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martedì 14 aprile 2020

No party, no MES

Oggi avevo voglia di pubblicare un nuovo “Speciale Coronavirus”: c’erano un paio di idee che volevo scrivere anche se, in verità, da qualche giorno ho una delle mie “crisi di rigetto” e non sto seguendo neppure i miei canali di informazioni preferiti…

Invece ho fatto l’errore di guardarmi il video di Bagnai pubblicato ieri su FB: No MES, no party... di Alberto Bagnai.

Quella di ieri sera è stata una “puntata” particolarmente interessante: come al solito non ho voglia né sarebbe utile che ne facessi la “sbobinatura”: andare direttamente ad ascoltarlo sarebbe più semplice e pratico.

Voglio quindi limitarmi ai concetti principali aggiungendovi i miei commenti.

Il punto di partenza di Bagnai è quello di cercare di capire il comportamento del governo Conte nella gestione dell’emergenza economica causata dal Coronavirus. Paesi simili all’Italia hanno annunciato misure di aiuto a imprese e cittadini già da metà marzo e hanno già iniziato a erogare denaro. In Italia invece si tergiversa, certo si fanno dichiarazioni eclatanti su “potenze di fuoco” inesistenti ma, di concreto, ancora nelle tasche degli italiani non è arrivato nessun aiuto…

Anch’io nel mio Speciale Coronavirus 13 ne avevo accennato e mi ero dichiarato sostanzialmente d’accordo con un commento triviale ma molto espressivo letto su FB: «Si sta aspettando che la vecchia cachi il lesso» ovvero «si sta aspettando il permesso della Germania e quindi della UE».

L’interpretazione di Bagnai non è in verità troppo diversa: a suo parere il governo è sottoposto a un ricatto. Ovvero, prima di qualsiasi aiuto (o anche del semplice permesso di fare più deficit per affrontare la situazione di emergenza), l’Italia deve richiedere l’intervento del MES. Circa 30 miliardi di euro da spendere SOLO per l’emergenza sanitaria e quindi inutili per l’altrettanto, se non più grave, crisi economica innescata dal Coronavirus e quarantena successiva.
Perché questa insistenza nell’uso del MES? Perché per richiedere l’intervento del MES si deve accettare un memorandum e questo costituirebbe poi la basa giuridica con cui i paesi dell’area marco (ma non solo) potrebbero intervenire a dettare legge direttamente in Italia tramite la famigerata troika. Ovviamente la troika non farebbe l’interesse degli italiani ma salvaguarderebbe il credito dei paesi che rappresenta: guardate com’è stata depredata la Grecia e avrete un’idea del destino riservato all’Italia.

Sul ricatto in se stesso Bagnai ipotizza tre possibilità: 1. minaccia di scatenare i mercati, leggi quindi aumento dello spread (*1); 2. minaccia di procedura d’infrazione; 3. minacce fisiche personali.

A me il punto 3 pare eccessivo mentre i primi due scenari mi sembrano molto credibili. Aggiungerei la possibilità di ricatto politico: magari svelando qualche altarino nel passato anche recente di Conte che ne danneggi irrimediabilmente la credibilità politica.

Questo è il succo del video ma, come al solito, le informazioni utili e interessanti sono moltissime: per esempio la ricostruzione dei tentativi passati con cui l’UE ha già cercato di farci usare il MES (*2) e tanti altri ancora…
Non so magari ci scriverò un secondo pezzo ma per adesso preferisco limitarmi a quest’unica riflessione politica.

Conclusione: Questa UE fa schifo. L’unica consolazione è che sempre più gente inizia a rendersene conto anche se non capisce i perché e i percome...

Nota (*1): ormai sappiamo bene che bastano delle dichiarazioni per scatenare effetti disastrosi con i media che si mettono a soffiare sul fuoco alimentando paure e alludendo a scenari apocalittici…
Nota (*2): in breve: con Monti nel 2012 (secondo Bagnai il senatore Monti dice il vero quando afferma di aver evitato la Troika all’Italia: peccato che abbia fatto lui stesso quello che avrebbe fatto la troika…) e nel 2015 all’epoca della crisi bancaria...

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