Avrei da scrivere dei pezzi impegnativi (fra cui uno sullo schiavismo basato sul libro del 1854 che ho finito di leggere tempo fa) ma oggi sono di corsa e quindi ne approfitto per continuare la serie sui commenti nel diario del 1995: magari iniziano a divenire interessanti!
10 gennaio
Io tendo a preoccuparmi molto in anticipo per il futuro. Ad esempio, all'inizio della 3° liceo, cominciai a intristirmi perché sapevo che in meno di 3 anni molti dei miei compagni non li avrei più rivisti. Analogamente per molti giorni sono rimasto sconvolto alla scoperta che fra qualche decina di miliardi di anni il sistema solare finirà in un buco nero e quindi, probabilmente, si perderà la memoria di me.
[Autoironia con fondo di verità: la prima parte è quella vera...]
11 gennaio
Gli italiani sono profondamente ipocriti, ma così ipocriti che taluni si comportano coerentemente secondo la propria ipocrisia. I politici e i giornalisti della TV non dicono quello che pensano realmente (a parte quelli che non si rendono conto di essere ipocriti) ma quello che l'italiano ipocrita medio direbbe quando vuole apparire saggio, giudizioso, equidistante, tollerante di razze e religioni diverse e naturalmente non ipocrita. A me l'ipocrisia di quando sento chiacchierare alla TV delle carceri, degli emarginati e della solita storia lacrimosa del momento mi dà la nausea.
[L'epanalessi è ovviamente voluta e cercata. Già all'epoca ce l'avevo con l'ipocrisia. Infelice la scelta del termine “emarginati” ma siccome scrivevo per me non mi curavo troppo di scegliere il termine esatto: tanto io mi capivo comunque! Ho trascritto qualche errore così come l'ho trovato.]
12 gennaio
È interessante notare come la mia valutazione di una persona varia nel tempo via via che la sbuccio: ad esempio sentendo un politico alla TV: 1. Propone progetti chiaramente irrealizzabili e demagogici → è uno stupido. 2. Mi rendo conto però che crede realmente (almeno in parte) a quello che dice → è uno sciocco.
[Bo... credo che questo commento non fosse esaurito: vi ho lasciato infatti parecchio spazio e la numerazione lascia pensare che avessi altre idee in mente da aggiungere... Interessante il mio riferimento allo “sbucciare” le persone per conoscerle meglio. Avevo la concezione degli “uomini cipolla a più strati”: adesso non sono sicuro che sia sempre così semplice...]
13 gennaio
[Niente. La cronaca della giornata aveva riempito l'intera pagina]
14 gennaio
[Nessun commento perché la cronaca della giornata aveva riempito l'intera pagina ma ricopio invece un frammento del diario vero e proprio perché accade un fatto importante:
«...
La mamma ha comprato Gaia, una barboncina nera, rachitica e semi-autistica, alla quale voglio subito un gran bene.
...»
Scherzavo ma non troppo: Gaia poverina era stata tenuta in un negozio, esposta in vetrina, per chissà quanto tempo: aveva infatti già oltre sei mesi, era pure un po' denutrita con le zampe deboli perché non aveva mai fatto moto e poi aveva paura di tutto: anche un singolo scalino di pochi centimetri le sembrava un ostacolo insuperabile...]
15 gennaio
Piger ipse sibi obstat.
Malum quidem nullum est, sine aliquo bono.
[Frasi in latino copiate, spero senza errori, da un qualche libro. Credo che l'idea fosse di impararle a memoria ma non lo feci mai: comunque tuttora ne condivido il significato al 100%]
16 gennaio
Memento, homo, quia pulves es et pulverem reverteris.
Consuetudo est altera natura.
Consuetudinis magna vis est.
È più facile ricopiare aforismi di altri piuttosto che inventarne di propri.
[In realtà la prima di queste tre frasi in latino l'imparai a memoria: credo che fu l'unica però...
Adesso riscriverei il mio rozzo aforisma con un'appendice:
«È più facile ricopiare aforismi di altri piuttosto che inventarne di propri. Anche se poi suonano migliori.»]
Conclusione: be questi primi commenti erano ancora di rodaggio, mancano ancora le “serie” di cui avevo accennato nella premessa del pezzo precedente. Però, sbirciando, ho visto che dalla prossima puntata inizia la serie sui “vicini”...
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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