In riferimento a quanto scritto in Gioco e pallio la mia esperienza del microcosmo di FB che conosco, ovvero quello di un limitato numero (<100) di amici, parenti e conoscenti, è di un aumento della conflittualità invece che del dialogo.
Forse influirà il fatto che vivo in Toscana ma ho notato la formazione di gruppi piuttosto chiusi e polarizzati composti da chi sostiene il governo e chi è contro di esso.
Io sono il tipico elemento “ponte” fra gruppi diversi: ho un piede in gruppi che appoggiano Di Maio/Salvini senza esitazione e l'altro in gruppi dove tutti coloro che non sono di sinistra (e, per capirsi, il PD NON lo considerano tale) sono “fascisti”.
A me pare, sentendo quotidianamente entrambe le campane, di avere posizioni moderate e di mediazione ma se azzardo qualche commento di non totale approvazione (e ogni tanto lo faccio anche se poi me ne pento) vengo contestato piuttosto aggressivamente: questo perché, a causa della polarizzazione, i commenti sono in genere totalmente a favore di quanto viene scritto, magari entusiasticamente con tanto di faccine ridenti. Alcuni affermano esplicitamente di togliere “l'amicizia” a coloro che la pensano diversamente: ovviamente i “moderati” che magari in circostanze normali esprimerebbero la propria opinione preferiscono non rischiare di guastare un'amicizia e, invece di dire la propria, preferiscono tenersela per sé.
Alla fine l'effetto è che le posizioni si estremizzano (temo con venature anche di fanatismo) e i membri di questi gruppi, si convincono a vicenda di aver ragione (totale e senza incertezze) e, soprattutto, perdono completamente di vista l'opinione avversa. Chi la pensa diversamente diviene infatti un cretino oppure qualcuno in totale malafede: svanisce completamente l'idea che ci possa essere del buono anche nelle posizioni diverse dalle nostre. Ovviamente partendo da queste premesse qualsiasi ipotesi di mediazione e conciliazione dei diversi punti di vista non ha speranza perché il presupposto è che noi si abbia totalmente ragione e la parte a noi avversa totalmente torto.
È un peccato perché potenzialmente le rete sociali darebbero la possibilità a persone con opinioni diverse, che magari non si conoscono direttamente ma solo per interposta persona, di scambiarsi idee e punti di vista. L'ideale sarebbe smorzare le posizioni estreme (raramente corrette) e aumentare i punti di contatto, magari le condivisioni di obiettivi se non di mezzi per raggiungerli...
Ho invece la netta sensazione che FB stia ottenendo l'effetto opposto: invece di una mediazione fra le diverse posizioni porta a un'estremizzazione delle stesse (*1).
Intuizione: mi chiedo se il motivo di fondo non possa essere che FB dà modo solo di approvare (con diverse declinazioni) quanto pubblicato da altri. Se prevedesse anche la possibilità di attribuire un parere neutro o di disapprovazione allora, FORSE, si eviterebbero alcuni eccessi. Magari i pareri neutri e contrari potrebbero essere resi anonimi...
In questa maniera a chi scrive una cazz###, invece di convincersi di aver totalmente ragione vedendo solo l'approvazione entusiastica di una dozzina di altri utenti, potrebbe sorgere qualche dubbio osservando che un numero magari cinque o più volte maggiore di amici/parenti/conoscenti lo disapprova totalmente o parzialmente.
Conclusione: FB (ma lo stesso vale per Twitter) funziona male, divide invece di unire, e tutto questo al netto della possibili (e probabili) manipolazioni con cui i vari commenti vengono mostrati e propagati fra i vari utenti.
Nota (*1): che magari sia un effetto voluto?
L'esempio di Benjamin Franklin
4 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento