«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
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» Pv. 22,17

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sabato 21 luglio 2018

Corti accumulati

Da qualche settimana, dopo quasi 8 anni di viario (!), mi sono organizzato: sul navigatore ho una cartellina con i collegamenti “interessanti” e su un archivio ho una lista di spunti per corti (o presunti tali).

Ovviamente tali elenchi crescono più rapidamente di quanto io riesca a smaltirli e così oggi ne approfitto per fare pulizia raggruppandone un po' in un unico pezzo.

Da lunedì ho ripreso a suonare la chitarra: ero stato fermo esattamente un mese. Mio padre aveva avuto una piccola ricaduta e le esercitazioni con la chitarra, quando ho meno tempo a disposizione, sono la prima cosa che taglio. Anche perché di estate mi fanno anche sudare!
Come al solito non sono particolarmente peggiorato, anzi, alcuni passaggi mi riescono anche un po' meglio; in altri casi avevo invece dei vuoti di memoria totali che però ho risolto in un paio di esercitazioni. La iper-iper-velocità (per il passaggio di Unholy paradise) ancora non mi è tornata ma penso di esserci vicino: ieri mi funzionava a intermittenza!

L'altra settimana (?) ho letto un libro di fantascienza di Iain M. Banks (L'impero di Azad).
Dello stesso autore avevo letto La mente di Shar che mi aveva lasciato delle strane sensazioni (v. Un libro strano) in quanto alla fine i protagonisti vengono sconfitti, l'amore non trionfa e l'unica sopravvissuta opta per l'eutanasia. Un libro sulla follia della guerra a mio avviso piuttosto efficace.
Ero quindi curioso di leggere questa nuova opera che è ambientata nello stesso universo (da alcuni accenni mi pare di capire qualche millennio dopo gli eventi dell'altro libro).
Qui il buono trionfa ma c'è comunque una punta di dolce-amaro: un amore fallito, l'eutanasia del protagonista e un senso di insensatezza nelle vicende umane dove anche gli eventi che sul momento sembrano più importanti alla fine, nella scala cosmica, divengono insignificanti.
Interessante l'ambientazione di una società galattica iper-paternalistica dove all'uomo è concesso praticamente tutto ma è sempre controllato e guidato da intelligenze artificiali avanzatissime.

Sono arrivato a riguardare il capitolo 9 dell'Epitome: mi sto sforzando parecchio per rileggere e correggere e probabilmente al termine avrò una crisi di rigetto. Per adesso sta andando tutto come previsto: solo piccole correzioni o, al massimo, qualche nota in più. Decisamente meno errori che nella versione precedente anche se ogni tanto ne trovo qualcuno abbastanza grosso...

Ripensavo al corso sulla contrattazione. Credo che la nozione fondamentale che ho imparato è che la forza in una negoziazione è data dalle alternative che si hanno a disposizione.
In realtà è un risultato abbastanza intuitivo ma solo dopo il corso ne comprendo pienamente l'importanza. Probabilmente una nota finirà anche nell'Epitome: l'autonomia di un potere permette in genere più alternative e, quindi, maggiore forza nelle contrattazioni. Per la serie i forti sempre più forti...

Una sciocchezza: ma com'è che nelle pellicole o nelle serie televisive quando qualcuno si intrufola in una stanza e si mette a cercare qualcosa, magari anche volontariamente nascosta, dopo pochi tentativi salta subito fuori?
Vabbè che io sono disordinatissimo ma, anche sapendo quello che cerco e con una vaga idea della sua posizione, mi occorrono a volte settimane per ritrovare qualcosa...
Io credo che chi non ha visto la mia scrivania non ha idea di cosa sia il disordine!
Mi piacerebbe recuperare una vecchia foto di quando lavoravo in Olanda: avevo fotografato la mia scrivania e quella del mio amico Filipe, una di fronte all'altra, a contatto fra loro. La sua super ordinatissima mentre la mia era un guazzabuglio di fogli e aggeggi vari alto diversi centimetri!

Conclusione: uhmm... gli altri spunti mi sembrano troppo impegnativi: probabilmente, se e quando proverò a metterli nero su bianco, mi verranno dei pezzi normali...

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