Fra gli spunti per i corti da scrivere avevo anche un “aggiungere riflessione su stortura morale della discussione su FB” (*1). Inizialmente pensavo di aggiungerlo direttamente al pezzo L'opportunità mancata (del 16/7) perché l'idea mi era venuta subito dopo averlo pubblicato ma sul momento non ne ho avuto voglia e, successivamente, sono passato ad altro.
Qualche giorno fa mi sono poi imbattuto nell'articolo Se il diritto di critica sfocia nell'incitamento all'odio di Ginevra Cerrina Feroni (v. Collegamenti accumulati) che ricordava il mio precedente spunto che però ancora non avevo messo nero su bianco (*2).
A quel punto pensavo che non ci fosse altro da aggiungere a questo concetto ma, proprio oggi, mi sono imbattuto in altri due articoli che elaborano sulla stessa idea.
La carta disperata dei progressisti: fare del leader leghista un «mostro» di Paolo Becchi da PaoloBecchi.Wordpress.com
Alcune idee interessanti (*3) di cui però alcune non mi convincono del tutto: in particolare che questi continui attacchi a Salvini siano il frutto di una strategia (disperata o no) (*4).
Sono invece d'accordo con quanto scritto nell'articolo "Abbasso Salvini": Sinistra, cattolici, tutti contro. Ma il suo consenso sale di Marco Zonetti da AffariItaliani.it
L'autore non esprime un giudizio morale/politico sugli attacchi a Salvini ma si limita a constatare che l'effetto che ottengono sembra essere il contrario del voluto: ovvero rafforzano il loro bersaglio. Da questo l'autore trae delle giuste conclusioni (*5).
Conclusione: volevo scrivere un corto... Visto però che mi è venuto un "cortone" adesso lo rileggerò per vedere se posso aggiungere qualcosa e rimpolparlo un po' con qualche nota...
Nota (*1): Lo so: non è chiarissimo ciò che intendo ma la nota era intesa solo come appunto per me stesso e a me bastavano quelle poche parole...
Nota (*2): a commento dell'articolo scrivevo: «Sì, anch'io ho notato, specialmente su FB, la pericolosa tendenza evidenziata dall'autrice.
Alcune persone, probabilmente sobillate dalla retorica e dai luoghi comuni ripetuti incessantemente dai media, non sono semplicemente convinte che la politica di Salvini sia sbagliata: questo sarebbe perfettamente lecito e, alla lunga, benefico per l'intera democrazia italiana; il pericolo è invece che queste persone si arrogano una superiorità morale (che invece non hanno) e che li rende ciechi e sordi a qualsiasi argomentazione razionale. Queste persone ripetono a se stessi e agli altri l'unico mantra “Salvini uccide gli immigrati”: tralasciando l'assenza di qualsiasi dimostrazione della connessione fra causa (politica Salvini) ed effetto (naufragi), l'argomentazione che la politica attuale, disincentivando le partenze, alla lunga salvi più vite non viene presa neppure in considerazione.»
Nota (*3): La lezione di Foucault (non ho idea di cosa si tratti!): l'esistenza di un mostro, o il semplice credere in esso, genera un confine oltre il quale non ci si avventura. Lo scopo di trasformare Salvini in un mostro sarebbe quindi quello di creare un confine morale/politico oltre il quale non sarebbe legittimo andare. Viceversa senza mostro non vi sarebbe confine invalicabile. Ovviamente questo confine lo stabilirebbero arbitrariamente gli intellettuali di sinistra ed escluderebbe la politica della Lega.
Nota (*4): A me paiono le reazioni indipendenti e non coordinate di intellettuali che hanno perso il contatto con la gente comune: non ne comprendono i problemi né, quindi, le reazioni. Mancando questa comprensione, invece di fornirgli delle risposte, la si accusa di essere razzista e/o fascista. In pratica gli intellettuali salgono su un piedistallo e si dichiarano nel giusto mentre gli altri, cioè chi supporta Lega e M5S, sono nell'errore: anzi, come detto, non si discute di giusto o sbagliato ma di bene e di male. Non mi stupisco che questi appelli ottengano scarso consenso.
Nota (*5): ovvero, come ho anch'io scritto, la sinistra italiana non riesce a dare risposte concrete alla gente ma si limita semplicemente ad attaccare sterilmente Salvini e, in misura minore, il M5S...
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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