a infarti). In questo caso l’azione del virus è molto rapida e può essere letale anche per i giovani. Ovviamente le persone più a rischio sono quelle che hanno già forme di stress ossidativo e in particolare i diabetici e gli obesi. Questo almeno è quello che ho capito!
- Ovviamente questa nuova teoria, che spiegherebbe tante delle stranezze osservate per questo virus, ha suscitato un sacco di domande fra i commenti: dottori che si consultano fra loro e non sanno più che fare o che fanno domande tecniche che non capisco!
Comunque è chiaro che nei prossimi giorni questo sarà l’argomento caldo della ricerca sul covid-19, magari collegandola a mutazioni genetiche dei vari ceppi.
Sul fronte italiano ho perso contatto con la situazione: vediamo un po’ qual è la tendenza…
Dunque il rapporto fra nuovi contagiati e tamponi fatti continua a diminuire: non è super significativo a causa dei relativamente pochi tamponi fatti ma ormai la tendenza è assodata.
Più significativo, sebbene in ritardo di svariate settimane sulla diffusione del virus, è il numero dei morti che continua a scendere super lentamente: anche se non sono considerati i morti in casa e quelli nelle case di cura penso che la tendenza sia comunque la stessa.
Nel complesso la quarantena funziona ma è veramente poco efficace: il problema di fondo è che si tratta di una quarantena non mirata. Si costringe a casa persone sane mentre altre infette magari hanno meno limitazioni (continuando quindi a infettare). Il risultato è che per nascondere l’inadeguatezza di questa strategia si colpevolizza il cittadino comune che non rispetta “abbastanza” la quarantena. Come se poi il rimanere chiusi in casa non avesse effetti negativi sulla salute sia fisica che mentale…
E la fase 2? Lo scrissi giorni fa: per prendere decisioni sensate, con cognizioni di causa, senza fare scommesse, bisogna avere dei dati certi su cui basarci. Al momento non abbiamo neppure idea dell’ordine di grandezza del numero dei contagiati: tempo fa si parlava di fare una grande ricerca epidemiologica per capire quale fosse la diffusione statistica della malattia sul territorio nazionale. All’epoca scrivevo che era inutile per il singolo cittadino ma, in effetti, sarebbe fondamentale per pianificare la “fase due”. Non avendo dati certi, ed essendo incapace di procurarseli, il governo adotta la strategia più prudente, ovvero quella di procrastinare la riapertura del paese: politicamente è comprensibile ma non è detto che non gli si rivolti contro se gli altri paesi rimarranno chiusi meno a lungo del nostro senza particolari problemi o conseguenze.
Più filosoficamente colpisce l’incertezza della scienza nei confronti di questa malattia sulla quale, dopo ormai vari mesi, ancora non si sa niente di preciso. Del resto il saggio “La scienza è democrazia” che lessi l’anno scorso spiegava proprio questo: nella scienza tutti gli scienziati devono avere diritto di parola, non ci devono essere “dittature” di specifiche teorie perché ogni teoria può sempre rivelarsi errata.
Negli USA hanno ben chiara questa logica: non c’è prevenzione verso particolari ricerche, se ne seguono molte, diverse fra loro, in parallelo. In Italia ho la SENSAZIONE (anche perché in Italia i media danno molto spazio a scienziati, o presunti tali, dotati di molto più ego che buon senso) che si sia più pecoroni: si va dietro l’opinione della maggioranza e subito si taccia di bufala le ipotesi minoritarie.
3/5/2020
Mi sono rimesso per l’ennesima volta in “pari” con i video di MedCram: c’è da dire che in questa settimana sono stato decisamente apatico, indolente e di cattivo umore. Sto leggendo solo “Insomnia” di Stephen King, probabilmente il suo peggior romanzo, e niente altro. Non sto seguendo la politica, nemmeno su Twitter. Ecco perché anche guardare i video sul covid-19 mi fa fatica…
Ho visto le puntate del 29 aprile, 30 aprile e 1 maggio.
29/4/2020
- Lunghissima e interessantissima spiegazione di come funzionano i mitocondri delle cellule: attraverso un complicato meccanismo convertono l’energia fornita dal cibo in energia chimica utilizzabile dalla cellula. Un prodotto di scarto di questa trasformazione sono dei radicali e in particolare O2- e OH- (il meno indica un elettrone extra, avrei dovuto usare un puntino ma…).
Questi radicali vengono prodotti da sostanze inibite da ACE2 che però, come sappiamo, viene distrutto dal virus: di conseguenza il virus porta a un accumulo di radicali e quindi a stress ossidativo.
- Il succo del discorso è che il covid-19 non è propriamente una malattia polmonare (si trasmette attraverso l’aria, e quindi i polmoni, ma i danni maggiori li fa altrove) ma dell’endotelio (ovvero della superficie interna dei vasi sanguigni).
30/4/2020
- digressione sul farmaco Remdesivir: sembrerebbe funzionare anche se non è chiaro quanto. Come minimo usandolo si salverebbe una persona su 28 che altrimenti sarebbe morta ma, probabilmente, la sua efficacia è molto maggiore. (Lo studio è stato interrotto prima del tempo per motivi etici quando ci si è accorti, oltre ogni ombra di dubbio, che il farmaco era efficace).
1/5/2020
- L’autore ha presentato tutta una serie di ricerche degli ultimi 10-20 anni, ma anche recentissime, che mostrano le relazioni fra ACE2, AT-II e AT 1-7: ovvero che l’ACE2 contribuisce a mantenere sotto controllo i radicali.
- Analogamente ha mostrato ricerche che mettono in relazione stress ossidativo e trombosi (provocata da malattia dell’endotelio).
- Non a caso esaminando i dati di oltre 5000 pazienti newyorchesi curati in terapia intensiva si nota che c’è una percentuale significativamente rilevante di malati con ipertensione e obesità (fattori che già da soli portano a un aumento dei radicali).
Conclusione: bo… voglio la fase due!
sabato 25 aprile 2020
La Fase Due
Finalmente è arrivata la “Fase Due”!
Senza particolari strappi o corse ho terminato la nuova versione 1.5.1 dell’Epitome!
Più o meno è andata come avevo previsto: ovvero ho minimizzato le nuove aggiunte soffermandomi più sulla correzione e la revisione.
Alla fine la nuova versione ha 318 pagine ben 7 in più della precedente: in effetti non mi è neppure troppo chiaro da dove vengono le nuove pagine. Ho aggiunto ben cinque nuove epigrafi che, più o meno, equivalgono a 2 o 3 pagine nuove. Ho aggiunto un brevissimo sottocapitolo (vedi poi) che, diciamo, equivale forse a un’altra pagina. Le rimanenti tre pagine dovrebbero essere dovute a piccole modifiche, nuove note e altri aggiustamenti poco significativi.
Nel complesso ho revisionato solo quattro capitoli: il 2, 3, 4 e il 6.
I primi due erano effettivamente davvero messi male, il quarto andava benino e il sesto, che è piuttosto semplice, era una via di mezzo…
Probabilmente avrei dovuto essere meno pigro e riguardare almeno un altro capitolo ma per me si tratta di qualcosa di effettivamente molto noioso e, quindi, faticoso: considerando il numero di lettori della mia opera si tratta probabilmente di uno sforzo che mi posso ragionevolmente risparmiare facendo torto a pochi…
Poi, come anticipato in un precedente corto, ho fatto modifiche sparse basandomi su dei commenti ricevuti: niente di eccezionale ma probabilmente utile per stemperare alcune delle mie affermazioni più decise a partire dall’inizio del capitolo 7.4.
L’unica altra modifica significativa, come ho anticipato poc'anzi, è l’aggiunta di un nuovo sottocapitolo il 5.10: in realtà originariamente avevo solo riorganizzato l’ordine di un sottoinsieme di questi per renderlo più razionale ma a quel punto mi sono reso conto di un particolare concetto che avevo sempre lasciato implicito ma che invece è decisamente importante. Il capitolo 5.10 non aggiunge quindi niente di sostanzialmente nuovo ma si limita a evidenziare delle conclusione implicite nei sottocapitoli precedenti…
Per curiosità aggiungo che le nuove epigrafi sono di: Erodoto, Esiodo, Forrest, Wolfe e Lattanzio.
Le note passano da 1239 a 1263. In realtà non è che aggiungo solamente ma taglio anche! Solo che in queste mie “misurazioni”, basate sui totali, queste variazioni sono nascoste dalle aggiunte…
Conclusione: sono particolarmente soddisfatto delle nuove epigrafi aggiunte e sono tentato di metterle anche ai sottocapitoli. Ciò che mi frena è che per alcuni capitoli non ne avrei abbastanza e l’idea di inserirle solo per alcuni sottocapitoli disturba il mio gusto estetico. Comunque ho finalmente convinto mio padre a leggere almeno le epigrafi: magari potrà darmi quella spintarella che necessito...
Senza particolari strappi o corse ho terminato la nuova versione 1.5.1 dell’Epitome!
Più o meno è andata come avevo previsto: ovvero ho minimizzato le nuove aggiunte soffermandomi più sulla correzione e la revisione.
Alla fine la nuova versione ha 318 pagine ben 7 in più della precedente: in effetti non mi è neppure troppo chiaro da dove vengono le nuove pagine. Ho aggiunto ben cinque nuove epigrafi che, più o meno, equivalgono a 2 o 3 pagine nuove. Ho aggiunto un brevissimo sottocapitolo (vedi poi) che, diciamo, equivale forse a un’altra pagina. Le rimanenti tre pagine dovrebbero essere dovute a piccole modifiche, nuove note e altri aggiustamenti poco significativi.
Nel complesso ho revisionato solo quattro capitoli: il 2, 3, 4 e il 6.
I primi due erano effettivamente davvero messi male, il quarto andava benino e il sesto, che è piuttosto semplice, era una via di mezzo…
Probabilmente avrei dovuto essere meno pigro e riguardare almeno un altro capitolo ma per me si tratta di qualcosa di effettivamente molto noioso e, quindi, faticoso: considerando il numero di lettori della mia opera si tratta probabilmente di uno sforzo che mi posso ragionevolmente risparmiare facendo torto a pochi…
Poi, come anticipato in un precedente corto, ho fatto modifiche sparse basandomi su dei commenti ricevuti: niente di eccezionale ma probabilmente utile per stemperare alcune delle mie affermazioni più decise a partire dall’inizio del capitolo 7.4.
L’unica altra modifica significativa, come ho anticipato poc'anzi, è l’aggiunta di un nuovo sottocapitolo il 5.10: in realtà originariamente avevo solo riorganizzato l’ordine di un sottoinsieme di questi per renderlo più razionale ma a quel punto mi sono reso conto di un particolare concetto che avevo sempre lasciato implicito ma che invece è decisamente importante. Il capitolo 5.10 non aggiunge quindi niente di sostanzialmente nuovo ma si limita a evidenziare delle conclusione implicite nei sottocapitoli precedenti…
Per curiosità aggiungo che le nuove epigrafi sono di: Erodoto, Esiodo, Forrest, Wolfe e Lattanzio.
Le note passano da 1239 a 1263. In realtà non è che aggiungo solamente ma taglio anche! Solo che in queste mie “misurazioni”, basate sui totali, queste variazioni sono nascoste dalle aggiunte…
Conclusione: sono particolarmente soddisfatto delle nuove epigrafi aggiunte e sono tentato di metterle anche ai sottocapitoli. Ciò che mi frena è che per alcuni capitoli non ne avrei abbastanza e l’idea di inserirle solo per alcuni sottocapitoli disturba il mio gusto estetico. Comunque ho finalmente convinto mio padre a leggere almeno le epigrafi: magari potrà darmi quella spintarella che necessito...
giovedì 23 aprile 2020
Psicologia umanistica RELOADED
Come ho spiegato nel corto Coglionaggine ieri mattina avevo scritto un pezzo che, in pratica, raccoglieva vari corti insieme: non l’ho pubblicato subito e in serata l’ho perfino cancellato per sbaglio!
In realtà era un articolo veramente modesto di cui rimpiango solo un’intuizione/riflessione su una pagina di Wikipedia che mi aveva passato una mia amica. Questa: Psicologia umanistica e, in particolare, la sezione su Maslow.
L’articolo è estremamente stringato e, se non si conosce un minimo di contesto, è difficile inquadrare correttamente ogni affermazione. Nonostante questo mi era parso di aver capito il senso generale dietro all’idea di questa “psicologia umanistica”.
Leggete l’articolo così ne saprete quanto me e potrete seguirmi nei miei ragionamenti.
Letto? Ottimo!
A caldo il punto di vista di Maslow mi era sembrato piuttosto condivisibile (oltretutto mi ritrovo personalmente molto nella descrizione dell’individuo che si autorealizza, nel paragrafo finale) eppure c’era un qualcosa di non immediatamente evidente che mi disturbava.
Dopo una breve riflessione sono riuscito a inquadrare il problema: la psicologia di Maslow è in realtà una filosofia di vita.
Ormai è risaputo che la vita moderna, tipica del mondo occidentale, provoca gravi scompensi psicologici: da una parte illude l’individuo, soprattutto il giovane, facendogli credere che nessuna strada gli è preclusa; da un’altra costringe invece la maggior parte delle persone a una grigia routine psicologicamente non appagante e, anzi, destabilizzante. Ad esempio leggete “Il disagio della civiltà” di Freud o, “meglio”, il mio pezzo Crisi sulla via del Mezzetta.
È chiaro quindi che la società moderna miete psicologicamente molte vittime: dopotutto i numeri da primato di depressione, ansia e insonnia non ci sarebbero se questa vita fosse così felice e senza problemi come ce la dipingono…
A me pare che l’approccio di Maslow sia quello di suggerire uno stile di vita, anzi una filosofia di vita, che pone l’accento sull’individuo piuttosto che su quanto la società richieda da esso. Una filosofia di vita che insegna a sentirsi appagati di se stessi, per come si è e per come si può oggettivamente sperare di diventare, piuttosto che nel raggiungere gli obiettivi illusori (in generale di ricchezza) che la società propone.
Il cliente che crede in questa filosofia di vita finisce per perdere i motivi di ansia provocatogli dalla vita moderna considerandoli secondari e non essenziali.
Alla fine mi pare di poter dire che l’individuo sano per Maslow è un individuo felice di sé: questa salute può essere raggiunta abbracciando la sua filosofia.
Da questo punto di vista, se la mia intuizione è corretta, allora la psicologia umanistica non è troppo diversa da una religione! Anche il credente che ha problemi nella vita moderna si può rivolgere al proprio psicologo (ovvero il prete!) ed egli, se sa il fatto suo, ricondurrà la problematica del suo cliente in un contesto spirituale cristiano dove si ha la certezza che, almeno nell’aldilà, i buoni saranno premiati e i cattivi puniti. L’uomo veramente credente può risolvere in questa maniera i suoi problemi psicologici dovuti alla vita moderna: che differenza c’è con l’approccio suggerito da Maslow? Alla fine il risultato è lo stesso…
Ma ciò che a me NON piace di questo sistema è che l’uomo, una volta che ha capito quali siano le iniquità della società moderna, non dovrebbe rinchiudersi nel proprio guscio, limitandosi a sentirsi comunque soddisfatto di sé, ma dovrebbe invece attivarsi per cambiare in meglio la società.
Sicuramente sarebbe un obiettivo enormemente più ambizioso ma, mi pare, decisamente più degno da un punto di vista etico.
Non so: è possibilissimo che io abbia interpretato male le idee di Maslow: dopotutto so solo quello che è riassunto nella pagina di Wikipedia e che, a mia volta, potrei averla fraintesa!
Ah! aggiungo che alla mia amica era invece piaciuto il passaggio in cui Maslow afferma che una persona apparentemente normale potrebbe essere malata e vice versa. Sì, sono d’accordo: dal mio punto di vista si tratta di quelle persone totalmente impegnate e dedite al “gioco della vita”, ovvero nel raggiungere il “successo”, e che non si rendono conto che il gioco è truccato e che perfino l’eventuale vittoria sarebbe solo apparente…
Conclusione: vabbè, magari la mia intuizione non sarà corretta ma oggettivamente mi pare interessante, no?
In realtà era un articolo veramente modesto di cui rimpiango solo un’intuizione/riflessione su una pagina di Wikipedia che mi aveva passato una mia amica. Questa: Psicologia umanistica e, in particolare, la sezione su Maslow.
L’articolo è estremamente stringato e, se non si conosce un minimo di contesto, è difficile inquadrare correttamente ogni affermazione. Nonostante questo mi era parso di aver capito il senso generale dietro all’idea di questa “psicologia umanistica”.
Leggete l’articolo così ne saprete quanto me e potrete seguirmi nei miei ragionamenti.
Letto? Ottimo!
A caldo il punto di vista di Maslow mi era sembrato piuttosto condivisibile (oltretutto mi ritrovo personalmente molto nella descrizione dell’individuo che si autorealizza, nel paragrafo finale) eppure c’era un qualcosa di non immediatamente evidente che mi disturbava.
Dopo una breve riflessione sono riuscito a inquadrare il problema: la psicologia di Maslow è in realtà una filosofia di vita.
Ormai è risaputo che la vita moderna, tipica del mondo occidentale, provoca gravi scompensi psicologici: da una parte illude l’individuo, soprattutto il giovane, facendogli credere che nessuna strada gli è preclusa; da un’altra costringe invece la maggior parte delle persone a una grigia routine psicologicamente non appagante e, anzi, destabilizzante. Ad esempio leggete “Il disagio della civiltà” di Freud o, “meglio”, il mio pezzo Crisi sulla via del Mezzetta.
È chiaro quindi che la società moderna miete psicologicamente molte vittime: dopotutto i numeri da primato di depressione, ansia e insonnia non ci sarebbero se questa vita fosse così felice e senza problemi come ce la dipingono…
A me pare che l’approccio di Maslow sia quello di suggerire uno stile di vita, anzi una filosofia di vita, che pone l’accento sull’individuo piuttosto che su quanto la società richieda da esso. Una filosofia di vita che insegna a sentirsi appagati di se stessi, per come si è e per come si può oggettivamente sperare di diventare, piuttosto che nel raggiungere gli obiettivi illusori (in generale di ricchezza) che la società propone.
Il cliente che crede in questa filosofia di vita finisce per perdere i motivi di ansia provocatogli dalla vita moderna considerandoli secondari e non essenziali.
Alla fine mi pare di poter dire che l’individuo sano per Maslow è un individuo felice di sé: questa salute può essere raggiunta abbracciando la sua filosofia.
Da questo punto di vista, se la mia intuizione è corretta, allora la psicologia umanistica non è troppo diversa da una religione! Anche il credente che ha problemi nella vita moderna si può rivolgere al proprio psicologo (ovvero il prete!) ed egli, se sa il fatto suo, ricondurrà la problematica del suo cliente in un contesto spirituale cristiano dove si ha la certezza che, almeno nell’aldilà, i buoni saranno premiati e i cattivi puniti. L’uomo veramente credente può risolvere in questa maniera i suoi problemi psicologici dovuti alla vita moderna: che differenza c’è con l’approccio suggerito da Maslow? Alla fine il risultato è lo stesso…
Ma ciò che a me NON piace di questo sistema è che l’uomo, una volta che ha capito quali siano le iniquità della società moderna, non dovrebbe rinchiudersi nel proprio guscio, limitandosi a sentirsi comunque soddisfatto di sé, ma dovrebbe invece attivarsi per cambiare in meglio la società.
Sicuramente sarebbe un obiettivo enormemente più ambizioso ma, mi pare, decisamente più degno da un punto di vista etico.
Non so: è possibilissimo che io abbia interpretato male le idee di Maslow: dopotutto so solo quello che è riassunto nella pagina di Wikipedia e che, a mia volta, potrei averla fraintesa!
Ah! aggiungo che alla mia amica era invece piaciuto il passaggio in cui Maslow afferma che una persona apparentemente normale potrebbe essere malata e vice versa. Sì, sono d’accordo: dal mio punto di vista si tratta di quelle persone totalmente impegnate e dedite al “gioco della vita”, ovvero nel raggiungere il “successo”, e che non si rendono conto che il gioco è truccato e che perfino l’eventuale vittoria sarebbe solo apparente…
Conclusione: vabbè, magari la mia intuizione non sarà corretta ma oggettivamente mi pare interessante, no?
lunedì 20 aprile 2020
Di chi è questo?
“È mio!”, “È mio!” si alternavano a rispondere i ragazzi di una classe alla domanda del professore.
Si tratta di una vecchia pubblicità, penso di fine anni ‘80 o inizio ‘90, non ricordo. Mi pare, sottolineo la mia incertezza, che l’oggetto del contendere fosse un preservativo (spero non usato!) che l’insegnate, un po’ schifato, trovava sulla cattedra e chiedeva quindi minacciosamente a chi appartenesse. I bravi giovani coscienziosi, per far capire che non c’era da vergognarsi a combattere l’AIDS, sfidavano il professore dichiarando in pratica che il preservativo era di tutti e che cioè tutti dovevano usare il preservativo.
Evidentemente tale pubblicità dovette colpire la mia giovane mente adolescenziale tanto che per svariati anni mi divertivo, in circostanze più o meno appropriate, a proferire le parole divenute proverbiali “Di chi è questo?”…
O almeno così mi pare che fosse la pubblicità: non ricordo proprio. Più tardi darò un’occhiata su Youtube: sono sicuro che qualche nostalgico l’avrà condivisa…
Ma in realtà il pezzo odierno non ha niente a che vedere né con la pubblicità né con i preservativi ma bensì con i protomiti!
Come forse sapete in questi giorni ho ripreso in mano l'Epitome e sto seguendo la mia lista di note per decidere quale modifiche fare subito e quale rimandare a una revisione futura.
Il commento che adesso avrei dovuto risolvere recita: «3.3 definire meglio a quale gruppo appartenga un protomito.»
L’osservazione è breve ma la risposta non è semplice. Voglio quindi ragionarci qui a “voce alta” per aiutarmi a chiarirmi le idee…
Quindi consiglio a chi non abbia letto la mia Epitome, e non fosse interessato al mio modo contorto di ragionare, di abbandonare immediatamente la lettura di questo pezzo che, da qui in avanti, gli riserverà ben poco di utile!
In effetti la problematica accennata dalla nota evidenzia un groviglio di idee decisamente confuso della mia teoria. Probabilmente un buon punto di partenza è districare le varie nozioni sulla relazione fra protomiti e gruppi elencandole una dopo l’altra.
Vediamo (a memoria)…
1. Ogni protomito appartiene a un gruppo.
2. La proprietà di alcuni protomiti può essere contesa fra più gruppi.
3. In alcuni casi la proprietà è stabilita dalla società nel suo insieme.
4. Più il protomito è semplice e più la sua proprietà è diffusa.
5. La distorsione, vista come estrema semplificazione di un protomito, appartiene all’intera società.
Vabbè, mi sono un po’ divertito a esaltare le contraddizioni fra le diverse affermazioni eliminando i vari “in genere”, “spesso”, “di solito” e via discorrendo…
È però evidente la necessità di fare maggiore chiarezza.
Innanzi tutto andrebbe definito anche che cosa intenda con “proprietà” dato che un protomito alla fine è un’idea di complessità variabile.
Il proprietario di un’idea è colui che può modificarla. Ma per dare senso a questa informazione si deve aggiungere il concetto di subprotomito qualitativo: ogni protomito possiede infatti un potenzialmente infinito numero di subprotomiti qualitativi che si rifanno a quello più complesso.
L’unica proprietà di cui ha senso parlare è quella del protomito più complesso visto che gli altri subprotomiti vanno a “rimorchio” di questo.
Ma questa specificazione è in contrasto col punto 4 dove affermo che, via via che un protomito diviene più semplice (subprotomiti qualitativi), la sua proprietà diviene più diffusa.
Il problema di fondo è che la mia definizione di protomito si può applicare a qualsiasi idea: questo suo polimorfismo la rende molto flessibile ma, nel caso della proprietà, porta invece dell’ambiguità indesiderata.
Probabilmente la soluzione è semplice quanto drastica: non devo affermare il punto 1 e, contemporaneamente, giustificare le diverse forme di eccezioni dei punti successivi.
Semplicemente devo riformulare il punto 1 in qualcosa del tipo: “Ogni gruppo può controllare degli specifici protomiti” ed ecco che ogni contraddizione è eliminata…
Sì, mi sa che questa è la soluzione più semplice e corretta: in verità quando scrissi la definizione del punto 1 avevo in mente dei protomiti specifici, quelli relativi al ruolo e autonomia di un gruppo: in questo contesto l’affermazione ha un suo senso. Ma in realtà il concetto di protomito è molto più ampio e cercare di vincolare specifici protomiti a specifici gruppi è sbagliato.
Alla fine, sì, mi pare che la definizione del punto 1 sia proprio un errore: del resto appartiene al nucleo iniziale della mia teoria ed era previsto che alcune di queste idee dovessero col tempo evolvere.
Quindi la mia Epitome è tutta sbagliata? No: in verità questo “nodo” è un dettaglio molto marginale. In realtà, grazie alle “eccezioni” dei punti da 2 a 5 applicavo già i concetti corretti nelle parti successive dell’opera…
Vabbè: ci penserò su ancora un po’ e poi deciderò cosa fare…
Conclusione: per sapere cosa ho deciso dovrete leggere il capitolo 3.3 della versione 1.5.1 della mia Epitome!
PS: Il professore mi ricorda un po’ Mattarella...
Si tratta di una vecchia pubblicità, penso di fine anni ‘80 o inizio ‘90, non ricordo. Mi pare, sottolineo la mia incertezza, che l’oggetto del contendere fosse un preservativo (spero non usato!) che l’insegnate, un po’ schifato, trovava sulla cattedra e chiedeva quindi minacciosamente a chi appartenesse. I bravi giovani coscienziosi, per far capire che non c’era da vergognarsi a combattere l’AIDS, sfidavano il professore dichiarando in pratica che il preservativo era di tutti e che cioè tutti dovevano usare il preservativo.
Evidentemente tale pubblicità dovette colpire la mia giovane mente adolescenziale tanto che per svariati anni mi divertivo, in circostanze più o meno appropriate, a proferire le parole divenute proverbiali “Di chi è questo?”…
O almeno così mi pare che fosse la pubblicità: non ricordo proprio. Più tardi darò un’occhiata su Youtube: sono sicuro che qualche nostalgico l’avrà condivisa…
Ma in realtà il pezzo odierno non ha niente a che vedere né con la pubblicità né con i preservativi ma bensì con i protomiti!
Come forse sapete in questi giorni ho ripreso in mano l'Epitome e sto seguendo la mia lista di note per decidere quale modifiche fare subito e quale rimandare a una revisione futura.
Il commento che adesso avrei dovuto risolvere recita: «3.3 definire meglio a quale gruppo appartenga un protomito.»
L’osservazione è breve ma la risposta non è semplice. Voglio quindi ragionarci qui a “voce alta” per aiutarmi a chiarirmi le idee…
Quindi consiglio a chi non abbia letto la mia Epitome, e non fosse interessato al mio modo contorto di ragionare, di abbandonare immediatamente la lettura di questo pezzo che, da qui in avanti, gli riserverà ben poco di utile!
In effetti la problematica accennata dalla nota evidenzia un groviglio di idee decisamente confuso della mia teoria. Probabilmente un buon punto di partenza è districare le varie nozioni sulla relazione fra protomiti e gruppi elencandole una dopo l’altra.
Vediamo (a memoria)…
1. Ogni protomito appartiene a un gruppo.
2. La proprietà di alcuni protomiti può essere contesa fra più gruppi.
3. In alcuni casi la proprietà è stabilita dalla società nel suo insieme.
4. Più il protomito è semplice e più la sua proprietà è diffusa.
5. La distorsione, vista come estrema semplificazione di un protomito, appartiene all’intera società.
Vabbè, mi sono un po’ divertito a esaltare le contraddizioni fra le diverse affermazioni eliminando i vari “in genere”, “spesso”, “di solito” e via discorrendo…
È però evidente la necessità di fare maggiore chiarezza.
Innanzi tutto andrebbe definito anche che cosa intenda con “proprietà” dato che un protomito alla fine è un’idea di complessità variabile.
Il proprietario di un’idea è colui che può modificarla. Ma per dare senso a questa informazione si deve aggiungere il concetto di subprotomito qualitativo: ogni protomito possiede infatti un potenzialmente infinito numero di subprotomiti qualitativi che si rifanno a quello più complesso.
L’unica proprietà di cui ha senso parlare è quella del protomito più complesso visto che gli altri subprotomiti vanno a “rimorchio” di questo.
Ma questa specificazione è in contrasto col punto 4 dove affermo che, via via che un protomito diviene più semplice (subprotomiti qualitativi), la sua proprietà diviene più diffusa.
Il problema di fondo è che la mia definizione di protomito si può applicare a qualsiasi idea: questo suo polimorfismo la rende molto flessibile ma, nel caso della proprietà, porta invece dell’ambiguità indesiderata.
Probabilmente la soluzione è semplice quanto drastica: non devo affermare il punto 1 e, contemporaneamente, giustificare le diverse forme di eccezioni dei punti successivi.
Semplicemente devo riformulare il punto 1 in qualcosa del tipo: “Ogni gruppo può controllare degli specifici protomiti” ed ecco che ogni contraddizione è eliminata…
Sì, mi sa che questa è la soluzione più semplice e corretta: in verità quando scrissi la definizione del punto 1 avevo in mente dei protomiti specifici, quelli relativi al ruolo e autonomia di un gruppo: in questo contesto l’affermazione ha un suo senso. Ma in realtà il concetto di protomito è molto più ampio e cercare di vincolare specifici protomiti a specifici gruppi è sbagliato.
Alla fine, sì, mi pare che la definizione del punto 1 sia proprio un errore: del resto appartiene al nucleo iniziale della mia teoria ed era previsto che alcune di queste idee dovessero col tempo evolvere.
Quindi la mia Epitome è tutta sbagliata? No: in verità questo “nodo” è un dettaglio molto marginale. In realtà, grazie alle “eccezioni” dei punti da 2 a 5 applicavo già i concetti corretti nelle parti successive dell’opera…
Vabbè: ci penserò su ancora un po’ e poi deciderò cosa fare…
Conclusione: per sapere cosa ho deciso dovrete leggere il capitolo 3.3 della versione 1.5.1 della mia Epitome!
PS: Il professore mi ricorda un po’ Mattarella...
domenica 19 aprile 2020
Consol Bond
La scorsa settimana scrissi il pezzo Venerdì di passione in cui, basandomi su un video del Bagnai, spiegavo quali fossero le gravi controindicazioni e rischi di ricorrere al MES.
Lasciai però fuori diverse osservazioni e riflessioni, anche interessanti, fra cui la più importante era sicuramente quale fosse invece secondo il professore la via di uscita da questa crisi economica innescata dalla pandemia (*1).
Ieri ho seguito la diretta serale del Bagnai: ero curioso perché su FB nei giorni scorsi c’era stato molto rumore per il voto contrario della Lega agli “eurobonds” o “coronabonds”.
Io avevo già una mezza idea del motivo (*2) ma volevo una conferma che Bagnai mi ha fornito con la sua trasmissione.
Il video di Bagnai è il seguente e, come al solito, suggerisco di guardarlo direttamente per capire i dettagli di ciò che io cercherò semplicemente di riassumere (aggiungendovi potenzialmente varie inesattezze): Il finanziamento della ripresa dalla pagina FB di Alberto Bagnai.
Il mio dubbio era però come l’Italia potesse di preciso immettere liquidità senza avere più una banca centrale italiana che possa stampare nuova moneta. Del resto USA, Cina, UK e (mi pare) Giappone faranno proprio così: le loro banche centrali immetteranno (anzi, probabilmente lo hanno già fatto non dovendo attendere semafori verdi da altri paesi come accade a noi con l’UE) nei rispettivi paesi nuova moneta e per l’equivalente di centinaia di miliardi di dollari.
Ovviamente l’Italia non può stamparsi nuovi euro ma si può ottenere un effetto molto simile con l’appoggio della BCE: il tesoro italiano dovrebbe emettere delle obbligazioni, a tasso molto basso, da collocare sul mercato per un ammontare sufficiente a sostenere l’economia in questo periodo disastrato (insomma almeno per un centinaio di miliardi di euro) con l’accordo che l’invenduto venga acquistato dalla BCE e “sterilizzato”. Cosa significa obbligazioni “sterilizzate”? Significa che queste obbligazioni sarebbero a rendimento perpetuo ma col capitale non esigibile: normalmente quando si compra un’obbligazione la si paga una certa quantità e dopo un certo numero di anni (in base alla scadenza dell’obbligazione) si riottiene il capitale investito. In caso di obbligazioni perpetue questo capitale sarà restituito solo a scelta dell’emettitore (l’Italia quindi). Ovvio che ogni anno l’Italia dovrà pagarci sopra gli interessi ma se il tasso è vicino a zero ciò sarà poco significativo. Se si vendono obbligazioni a 100 con un tasso dello 0,25% allora chi le compra, senza considerare l’inflazione, riotterrà il capitale investito dopo 400 anni!
Si potrebbe obiettare che in questo modo la BCE ci rimetterebbe un sacco di soldi: qui sta il trucco, la BCE, come tutte le banche centrali, può stamparsi moneta (o semplicemente inserire nel proprio calcolatore che gli euro posseduti sono N trilioni in più!) e non succede niente, non ci sarebbero “schizzi” di inflazione: la teoria che l’inflazione sia legata alla massa di moneta circolante è obsoleta e più volte si è già dimostrata totalmente infondata (*3).
Ma queste obbligazioni perpetue se le è sognate il Bagnai dopo una brutta indigestione? No! Non sono niente di nuovo: vedi Consol (bond).
In definitiva questo nuovo tipo di obbligazioni avrebbe un peso irrisorio sul nostro debito ma permetterebbero allo stato di iniettare una grande quantità di contante nel sistema economico italiano.
È poi importante che il finanziamento avvenga attraverso lo stato italiano per evitare quanto era accaduto con Draghi alla BCE: all’epoca erano state finanziate le banche private ma queste invece di distribuire i soldi in Europa erano andate a investirli nel resto del mondo…
Lo scetticismo verso altri tipi di obbligazioni come i “coronabond” (a cui ciascun politico dà un significato diverso) è la maggiore incertezza: da una parte non è chiaro chi li debba emettere (la BCE non ha un suo tesoro che possa emettere obbligazioni, andrebbe creato da zero, né può garantirle visto che non è uno Stato) né la loro forma (se, per esempio, dovessero essere garantiti dal bilancio della UE questo comporterebbe un aumento dei versamenti dei singoli stati e, quindi, più tasse per l’Italia). Insomma già il piano della Lega non è di banale attuazione (per esempio nella costituzione tedesca è stato inserito il vincolo che impone al governo di richiedere il permesso al parlamento prima di acconsentire all’acquisto di obbligazioni estere da parte della BCE) ma queste altre idee sono di un ordine di grandezza ancor più complicate da mettere in pratica.
Devo poi ammettere che ci sono dei passaggi che non mi sono chiari (del resto Bagnai ha già affrontato l’argomento ma io devo ancora studiare cosa abbia scritto/detto in proposito).
Per esempio se queste obbligazioni emesse dal nostro tesoro avranno tassi così bassi allora il mercato perché dovrebbe comprarle? Chiaro che andrebbero tutte alla BCE…
E queste stesse obbligazioni sarebbero già all’emissione di tipo “perenne” (dubito che in questo caso il mercato le acquisterebbe) o lo diventerebbero solo una volta acquistate dalla BCE?
Insomma ci sono dei passaggi che mi sono poco chiari: vedrò, con calma, di informarmi meglio…
Conclusione: bo, che dire… da una parte c’è la propaganda superficiale e confusionaria delle reti sociali… dall’altra c’è la propaganda dei media tradizionali che talvolta è pure peggio (*4)…
Insomma l’informazione bisogna andare a cercarsela e spesso essa è ben nascosta...
Nota (*1): in realtà Bagnai aveva abbastanza sorvolato su questo argomento avendolo già trattato altrove…
Nota (*2): in primo luogo trovavo assurda la logica, chiaramente forzata da “esperti” comunicatori pentastellati, che votando contro i “coronabonds” si divenisse automaticamente a favore del MES: ma come fare a spiegare un qualcosa di così evidente? È ovvio che chi suggerisce tale rapporto di causa ed effetto è in malafede. Sui “coronabonds” ne sapevo poco ma ricordavo che la posizione della Lega era per immettere liquidità nel sistema Italia con una “monetizzazione del debito” e non quindi per altre forme di finanziamento: insomma il voto della Lega era semplicemente coerente.
Nota (*3): una decina di anni fa la banca centrale statunitense “stampò” (nel senso che creò dal nulla) svariati trilioni di dollari e non per questo il dollaro si svalutò nel confronto con le altre valute…
Nota (*4): da qualche giorno sto seguendo il telegiornale di Mediaset: ho scoperto che Berlusconi è ancora vivo e che emette le sue “veline”. Lega, Fratelli d’Italia e M5S raramente vengono menzionati. Il PD e Conte inevitabilmente citati e spesso criticati. Tutto sommato divertente: una variazione rispetto alla faziosità di segno opposto di SkyPD...
Lasciai però fuori diverse osservazioni e riflessioni, anche interessanti, fra cui la più importante era sicuramente quale fosse invece secondo il professore la via di uscita da questa crisi economica innescata dalla pandemia (*1).
Ieri ho seguito la diretta serale del Bagnai: ero curioso perché su FB nei giorni scorsi c’era stato molto rumore per il voto contrario della Lega agli “eurobonds” o “coronabonds”.
Io avevo già una mezza idea del motivo (*2) ma volevo una conferma che Bagnai mi ha fornito con la sua trasmissione.
Il video di Bagnai è il seguente e, come al solito, suggerisco di guardarlo direttamente per capire i dettagli di ciò che io cercherò semplicemente di riassumere (aggiungendovi potenzialmente varie inesattezze): Il finanziamento della ripresa dalla pagina FB di Alberto Bagnai.
Il mio dubbio era però come l’Italia potesse di preciso immettere liquidità senza avere più una banca centrale italiana che possa stampare nuova moneta. Del resto USA, Cina, UK e (mi pare) Giappone faranno proprio così: le loro banche centrali immetteranno (anzi, probabilmente lo hanno già fatto non dovendo attendere semafori verdi da altri paesi come accade a noi con l’UE) nei rispettivi paesi nuova moneta e per l’equivalente di centinaia di miliardi di dollari.
Ovviamente l’Italia non può stamparsi nuovi euro ma si può ottenere un effetto molto simile con l’appoggio della BCE: il tesoro italiano dovrebbe emettere delle obbligazioni, a tasso molto basso, da collocare sul mercato per un ammontare sufficiente a sostenere l’economia in questo periodo disastrato (insomma almeno per un centinaio di miliardi di euro) con l’accordo che l’invenduto venga acquistato dalla BCE e “sterilizzato”. Cosa significa obbligazioni “sterilizzate”? Significa che queste obbligazioni sarebbero a rendimento perpetuo ma col capitale non esigibile: normalmente quando si compra un’obbligazione la si paga una certa quantità e dopo un certo numero di anni (in base alla scadenza dell’obbligazione) si riottiene il capitale investito. In caso di obbligazioni perpetue questo capitale sarà restituito solo a scelta dell’emettitore (l’Italia quindi). Ovvio che ogni anno l’Italia dovrà pagarci sopra gli interessi ma se il tasso è vicino a zero ciò sarà poco significativo. Se si vendono obbligazioni a 100 con un tasso dello 0,25% allora chi le compra, senza considerare l’inflazione, riotterrà il capitale investito dopo 400 anni!
Si potrebbe obiettare che in questo modo la BCE ci rimetterebbe un sacco di soldi: qui sta il trucco, la BCE, come tutte le banche centrali, può stamparsi moneta (o semplicemente inserire nel proprio calcolatore che gli euro posseduti sono N trilioni in più!) e non succede niente, non ci sarebbero “schizzi” di inflazione: la teoria che l’inflazione sia legata alla massa di moneta circolante è obsoleta e più volte si è già dimostrata totalmente infondata (*3).
Ma queste obbligazioni perpetue se le è sognate il Bagnai dopo una brutta indigestione? No! Non sono niente di nuovo: vedi Consol (bond).
In definitiva questo nuovo tipo di obbligazioni avrebbe un peso irrisorio sul nostro debito ma permetterebbero allo stato di iniettare una grande quantità di contante nel sistema economico italiano.
È poi importante che il finanziamento avvenga attraverso lo stato italiano per evitare quanto era accaduto con Draghi alla BCE: all’epoca erano state finanziate le banche private ma queste invece di distribuire i soldi in Europa erano andate a investirli nel resto del mondo…
Lo scetticismo verso altri tipi di obbligazioni come i “coronabond” (a cui ciascun politico dà un significato diverso) è la maggiore incertezza: da una parte non è chiaro chi li debba emettere (la BCE non ha un suo tesoro che possa emettere obbligazioni, andrebbe creato da zero, né può garantirle visto che non è uno Stato) né la loro forma (se, per esempio, dovessero essere garantiti dal bilancio della UE questo comporterebbe un aumento dei versamenti dei singoli stati e, quindi, più tasse per l’Italia). Insomma già il piano della Lega non è di banale attuazione (per esempio nella costituzione tedesca è stato inserito il vincolo che impone al governo di richiedere il permesso al parlamento prima di acconsentire all’acquisto di obbligazioni estere da parte della BCE) ma queste altre idee sono di un ordine di grandezza ancor più complicate da mettere in pratica.
Devo poi ammettere che ci sono dei passaggi che non mi sono chiari (del resto Bagnai ha già affrontato l’argomento ma io devo ancora studiare cosa abbia scritto/detto in proposito).
Per esempio se queste obbligazioni emesse dal nostro tesoro avranno tassi così bassi allora il mercato perché dovrebbe comprarle? Chiaro che andrebbero tutte alla BCE…
E queste stesse obbligazioni sarebbero già all’emissione di tipo “perenne” (dubito che in questo caso il mercato le acquisterebbe) o lo diventerebbero solo una volta acquistate dalla BCE?
Insomma ci sono dei passaggi che mi sono poco chiari: vedrò, con calma, di informarmi meglio…
Conclusione: bo, che dire… da una parte c’è la propaganda superficiale e confusionaria delle reti sociali… dall’altra c’è la propaganda dei media tradizionali che talvolta è pure peggio (*4)…
Insomma l’informazione bisogna andare a cercarsela e spesso essa è ben nascosta...
Nota (*1): in realtà Bagnai aveva abbastanza sorvolato su questo argomento avendolo già trattato altrove…
Nota (*2): in primo luogo trovavo assurda la logica, chiaramente forzata da “esperti” comunicatori pentastellati, che votando contro i “coronabonds” si divenisse automaticamente a favore del MES: ma come fare a spiegare un qualcosa di così evidente? È ovvio che chi suggerisce tale rapporto di causa ed effetto è in malafede. Sui “coronabonds” ne sapevo poco ma ricordavo che la posizione della Lega era per immettere liquidità nel sistema Italia con una “monetizzazione del debito” e non quindi per altre forme di finanziamento: insomma il voto della Lega era semplicemente coerente.
Nota (*3): una decina di anni fa la banca centrale statunitense “stampò” (nel senso che creò dal nulla) svariati trilioni di dollari e non per questo il dollaro si svalutò nel confronto con le altre valute…
Nota (*4): da qualche giorno sto seguendo il telegiornale di Mediaset: ho scoperto che Berlusconi è ancora vivo e che emette le sue “veline”. Lega, Fratelli d’Italia e M5S raramente vengono menzionati. Il PD e Conte inevitabilmente citati e spesso criticati. Tutto sommato divertente: una variazione rispetto alla faziosità di segno opposto di SkyPD...
sabato 18 aprile 2020
Speciale Coronavirus 14
Per circa una settimana mi sono “disintossicato” dall’informazione sul Coronavirus, poi qualche giorno fa mi sono rimesso in “pari”. Adesso sono di nuovo indietro di un paio di giorni ma conto di guardare i miei video nel corso della giornata ed, eventualmente, aggiungere in serata le informazioni più interessanti…
Parto dalle notizie più tecniche/mediche tratte dal canale Youtube MedCram.
Altro farmaco promettente: Ivermectin, già usato contro i parassiti, sembra che riesca a bloccare l’accesso del virus al nucleo della cellula infetta.
Gli esperimenti in vitro sono molto promettenti ma ci sono tanti “MA”: dal vitro all’uomo il passo è molto lungo, va fatta sperimentazione insieme a placebo per vedere l’efficacia reale, etc…
Poi, farà piacere a un mio amico, iniziano a essere molto citati i ricercatori italiani: in passato io li avevo infatti un po’ snobbati (probabilmente anche perché quelli che invitano a parlare alla tivvù non sono i migliori) e lui si era un po’ sciovinisticamente risentito…
Per esempio sono citati per aver propugnato l’utilità degli ultrasuoni per analizzare i polmoni in maniera rapida e poco costosa e fare diagnosi.
Secondo un articolo (ancora non peer-reviewed) il virus potrebbe diminuire la capacità di ossigenazione del sangue, in particolare interagendo con l’emoglobina dei globuli rossi.
In altre parole il problema non sarebbe il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli ai globuli rossi ma proprio negli stessi globuli rossi. Nel complesso però il dottore autore del video non sembrava molto convinto: non entro nei dettagli (che potrei aver capito male) ma nella sua esperienza diretta (lavora a New York) ha verificato la diminuzione della pressione dell’ossigeno nel plasma del sangue (che non dipende dall’emoglobina) e non solo della saturazione (che dipende dall’emoglobina).
Il covid-19 (devo iniziare a chiamarlo così perché Coronavirus in alcuni contesti, specialmente quando si parla della famiglia del virus, potrebbe confondere) può colpire anche il cervello.
Il dottore ha detto che è possibile ma non ne era molto impressionato: spiegava che più aumentano i casi e più sintomi rari si iniziano a notare. Anche la comune influenza in una minoranza di casi può colpire gravemente il cervello…
In altri casi il covid-19 potrebbe colpire i linfociti di tipo T diminuendo così la risposta immunitaria dell’individuo colpito...
Altra ricerca italiana citata: il covid-19 può causare due tipi di sintomatologie chiamate L e H.
La H ha una frequenza del 20-30% e in questo caso il problema è il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli al sangue; nella L il problema (se i miei appunti sono corretti: oggi a distanza di giorni mi fido poco) è il sangue che fatica ad arrivare ai polmoni.
Ovviamente trattare un covid-19 di tipo L come fosse H ha varie controindicazioni. Anche per la diagnosi cambia come identificare l’infezione e valutarne la gravità.
Personalmente il dottore del video (lavora a New York) si era imbattuto solo in casi di tipo H ma non per questo dubitava della ricerca.
In generale colpisce come la Scienza tenga aperte tutte le porte e indaghi contemporaneamente in mille direzioni diverse: questa è la vera scienza basata su incertezze, ricerche e verifiche continue; la verità unica è invece ascientifica. Per questo la censura nella scienza è completamente priva di senso.
Ricordate per esempio nei primi tempi, a gennaio e ancora a inizio febbraio, come i media ripetevano che gli asintomatici NON potevano diffondere la malattia? Notizia poi usata strumentalmente dai governi occidentali, compreso il nostro, per evitare di quarantenare chi proveniva dalla Cina: quante vite si sarebbero potute salvare usando maggiore prudenza e buon senso? Invece si è presa come verità assoluta e certa la teoria scientifica che al momento andava più di moda, ovvero che gli asintomatici non potevano trasmettere la malattia, dimenticando invece che anch’essa era solo un’ipotesi…
La cosa peggiore è che non mi pare che a livello politico ci si sia resi conto dell’errore…
Ma veniamo a qualche commento più generico.
Sui media l’argomento che va per la maggiore è la cosiddetta “Fase 2” ovvero il rallentamento delle restrizioni: ci si sta rendendo conto che la questione è molto complessa e dovranno essere gestite esigenze contrapposte: da una parte quelle dell’economia e dall’altra quelle della salute.
Io, nella mia totale incompetenza, avevo iniziato ad anticipare queste difficoltà a inizio marzo, ovvero circa un mese fa: non ho voglia di andare a citarmi perché mi occorrerebbe troppo tempo per ritrovare le parole che scrissi. Non che avessi particolari proposte o suggerimenti utili ma facevo solo notare che anche una volta superato il picco non sarebbero finiti i problemi, anzi...
Adesso sta finendo sotto accusa la gestione della regione Lombardia. Non ne conosco i dettagli e, riguardo le amministrazioni locali altrui, in genere evito di emettere giudizi dato che non ho idea del contesto e ritengo che solo chi le vive può giudicarle con cognizione di causa. Questo vale per il comune di Roma (con la Raggi spesso fortemente attaccata dalla destra) così come ora per la Lombardia attaccata dal governo e dalla sinistra.
In questo caso bisogna però ricordare che circa la metà dei contagiati sono in Lombardia e che la difficoltà della gestione di questa malattia, con la saturazione degli ospedali, non è lineare ma esponenziale. Insomma anche se la regione avesse fatto degli errori avrebbe anche la giustificazione di una situazione difficilissima, di almeno un ordine di grandezza più complessa che nelle altre regioni italiane.
Si accenna spesso, per esempio, ai posti letto realizzati nei locali della fiera e adesso inutilizzati: certo, col senno di poi è stato un errore e uno spreco realizzarli, ma è facile dirlo adesso! Non ricordo particolari critiche un mese fa quando si iniziava ad attrezzarla e non si sapeva quanto ancora si sarebbe allargato il contagio.
A me pare per esempio molto più grave l’errore della regione Lazio, che in una situazione di “quasi normalità” ha fatto questo: Coronavirus, la Regione Lazio paga gli anticipi ma di mascherine ne arrivano ancora troppo poche. I fornitori? Venditori di lampade, profumerie, editori di gossip e una società citata nei Panama Paper di Vincenzo Bisbiglia su IlFattoQuotidiano.it
Poi, come ho spiegato, resto dell’idea che il giudizio migliore sull’operato delle varie regioni (e comuni) lo daranno i relativi elettori...
Sul piano internazionale invece abbiamo Trump che accusa la Cina di: 1. aver creato il virus in laboratorio; 2. di esserselo fatto “scappare”; 3. di aver informato con colpevole lentezza la comunità internazionale.
Tutte accuse plausibili ma gli USA si sono bruciati gran parte della loro autorevolezza con le accuse fasulle all’Irak (le famose “armi di distruzione di massa”). E la fiducia ha la caratteristica di costruirsi lentamente ma di distruggersi in un attimo.
Quindi, come detto, accuse plausibili ma, almeno per me, niente più di questo.
Soprattutto, non ho ancora sentito nessun “esperto” parlarne, mi piacerebbe avere qualche ipotesi sul perché l’Iran sia uno dei paesi più colpiti: che rapporto c’è fra Iran e Cina? A me risulta solo che siano entrambi avversari degli USA e questo potrebbe dare vita ad altre ipotesi altrettanto plausibili…
Riguardo alla quarantena sono sempre dell’idea che si cerchi di scaricare sui cittadini che vanno a fare la spesa la responsabilità del suo scarso successo (*1). Oltretutto la gente inizia, a mio avviso comprensibilmente, a stufarsi e tende a uscire un po’ di più. Del resto dopo un mese circa chi è in quarantena ed era infetto ormai è guarito; chi non è infetto continua a non esserlo: il problema non sono quindi i cittadini in quarantena ma quelli che non lo sono e che potenzialmente possono passare il virus a chi mette il naso fuori casa (*1).
Nota (*1): l’ho già scritto altrove ma secondo me la causa sono i luoghi di lavoro "essenziali" e la grande distribuzione. Queste persone andrebbero controllate con particolare attenzione ma, per vari motivi, non lo si fa e/o non si ha la capacità di farlo.
Una riflessione generale: chiedere a un medico se le precauzioni prese siano sufficienti è come chiedere a un macellaio se la carne faccia bene alla salute o a un poliziotto se i troiai (*2) di Stato siano utili. Insomma un medico, per sua forma mentale, anteporrà la salute a tutto mentre altri valori, come non ultima la libertà, hanno la stessa se non maggiore importanza.
Nota (*2): ricordo che “troiaio” è la mia italianizzazione di “troyan”...
22/4/2020 11:30
Ieri sono stato a fare la spesa: la mia sensazione è che le persone seguano sempre meno la quarantena. Già il numero di macchine in strada mi è sembrato, a occhio, di poco a inferiore a un normale giorno feriale. E nel supermercato erano numerose anche le persone decisamente anziane che invece le volte precedenti non avevo assolutamente visto…
Ovvio che la gente è stufa di questa quarantena di cui si sta iniziando a perdere il senso.
Vi propongo un esperimento.
Sapendo che gli ultimi due incontri fra le nazionali di cricket del Bangladesh e delle Indie Occidentali hanno avuto i seguenti risultati:
2018: Bangladesh (105/all out; 21,4 overs) – Indie Occidentali (108/3; 13,4 overs) → Indie Occidentali vincono per 7 wickets;
2019: Bangladesh (330/6; 50 overs) – Indie Occidentali (309/8; 50 overs) →Bangladesh vince di 21 runs.
C’è anche da aggiungere che nel 2019 le Indie Occidentali avevano una formazione fortemente rimaneggiata.
Che pensate che vincerà l’incontro previsto a dicembre del 2020 fra Bangladesh e Indie Occidentali (in formazione completa si spera)?? Lo so, è un grosso azzardo ma provate a indovinare con i pochi dati che avete…
Nel finale del lungo e noiosissimo Non ho voglia di tagliare l’erba scrissi una considerazione interessante (e sono abbastanza sicuro di averla poi ampliata altrove ma non sono riuscito a ritrovarla!) sui miei errori di previsione calcistiche. L’uomo in genere tende a sovrastimare l’accuratezza delle proprie conoscenze e, per questo motivo, la maggior parte delle mie previsioni calcistiche errate erano dovute a scarsa conoscenza, magari basata sulla visione di una singola partita.
Da un altro punto di vista si può riassumere il tutto dicendo che per fare buone previsioni occorrono dei buoni dati, abbondanti e affidabili.
Tutta questa premessa per arrivare a concludere che in Italia del covid-19 non sappiamo ancora nulla: in particolare non sappiamo quante sono le persone già contagiate e adesso, si spera, immuni: com’è possibili prendere buone scelte in questo contesto? Vi rispondo io: è praticamente impossibile: prima andrebbe indovinata la situazione regione per regione e poi andrebbero indovinate le misure da prendere…
Indovinare quale strada intraprendere per la famigerata “Fase 2” equivale a indovinare il risultato di Bangladesh contro Indie Occidentali: senza dati certi si tratta di gioco d’azzardo col problema non da poco che la posta in gioco è il futuro dell’Italia...
Come volevasi dimostrare: appena pubblicate le aggiunte qui sopra mi sono imbattuto su FB, condiviso da ben due amici/conoscenti, in questo articolo: “Il Coronavirus circolava in Italia da ottobre: un italiano su tre già contagiato, anche al sud”: lo studio di Marta Vigneri su TPI.it, che esemplifica molto bene il grado di incertezza in cui ci troviamo...
Conclusione: noia per la quarantena che, al di là delle ovvie affermazioni a sua difesa di chi ci governa, a me più che espressione di una strategia sembra sempre di più un’assenza di strategia: non sapendo cos’altro fare si continua con la quarantena. Speriamo che altre nazioni con più cervelli pensanti ci indichino con il loro esempio una via d’uscita più efficace.
Parto dalle notizie più tecniche/mediche tratte dal canale Youtube MedCram.
Altro farmaco promettente: Ivermectin, già usato contro i parassiti, sembra che riesca a bloccare l’accesso del virus al nucleo della cellula infetta.
Gli esperimenti in vitro sono molto promettenti ma ci sono tanti “MA”: dal vitro all’uomo il passo è molto lungo, va fatta sperimentazione insieme a placebo per vedere l’efficacia reale, etc…
Poi, farà piacere a un mio amico, iniziano a essere molto citati i ricercatori italiani: in passato io li avevo infatti un po’ snobbati (probabilmente anche perché quelli che invitano a parlare alla tivvù non sono i migliori) e lui si era un po’ sciovinisticamente risentito…
Per esempio sono citati per aver propugnato l’utilità degli ultrasuoni per analizzare i polmoni in maniera rapida e poco costosa e fare diagnosi.
Secondo un articolo (ancora non peer-reviewed) il virus potrebbe diminuire la capacità di ossigenazione del sangue, in particolare interagendo con l’emoglobina dei globuli rossi.
In altre parole il problema non sarebbe il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli ai globuli rossi ma proprio negli stessi globuli rossi. Nel complesso però il dottore autore del video non sembrava molto convinto: non entro nei dettagli (che potrei aver capito male) ma nella sua esperienza diretta (lavora a New York) ha verificato la diminuzione della pressione dell’ossigeno nel plasma del sangue (che non dipende dall’emoglobina) e non solo della saturazione (che dipende dall’emoglobina).
Il covid-19 (devo iniziare a chiamarlo così perché Coronavirus in alcuni contesti, specialmente quando si parla della famiglia del virus, potrebbe confondere) può colpire anche il cervello.
Il dottore ha detto che è possibile ma non ne era molto impressionato: spiegava che più aumentano i casi e più sintomi rari si iniziano a notare. Anche la comune influenza in una minoranza di casi può colpire gravemente il cervello…
In altri casi il covid-19 potrebbe colpire i linfociti di tipo T diminuendo così la risposta immunitaria dell’individuo colpito...
Altra ricerca italiana citata: il covid-19 può causare due tipi di sintomatologie chiamate L e H.
La H ha una frequenza del 20-30% e in questo caso il problema è il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli al sangue; nella L il problema (se i miei appunti sono corretti: oggi a distanza di giorni mi fido poco) è il sangue che fatica ad arrivare ai polmoni.
Ovviamente trattare un covid-19 di tipo L come fosse H ha varie controindicazioni. Anche per la diagnosi cambia come identificare l’infezione e valutarne la gravità.
Personalmente il dottore del video (lavora a New York) si era imbattuto solo in casi di tipo H ma non per questo dubitava della ricerca.
In generale colpisce come la Scienza tenga aperte tutte le porte e indaghi contemporaneamente in mille direzioni diverse: questa è la vera scienza basata su incertezze, ricerche e verifiche continue; la verità unica è invece ascientifica. Per questo la censura nella scienza è completamente priva di senso.
Ricordate per esempio nei primi tempi, a gennaio e ancora a inizio febbraio, come i media ripetevano che gli asintomatici NON potevano diffondere la malattia? Notizia poi usata strumentalmente dai governi occidentali, compreso il nostro, per evitare di quarantenare chi proveniva dalla Cina: quante vite si sarebbero potute salvare usando maggiore prudenza e buon senso? Invece si è presa come verità assoluta e certa la teoria scientifica che al momento andava più di moda, ovvero che gli asintomatici non potevano trasmettere la malattia, dimenticando invece che anch’essa era solo un’ipotesi…
La cosa peggiore è che non mi pare che a livello politico ci si sia resi conto dell’errore…
Ma veniamo a qualche commento più generico.
Sui media l’argomento che va per la maggiore è la cosiddetta “Fase 2” ovvero il rallentamento delle restrizioni: ci si sta rendendo conto che la questione è molto complessa e dovranno essere gestite esigenze contrapposte: da una parte quelle dell’economia e dall’altra quelle della salute.
Io, nella mia totale incompetenza, avevo iniziato ad anticipare queste difficoltà a inizio marzo, ovvero circa un mese fa: non ho voglia di andare a citarmi perché mi occorrerebbe troppo tempo per ritrovare le parole che scrissi. Non che avessi particolari proposte o suggerimenti utili ma facevo solo notare che anche una volta superato il picco non sarebbero finiti i problemi, anzi...
Adesso sta finendo sotto accusa la gestione della regione Lombardia. Non ne conosco i dettagli e, riguardo le amministrazioni locali altrui, in genere evito di emettere giudizi dato che non ho idea del contesto e ritengo che solo chi le vive può giudicarle con cognizione di causa. Questo vale per il comune di Roma (con la Raggi spesso fortemente attaccata dalla destra) così come ora per la Lombardia attaccata dal governo e dalla sinistra.
In questo caso bisogna però ricordare che circa la metà dei contagiati sono in Lombardia e che la difficoltà della gestione di questa malattia, con la saturazione degli ospedali, non è lineare ma esponenziale. Insomma anche se la regione avesse fatto degli errori avrebbe anche la giustificazione di una situazione difficilissima, di almeno un ordine di grandezza più complessa che nelle altre regioni italiane.
Si accenna spesso, per esempio, ai posti letto realizzati nei locali della fiera e adesso inutilizzati: certo, col senno di poi è stato un errore e uno spreco realizzarli, ma è facile dirlo adesso! Non ricordo particolari critiche un mese fa quando si iniziava ad attrezzarla e non si sapeva quanto ancora si sarebbe allargato il contagio.
A me pare per esempio molto più grave l’errore della regione Lazio, che in una situazione di “quasi normalità” ha fatto questo: Coronavirus, la Regione Lazio paga gli anticipi ma di mascherine ne arrivano ancora troppo poche. I fornitori? Venditori di lampade, profumerie, editori di gossip e una società citata nei Panama Paper di Vincenzo Bisbiglia su IlFattoQuotidiano.it
Poi, come ho spiegato, resto dell’idea che il giudizio migliore sull’operato delle varie regioni (e comuni) lo daranno i relativi elettori...
Sul piano internazionale invece abbiamo Trump che accusa la Cina di: 1. aver creato il virus in laboratorio; 2. di esserselo fatto “scappare”; 3. di aver informato con colpevole lentezza la comunità internazionale.
Tutte accuse plausibili ma gli USA si sono bruciati gran parte della loro autorevolezza con le accuse fasulle all’Irak (le famose “armi di distruzione di massa”). E la fiducia ha la caratteristica di costruirsi lentamente ma di distruggersi in un attimo.
Quindi, come detto, accuse plausibili ma, almeno per me, niente più di questo.
Soprattutto, non ho ancora sentito nessun “esperto” parlarne, mi piacerebbe avere qualche ipotesi sul perché l’Iran sia uno dei paesi più colpiti: che rapporto c’è fra Iran e Cina? A me risulta solo che siano entrambi avversari degli USA e questo potrebbe dare vita ad altre ipotesi altrettanto plausibili…
Riguardo alla quarantena sono sempre dell’idea che si cerchi di scaricare sui cittadini che vanno a fare la spesa la responsabilità del suo scarso successo (*1). Oltretutto la gente inizia, a mio avviso comprensibilmente, a stufarsi e tende a uscire un po’ di più. Del resto dopo un mese circa chi è in quarantena ed era infetto ormai è guarito; chi non è infetto continua a non esserlo: il problema non sono quindi i cittadini in quarantena ma quelli che non lo sono e che potenzialmente possono passare il virus a chi mette il naso fuori casa (*1).
Nota (*1): l’ho già scritto altrove ma secondo me la causa sono i luoghi di lavoro "essenziali" e la grande distribuzione. Queste persone andrebbero controllate con particolare attenzione ma, per vari motivi, non lo si fa e/o non si ha la capacità di farlo.
Una riflessione generale: chiedere a un medico se le precauzioni prese siano sufficienti è come chiedere a un macellaio se la carne faccia bene alla salute o a un poliziotto se i troiai (*2) di Stato siano utili. Insomma un medico, per sua forma mentale, anteporrà la salute a tutto mentre altri valori, come non ultima la libertà, hanno la stessa se non maggiore importanza.
Nota (*2): ricordo che “troiaio” è la mia italianizzazione di “troyan”...
22/4/2020 11:30
Ieri sono stato a fare la spesa: la mia sensazione è che le persone seguano sempre meno la quarantena. Già il numero di macchine in strada mi è sembrato, a occhio, di poco a inferiore a un normale giorno feriale. E nel supermercato erano numerose anche le persone decisamente anziane che invece le volte precedenti non avevo assolutamente visto…
Ovvio che la gente è stufa di questa quarantena di cui si sta iniziando a perdere il senso.
Vi propongo un esperimento.
Sapendo che gli ultimi due incontri fra le nazionali di cricket del Bangladesh e delle Indie Occidentali hanno avuto i seguenti risultati:
2018: Bangladesh (105/all out; 21,4 overs) – Indie Occidentali (108/3; 13,4 overs) → Indie Occidentali vincono per 7 wickets;
2019: Bangladesh (330/6; 50 overs) – Indie Occidentali (309/8; 50 overs) →Bangladesh vince di 21 runs.
C’è anche da aggiungere che nel 2019 le Indie Occidentali avevano una formazione fortemente rimaneggiata.
Che pensate che vincerà l’incontro previsto a dicembre del 2020 fra Bangladesh e Indie Occidentali (in formazione completa si spera)?? Lo so, è un grosso azzardo ma provate a indovinare con i pochi dati che avete…
Nel finale del lungo e noiosissimo Non ho voglia di tagliare l’erba scrissi una considerazione interessante (e sono abbastanza sicuro di averla poi ampliata altrove ma non sono riuscito a ritrovarla!) sui miei errori di previsione calcistiche. L’uomo in genere tende a sovrastimare l’accuratezza delle proprie conoscenze e, per questo motivo, la maggior parte delle mie previsioni calcistiche errate erano dovute a scarsa conoscenza, magari basata sulla visione di una singola partita.
Da un altro punto di vista si può riassumere il tutto dicendo che per fare buone previsioni occorrono dei buoni dati, abbondanti e affidabili.
Tutta questa premessa per arrivare a concludere che in Italia del covid-19 non sappiamo ancora nulla: in particolare non sappiamo quante sono le persone già contagiate e adesso, si spera, immuni: com’è possibili prendere buone scelte in questo contesto? Vi rispondo io: è praticamente impossibile: prima andrebbe indovinata la situazione regione per regione e poi andrebbero indovinate le misure da prendere…
Indovinare quale strada intraprendere per la famigerata “Fase 2” equivale a indovinare il risultato di Bangladesh contro Indie Occidentali: senza dati certi si tratta di gioco d’azzardo col problema non da poco che la posta in gioco è il futuro dell’Italia...
Come volevasi dimostrare: appena pubblicate le aggiunte qui sopra mi sono imbattuto su FB, condiviso da ben due amici/conoscenti, in questo articolo: “Il Coronavirus circolava in Italia da ottobre: un italiano su tre già contagiato, anche al sud”: lo studio di Marta Vigneri su TPI.it, che esemplifica molto bene il grado di incertezza in cui ci troviamo...
Conclusione: noia per la quarantena che, al di là delle ovvie affermazioni a sua difesa di chi ci governa, a me più che espressione di una strategia sembra sempre di più un’assenza di strategia: non sapendo cos’altro fare si continua con la quarantena. Speriamo che altre nazioni con più cervelli pensanti ci indichino con il loro esempio una via d’uscita più efficace.
mercoledì 15 aprile 2020
Il fronte sistemico
E finalmente i favorevoli al MES iniziano a uscire allo scoperto: PD, Italia Viva e Forza Italia. Con la disinteressata benedizione di Mario Monti e Romano Prodi.
PD e Forza Italia (di cui Italia Viva vorrebbe essere l’epigono) sono i partiti più apertamente sistemici dell’intero arco costituzionale. Ovvio che chi ragiona con i paradigmi del secolo scorso si stupirà di questa apparente convergenza fra sinistra e destra: la realtà, come sa chi ha avuto la pazienza di leggere la mia Epitome, è ben diversa: i tradizionali partiti di sinistra e destra non esistono più da decenni e sono diventati tutti sistemici, ovvero funzionali agli interessi potere costituito nazionale e non. Solo le bandiere sono diverse ma nell’asservimento ai poteri e ai potenti contro la popolazione italiana sono ugualmente schierati.
Davvero poi c’è bisogno di ricordare chi sono e cosa hanno combinato Prodi e Monti? La Mortadella è stata in azione ben prima dell’apertura di questo mio ghiribizzo ma per Monti avete l’apposito marcatore: Monti (ex Colline)…
Davvero, con queste attestazioni di “bontà”, avete dei dubbi da che parte stia l’interesse degli italiani?
Coglionaggine - 23/4/2020
Ieri mattina avevo scritto un nuovo pezzo intitolato “Varie primaverili” dove, poco fantasiosamente, avevo raccolto tutta una serie di corti per non scriverli separatamente.
Mi ero però reso conto che alla fine il materiale non era molto e così avevo deciso di attendere la sera per pubblicarlo in maniera da poterci aggiungere altre idee che mi sarebbero venute "certamente" in mente nel corso della giornata…
E invece me ne sono completamente dimenticato: e quando ho spento il calcolatore non ho neppure pensato a salvare quanto scritto!!
Per curiosità avevo scritto qualcosa su: Stephen King, l’insonnia (risolta dopo aver cambiato sale), una bella riflessione su un articolo di wikipedia suggeritomi da una mia amica, matematica (chiacchiere) e poco altro…
In realtà l’unica perita che mi addolora è la riflessione sull’articolo di Wikipedia perché, mi pare, era una bella intuizione!
Scriptata ma autocensurata - 27/4/2020
Questa battuta pensata poco prima di alzarmi dal letto sarebbe stata l’ideale per un “criptino” (ovvero per le mie battute criptate che "inventai" qualche anno fa) ma il programma per criptare è sul vecchio calcolatore e sono troppo pigro per ricordare come funzionava…
E allora pubblico la battuta ma la censuro pesantemente…
«Polemiche su nuovo decreto #####: "baci fra fidanzati, obbligo della mascherina."
##### spiega: “anche l'AIDS ci costrinse a cambiare abitudini e a usare il preservativo: inizialmente dava fastidio ma poi il cu## si abituava...”»
E una di scemaggine pura - 27/4/2020
Qual è la bevanda preferita dai non credenti?
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Il tè perché contiene l’ateina.
Esempio d’uso - 1/5/2020
Stamani Anki mi ha proposto 12 parole (v. Frammenti di memoria) e la seguente è la lista di sigle che ho usato per ricordarmele e poi ripeterle con calma.
GI (malversazione)
BU/PO/ME (regesto)
CL ()
Z (succiacapre)
▲K+++++ (labile)
ED+++ ()
▲CM-●+++ (corrivo)
▼Z (gnaulare)
GE/HU (circasso)
B/Pia+ (avena)
▼SE/L+ (delibare)
GR/HE (ecfrasi)
Il “-” usato nella sigla di corrivo è in realtà all’interno di un cerchietto ma non ho trovato un carattere simile fra quelli disponibili.
Due di questi non me li ricordo: è possibile che almeno uno di questi riesca a ricordarmelo se ci penso abbastanza (soprattutto ED+++ mentre i CL in genere mi restano più indigesti) ma è per dare l’idea...
PD e Forza Italia (di cui Italia Viva vorrebbe essere l’epigono) sono i partiti più apertamente sistemici dell’intero arco costituzionale. Ovvio che chi ragiona con i paradigmi del secolo scorso si stupirà di questa apparente convergenza fra sinistra e destra: la realtà, come sa chi ha avuto la pazienza di leggere la mia Epitome, è ben diversa: i tradizionali partiti di sinistra e destra non esistono più da decenni e sono diventati tutti sistemici, ovvero funzionali agli interessi potere costituito nazionale e non. Solo le bandiere sono diverse ma nell’asservimento ai poteri e ai potenti contro la popolazione italiana sono ugualmente schierati.
Davvero poi c’è bisogno di ricordare chi sono e cosa hanno combinato Prodi e Monti? La Mortadella è stata in azione ben prima dell’apertura di questo mio ghiribizzo ma per Monti avete l’apposito marcatore: Monti (ex Colline)…
Davvero, con queste attestazioni di “bontà”, avete dei dubbi da che parte stia l’interesse degli italiani?
Coglionaggine - 23/4/2020
Ieri mattina avevo scritto un nuovo pezzo intitolato “Varie primaverili” dove, poco fantasiosamente, avevo raccolto tutta una serie di corti per non scriverli separatamente.
Mi ero però reso conto che alla fine il materiale non era molto e così avevo deciso di attendere la sera per pubblicarlo in maniera da poterci aggiungere altre idee che mi sarebbero venute "certamente" in mente nel corso della giornata…
E invece me ne sono completamente dimenticato: e quando ho spento il calcolatore non ho neppure pensato a salvare quanto scritto!!
Per curiosità avevo scritto qualcosa su: Stephen King, l’insonnia (risolta dopo aver cambiato sale), una bella riflessione su un articolo di wikipedia suggeritomi da una mia amica, matematica (chiacchiere) e poco altro…
In realtà l’unica perita che mi addolora è la riflessione sull’articolo di Wikipedia perché, mi pare, era una bella intuizione!
Scriptata ma autocensurata - 27/4/2020
Questa battuta pensata poco prima di alzarmi dal letto sarebbe stata l’ideale per un “criptino” (ovvero per le mie battute criptate che "inventai" qualche anno fa) ma il programma per criptare è sul vecchio calcolatore e sono troppo pigro per ricordare come funzionava…
E allora pubblico la battuta ma la censuro pesantemente…
«Polemiche su nuovo decreto #####: "baci fra fidanzati, obbligo della mascherina."
##### spiega: “anche l'AIDS ci costrinse a cambiare abitudini e a usare il preservativo: inizialmente dava fastidio ma poi il cu## si abituava...”»
E una di scemaggine pura - 27/4/2020
Qual è la bevanda preferita dai non credenti?
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Il tè perché contiene l’ateina.
Esempio d’uso - 1/5/2020
Stamani Anki mi ha proposto 12 parole (v. Frammenti di memoria) e la seguente è la lista di sigle che ho usato per ricordarmele e poi ripeterle con calma.
GI (malversazione)
BU/PO/ME (regesto)
CL ()
Z (succiacapre)
▲K+++++ (labile)
ED+++ ()
▲CM-●+++ (corrivo)
▼Z (gnaulare)
GE/HU (circasso)
B/Pia+ (avena)
▼SE/L+ (delibare)
GR/HE (ecfrasi)
Il “-” usato nella sigla di corrivo è in realtà all’interno di un cerchietto ma non ho trovato un carattere simile fra quelli disponibili.
Due di questi non me li ricordo: è possibile che almeno uno di questi riesca a ricordarmelo se ci penso abbastanza (soprattutto ED+++ mentre i CL in genere mi restano più indigesti) ma è per dare l’idea...
martedì 14 aprile 2020
No party, no MES
Oggi avevo voglia di pubblicare un nuovo “Speciale Coronavirus”: c’erano un paio di idee che volevo scrivere anche se, in verità, da qualche giorno ho una delle mie “crisi di rigetto” e non sto seguendo neppure i miei canali di informazioni preferiti…
Invece ho fatto l’errore di guardarmi il video di Bagnai pubblicato ieri su FB: No MES, no party... di Alberto Bagnai.
Quella di ieri sera è stata una “puntata” particolarmente interessante: come al solito non ho voglia né sarebbe utile che ne facessi la “sbobinatura”: andare direttamente ad ascoltarlo sarebbe più semplice e pratico.
Voglio quindi limitarmi ai concetti principali aggiungendovi i miei commenti.
Il punto di partenza di Bagnai è quello di cercare di capire il comportamento del governo Conte nella gestione dell’emergenza economica causata dal Coronavirus. Paesi simili all’Italia hanno annunciato misure di aiuto a imprese e cittadini già da metà marzo e hanno già iniziato a erogare denaro. In Italia invece si tergiversa, certo si fanno dichiarazioni eclatanti su “potenze di fuoco” inesistenti ma, di concreto, ancora nelle tasche degli italiani non è arrivato nessun aiuto…
Anch’io nel mio Speciale Coronavirus 13 ne avevo accennato e mi ero dichiarato sostanzialmente d’accordo con un commento triviale ma molto espressivo letto su FB: «Si sta aspettando che la vecchia cachi il lesso» ovvero «si sta aspettando il permesso della Germania e quindi della UE».
L’interpretazione di Bagnai non è in verità troppo diversa: a suo parere il governo è sottoposto a un ricatto. Ovvero, prima di qualsiasi aiuto (o anche del semplice permesso di fare più deficit per affrontare la situazione di emergenza), l’Italia deve richiedere l’intervento del MES. Circa 30 miliardi di euro da spendere SOLO per l’emergenza sanitaria e quindi inutili per l’altrettanto, se non più grave, crisi economica innescata dal Coronavirus e quarantena successiva.
Perché questa insistenza nell’uso del MES? Perché per richiedere l’intervento del MES si deve accettare un memorandum e questo costituirebbe poi la basa giuridica con cui i paesi dell’area marco (ma non solo) potrebbero intervenire a dettare legge direttamente in Italia tramite la famigerata troika. Ovviamente la troika non farebbe l’interesse degli italiani ma salvaguarderebbe il credito dei paesi che rappresenta: guardate com’è stata depredata la Grecia e avrete un’idea del destino riservato all’Italia.
Sul ricatto in se stesso Bagnai ipotizza tre possibilità: 1. minaccia di scatenare i mercati, leggi quindi aumento dello spread (*1); 2. minaccia di procedura d’infrazione; 3. minacce fisiche personali.
A me il punto 3 pare eccessivo mentre i primi due scenari mi sembrano molto credibili. Aggiungerei la possibilità di ricatto politico: magari svelando qualche altarino nel passato anche recente di Conte che ne danneggi irrimediabilmente la credibilità politica.
Questo è il succo del video ma, come al solito, le informazioni utili e interessanti sono moltissime: per esempio la ricostruzione dei tentativi passati con cui l’UE ha già cercato di farci usare il MES (*2) e tanti altri ancora…
Non so magari ci scriverò un secondo pezzo ma per adesso preferisco limitarmi a quest’unica riflessione politica.
Conclusione: Questa UE fa schifo. L’unica consolazione è che sempre più gente inizia a rendersene conto anche se non capisce i perché e i percome...
Nota (*1): ormai sappiamo bene che bastano delle dichiarazioni per scatenare effetti disastrosi con i media che si mettono a soffiare sul fuoco alimentando paure e alludendo a scenari apocalittici…
Nota (*2): in breve: con Monti nel 2012 (secondo Bagnai il senatore Monti dice il vero quando afferma di aver evitato la Troika all’Italia: peccato che abbia fatto lui stesso quello che avrebbe fatto la troika…) e nel 2015 all’epoca della crisi bancaria...
Invece ho fatto l’errore di guardarmi il video di Bagnai pubblicato ieri su FB: No MES, no party... di Alberto Bagnai.
Quella di ieri sera è stata una “puntata” particolarmente interessante: come al solito non ho voglia né sarebbe utile che ne facessi la “sbobinatura”: andare direttamente ad ascoltarlo sarebbe più semplice e pratico.
Voglio quindi limitarmi ai concetti principali aggiungendovi i miei commenti.
Il punto di partenza di Bagnai è quello di cercare di capire il comportamento del governo Conte nella gestione dell’emergenza economica causata dal Coronavirus. Paesi simili all’Italia hanno annunciato misure di aiuto a imprese e cittadini già da metà marzo e hanno già iniziato a erogare denaro. In Italia invece si tergiversa, certo si fanno dichiarazioni eclatanti su “potenze di fuoco” inesistenti ma, di concreto, ancora nelle tasche degli italiani non è arrivato nessun aiuto…
Anch’io nel mio Speciale Coronavirus 13 ne avevo accennato e mi ero dichiarato sostanzialmente d’accordo con un commento triviale ma molto espressivo letto su FB: «Si sta aspettando che la vecchia cachi il lesso» ovvero «si sta aspettando il permesso della Germania e quindi della UE».
L’interpretazione di Bagnai non è in verità troppo diversa: a suo parere il governo è sottoposto a un ricatto. Ovvero, prima di qualsiasi aiuto (o anche del semplice permesso di fare più deficit per affrontare la situazione di emergenza), l’Italia deve richiedere l’intervento del MES. Circa 30 miliardi di euro da spendere SOLO per l’emergenza sanitaria e quindi inutili per l’altrettanto, se non più grave, crisi economica innescata dal Coronavirus e quarantena successiva.
Perché questa insistenza nell’uso del MES? Perché per richiedere l’intervento del MES si deve accettare un memorandum e questo costituirebbe poi la basa giuridica con cui i paesi dell’area marco (ma non solo) potrebbero intervenire a dettare legge direttamente in Italia tramite la famigerata troika. Ovviamente la troika non farebbe l’interesse degli italiani ma salvaguarderebbe il credito dei paesi che rappresenta: guardate com’è stata depredata la Grecia e avrete un’idea del destino riservato all’Italia.
Sul ricatto in se stesso Bagnai ipotizza tre possibilità: 1. minaccia di scatenare i mercati, leggi quindi aumento dello spread (*1); 2. minaccia di procedura d’infrazione; 3. minacce fisiche personali.
A me il punto 3 pare eccessivo mentre i primi due scenari mi sembrano molto credibili. Aggiungerei la possibilità di ricatto politico: magari svelando qualche altarino nel passato anche recente di Conte che ne danneggi irrimediabilmente la credibilità politica.
Questo è il succo del video ma, come al solito, le informazioni utili e interessanti sono moltissime: per esempio la ricostruzione dei tentativi passati con cui l’UE ha già cercato di farci usare il MES (*2) e tanti altri ancora…
Non so magari ci scriverò un secondo pezzo ma per adesso preferisco limitarmi a quest’unica riflessione politica.
Conclusione: Questa UE fa schifo. L’unica consolazione è che sempre più gente inizia a rendersene conto anche se non capisce i perché e i percome...
Nota (*1): ormai sappiamo bene che bastano delle dichiarazioni per scatenare effetti disastrosi con i media che si mettono a soffiare sul fuoco alimentando paure e alludendo a scenari apocalittici…
Nota (*2): in breve: con Monti nel 2012 (secondo Bagnai il senatore Monti dice il vero quando afferma di aver evitato la Troika all’Italia: peccato che abbia fatto lui stesso quello che avrebbe fatto la troika…) e nel 2015 all’epoca della crisi bancaria...
lunedì 13 aprile 2020
Avanti io alla riscossa!
Da qualche giorno ho ritrovato la volontà di riprendere la revisione della mia Epitome con l’obbiettivo di arrivare alla nuova versione 1.5.1.
Al momento ho ricontrollato i capitoli 2, 3 e 4: soprattutto i primi due capitoli avevano veramente bisogno di una risistemata. Non c’erano errori clamorosi ma ho riformulato diverse frasi per renderle più chiare e compatibili col resto del testo. In confronto il capitolo 4 andava molto meglio.
Non so bene dove, probabilmente a causa di qualche nuova nota, la nuova versione ha una pagina in più rispetto alla precedente.
Comunque la novità maggiore riguarda i suggerimenti che ho ricevuto da un lettore che si è preso la briga di leggere l'Epitome e di segnalarmi tutto ciò che gli sembrava poco chiaro o sbagliato.
Sostanzialmente ho ricevuto tre tipi di indicazioni:
1. segnalazioni di refusi (pochi in realtà)
2. parti poco chiare (la maggioranza)
3. errori veri e propri
Ho ovviamente corretto i refusi mentre per le parti poco chiare e gli “errori” ho riletto con calma le frasi incriminate cercando di immaginarmi quale potesse essere il problema incontrato. Il lettore infatti si era limitato a delle sottolineature a margine ma senza spiegare nei dettagli il motivo della sua osservazione.
Non ho tenuto statistiche ma a occhio nel 50% dei casi non ho cambiato niente: per sua stessa ammissione il lettore non aveva letto quasi nessuna nota (che sono invece una parte sostanziale dell’opera) ed è quindi naturale che alcune parti gli risultassero poco chiare.
Per un 45% delle segnalazioni ho apportato delle modifiche minori: dalla sostituzione di una singola parole alla riformulazione di una frase o, magari, all’aggiunta di una nota esplicativa.
Il 5% delle segnalazioni erano invece più critiche.
Un paio di frasi erano in effetti scarsamente intellegibili anche per i più dotati di buona volontà e pazienza: non che fossero sbagliate di per sé ma probabilmente solo io ero in grado di capire ciò che avevo in mente. Ovviamente le ho riscritte in un italiano più accettabile.
Un’altra frase “puzzava” di complottismo che, in effetti, era nel contesto ingiustificato.
Ma soprattutto mi è stato segnalato l’inizio del capitolo 7.3 sul quale anch’io ho avuto sempre delle remore a causa di un’affermazione storica che mi sembrava comprensibile ma che in realtà poteva confondere e fuorviare i lettori. Al momento ci ho messo una “toppa” con una nota ma probabilmente dovrò riscrivere completamente un paio di paragrafi…
Alla fine non ho ricevuto indicazioni dall’utilità sconvolgente (del resto la quarantena mi ha impedito di consegnare i testi stampati alla coppia di persone da cui mi aspettavo le critiche più profonde) ma ho comunque apprezzato moltissimo lo sforzo non indifferente di leggere qualcosa di faticoso e non particolarmente interessante.
Mi sa che ora dovrò aggiungere un’appendice con i ringraziamenti!
Adesso vorrei ricontrollare almeno un altro capitolo ma devo vedere quale (tengo una lista con quelli più recentemente riletti). Soprattutto ho ormai una pagina di note con modifiche da fare. Di queste dovrò decidere quale effettuare subito e quale rimandare a una successiva stesura.
L’idea di questa versione 1.5.1 infatti non è introdurre nuove idee ma correggere l’esistente magari spiegando meglio ma senza aggiungere nuovi concetti.
Non so: dipende dalle note (che onestamente non ricordo) e dal tempo che vi dedicherò: non escludo che in una settimana la nuova versione possa essere pronta ma potrebbe anche volerci un po’ più tempo.
Conclusione: Vedremo…
Al momento ho ricontrollato i capitoli 2, 3 e 4: soprattutto i primi due capitoli avevano veramente bisogno di una risistemata. Non c’erano errori clamorosi ma ho riformulato diverse frasi per renderle più chiare e compatibili col resto del testo. In confronto il capitolo 4 andava molto meglio.
Non so bene dove, probabilmente a causa di qualche nuova nota, la nuova versione ha una pagina in più rispetto alla precedente.
Comunque la novità maggiore riguarda i suggerimenti che ho ricevuto da un lettore che si è preso la briga di leggere l'Epitome e di segnalarmi tutto ciò che gli sembrava poco chiaro o sbagliato.
Sostanzialmente ho ricevuto tre tipi di indicazioni:
1. segnalazioni di refusi (pochi in realtà)
2. parti poco chiare (la maggioranza)
3. errori veri e propri
Ho ovviamente corretto i refusi mentre per le parti poco chiare e gli “errori” ho riletto con calma le frasi incriminate cercando di immaginarmi quale potesse essere il problema incontrato. Il lettore infatti si era limitato a delle sottolineature a margine ma senza spiegare nei dettagli il motivo della sua osservazione.
Non ho tenuto statistiche ma a occhio nel 50% dei casi non ho cambiato niente: per sua stessa ammissione il lettore non aveva letto quasi nessuna nota (che sono invece una parte sostanziale dell’opera) ed è quindi naturale che alcune parti gli risultassero poco chiare.
Per un 45% delle segnalazioni ho apportato delle modifiche minori: dalla sostituzione di una singola parole alla riformulazione di una frase o, magari, all’aggiunta di una nota esplicativa.
Il 5% delle segnalazioni erano invece più critiche.
Un paio di frasi erano in effetti scarsamente intellegibili anche per i più dotati di buona volontà e pazienza: non che fossero sbagliate di per sé ma probabilmente solo io ero in grado di capire ciò che avevo in mente. Ovviamente le ho riscritte in un italiano più accettabile.
Un’altra frase “puzzava” di complottismo che, in effetti, era nel contesto ingiustificato.
Ma soprattutto mi è stato segnalato l’inizio del capitolo 7.3 sul quale anch’io ho avuto sempre delle remore a causa di un’affermazione storica che mi sembrava comprensibile ma che in realtà poteva confondere e fuorviare i lettori. Al momento ci ho messo una “toppa” con una nota ma probabilmente dovrò riscrivere completamente un paio di paragrafi…
Alla fine non ho ricevuto indicazioni dall’utilità sconvolgente (del resto la quarantena mi ha impedito di consegnare i testi stampati alla coppia di persone da cui mi aspettavo le critiche più profonde) ma ho comunque apprezzato moltissimo lo sforzo non indifferente di leggere qualcosa di faticoso e non particolarmente interessante.
Mi sa che ora dovrò aggiungere un’appendice con i ringraziamenti!
Adesso vorrei ricontrollare almeno un altro capitolo ma devo vedere quale (tengo una lista con quelli più recentemente riletti). Soprattutto ho ormai una pagina di note con modifiche da fare. Di queste dovrò decidere quale effettuare subito e quale rimandare a una successiva stesura.
L’idea di questa versione 1.5.1 infatti non è introdurre nuove idee ma correggere l’esistente magari spiegando meglio ma senza aggiungere nuovi concetti.
Non so: dipende dalle note (che onestamente non ricordo) e dal tempo che vi dedicherò: non escludo che in una settimana la nuova versione possa essere pronta ma potrebbe anche volerci un po’ più tempo.
Conclusione: Vedremo…
venerdì 10 aprile 2020
Venerdì di passione
[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.5.0 "Coronavirus").
Ieri l’Italia ha accettato l'uso del MES.
Qui di seguito il commento serale del Bagnai: Video da FB
Il video si blocca tre volte, le ultime due abbastanza a lungo ma al 99% lo si può seguire senza problemi.
Mi sono anche riempito una pagina di appunti su quanto viene detto e spiegato ma adesso mi pare una fatica inutile riepilogare ciò che potete facilmente ascoltare.
Mi limito quindi al “succo”.
- Dei 500 miliardi di euro all’Italia dovrebbero toccarne una trentina (ma il professore era incerto al riguardo) con però una condizione: dovranno essere spesi esclusivamente per la sanità. Ovvio quindi che si tratta di un prestito sostanzialmente inutile: certo la sanità dovrà sostenere spese ma in realtà ciò che è da salvare è l’impalcatura dell’economia italiana. Da questo punto di vista il prestito è totalmente inutile. Resta poi il pericolo che, come previsto dall’attuale MES, possano venire aggiunte ulteriori clausole vessatorie: e che quindi da inutile diventi pure dannoso.
- Inciso: il MES è, per trattato, un creditore privilegiato. Questo significa che in caso di default esso verrà rimborsato prima di tutti gli altri creditori, ovvero prima dei detentori di BTP. La conseguenza è che il tasso di interesse di questi dovrà crescere, ovvero più costi in interessi per lo stato. Questo è già successo nel settore privato: ricordate le banche fallite e i pensionati che avevano investito i propri risparmi rimasti con un pugno di mosche in mano? Ebbene le banche avevano fatto sottoscrivere ai pensionati obbligazioni subordinate (e quindi con tassi più alti) e non privilegiate (che, in caso di fallimento dell’ente emettitore, sarebbero state rimborsate prima di quelle subordinate). E i mercati, che non sono i pensionati facili da imbrogliare, sanno bene la differenza fra obbligazioni subordinate e privilegiate e quindi, per accettare le prime, vorranno tassi più alti…
- L’uscita da questa crisi sanitario/economica dovrebbe essere invece quella dell’emissione di nuova moneta (come stanno facendo TUTTI i paesi che hanno autonomia monetaria) ma l’attuale governo, probabilmente per subalternità culturale, ha preferito dare retta agli “amici” tedeschi e olandesi accettando un accordo che non serve a nulla e che anzi è dannoso. PS: la nuova moneta l’avrebbe dovuta stampare la BCE… (*1)
- Il prossimo passo della Lega sarà una mozione individuale al ministro Gualtieri che ha agito senza mandato parlamentare (volutamente non ricercato per poter agire più liberamente).
L’idea è quella di coinvolgere anche i parlamentari in buona fede del M5S (che mai avrebbero invece votato una mozione contro l’intero governo) ma soprattutto di certificare con un voto chi è pro o contro questo accordo in maniera che sia chiaro chi dovrà assumersene le responsabilità politiche.
Leggendo fra le righe in verità c’è di più: alla domanda di cosa si potrà ottenere da questa sfiducia Bagnai ha risposto che i casi sono due: 1. se la sfiducia non passa resterà agli atti chi era d’accordo e chi contro questo accordo; 2. se la sfiducia passa allora Gualtieri se ne andrà e la maggioranza si sceglierà un altro ministro simile o magari peggio dell’attuale.
Quindi nel caso 2, Gualtieri sfiduciato, secondo le parole di Bagnai l’opposizione non ci guadagnerebbe niente: è allora evidente che in tal caso sarebbe stata più sicura una sfiducia all’intero governo che avrebbe certamente ottenuto lo scopo del punto 1.
Ne deduco quindi che la sfiducia personale a Gualtieri abbia un altro scopo politico che la giustifichi e che Bagnai non ha potuto/voluto rivelare. La MIA ipotesi è che si voglia capire/valutare quanti siano i parlamentari pentastellati insoddisfatti dell’azione del governo: e magari, in prospettiva, al momento opportuno fare leva o pressioni su di essi…
- Molto divertenti, sebbene allarmanti, un paio di aneddoti su quanto avviene in commissione e in senato.
- Ah, Bagnai ripete per ben due volte quella che è l’essenza della mia attuale visione del M5S: ovvero è una semplice stampella del PD che ha raccolto i voti di persone insoddisfatte della politica italiana per regalarli al partito più sistemico del parlamento italiano (*2).
Conclusione: tutto come previsto. Sfortunatamente.
Nota (*1): Bagnai accenna anche a un’interessante parallelismo fra la subalternità della vecchia sinistra all’URSS e della nuova (ammesso che il PD sia una sinistra) all’UE. Forse è un po’ forzato ma di sicuro c’è anche del vero: mi piace.
Nota (*2): La mia visione del M5S è in realtà molto più complessa: secondo la mia teoria esso è infatti un populismo apparente ([E] 13.4) e, quindi, si comporta come tale.
Ieri l’Italia ha accettato l'uso del MES.
Qui di seguito il commento serale del Bagnai: Video da FB
Il video si blocca tre volte, le ultime due abbastanza a lungo ma al 99% lo si può seguire senza problemi.
Mi sono anche riempito una pagina di appunti su quanto viene detto e spiegato ma adesso mi pare una fatica inutile riepilogare ciò che potete facilmente ascoltare.
Mi limito quindi al “succo”.
- Dei 500 miliardi di euro all’Italia dovrebbero toccarne una trentina (ma il professore era incerto al riguardo) con però una condizione: dovranno essere spesi esclusivamente per la sanità. Ovvio quindi che si tratta di un prestito sostanzialmente inutile: certo la sanità dovrà sostenere spese ma in realtà ciò che è da salvare è l’impalcatura dell’economia italiana. Da questo punto di vista il prestito è totalmente inutile. Resta poi il pericolo che, come previsto dall’attuale MES, possano venire aggiunte ulteriori clausole vessatorie: e che quindi da inutile diventi pure dannoso.
- Inciso: il MES è, per trattato, un creditore privilegiato. Questo significa che in caso di default esso verrà rimborsato prima di tutti gli altri creditori, ovvero prima dei detentori di BTP. La conseguenza è che il tasso di interesse di questi dovrà crescere, ovvero più costi in interessi per lo stato. Questo è già successo nel settore privato: ricordate le banche fallite e i pensionati che avevano investito i propri risparmi rimasti con un pugno di mosche in mano? Ebbene le banche avevano fatto sottoscrivere ai pensionati obbligazioni subordinate (e quindi con tassi più alti) e non privilegiate (che, in caso di fallimento dell’ente emettitore, sarebbero state rimborsate prima di quelle subordinate). E i mercati, che non sono i pensionati facili da imbrogliare, sanno bene la differenza fra obbligazioni subordinate e privilegiate e quindi, per accettare le prime, vorranno tassi più alti…
- L’uscita da questa crisi sanitario/economica dovrebbe essere invece quella dell’emissione di nuova moneta (come stanno facendo TUTTI i paesi che hanno autonomia monetaria) ma l’attuale governo, probabilmente per subalternità culturale, ha preferito dare retta agli “amici” tedeschi e olandesi accettando un accordo che non serve a nulla e che anzi è dannoso. PS: la nuova moneta l’avrebbe dovuta stampare la BCE… (*1)
- Il prossimo passo della Lega sarà una mozione individuale al ministro Gualtieri che ha agito senza mandato parlamentare (volutamente non ricercato per poter agire più liberamente).
L’idea è quella di coinvolgere anche i parlamentari in buona fede del M5S (che mai avrebbero invece votato una mozione contro l’intero governo) ma soprattutto di certificare con un voto chi è pro o contro questo accordo in maniera che sia chiaro chi dovrà assumersene le responsabilità politiche.
Leggendo fra le righe in verità c’è di più: alla domanda di cosa si potrà ottenere da questa sfiducia Bagnai ha risposto che i casi sono due: 1. se la sfiducia non passa resterà agli atti chi era d’accordo e chi contro questo accordo; 2. se la sfiducia passa allora Gualtieri se ne andrà e la maggioranza si sceglierà un altro ministro simile o magari peggio dell’attuale.
Quindi nel caso 2, Gualtieri sfiduciato, secondo le parole di Bagnai l’opposizione non ci guadagnerebbe niente: è allora evidente che in tal caso sarebbe stata più sicura una sfiducia all’intero governo che avrebbe certamente ottenuto lo scopo del punto 1.
Ne deduco quindi che la sfiducia personale a Gualtieri abbia un altro scopo politico che la giustifichi e che Bagnai non ha potuto/voluto rivelare. La MIA ipotesi è che si voglia capire/valutare quanti siano i parlamentari pentastellati insoddisfatti dell’azione del governo: e magari, in prospettiva, al momento opportuno fare leva o pressioni su di essi…
- Molto divertenti, sebbene allarmanti, un paio di aneddoti su quanto avviene in commissione e in senato.
- Ah, Bagnai ripete per ben due volte quella che è l’essenza della mia attuale visione del M5S: ovvero è una semplice stampella del PD che ha raccolto i voti di persone insoddisfatte della politica italiana per regalarli al partito più sistemico del parlamento italiano (*2).
Conclusione: tutto come previsto. Sfortunatamente.
Nota (*1): Bagnai accenna anche a un’interessante parallelismo fra la subalternità della vecchia sinistra all’URSS e della nuova (ammesso che il PD sia una sinistra) all’UE. Forse è un po’ forzato ma di sicuro c’è anche del vero: mi piace.
Nota (*2): La mia visione del M5S è in realtà molto più complessa: secondo la mia teoria esso è infatti un populismo apparente ([E] 13.4) e, quindi, si comporta come tale.
giovedì 9 aprile 2020
Sondaggi
Notizia: Sondaggio Piepoli, cresce la fiducia nel governo e nel premier Conte di Ansa.it
Secondo il sondaggio la fiducia nel governo Conte per la gestione del Coronavirus è in aumento.
Io credo che così come il numero dei morti è indietro di 3/4 settimane sui provvedimenti presi allo stesso modo anche gli umori degli italiani, nutriti del resto in questa quarantena con una pappa di disinformazione e dalle concioni serali di Conte, sono in ritardo ancor maggiore.
Il timido calo dei contagi fa sembrare un successo l’approssimazione e superficialità con la quale sta venendo gestita l’emergenza sanitaria. Ma quando la stessa incapacità applicata all’economia inizierà a mostrare i suoi effetti devastanti ecco che allora la fiducia in Conte crollerà perché si dimostrerà essere un parolaio inconsistente: insomma seguirà la stessa parabola di Renzi e delle sue spacconate.
Proprio per questo credo che la Lega e l’opposizione in generale, per la prima volta da mesi, si augurino di non andare adesso alle elezioni!
Intervento - 9/4/2020
Un intervento di Bagnai in aula sul decreto del governo:
Alberto Bagnai intervento in Senato
Dice le solite parole di buon senso: inizialmente l’intervento è un po’ artificioso, poi inizia ad accalorarsi e sul finale mi è sembrato genuinamente arrabbiato!
Lo pubblico perché era tanto che non lo sentivo e mi rincuora, dandomi un minimo di speranza, che ci sia qualcuno che ha le idee ben chiare su ciò che sta succedendo. Oltretutto l'opposizione fatta bene dà comunque qualche frutto: le buone idee, sebbene lentamente, arrivano anche alle altre forze politiche che, sebbene in maniera distorta e capendole il giusto, le fanno almeno parzialmente proprie. Non è l’ideale ma è meglio di niente.
4 notti e… ½? - 11/4/2020
Negli ultimi giorni sto dormendo malissimo.
La prima notte non ci ho fatto caso; dopo la seconda ho ipotizzato fosse colpa delle vitamine che avevo preso per due giorni di seguito; alla terza notte ho pensato che le vitamine fossero ancora in circolo.
Dopo la quarta notte, cioè ieri, mi sono ricordato di aver cambiato il sale fino: il barattolo in cui lo tengo in cucina era vuoto e l’avevo riempito da un altro contenitore di vetro più grosso (non li tengo nei loro confezioni di cartone perché altrimenti rischiano di assorbirmi l’umidità e di diventare dei mattoncini inutilizzabili). Mi è venuto il dubbio che il contenitore grosso di vetro fosse riempito di sale iodato: mi ero reso infatti conto che i “sintomi” della mia insonnia erano proprio quelli che mi causa tale tipo di sale. Quindi ieri ho risostituito il contenuto del bricco in cucina con comune sale marino. Stanotte però… (vedi corto seguente!)
Abito mamma - 11/42020
Ho sognato che la moglie di mio cugino (nel sogno solo fidanzata) mi diceva di aver trovato un abito turchese di mia madre (e me lo mostra) chiedendomi se poteva indossarlo per una festa o qualcosa del genere.
Io le dico di sì ma mi allontano velocemente perché il vestito mi ha ricordato fortissimamente mia madre facendomi commuovere: da una parte sono felice che lei voglia indossarlo ma da un’altra ne sono anche un po’ geloso.
Comunque mi sveglio (4:15) con le lacrime agli occhi facendo fatica a riaddormentarmi come mi capita sempre quando un sogno mi turba emotivamente.
Quindi non so se l’origine della mia recente insonnia sia il sale (vedi il corto precedente) o altro!
Nausea - 11/4/2020
Ho il sospetto che con l’età si divenga più intolleranti: probabilmente perché si è sempre più convinti delle idee su cui si è basata la propria vita.
Però anche la società moderna ci mette del suo: le reti sociali sono dei veri e propri focolai di polarizzazione ed estremizzazione del pensiero.
Ne scrissi in L’opportunità mancata: pezzo che però dovrei integrare con la spiegazione del perché le reti sociali promuovano la polarizzazione che potrebbero invece facilmente ridurre (*1)…
E infine ci si mette anche la politica che, sul modello americano, si riduce sempre di più a uno scontro di palle di fango piuttosto che a un confronto costruttivo (*2)...
Il risultato è che anch’io, che mi sento di gran lunga più aperto della media, oggi sono rimasto nauseato dai vari commenti che ho trovato su FB: pura acrimonia, odio e disprezzo verso l’avversario politico…
Nota (*1): in brevissimo il motivo è che la polarizzazione degli utenti favorisce la loro profilazione (questo è di destra, l’altro di sinistra, tizio per i vaccini, etc...): e visto che FB & C. vendono pubblicità mirata è nel loro interesse promuoverla e non ridurla.
Nota (*2): e, in taluni casi, non vi è neppure un accenno di confronto ma solo una parte che insulta l’altra senza alcun contraddittorio.
Secondo il sondaggio la fiducia nel governo Conte per la gestione del Coronavirus è in aumento.
Io credo che così come il numero dei morti è indietro di 3/4 settimane sui provvedimenti presi allo stesso modo anche gli umori degli italiani, nutriti del resto in questa quarantena con una pappa di disinformazione e dalle concioni serali di Conte, sono in ritardo ancor maggiore.
Il timido calo dei contagi fa sembrare un successo l’approssimazione e superficialità con la quale sta venendo gestita l’emergenza sanitaria. Ma quando la stessa incapacità applicata all’economia inizierà a mostrare i suoi effetti devastanti ecco che allora la fiducia in Conte crollerà perché si dimostrerà essere un parolaio inconsistente: insomma seguirà la stessa parabola di Renzi e delle sue spacconate.
Proprio per questo credo che la Lega e l’opposizione in generale, per la prima volta da mesi, si augurino di non andare adesso alle elezioni!
Intervento - 9/4/2020
Un intervento di Bagnai in aula sul decreto del governo:
Dice le solite parole di buon senso: inizialmente l’intervento è un po’ artificioso, poi inizia ad accalorarsi e sul finale mi è sembrato genuinamente arrabbiato!
Lo pubblico perché era tanto che non lo sentivo e mi rincuora, dandomi un minimo di speranza, che ci sia qualcuno che ha le idee ben chiare su ciò che sta succedendo. Oltretutto l'opposizione fatta bene dà comunque qualche frutto: le buone idee, sebbene lentamente, arrivano anche alle altre forze politiche che, sebbene in maniera distorta e capendole il giusto, le fanno almeno parzialmente proprie. Non è l’ideale ma è meglio di niente.
4 notti e… ½? - 11/4/2020
Negli ultimi giorni sto dormendo malissimo.
La prima notte non ci ho fatto caso; dopo la seconda ho ipotizzato fosse colpa delle vitamine che avevo preso per due giorni di seguito; alla terza notte ho pensato che le vitamine fossero ancora in circolo.
Dopo la quarta notte, cioè ieri, mi sono ricordato di aver cambiato il sale fino: il barattolo in cui lo tengo in cucina era vuoto e l’avevo riempito da un altro contenitore di vetro più grosso (non li tengo nei loro confezioni di cartone perché altrimenti rischiano di assorbirmi l’umidità e di diventare dei mattoncini inutilizzabili). Mi è venuto il dubbio che il contenitore grosso di vetro fosse riempito di sale iodato: mi ero reso infatti conto che i “sintomi” della mia insonnia erano proprio quelli che mi causa tale tipo di sale. Quindi ieri ho risostituito il contenuto del bricco in cucina con comune sale marino. Stanotte però… (vedi corto seguente!)
Abito mamma - 11/42020
Ho sognato che la moglie di mio cugino (nel sogno solo fidanzata) mi diceva di aver trovato un abito turchese di mia madre (e me lo mostra) chiedendomi se poteva indossarlo per una festa o qualcosa del genere.
Io le dico di sì ma mi allontano velocemente perché il vestito mi ha ricordato fortissimamente mia madre facendomi commuovere: da una parte sono felice che lei voglia indossarlo ma da un’altra ne sono anche un po’ geloso.
Comunque mi sveglio (4:15) con le lacrime agli occhi facendo fatica a riaddormentarmi come mi capita sempre quando un sogno mi turba emotivamente.
Quindi non so se l’origine della mia recente insonnia sia il sale (vedi il corto precedente) o altro!
Nausea - 11/4/2020
Ho il sospetto che con l’età si divenga più intolleranti: probabilmente perché si è sempre più convinti delle idee su cui si è basata la propria vita.
Però anche la società moderna ci mette del suo: le reti sociali sono dei veri e propri focolai di polarizzazione ed estremizzazione del pensiero.
Ne scrissi in L’opportunità mancata: pezzo che però dovrei integrare con la spiegazione del perché le reti sociali promuovano la polarizzazione che potrebbero invece facilmente ridurre (*1)…
E infine ci si mette anche la politica che, sul modello americano, si riduce sempre di più a uno scontro di palle di fango piuttosto che a un confronto costruttivo (*2)...
Il risultato è che anch’io, che mi sento di gran lunga più aperto della media, oggi sono rimasto nauseato dai vari commenti che ho trovato su FB: pura acrimonia, odio e disprezzo verso l’avversario politico…
Nota (*1): in brevissimo il motivo è che la polarizzazione degli utenti favorisce la loro profilazione (questo è di destra, l’altro di sinistra, tizio per i vaccini, etc...): e visto che FB & C. vendono pubblicità mirata è nel loro interesse promuoverla e non ridurla.
Nota (*2): e, in taluni casi, non vi è neppure un accenno di confronto ma solo una parte che insulta l’altra senza alcun contraddittorio.
Potere e tradimento
[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.5.0 "Coronavirus").
La quarantena non sta aumentando le mie letture: al contrario, lavorando in giardino un paio di ore al giorno, tolgo tempo all’uso del calcolatore, che però lo recupera da quello dedicato a Netflix che, a sua volta, lo toglie alla lettura!
La conseguenza è che non solo sono fermo nella revisione della mia Epitome (per la nuova versione 1.5.1), cosa che forse potrebbe anche essere considerata dagli scettici come un bene, ma anche nella lettura de “Le radici psicologiche della diseguaglianza” di Chiara Volpato, “Le vite parallele” di Plutarco e “Racconti” di Checkov (per non parlare del “Dialogo sui massimi sistemi” di Galileo che già da tempo avevo interrotto).
Non è però che ho smesso di leggere del tutto: sono però passato a titoli meno impegnativi: “Insomnia” di Stephen King e “Così morirono i persecutori” di Lattanzio. Che “Insomina” sia di facile lettura è evidente, meno ovvio perché trovi così gradevole il libro di Lattanzio. È che gli storici antichi scrivevano per intrattenere e quindi i loro testi tendono a essere di piacevole lettura poi, ovviamente, per chi come me si interessa di storia, leggere la voce delle fonti è doppiamente interessante.
Il libro di Lattanzio narra le vite (e le morti) degli imperatori che si opposero al cristianesimo ma soprattutto si concentra su Diocleziano, il fondatore della tetrarchia, e da lì gli eventi che portarono Costantino al potere. L’opera fu scritta intorno al 315 quando ancora Costantino e Licinio sono alleati. Non voglio entrare nei dettagli ma, piuttosto, soffermarmi su una riflessione molto più generale che mi ha colpito.
Diocleziano per evitare le guerre di successione alla morte dell’imperitore e per semplificarne la gestione divide l’impero in quattro parti: vi pone due augusti e due cesari. L’idea è che i cesari vadano a prendere il posto degli augusti (e scelgano a loro volta altri due cesari) evitando così ogni sorta di conflitto.
L’idea è evidentemente mossa dalle migliori intenzioni ma, come dimostrano le vicende successive all’abdicazione di Diocleziano e Massimiano (i due augusti), i problemi di successione non furono affatto risolti!
Mi chiedo quindi: è così difficile scegliere dei successori capaci ma che non si approfittino del potere loro attribuito?
Evidentemente è così: nonostante tutti i quattro fossero legati da matrimoni con figlie e sorelle e dai più solenni giuramenti all’abdicazione di Diocleziano e Massimiano è un tutti contro tutti, con tradimenti e pugnalate alla schiena.
Nessuno si accontenta del potere che ha e ne vuole di più col risultato però di finire per perdere tutto, compresa la vita propria e (spesso) quella dei propri discendenti.
Diocleziano cercava evidentemente di scegliere le persone più in gamba che potesse: dopotutto era la sua idea in cui credeva veramente visto che abdica quando inizia a sentirsi vecchio. Ovvio quindi che avesse scelto le persone che riteneva più adatte alla successione: Costanzo (il padre di Costantino), Massimiano (un suo valente ufficiale) e Galerio, altro militare di umili origine che impressiona positivamente Diocleziano il quale lo nomina Cesare e gli fa sposare la propria figlia.
Di questi Massimiano gli è fedele e abdica quando glielo ordina Diocleziano (che era l’augusto principale fra i due). Probabilmente anche Costanzo si atterrebbe al progetto di Diocleziano ma è anche malaticcio e infatti muore pochi anni dopo l’abdicazione: magari quindi rimane fedele solo perché privo delle energie necessarie per prendere l’iniziativa.
Ma Galerio invece cerca da subito di prendere il controllo dell’impero e impone due nuovi cesari scegliendogli di dubbia qualità forse con l’idea che così facendo questi gli resteranno fedeli senza creargli problemi.
Inutile dire che sbaglia i propri conti: uno muore presto ma l’altro, a cui affida i propri figli in punto di morte, li fa uccidere qualche tempo dopo…
Non voglio ripercorrere la storia di quegli anni: il punto è quanto sia evidentemente difficile trovare persone competenti e che, contemporaneamente, non si facciano prendere dall’ingordigia del potere tradendo il proprio benefattore e l’eventuale progetto a cui, evidentemente, avevano dichiarato di credere.
Ripensavo a tempi più recenti con esempi simili: mi è venuto in mente Berlusconi.
In una prima fase si era circondato di persone relativamente in gamba: ricordo, mi pare si chiamasse Biondi, una figura di spicco di Forza Italia che però in un fuori onda si lasciò scappar detto qualcosa del tipo “Berlusconi non è così intelligente come vuol far credere o pensa”. E così Biondi (mi pare fosse il suo nome) sparì dalla scena politica.
Inizialmente Berlusconi si appoggiò al cosiddetto gruppo dei “professori” capeggiato da Urbani...
Oppure Tremonti: una delle poche leggi che aiutarono l’economia (a detta di un commercialista!) porta il suo nome, fu l’ideatore della Cassa Depositi e Prestiti che, aggirando le regole europee, costituiva un braccio economico sotto il controllo dello Stato: non ricordo bene i particolari ma credo che ebbe poi un dissidio con Berlusconi e anche lui sparì dall’agone politico.
E il suo delfino Fini? Fini, forse stanco di aspettare un passaggio di consegne, cercò di prenderne il posto ma fallì nell’intento…
Più recentemente Berlusconi passò alla seconda strategia: circondarsi di persone meno capaci aspettandosi che queste gli fossero più fedeli.
Ecco quindi le varie igieniste dentali e simili entrare in parlamento, il Brunetta che prende il posto di Tremonti e il nuovo “delfino” Alfano. Ma anche in questo gli esiti sono stati dubbi.
Insomma sembra che le persone capaci diventino presto troppo ambiziose ma che anche quelle meno dotate, invece di eterna gratitudine, si convincono di meritare e poter ambire a ruoli ancora più elevati…
Da cosa dipende questo problema che, con le dovute proporzioni, sembra comune a ogni epoca?
L’ipotesi più naturale è che sia nella natura umana non riconoscere i propri limiti, dimenticare i propri obblighi e pretendere sempre di più. Ai singoli individui NON si applicano le leggi del potere ([E] 5) ma in questo caso sembra che quella della crescita, ovvero il volere sempre più forza, sia comunque verificata.
È poi vero che alcuni individui in effetti si mantengono fedeli: nei nostri esempi abbiamo Costanzo e Massimiano (almeno inizialmente) nel IV secolo e più recentemente Tremonti (che non ha tradito ma si è allontanato spontaneamente) o Brunetta.
Questo mi fa ritenere che in questa tendenza al tradimento vi sia anche una buona base di errore di scelta dei propri collaboratori.
Da qui ne derivo una nuova ipotesi: le persone che raggiungono con i PROPRI mezzi il potere, nei nostri esempi Diocleziano (di umili origini fece carriera nell’esercito e da questo fu poi acclamato imperatore) e Berlusconi (inizialmente un comune piccolo imprenditore), potrebbero avere delle caratteristiche mentali che li portano al successo, fra cui immagino una buona dose di egocentrismo e fiducia nelle proprie capacità, ma che contemporaneamente li rendano poco abili a valutare le altre persone. Questo potrebbe essere un motivo che contribuisce a valutare e scegliere erroneamente i propri collaboratori.
E quindi?
Beh, non mi sento di andare oltre le ipotesi fatte: da una parte c’è la tendenza umana a non accontentarsi di ciò che si ha; dall’altra la possibilità che fra le doti di chi raggiunge il potere con le proprie forze non vi sia anche la capacità di leggere l’animo più profondo degli altri individui andando oltre i momentanei interessi comuni.
Conclusione: incertezza.
La quarantena non sta aumentando le mie letture: al contrario, lavorando in giardino un paio di ore al giorno, tolgo tempo all’uso del calcolatore, che però lo recupera da quello dedicato a Netflix che, a sua volta, lo toglie alla lettura!
La conseguenza è che non solo sono fermo nella revisione della mia Epitome (per la nuova versione 1.5.1), cosa che forse potrebbe anche essere considerata dagli scettici come un bene, ma anche nella lettura de “Le radici psicologiche della diseguaglianza” di Chiara Volpato, “Le vite parallele” di Plutarco e “Racconti” di Checkov (per non parlare del “Dialogo sui massimi sistemi” di Galileo che già da tempo avevo interrotto).
Non è però che ho smesso di leggere del tutto: sono però passato a titoli meno impegnativi: “Insomnia” di Stephen King e “Così morirono i persecutori” di Lattanzio. Che “Insomina” sia di facile lettura è evidente, meno ovvio perché trovi così gradevole il libro di Lattanzio. È che gli storici antichi scrivevano per intrattenere e quindi i loro testi tendono a essere di piacevole lettura poi, ovviamente, per chi come me si interessa di storia, leggere la voce delle fonti è doppiamente interessante.
Il libro di Lattanzio narra le vite (e le morti) degli imperatori che si opposero al cristianesimo ma soprattutto si concentra su Diocleziano, il fondatore della tetrarchia, e da lì gli eventi che portarono Costantino al potere. L’opera fu scritta intorno al 315 quando ancora Costantino e Licinio sono alleati. Non voglio entrare nei dettagli ma, piuttosto, soffermarmi su una riflessione molto più generale che mi ha colpito.
Diocleziano per evitare le guerre di successione alla morte dell’imperitore e per semplificarne la gestione divide l’impero in quattro parti: vi pone due augusti e due cesari. L’idea è che i cesari vadano a prendere il posto degli augusti (e scelgano a loro volta altri due cesari) evitando così ogni sorta di conflitto.
L’idea è evidentemente mossa dalle migliori intenzioni ma, come dimostrano le vicende successive all’abdicazione di Diocleziano e Massimiano (i due augusti), i problemi di successione non furono affatto risolti!
Mi chiedo quindi: è così difficile scegliere dei successori capaci ma che non si approfittino del potere loro attribuito?
Evidentemente è così: nonostante tutti i quattro fossero legati da matrimoni con figlie e sorelle e dai più solenni giuramenti all’abdicazione di Diocleziano e Massimiano è un tutti contro tutti, con tradimenti e pugnalate alla schiena.
Nessuno si accontenta del potere che ha e ne vuole di più col risultato però di finire per perdere tutto, compresa la vita propria e (spesso) quella dei propri discendenti.
Diocleziano cercava evidentemente di scegliere le persone più in gamba che potesse: dopotutto era la sua idea in cui credeva veramente visto che abdica quando inizia a sentirsi vecchio. Ovvio quindi che avesse scelto le persone che riteneva più adatte alla successione: Costanzo (il padre di Costantino), Massimiano (un suo valente ufficiale) e Galerio, altro militare di umili origine che impressiona positivamente Diocleziano il quale lo nomina Cesare e gli fa sposare la propria figlia.
Di questi Massimiano gli è fedele e abdica quando glielo ordina Diocleziano (che era l’augusto principale fra i due). Probabilmente anche Costanzo si atterrebbe al progetto di Diocleziano ma è anche malaticcio e infatti muore pochi anni dopo l’abdicazione: magari quindi rimane fedele solo perché privo delle energie necessarie per prendere l’iniziativa.
Ma Galerio invece cerca da subito di prendere il controllo dell’impero e impone due nuovi cesari scegliendogli di dubbia qualità forse con l’idea che così facendo questi gli resteranno fedeli senza creargli problemi.
Inutile dire che sbaglia i propri conti: uno muore presto ma l’altro, a cui affida i propri figli in punto di morte, li fa uccidere qualche tempo dopo…
Non voglio ripercorrere la storia di quegli anni: il punto è quanto sia evidentemente difficile trovare persone competenti e che, contemporaneamente, non si facciano prendere dall’ingordigia del potere tradendo il proprio benefattore e l’eventuale progetto a cui, evidentemente, avevano dichiarato di credere.
Ripensavo a tempi più recenti con esempi simili: mi è venuto in mente Berlusconi.
In una prima fase si era circondato di persone relativamente in gamba: ricordo, mi pare si chiamasse Biondi, una figura di spicco di Forza Italia che però in un fuori onda si lasciò scappar detto qualcosa del tipo “Berlusconi non è così intelligente come vuol far credere o pensa”. E così Biondi (mi pare fosse il suo nome) sparì dalla scena politica.
Inizialmente Berlusconi si appoggiò al cosiddetto gruppo dei “professori” capeggiato da Urbani...
Oppure Tremonti: una delle poche leggi che aiutarono l’economia (a detta di un commercialista!) porta il suo nome, fu l’ideatore della Cassa Depositi e Prestiti che, aggirando le regole europee, costituiva un braccio economico sotto il controllo dello Stato: non ricordo bene i particolari ma credo che ebbe poi un dissidio con Berlusconi e anche lui sparì dall’agone politico.
E il suo delfino Fini? Fini, forse stanco di aspettare un passaggio di consegne, cercò di prenderne il posto ma fallì nell’intento…
Più recentemente Berlusconi passò alla seconda strategia: circondarsi di persone meno capaci aspettandosi che queste gli fossero più fedeli.
Ecco quindi le varie igieniste dentali e simili entrare in parlamento, il Brunetta che prende il posto di Tremonti e il nuovo “delfino” Alfano. Ma anche in questo gli esiti sono stati dubbi.
Insomma sembra che le persone capaci diventino presto troppo ambiziose ma che anche quelle meno dotate, invece di eterna gratitudine, si convincono di meritare e poter ambire a ruoli ancora più elevati…
Da cosa dipende questo problema che, con le dovute proporzioni, sembra comune a ogni epoca?
L’ipotesi più naturale è che sia nella natura umana non riconoscere i propri limiti, dimenticare i propri obblighi e pretendere sempre di più. Ai singoli individui NON si applicano le leggi del potere ([E] 5) ma in questo caso sembra che quella della crescita, ovvero il volere sempre più forza, sia comunque verificata.
È poi vero che alcuni individui in effetti si mantengono fedeli: nei nostri esempi abbiamo Costanzo e Massimiano (almeno inizialmente) nel IV secolo e più recentemente Tremonti (che non ha tradito ma si è allontanato spontaneamente) o Brunetta.
Questo mi fa ritenere che in questa tendenza al tradimento vi sia anche una buona base di errore di scelta dei propri collaboratori.
Da qui ne derivo una nuova ipotesi: le persone che raggiungono con i PROPRI mezzi il potere, nei nostri esempi Diocleziano (di umili origini fece carriera nell’esercito e da questo fu poi acclamato imperatore) e Berlusconi (inizialmente un comune piccolo imprenditore), potrebbero avere delle caratteristiche mentali che li portano al successo, fra cui immagino una buona dose di egocentrismo e fiducia nelle proprie capacità, ma che contemporaneamente li rendano poco abili a valutare le altre persone. Questo potrebbe essere un motivo che contribuisce a valutare e scegliere erroneamente i propri collaboratori.
E quindi?
Beh, non mi sento di andare oltre le ipotesi fatte: da una parte c’è la tendenza umana a non accontentarsi di ciò che si ha; dall’altra la possibilità che fra le doti di chi raggiunge il potere con le proprie forze non vi sia anche la capacità di leggere l’animo più profondo degli altri individui andando oltre i momentanei interessi comuni.
Conclusione: incertezza.
martedì 7 aprile 2020
Speciale Coronavirus 13
Anche oggi non ho niente di particolare da aggiungere a quanto già scritto. Ne approfitto per aggiungere solo qualche breve considerazione così come mi viene in mente.
Riguardo i dati italiani ormai mi pare che l’unico significativo sia quello del numero dei morti e degli accessi alla terapia intensiva: il numero dei positivi (e la sua variazione anche percentuale sui tamponi fatti) ha poco significato perché se ne fanno troppo pochi concentrandosi sulle persone con sintomi evidenti (o VIP).
Dall’andamento del numero delle vittime (che ha 3/4 settimane di ritardo rispetto alle misure di contenimento prese) sembra che, sebbene con lentezza esasperante, le misure di contenimento prese inizino ad avere effetto. Su quale sia il difetto del nostro approccio l’ho già scritto e non starò quindi a ripeterlo.
Ho scritto pochissimo delle conseguenze economiche dell’epidemia: il video (realizzato in USA nell’autunno del 2019 che pubblicai su uno dei primissimi "speciali") sulle conseguenze di una pandemia diceva già l’aspetto sostanziale: le misure per salvare il massimo numero di vite sono in contrasto con le necessità dell’economia. Alla fine la politica deve decidere.
E così è avvenuto: inizialmente in Italia si era cercato di salvare capra e cavoli e solo in seguito si è deciso di chiudere anche le attività produttive “non essenziali” (con varie eccezioni più o meno dubbie).
Altra cosa per me ovvia e di cui accennai solo all’inizio di questi speciali è l’inadeguatezza di questo governo a gestire una situazione oggettivamente difficile. Mentre in altri paesi significativi aiuti alle imprese e alle persone in difficoltà approvati dai rispettivi governi sono già stati distribuiti da noi gli spiccioli per fare la spesa ancora sono solo sulla carta.
Si vaneggia del MES, il cui scopo è tutto diverso, per raccattare qualche prestito, da restituire con gli interessi e con il pericolo immenso di avere anche in Italia una troika che finisca di distruggere il paese (tagliando ovviamente la sanità e tutto il sistema assistenziale in un'ottica iperliberista).
L’unica cosa positiva è che la consapevolezza che questa UE non è il paradiso che ci raccontava di essere sta facendosi strada anche fra la gente comune. Qualche giorno fa ho letto su FB una frase riferita alla politica della Merkel del tipo “La vecchia deve ancora cacare il lesso”. Ovvero si è capito che chi controlla la UE è la Germania ed è questa che deve approvare le finanze anche degli altri paesi (Italia compresa). Fino a quando la Merkel non approverà il prestito senza condizioni allora la UE resterà ferma con solo i salamelecchi e le manfrine dell’impettita e imbellettata Von der Leyen a farci compagnia e a dare qualcosa su cui scrivere ai media.
Concetto sicuramente semplificato ma anche molto efficacemente espresso dall’amico su FB…
Colpiscono poi le incertezze scientifiche sul Coronavirus. Vado a memoria.
Inizialmente gli asintomatici non sarebbero stati contagiosi, poi sì, poi no, poi improvvisamente era diventato ovvio che era così per arrivare a uno studio secondo il quale anche nelle vie aeree alte il virus riesce a riprodursi copiosamente.
Oppure sulla distanza di sicurezza: a volte 2 metri per altri 1 metro, poi venne lo studio sulla distanza di 4 metri e mezzo, ricerca poi smentita perché basata su “aneddoti” non verificabili, quindi bene i 2 metri, per arrivare a qualche giorno fa con la ricerca secondo la quale il virus può essere “sparato” da colpi di tosse fino a 8 metri di distanza…
Oppure dei due ceppi “L” e “S” su cui tanto ho scritto: non si è saputo più niente: che significa? Una ricerca superficiale cinese o non c'è stato tempo di indagare ulteriormente?
Oppure sulle terapie: in Cina e Corea del Sud avevano usato la clorochina e la idrossiclorochina, da noi si provavano anche altri farmaci. Ora sembra che anche in Italia si “riscoprano” queste medicine…
Oppure pensiamo alle varie diatribe sull’utilità delle mascherine, sul come e quando usarle.
Insomma più informazioni si leggono e maggiore è il numero di contraddizioni che si colgono.
Io credo (*1) che sia normale: a un nuovo problema la scienza prova contemporaneamente numerosi approcci. In alcuni momenti alcuni diventano di “moda” mentre altri sembrano “improbabili”. Poi però possono arrivare nuove prove o ricerche che sovvertono anche di 180 gradi quando precedentemente affermato. È così che la scienza progredisce: senza certezze ma con una continua discussione di ipotesi e teorie.
È il mondo moderno che ci ha portato erroneamente a ritenere che la Scienza abbia una sola voce e che, anche su argomenti ancora in divenire, possa esprimersi con la supponenza e protervia, confusa per autorevolezza, comune ai politici (e a qualche scienziato vezzeggiato dai media).
Questo dovrebbe però far capire quanta sia assurda e folle la censura quando si è alla ricerca della verità: il vietare alcune opinioni non la fa emergere ma, anzi, rischia di nasconderla ancora di più.
Certo l’incertezza, il non sapere, può fare paura ma è un percorso obbligatorio per il quale non esistono scorciatoie. Si deve quindi pazientemente attendere e usare il buon senso.
Sbagliano invece i politici che si compromettono appoggiando ciecamente delle semplici teorie scientifiche come se fossero certezze assolute. Il politico non può ammettere di aver sbagliato, lo scienziato sì: anche per questo il primo dovrebbe rimanere aperto a ogni possibilità.
Nota (*1): in realtà non solo lo penso ma lo anche chiaramente letto in La scienza è democrazia...
[8/4/2020 13:50]
Ieri avevo scritto che ancora, probabilmente in attesa del “lesso” europeo, il governo tardava ad adottare misure economiche che ecco arriva la notizia: 750 miliardi di intervento, quasi metà del PIL italiano!!
Ma ormai conosco Conte e la sua tendenza a, diciamo, “alterare i fatti a proprio vantaggio” e quindi non ho preso sul serio la notizia.
Ecco al riguardo un breve e divertente commento trovato su Twitter (QUESTO il cinguettio originale di Grim):
«No, vabbè: ha sommato gli INESISTENTI 350 miliardi di "flussi" del decreto di marzo con i FINTI 400 miliardi di garanzie sui prestiti di ieri! Gli stanziamenti concreti sono ancora a ZERO e lui ciancia di risorse per il 50% del PIL!»
9/4/2020 20:20
Ci sto prendendo una fissazione.
Stiamo imponendo a un grandissimo numero di persone di stare a casa MA contemporaneamente non facciamo abbastanza tamponi ed esami.
Tutti sono concordi nel ritenere che il numero ufficiale di positivi sia di un ordine, se non due secondo l’Imperial College di Londra, maggiore: questo significa che c’è almeno un milione e mezzo di persone che hanno avuto la malattia e di cui solo una frazione la ha ancora in corso.
Le persone ormai guarite che ragione hanno di essere costrette in quarantena? Non possono riammalarsi né diffondere il virus (che non hanno più).
Al contrario le persone asintomatiche e paucisintomatiche al momento infette potrebbero circolare, magari per andare a fare la spesa, e quindi continuare a diffondere la malattia ad altre persone.
Per poter passare alla “fase 2”, o come vogliamo chiamare la fase successiva a questa quarantena nazionale, c’è un’unica strada: fare più esami preferibilmente basati sugli anticorpi. Isolare così chi è asintomatico ma contagioso e creare un apposito registro con le persone ormai immuni alla malattia perché munite di anticorpi. A queste persone immuni dovrebbe essere permesso di riprendere le normali attività: ecco che automaticamente si inizierebbe ad alleviare anche la crisi economica che NON sta invece venendo affrontata dal governo (probabilmente in attesa di improbabili via libera da Bruxelles) (*1).
Invece niente: stiamo continuando con una quarantena che funzionicchia ma che sta massacrando il paese e, contemporaneamente, non si prendono le iniziative necessarie per abbattere significativamente il contagio (ovvero più tamponi ed esami).
Un video che mi pare significativo: Coronavirus, Marco Lillo: “Ho comprato online il test sierologico e ho scoperto, da solo, che ho avuto il Covid”. Ecco come funziona – VIDEO di Marco Lillo da IlFattoQuotidiano.it
Traetene voi le conclusioni.
Invece, se ho capito bene, invece di andare a fare controlli mirati su chi è paucisintomatico, in Italia si prepara una sorta di campionamento dell’intera società: si andrà cioè a testare per gli anticorpi un campione rappresentativo per genere e per fascia d’età dell’intera popolazione italiana.
Premetto che non sono sicuro di aver capito bene: ma quale sarebbe lo scopo di questo esercizio?
Alla fine si saprà che un abitante della provincia di Firenze ha una certa probabilità di avere il virus o di essere immune mentre un abitante di Agrigento avrà altre probabilità. E allora? A cosa servirà sapere che tizio ha il 20% di probabilità di essere immune e il 2,5% di essere infetto?
E che invece Caio di un’altra provincia ha il 12% di essere immune e il 3% di essere contagioso?
Questi dati sono forse utili per un’analisi epidemiologica ma non danno indicazioni su cosa dovranno e potranno fare i singoli individui che è invece ciò che ci interessa in questa momento, ovvero: sono infetto e devo stare in quarantena, sono immune e posso tornare alle mie normali attività oppure non sono infetto ma neppure immune e quindi devo continuare a usare la massima prudenza.
Vabbè: magari ho capito male io e grazie ai dati raccolti, in una maniera che al momento mi sfugge, saremo in grado di iniziare a tornare a una sorta di normalità...
Nota (*1): ovviamente chi si dichiara immune senza esserlo dovrebbe essere severamente multato.
[10/4/2020 17:20]
Oggi non avrei molta voglia di scrivere del Coronavirus ma ho scoperto dei nuovi dati molto interessanti e mi sembra importante diffonderli il più rapidamente possibile.
Come sapete ormai da un mesetto mi sto lamentando del fatto che in Italia si facciano pochi tamponi col risultato di non riuscire a identificare gli asintomatici (testando le persone che hanno avuto contatti con ammalati) e i paucisintomatici.
In realtà questo era vero fino, grossomodo, tutto marzo ma da inizio aprile sembrerebbe che ci sia stato un significativo aumento dei controlli: probabilmente ancora non abbastanza data la diffusione della malattia ma almeno stiamo andando nella direzione giusta.
Questi nuovi dati li ho trovati su un sito gestito dall’università di Oxford che aggrega i dati prendendoli da varie fonti ufficiali: To understand the global pandemic, we need global testing – the Our World in Data COVID-19 Testing dataset di Joe Hasell, Esteban Ortiz-Ospina, Edouard Mathieu, Hannah Ritchie, Diana Beltekian and Max Roser su OurWorldInData.org
Conclusione: per adesso i dati dal lato sanitario iniziano a essere debolmente confortanti; manca sfortunatamente la presenza dello stato nell’aiuto alle aziende e alle famiglie in difficoltà: chiacchiere, temporeggiamenti, probabilmente in attesa del via libera da Bruxelles, che lasciano le contromisure allo “studio” dal governo in puro stallo. Almeno fino a quando “la vecchia non cacherà il lesso”...
Riguardo i dati italiani ormai mi pare che l’unico significativo sia quello del numero dei morti e degli accessi alla terapia intensiva: il numero dei positivi (e la sua variazione anche percentuale sui tamponi fatti) ha poco significato perché se ne fanno troppo pochi concentrandosi sulle persone con sintomi evidenti (o VIP).
Dall’andamento del numero delle vittime (che ha 3/4 settimane di ritardo rispetto alle misure di contenimento prese) sembra che, sebbene con lentezza esasperante, le misure di contenimento prese inizino ad avere effetto. Su quale sia il difetto del nostro approccio l’ho già scritto e non starò quindi a ripeterlo.
Ho scritto pochissimo delle conseguenze economiche dell’epidemia: il video (realizzato in USA nell’autunno del 2019 che pubblicai su uno dei primissimi "speciali") sulle conseguenze di una pandemia diceva già l’aspetto sostanziale: le misure per salvare il massimo numero di vite sono in contrasto con le necessità dell’economia. Alla fine la politica deve decidere.
E così è avvenuto: inizialmente in Italia si era cercato di salvare capra e cavoli e solo in seguito si è deciso di chiudere anche le attività produttive “non essenziali” (con varie eccezioni più o meno dubbie).
Altra cosa per me ovvia e di cui accennai solo all’inizio di questi speciali è l’inadeguatezza di questo governo a gestire una situazione oggettivamente difficile. Mentre in altri paesi significativi aiuti alle imprese e alle persone in difficoltà approvati dai rispettivi governi sono già stati distribuiti da noi gli spiccioli per fare la spesa ancora sono solo sulla carta.
Si vaneggia del MES, il cui scopo è tutto diverso, per raccattare qualche prestito, da restituire con gli interessi e con il pericolo immenso di avere anche in Italia una troika che finisca di distruggere il paese (tagliando ovviamente la sanità e tutto il sistema assistenziale in un'ottica iperliberista).
L’unica cosa positiva è che la consapevolezza che questa UE non è il paradiso che ci raccontava di essere sta facendosi strada anche fra la gente comune. Qualche giorno fa ho letto su FB una frase riferita alla politica della Merkel del tipo “La vecchia deve ancora cacare il lesso”. Ovvero si è capito che chi controlla la UE è la Germania ed è questa che deve approvare le finanze anche degli altri paesi (Italia compresa). Fino a quando la Merkel non approverà il prestito senza condizioni allora la UE resterà ferma con solo i salamelecchi e le manfrine dell’impettita e imbellettata Von der Leyen a farci compagnia e a dare qualcosa su cui scrivere ai media.
Concetto sicuramente semplificato ma anche molto efficacemente espresso dall’amico su FB…
Colpiscono poi le incertezze scientifiche sul Coronavirus. Vado a memoria.
Inizialmente gli asintomatici non sarebbero stati contagiosi, poi sì, poi no, poi improvvisamente era diventato ovvio che era così per arrivare a uno studio secondo il quale anche nelle vie aeree alte il virus riesce a riprodursi copiosamente.
Oppure sulla distanza di sicurezza: a volte 2 metri per altri 1 metro, poi venne lo studio sulla distanza di 4 metri e mezzo, ricerca poi smentita perché basata su “aneddoti” non verificabili, quindi bene i 2 metri, per arrivare a qualche giorno fa con la ricerca secondo la quale il virus può essere “sparato” da colpi di tosse fino a 8 metri di distanza…
Oppure dei due ceppi “L” e “S” su cui tanto ho scritto: non si è saputo più niente: che significa? Una ricerca superficiale cinese o non c'è stato tempo di indagare ulteriormente?
Oppure sulle terapie: in Cina e Corea del Sud avevano usato la clorochina e la idrossiclorochina, da noi si provavano anche altri farmaci. Ora sembra che anche in Italia si “riscoprano” queste medicine…
Oppure pensiamo alle varie diatribe sull’utilità delle mascherine, sul come e quando usarle.
Insomma più informazioni si leggono e maggiore è il numero di contraddizioni che si colgono.
Io credo (*1) che sia normale: a un nuovo problema la scienza prova contemporaneamente numerosi approcci. In alcuni momenti alcuni diventano di “moda” mentre altri sembrano “improbabili”. Poi però possono arrivare nuove prove o ricerche che sovvertono anche di 180 gradi quando precedentemente affermato. È così che la scienza progredisce: senza certezze ma con una continua discussione di ipotesi e teorie.
È il mondo moderno che ci ha portato erroneamente a ritenere che la Scienza abbia una sola voce e che, anche su argomenti ancora in divenire, possa esprimersi con la supponenza e protervia, confusa per autorevolezza, comune ai politici (e a qualche scienziato vezzeggiato dai media).
Questo dovrebbe però far capire quanta sia assurda e folle la censura quando si è alla ricerca della verità: il vietare alcune opinioni non la fa emergere ma, anzi, rischia di nasconderla ancora di più.
Certo l’incertezza, il non sapere, può fare paura ma è un percorso obbligatorio per il quale non esistono scorciatoie. Si deve quindi pazientemente attendere e usare il buon senso.
Sbagliano invece i politici che si compromettono appoggiando ciecamente delle semplici teorie scientifiche come se fossero certezze assolute. Il politico non può ammettere di aver sbagliato, lo scienziato sì: anche per questo il primo dovrebbe rimanere aperto a ogni possibilità.
Nota (*1): in realtà non solo lo penso ma lo anche chiaramente letto in La scienza è democrazia...
[8/4/2020 13:50]
Ieri avevo scritto che ancora, probabilmente in attesa del “lesso” europeo, il governo tardava ad adottare misure economiche che ecco arriva la notizia: 750 miliardi di intervento, quasi metà del PIL italiano!!
Ma ormai conosco Conte e la sua tendenza a, diciamo, “alterare i fatti a proprio vantaggio” e quindi non ho preso sul serio la notizia.
Ecco al riguardo un breve e divertente commento trovato su Twitter (QUESTO il cinguettio originale di Grim):
«No, vabbè: ha sommato gli INESISTENTI 350 miliardi di "flussi" del decreto di marzo con i FINTI 400 miliardi di garanzie sui prestiti di ieri! Gli stanziamenti concreti sono ancora a ZERO e lui ciancia di risorse per il 50% del PIL!»
9/4/2020 20:20
Ci sto prendendo una fissazione.
Stiamo imponendo a un grandissimo numero di persone di stare a casa MA contemporaneamente non facciamo abbastanza tamponi ed esami.
Tutti sono concordi nel ritenere che il numero ufficiale di positivi sia di un ordine, se non due secondo l’Imperial College di Londra, maggiore: questo significa che c’è almeno un milione e mezzo di persone che hanno avuto la malattia e di cui solo una frazione la ha ancora in corso.
Le persone ormai guarite che ragione hanno di essere costrette in quarantena? Non possono riammalarsi né diffondere il virus (che non hanno più).
Al contrario le persone asintomatiche e paucisintomatiche al momento infette potrebbero circolare, magari per andare a fare la spesa, e quindi continuare a diffondere la malattia ad altre persone.
Per poter passare alla “fase 2”, o come vogliamo chiamare la fase successiva a questa quarantena nazionale, c’è un’unica strada: fare più esami preferibilmente basati sugli anticorpi. Isolare così chi è asintomatico ma contagioso e creare un apposito registro con le persone ormai immuni alla malattia perché munite di anticorpi. A queste persone immuni dovrebbe essere permesso di riprendere le normali attività: ecco che automaticamente si inizierebbe ad alleviare anche la crisi economica che NON sta invece venendo affrontata dal governo (probabilmente in attesa di improbabili via libera da Bruxelles) (*1).
Invece niente: stiamo continuando con una quarantena che funzionicchia ma che sta massacrando il paese e, contemporaneamente, non si prendono le iniziative necessarie per abbattere significativamente il contagio (ovvero più tamponi ed esami).
Un video che mi pare significativo: Coronavirus, Marco Lillo: “Ho comprato online il test sierologico e ho scoperto, da solo, che ho avuto il Covid”. Ecco come funziona – VIDEO di Marco Lillo da IlFattoQuotidiano.it
Traetene voi le conclusioni.
Invece, se ho capito bene, invece di andare a fare controlli mirati su chi è paucisintomatico, in Italia si prepara una sorta di campionamento dell’intera società: si andrà cioè a testare per gli anticorpi un campione rappresentativo per genere e per fascia d’età dell’intera popolazione italiana.
Premetto che non sono sicuro di aver capito bene: ma quale sarebbe lo scopo di questo esercizio?
Alla fine si saprà che un abitante della provincia di Firenze ha una certa probabilità di avere il virus o di essere immune mentre un abitante di Agrigento avrà altre probabilità. E allora? A cosa servirà sapere che tizio ha il 20% di probabilità di essere immune e il 2,5% di essere infetto?
E che invece Caio di un’altra provincia ha il 12% di essere immune e il 3% di essere contagioso?
Questi dati sono forse utili per un’analisi epidemiologica ma non danno indicazioni su cosa dovranno e potranno fare i singoli individui che è invece ciò che ci interessa in questa momento, ovvero: sono infetto e devo stare in quarantena, sono immune e posso tornare alle mie normali attività oppure non sono infetto ma neppure immune e quindi devo continuare a usare la massima prudenza.
Vabbè: magari ho capito male io e grazie ai dati raccolti, in una maniera che al momento mi sfugge, saremo in grado di iniziare a tornare a una sorta di normalità...
Nota (*1): ovviamente chi si dichiara immune senza esserlo dovrebbe essere severamente multato.
[10/4/2020 17:20]
Oggi non avrei molta voglia di scrivere del Coronavirus ma ho scoperto dei nuovi dati molto interessanti e mi sembra importante diffonderli il più rapidamente possibile.
Come sapete ormai da un mesetto mi sto lamentando del fatto che in Italia si facciano pochi tamponi col risultato di non riuscire a identificare gli asintomatici (testando le persone che hanno avuto contatti con ammalati) e i paucisintomatici.
In realtà questo era vero fino, grossomodo, tutto marzo ma da inizio aprile sembrerebbe che ci sia stato un significativo aumento dei controlli: probabilmente ancora non abbastanza data la diffusione della malattia ma almeno stiamo andando nella direzione giusta.
Questi nuovi dati li ho trovati su un sito gestito dall’università di Oxford che aggrega i dati prendendoli da varie fonti ufficiali: To understand the global pandemic, we need global testing – the Our World in Data COVID-19 Testing dataset di Joe Hasell, Esteban Ortiz-Ospina, Edouard Mathieu, Hannah Ritchie, Diana Beltekian and Max Roser su OurWorldInData.org
Conclusione: per adesso i dati dal lato sanitario iniziano a essere debolmente confortanti; manca sfortunatamente la presenza dello stato nell’aiuto alle aziende e alle famiglie in difficoltà: chiacchiere, temporeggiamenti, probabilmente in attesa del via libera da Bruxelles, che lasciano le contromisure allo “studio” dal governo in puro stallo. Almeno fino a quando “la vecchia non cacherà il lesso”...
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