Riflettevo su quanto ho scritto nel corto Al volo! dove riportavo un articolo che citava le parole di Monti: il senatore a vita (grazie Napolitano) si auspicava meno democrazia nell’informazione.
Per la precisione Monti ha detto: «Di colpo abbiamo visto che il modo in cui è organizzato il mondo è disunito. Abbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra».
E poi chiarisce «Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione. Parlando continuamente di Covid si fanno solo disastri. Comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell’informazione. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche».
Stupisce la schiettezza della dichiarazione: queste cose si pensano (e si fanno) ma non si raccontano in pubblico. Eppure Monti non è nuovo ad affermazioni altrettanto franche: ora non ho voglia di mettermi a cercarlo ma già diversi anni fa (a occhio intorno al 2014 ma non ci giurerei) pubblicai qui sul ghiribizzo un breve video in cui Monti veniva intervistato da una televisione estera e, alla domanda diretta dell’intervistatrice, rispondeva candidamente che quando era alla guida del governo era conscio che le sue decisioni avrebbero reso gli italiani più poveri. Roba di questo genere: come ho detto si tratta di un video piuttosto vecchio e non ricordo più le parole esatte. Via: provo a fare una ricerca col marcatore “Monti”: se lo trovo bene altrimenti pazienza… niente… probabilmente è un “Corto” e quindi potrebbe avere il marcatore “Video”, "Intervista" o addirittura “Economia”…
Comunque, tornando a noi, mi chiedevo come mai Monti non si faccia problemi a essere così spudoratamente onesto nelle sue apparizioni pubbliche.
Io credo che il motivo sia la sua consapevolezza dell’impotenza della popolazione italiana: cosa possono fare coloro che vorrebbero maggiore libertà, nel senso di non divulgare solo la narrativa dominante ma anche voci alternative, nei media?
Niente: niente di niente. Del resto non abbiamo neppure un partito di opposizione al governo Draghi.
L’atteggiamento di Monti non è arroganza come potrebbe sembrare a prima vista ma invece è frutto della fredda considerazione che le sue parole contribuiscono a rendere non dico accettabile ma ipotizzabile una proposta indecente e grottesca e che comunque, chi è contrario e scandalizzato non può farci assolutamente niente.
Settimane fa, dopo l’ennesima frustrante discussione con amici, mi era venuta un’idea. La discussione verteva sulla gestione della pandemia: io portavo ricerche e dati, loro erano fermi su “la tivvù ha detto” o poco più. E poi le ricerche che presentavo, nonostante fossero state pubblicate su riviste mediche e verificate dai pari, per qualche motivo non chiaro non andavano bene. Alla fine la ragione del loro pensiero illogico, ovvero del rifiuto della metodologia scientifica basata sulle ricerche, era che se queste fossero state valide allora i governi ne avrebbero preso atto: insomma il loro ragionamento era solo basato su un atto di fiducia nelle nostre istituzioni: governo e media. Non saprei se mettermi a ridere o a piangere.
Allora mi venne in mente di scrivere un pezzo in cui avrei spiegato che anche se il CEO di una multinazionale farmaceutica, magari dopo aver scoperto di avere un tumore incurabile e per questo si volesse sgravare la coscienza, dichiarasse di avere prove certe che il proprio vaccino sia gravemente dannoso alla salute, questi miei amici (e molte altre persone come loro) non ci crederebbero. Rifiuterebbero la realtà: magari si convincerebbero che ha parlato così perché il tumore e gli antidolorifici lo hanno reso poco lucido. Subito si rassicurerebbero appena il nuovo CEO smentisse le dichiarazioni del suo predecessore. E quando 2 o 3 virologi da salotto televisivo giurassero sui propri figli che i dati “reali” dicono il contrario, completamente tranquillizzati, finirebbero per dimenticare l’intera vicenda.
Ormai il livello di autoinganno e di negazione della realtà è arrivato a questi livelli.
Adesso Monti ci dice qualcosa di analogo: tutte le opinioni/voci contrarie alla narrativa dominante vanno censurate. Però la grande censura già esistente non basta: il 95% di spazio a favore del pensiero maggioritario non è sufficiente, si deve arrivare al 100%. Eppure sono sicuro che molti miei amici/conoscenti, anche a mostrargli il video dell’intervista, non ci crederebbero: o, forse più probabilmente, si convincerebbero che Monti abbia ragione, che effettivamente troppa democrazia è dannosa. Oppure che, sì, Monti ha detto così ma che in realtà non cambierà niente…
In realtà a me Monti non pare una persona particolarmente fantasiosa: se ha detto quelle parole vuol dire che ha sentito l’idea nei circoli che frequenta, quelli dei parapoteri economici e politici esteri. Insomma lui, con la delicatezza di un ippopotamo in una cristalleria, ha voluto dare il suo contributo per rendere questa nuova strategia più accettabile ma, sicuramente, essa è già stata decisa.
Di nuovo non posso fare a meno di pensare al mio pezzo Il bubbone nel quale spiego di aver avuto la sensazione che nei prossimi mesi verranno alla luce TANTE ricerche che, ciascuna a suo modo, andranno a minare le pseudo ragioni della strategia sanitaria italiana e occidentale (con qualche eccezione) in genere.
Anzi al riguardo posso dire che ne sono già uscito già due o tre piuttosto grosse ma siccome conosco i miei polli (“ma sono dei pre-print!”, “ma questo non è verificato dai pari!”) aspetto ulteriori conferme.
Comunque vedremo l’autocrate, il Conte Duca Dragula, cosa si inventerà da questo punto di vista: un’idea potrebbe essere quella di consentire solo a chi ha il superverdepasso di tenere un sito in Rete! Del resto il verdepasso era richiesto anche a chi lavorava da casa. Oppure potrebbe istituire una “super cabina di regia” (ovviamente lui userebbe un nome fico in inglese) col compito di censurare tutte le notizie “false” sul covid-19, magari, tanto che ci siamo, dando direttamente la possibilità di chiudere il sito/canale/profilo etc.
Tutto questo senza dare né spiegazioni né possibilità di appello (o magari dandolo fittizio) e con uno scudo giuridico che garantisca questi censori da qualsiasi ripercussione legale anche in caso che una notizia da loro censurata si dimostrasse vera.
E quello che mi fa rabbia è che la maggioranza degli italiani se ne fregherebbe e, anzi, parecchi ne sarebbero pure felici.
Conclusione: al peggio non c’è mai fine: e non è, come crede Monti, colpa della troppa democrazia nell’informazione ma al contrario della sua quasi totale assenza.
lunedì 29 novembre 2021
domenica 28 novembre 2021
Cala la notte (V. 2)
In realtà ci ho lavorato molto: infatti avendo pubblicato altro ho continuato a rileggerla e ad aggiornarla. In pratica questa sarebbe più una v. 3!
Cala la notte,
una coltre fredda sulla terra tradita:
Ignoranza, egoismo, iniquità e avidità
ballano la sguaiata quadriglia
sul polveroso palco
avvelenato, spremuto, disseccato e bruciato.
Non vi è Luna, non vi sono stelle:
solo le vane fantasmagorie delle tivvù.
Alle immagini di assolate spiagge
e di bollenti seni e cosce nude
gli ultimi ingenui cercano di scaldarsi.
Ma non c’è vero calore né verità:
in fondo al tunnel c’è luce
ma nel pozzo solo disperazione.
Il miliardario tutto compreso,
abito su misura e mani curate,
accovacciato sul cadavere caldo
già pregusta la prossima vittima:
solo lui ha speranza nel lurido mattino.
Ma il Sole non sorgerà domani
e tutti saranno puniti:
i colpevoli per le loro colpe
e gli indifferenti per quelle ignorate:
credevano di tradire gli altri
ma hanno tradito se stessi e i propri figli.
E gli innocenti? Una prece.
Ormai sono morti e sepolti: talvolta vivi.
Per un mondo che non la merita
non vi sarà pietà ma solo disgusto,
quando cala la notte.
Al volo - 29/11/2021
Prima leggete questo pezzo di Andrea Zhok su FB: Senza titolo.
E poi questo Covid, Monti choc in diretta: “Bisogna trovare delle modalità meno democratiche” su IlParagone.it
Da quest’ultimo estraggo un corsivo attribuito a Monti: «Di colpo abbiamo visto che il modo in cui è organizzato il mondo è disunito. Abbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra».
E poi chiarisce «Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione. Parlando continuamente di Covid si fanno solo disastri. Comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell’informazione. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche.»
Ecco l’idea della democrazia dei nostri politici espressa chiaramente, con sconcertante franchezza, dall’ex primo ministro Monti, ora “giustamente” senatore a vita.
Questa è e sarà la strategia politica dei prossimi mesi/anni: totale manipolazione dell’informazione per eterodirigere quei testoni ignoranti e sciocchi degli italiani.
Che l’informazione italiana sia fatta al 90% da propaganda a favore della narrativa dominante (sia politica che sanitaria ma anche sociale, economica etc.) io l’ho sempre detto e scritto.
Adesso anche il Monti dice che è così (solo che per lui il 10% di informazione che dà voce a chi la pensa diversamente è troppo e vorrebbe portare tale percentuale a zero) ci credete o è ancora da complottisti il solo pensarlo?
Per il futuro - 30/11/2021
Stamani ho avuto un’intuizione: un’idea mia, mai sentita prima a giro e probabilmente sballata. Però, a futura memoria, voglio provare a riassumerla qui per poter dire fra N anni “Io l’avevo scritto...”.
Gli elementi da cui parto sono i seguenti:
1. gli anziani sono più colpiti dei giovani dal covid-19.
2. la variante delta e ora, pare, la omicron, colpisce sempre di più anche i giovani.
3. l’aggravarsi del covid-19 è dovuto alla tempesta citochinica che causa infiammazioni (*1) che ha caratteristiche autoimmuni.
L’intuizione è questa: la tempesta citochinica è tanto più probabile quante più volte si è venuti a contatto col SARS-CoV-2. Il sistema immunitario degli anziani ha memoria di altri coronavirus (qui intendo proprio la famiglia di questi virus) e questo può provocare una reazione autoimmune più forte (e quindi più grave). Per i più giovani (anche quelli predisposti) questo invece non era vero.
Ma che succede al giovane infettato, magari come asintomatico dalla variante originale, quando poi prende la delta? Ipotizzo che, per alcuni soggetti predisposti per motivi che non conosco, la risposta diventi più violenta. Ancora di più per la omicron. La conseguenza è di maggior probabilità di casi gravi anche fra i giovani.
In conclusione la mia ipotesi è che i giovani (almeno quelli predisposti) diventino via via più sensibili al covid-19 col sovrapporsi, a distanza di mesi/anni, di nuove varianti.
Nota (*1): a tutto l’endotelio, poi microtrombi e questi, a loro volta, bloccano gli alveoli dei polmoni o colpiscono altri organi come cuore o cervello.
L’ancien régime - 8/12/2021
Articolo: Mattarella alla Scala, l’ovazione del pubblico, “Bis!” da Ansa.it
Capite di chi difende e ha difeso gli interessi Mattarella il quale ha promosso e avallato il non eletto né votato Draghi?
La cosa “buffa” è che il pubblico della Scala è consapevole di rappresentare l'élite di questo paese e del significato quindi della propria ovazione a Mattarella.
Lo stesso Mattarella e i media ne sono consapevoli: "noi siamo pochi ma siamo quelli che contano: non la massa di pezzenti che ci portano il pasto caldo a casa in bicicletta o che lavorano 365 giorni all’anno a produrre il parmigiano!"
E la maggioranza degli italiani invece che ne pensa: capisce il significato di questi applausi?
Non ne ho idea: direi che l’intelligenza media è abbastanza alta per comprenderlo ma più e più volte ne sono rimasto deluso…
Ci sono o ci fanno 3… o 4? - 15/12/2021
Oggi ho letto il seguente articolo: Facebook e Google, è cominciata la Grande Guerra dei diritti connessi di Claudio Giua su HuffingtonPost.it
L’argomento è già chiaro dal titolo. L’autore del pezzo è, ben evidenziato subito sopra il titolo, un “Digital Strategy Advisor GEDI” dove il gruppo GEDI è un gruppo editoriale da circa 650 milioni di euro l’anno. Insomma ASSOLUTAMENTE non parte in causa nella questione…
Ma in verità di questo problema non mi importa assolutamente niente. Chi mi segue lo sa già: per me i media fanno più disinformazione che informazione. Non temo per la mia possibilità di informarmi liberamente perché essa è già da anni compromessa.
C’è però una frase che mi ha colpito nelle argomentazioni dell’autore: per capire cosa c’è “dietro” bisogna seguire “il flusso del denaro”.
Sono perfettamente d’accordo: questa è anche la mia logica che applico costantemente (b., per esempio 10 punti contro la censura)!
Ma perché invece questi stessi media non seguono il medesimo sentiero miliardario per interpretare la scelte sanitarie dei governi occidentali che portano tanti miliarducci di euro in specifiche tasche?
Qui la logica del “seguire il denaro” per capire come stanno veramente le cose non si applica?
Lascio ai lettori “l’ardua” risposta...
Cala la notte,
una coltre fredda sulla terra tradita:
Ignoranza, egoismo, iniquità e avidità
ballano la sguaiata quadriglia
sul polveroso palco
avvelenato, spremuto, disseccato e bruciato.
Non vi è Luna, non vi sono stelle:
solo le vane fantasmagorie delle tivvù.
Alle immagini di assolate spiagge
e di bollenti seni e cosce nude
gli ultimi ingenui cercano di scaldarsi.
Ma non c’è vero calore né verità:
in fondo al tunnel c’è luce
ma nel pozzo solo disperazione.
Il miliardario tutto compreso,
abito su misura e mani curate,
accovacciato sul cadavere caldo
già pregusta la prossima vittima:
solo lui ha speranza nel lurido mattino.
Ma il Sole non sorgerà domani
e tutti saranno puniti:
i colpevoli per le loro colpe
e gli indifferenti per quelle ignorate:
credevano di tradire gli altri
ma hanno tradito se stessi e i propri figli.
E gli innocenti? Una prece.
Ormai sono morti e sepolti: talvolta vivi.
Per un mondo che non la merita
non vi sarà pietà ma solo disgusto,
quando cala la notte.
Al volo - 29/11/2021
Prima leggete questo pezzo di Andrea Zhok su FB: Senza titolo.
E poi questo Covid, Monti choc in diretta: “Bisogna trovare delle modalità meno democratiche” su IlParagone.it
Da quest’ultimo estraggo un corsivo attribuito a Monti: «Di colpo abbiamo visto che il modo in cui è organizzato il mondo è disunito. Abbiamo iniziato a usare il termine guerra ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra».
E poi chiarisce «Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall’alto l’informazione. Parlando continuamente di Covid si fanno solo disastri. Comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell’informazione. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche.»
Ecco l’idea della democrazia dei nostri politici espressa chiaramente, con sconcertante franchezza, dall’ex primo ministro Monti, ora “giustamente” senatore a vita.
Questa è e sarà la strategia politica dei prossimi mesi/anni: totale manipolazione dell’informazione per eterodirigere quei testoni ignoranti e sciocchi degli italiani.
Che l’informazione italiana sia fatta al 90% da propaganda a favore della narrativa dominante (sia politica che sanitaria ma anche sociale, economica etc.) io l’ho sempre detto e scritto.
Adesso anche il Monti dice che è così (solo che per lui il 10% di informazione che dà voce a chi la pensa diversamente è troppo e vorrebbe portare tale percentuale a zero) ci credete o è ancora da complottisti il solo pensarlo?
Per il futuro - 30/11/2021
Stamani ho avuto un’intuizione: un’idea mia, mai sentita prima a giro e probabilmente sballata. Però, a futura memoria, voglio provare a riassumerla qui per poter dire fra N anni “Io l’avevo scritto...”.
Gli elementi da cui parto sono i seguenti:
1. gli anziani sono più colpiti dei giovani dal covid-19.
2. la variante delta e ora, pare, la omicron, colpisce sempre di più anche i giovani.
3. l’aggravarsi del covid-19 è dovuto alla tempesta citochinica che causa infiammazioni (*1) che ha caratteristiche autoimmuni.
L’intuizione è questa: la tempesta citochinica è tanto più probabile quante più volte si è venuti a contatto col SARS-CoV-2. Il sistema immunitario degli anziani ha memoria di altri coronavirus (qui intendo proprio la famiglia di questi virus) e questo può provocare una reazione autoimmune più forte (e quindi più grave). Per i più giovani (anche quelli predisposti) questo invece non era vero.
Ma che succede al giovane infettato, magari come asintomatico dalla variante originale, quando poi prende la delta? Ipotizzo che, per alcuni soggetti predisposti per motivi che non conosco, la risposta diventi più violenta. Ancora di più per la omicron. La conseguenza è di maggior probabilità di casi gravi anche fra i giovani.
In conclusione la mia ipotesi è che i giovani (almeno quelli predisposti) diventino via via più sensibili al covid-19 col sovrapporsi, a distanza di mesi/anni, di nuove varianti.
Nota (*1): a tutto l’endotelio, poi microtrombi e questi, a loro volta, bloccano gli alveoli dei polmoni o colpiscono altri organi come cuore o cervello.
L’ancien régime - 8/12/2021
Articolo: Mattarella alla Scala, l’ovazione del pubblico, “Bis!” da Ansa.it
Capite di chi difende e ha difeso gli interessi Mattarella il quale ha promosso e avallato il non eletto né votato Draghi?
La cosa “buffa” è che il pubblico della Scala è consapevole di rappresentare l'élite di questo paese e del significato quindi della propria ovazione a Mattarella.
Lo stesso Mattarella e i media ne sono consapevoli: "noi siamo pochi ma siamo quelli che contano: non la massa di pezzenti che ci portano il pasto caldo a casa in bicicletta o che lavorano 365 giorni all’anno a produrre il parmigiano!"
E la maggioranza degli italiani invece che ne pensa: capisce il significato di questi applausi?
Non ne ho idea: direi che l’intelligenza media è abbastanza alta per comprenderlo ma più e più volte ne sono rimasto deluso…
Ci sono o ci fanno 3… o 4? - 15/12/2021
Oggi ho letto il seguente articolo: Facebook e Google, è cominciata la Grande Guerra dei diritti connessi di Claudio Giua su HuffingtonPost.it
L’argomento è già chiaro dal titolo. L’autore del pezzo è, ben evidenziato subito sopra il titolo, un “Digital Strategy Advisor GEDI” dove il gruppo GEDI è un gruppo editoriale da circa 650 milioni di euro l’anno. Insomma ASSOLUTAMENTE non parte in causa nella questione…
Ma in verità di questo problema non mi importa assolutamente niente. Chi mi segue lo sa già: per me i media fanno più disinformazione che informazione. Non temo per la mia possibilità di informarmi liberamente perché essa è già da anni compromessa.
C’è però una frase che mi ha colpito nelle argomentazioni dell’autore: per capire cosa c’è “dietro” bisogna seguire “il flusso del denaro”.
Sono perfettamente d’accordo: questa è anche la mia logica che applico costantemente (b., per esempio 10 punti contro la censura)!
Ma perché invece questi stessi media non seguono il medesimo sentiero miliardario per interpretare la scelte sanitarie dei governi occidentali che portano tanti miliarducci di euro in specifiche tasche?
Qui la logica del “seguire il denaro” per capire come stanno veramente le cose non si applica?
Lascio ai lettori “l’ardua” risposta...
Omicron
Il pezzo di oggi, scritto ieri (v. Un errore e altre cosucce matematiche), c’è già ma visto che improvvisamente c’è un nuovo argomento che sta rimbalzando su tutti i media, per una volta voglio stare sul pezzo e scriverne anch’io. Probabilmente domani modificherò la data di questo pezzo a quella di domenica (*1).
La prima cosa che mi ha colpito è che le “mie fonti” siano state anticipate di ben un giorno dai media ufficiali. Per la variante delta ricordo appena un trafiletto su Ansa.it mentre io ero già ragionevolmente informato da vari giorni: più o meno ad agosto si iniziò a parlare abitualmente di essa sui media…
Come mai quindi stavolta c’è da subito questa grande attenzione? Onestamente non lo so: il mio sospetto, dopotutto mi chiamo “KGB”, è che la si voglia strumentalizzare, prima procurando grande allarme e poi giustificando così chissà quale nuova misura sanitaria o non. Ma, lo ripeto, questa è solo una mia ipotesi: magari sta venendo dato grande risalto a questa notizia in buona fede. Vedremo…
Ieri sera anche il Dr. Campbell ha pubblicato il video The O variant e tutte le informazioni che riporterò (a parte le mie considerazioni che saranno facilmente riconoscibili) provengono da esso.
Prima di tutto è bene premettere che si sa ancora poco di questa variante però alcuno dati sono già evidenti.
- il fatto che stia rimpiazzando in Sudafrica la variante delta fa presumere che sia più contagiosa (una prima stima pone un R=2 con la Delta pari, almeno inizialmente, a 1.4 ma su quest’ultimo valore non ci giurerei: il fattore R non è intrinseco della variante ma dipende anche da altri fattori esterni: immunità della popolazione, restrizioni sociali etc.).
- La variante Omega ha 32 mutazioni sulla proteina “spike” contro le 8 della Delta: è probabile, e le osservazioni preliminari sembrano confermarlo, che l’immunità indotta dai vaccini, basati solo sulla proteina “spike” del ceppo originario, sia scarsa. Probabilmente migliore quella naturale basata su tutte le proteine del virus: ma anche qui mancano dati.
- Sarebbe poi importante sapere se, al di là dell’immunità alla variante Omega, i vaccini forniscano almeno una qualche resistenza all’aggravamento della malattia, inclusa ospedalizzazione e quindi morte: probabilmente sì ma ancora mancano dati.
- Le case farmaceutiche ci hanno fatto prontamente sapere che, comunque, in breve tempo possono ritoccare il vecchio vaccino per aggiornarlo alla nuova variante. Casualmente nel corto Due piccoli misteri dello scorso 10 novembre scrissi:
«1. Uno dei problemi degli attuali vaccini (almeno quelli usati in occidente) è che sono basati sulla proteina “spike” del ceppo originario e, per questo, funzionano peggio con la variante delta che ha delle piccole ma significative diversità in tale proteina. Ma originariamente, sto parlando dell’estate del 2020, le case farmaceutiche dicevano che se la proteina “spike” fosse cambiata sarebbe stato banale “aggiornare” (virgoletto perché questo è proprio il termine che usavano) il vaccino alla nuova variante: tutto sarebbe infatti rimasto uguale (senza quindi bisogno di ripetere i “rigorosi” studi sulla sicurezza) tranne che la forma dell’antigene fatto produrre alle cellule dal vaccino. Ormai è da maggio che vi è la variante delta e, da questa estate, è ormai dominante: perché non si parla più di questi “aggiornamenti”?»
La risposta a questa mia domanda adesso è evidente: alle case farmaceutiche conveniva che il vaccino fosse lungi dall’essere perfetto in maniera da tenere alte le vendite. Sono io cinico o qualcuno riesce a immaginarsi un altro motivo se aggiornare il vaccino è facile come dicono?
Questo dovrebbe portare, chi già non l’avesse fatto, a dubitare dell’affidabilità morale delle case farmaceutiche: se queste hanno lasciato imperversare la variante Delta vendendo un vaccino obsoleto che avrebbero potuto facilmente essere aggiornato allora cosa vi fa pensare che non abbiano potuto falsare i risultati degli esami, ridimensionare gli effetti collaterali o la sicurezza nel medio-lungo termine? Per favore rifletteteci e fatemi sapere se sono io troppo sospettoso!
- In Sud Africa si sta andando nell’estate: sarà interessante vedere se e quanto la vitamina D sarà in grado di frenare il propagarsi della nuova variante.
- Una nota potenzialmente positiva: se questa nuova variante si dimostrasse essere meno aggressiva, cioè se provocasse sintomi meno gravi, allora il suo diffondersi potrebbe essere un bene perché permetterebbe di raggiungere con maggiore sicurezza quell’immunità di gregge che, sebbene non apertamente dichiarata, sembra essere l’obiettivo dei governi occidentali.
Il problema è che ancora non abbiamo dati sulla sua gravità: se fosse più grave potrebbe effettivamente essere un disastro.
- Forse vale la pena di rimarcare la debolezza dell’approccio basato unicamente sui vaccini e che ignora le possibilità date da farmaci già esistenti (mentre su quelli appena brevettati e costosissimi non ci sono dubbi di sorta)...
Concludo con un’altra piccola soddisfazione personale. Il 18 aprile 2021 nel pezzo Immunità varie scrissi la seguente nota:
«Nota (*1): una mia ipotesi è che la variante sudafricana sia nata proprio in Sud Africa a causa dell’alto numero di malati di AIDS. È risaputo infatti che in chi ha un sistema immunitario fortemente indebolito il virus può sopravvivere a lungo senza venire eliminato del tutto e, anzi, continuando a evolvere. Qualcosa di analogo era stato ipotizzato per la variante inglese causata dalle terapie (attenzione non sono sicuro di ricordare bene la terapia!) basate sulla somministrazione di plasma. Il punto è che la pressione evolutiva è un fenomeno reale e non una paura astratta e puramente ipotetica.»
Ebbene cito direttamente dalle note del video del Dr. Campbell: «Professor Francois Balloux, Computational Biology Systems, University College London: "[New variant] Mutated during chronic infection of a person whose immune system was already weakened by an untreated HIV/Aids infection"».
Conclusione: beh, non è detto che questa variante sia necessariamente un dramma ma si deve essere preparati al peggio. Fondamentale saperne di più il prima possibile: in particolare è critica la protezione fornita dai vaccini che dovrebbe proteggere le persone più a rischio come gli anziani.
Nota (*1): col vecchio Blogger l’avrei potuto fare direttamente ma con questa versione “migliorata” non è più possibile.
La prima cosa che mi ha colpito è che le “mie fonti” siano state anticipate di ben un giorno dai media ufficiali. Per la variante delta ricordo appena un trafiletto su Ansa.it mentre io ero già ragionevolmente informato da vari giorni: più o meno ad agosto si iniziò a parlare abitualmente di essa sui media…
Come mai quindi stavolta c’è da subito questa grande attenzione? Onestamente non lo so: il mio sospetto, dopotutto mi chiamo “KGB”, è che la si voglia strumentalizzare, prima procurando grande allarme e poi giustificando così chissà quale nuova misura sanitaria o non. Ma, lo ripeto, questa è solo una mia ipotesi: magari sta venendo dato grande risalto a questa notizia in buona fede. Vedremo…
Ieri sera anche il Dr. Campbell ha pubblicato il video The O variant e tutte le informazioni che riporterò (a parte le mie considerazioni che saranno facilmente riconoscibili) provengono da esso.
Prima di tutto è bene premettere che si sa ancora poco di questa variante però alcuno dati sono già evidenti.
- il fatto che stia rimpiazzando in Sudafrica la variante delta fa presumere che sia più contagiosa (una prima stima pone un R=2 con la Delta pari, almeno inizialmente, a 1.4 ma su quest’ultimo valore non ci giurerei: il fattore R non è intrinseco della variante ma dipende anche da altri fattori esterni: immunità della popolazione, restrizioni sociali etc.).
- La variante Omega ha 32 mutazioni sulla proteina “spike” contro le 8 della Delta: è probabile, e le osservazioni preliminari sembrano confermarlo, che l’immunità indotta dai vaccini, basati solo sulla proteina “spike” del ceppo originario, sia scarsa. Probabilmente migliore quella naturale basata su tutte le proteine del virus: ma anche qui mancano dati.
- Sarebbe poi importante sapere se, al di là dell’immunità alla variante Omega, i vaccini forniscano almeno una qualche resistenza all’aggravamento della malattia, inclusa ospedalizzazione e quindi morte: probabilmente sì ma ancora mancano dati.
- Le case farmaceutiche ci hanno fatto prontamente sapere che, comunque, in breve tempo possono ritoccare il vecchio vaccino per aggiornarlo alla nuova variante. Casualmente nel corto Due piccoli misteri dello scorso 10 novembre scrissi:
«1. Uno dei problemi degli attuali vaccini (almeno quelli usati in occidente) è che sono basati sulla proteina “spike” del ceppo originario e, per questo, funzionano peggio con la variante delta che ha delle piccole ma significative diversità in tale proteina. Ma originariamente, sto parlando dell’estate del 2020, le case farmaceutiche dicevano che se la proteina “spike” fosse cambiata sarebbe stato banale “aggiornare” (virgoletto perché questo è proprio il termine che usavano) il vaccino alla nuova variante: tutto sarebbe infatti rimasto uguale (senza quindi bisogno di ripetere i “rigorosi” studi sulla sicurezza) tranne che la forma dell’antigene fatto produrre alle cellule dal vaccino. Ormai è da maggio che vi è la variante delta e, da questa estate, è ormai dominante: perché non si parla più di questi “aggiornamenti”?»
La risposta a questa mia domanda adesso è evidente: alle case farmaceutiche conveniva che il vaccino fosse lungi dall’essere perfetto in maniera da tenere alte le vendite. Sono io cinico o qualcuno riesce a immaginarsi un altro motivo se aggiornare il vaccino è facile come dicono?
Questo dovrebbe portare, chi già non l’avesse fatto, a dubitare dell’affidabilità morale delle case farmaceutiche: se queste hanno lasciato imperversare la variante Delta vendendo un vaccino obsoleto che avrebbero potuto facilmente essere aggiornato allora cosa vi fa pensare che non abbiano potuto falsare i risultati degli esami, ridimensionare gli effetti collaterali o la sicurezza nel medio-lungo termine? Per favore rifletteteci e fatemi sapere se sono io troppo sospettoso!
- In Sud Africa si sta andando nell’estate: sarà interessante vedere se e quanto la vitamina D sarà in grado di frenare il propagarsi della nuova variante.
- Una nota potenzialmente positiva: se questa nuova variante si dimostrasse essere meno aggressiva, cioè se provocasse sintomi meno gravi, allora il suo diffondersi potrebbe essere un bene perché permetterebbe di raggiungere con maggiore sicurezza quell’immunità di gregge che, sebbene non apertamente dichiarata, sembra essere l’obiettivo dei governi occidentali.
Il problema è che ancora non abbiamo dati sulla sua gravità: se fosse più grave potrebbe effettivamente essere un disastro.
- Forse vale la pena di rimarcare la debolezza dell’approccio basato unicamente sui vaccini e che ignora le possibilità date da farmaci già esistenti (mentre su quelli appena brevettati e costosissimi non ci sono dubbi di sorta)...
Concludo con un’altra piccola soddisfazione personale. Il 18 aprile 2021 nel pezzo Immunità varie scrissi la seguente nota:
«Nota (*1): una mia ipotesi è che la variante sudafricana sia nata proprio in Sud Africa a causa dell’alto numero di malati di AIDS. È risaputo infatti che in chi ha un sistema immunitario fortemente indebolito il virus può sopravvivere a lungo senza venire eliminato del tutto e, anzi, continuando a evolvere. Qualcosa di analogo era stato ipotizzato per la variante inglese causata dalle terapie (attenzione non sono sicuro di ricordare bene la terapia!) basate sulla somministrazione di plasma. Il punto è che la pressione evolutiva è un fenomeno reale e non una paura astratta e puramente ipotetica.»
Ebbene cito direttamente dalle note del video del Dr. Campbell: «Professor Francois Balloux, Computational Biology Systems, University College London: "[New variant] Mutated during chronic infection of a person whose immune system was already weakened by an untreated HIV/Aids infection"».
Conclusione: beh, non è detto che questa variante sia necessariamente un dramma ma si deve essere preparati al peggio. Fondamentale saperne di più il prima possibile: in particolare è critica la protezione fornita dai vaccini che dovrebbe proteggere le persone più a rischio come gli anziani.
Nota (*1): col vecchio Blogger l’avrei potuto fare direttamente ma con questa versione “migliorata” non è più possibile.
sabato 27 novembre 2021
Un errore e altre cosucce matematiche
Anche oggi, invece di farmi cattivo sangue con Draghi & C., ho deciso di divertirmi con un po’ di matematica…
Ho ripreso il pezzo di ieri (v. Esercizio di statistica) e vi ho (quasi) subito trovato un errore! Ma procediamo con ordine…
Nella simulazione fatta per calcolare le varie percentuali ero stato molto scrupoloso e avevo considerato non solo i 38 morti ma l’intero campione di 44.000 pazienti (metà con placebo e metà vaccinati). Casualmente sceglievo una persona dal gruppo dei 44.000 (di cui 38 morte) e l’assegnavo al gruppo dei vaccinati o a quello del placebo. Questo significa che se uno dei due gruppi era già pieno (arrivato a 22.000 membri) tutti i rimanenti pazienti (eventuali morti compresi) finivano nell’altro gruppo. C'era quindi un certo (piccolo) condizionamento su come i 38 morti venivano distribuiti.
L’alternativa più semplice sarebbe stata quella di assegnare solo i 38 morti casualmente a un gruppo o all’altro. Secondo me infatti se la popolazione totale è molto più grande del numero dei morti allora non dovrebbe fare troppa differenza (*1).
Ho così riscritto il programma per usare questo metodo più semplice e sono passato da 1.000 a 10.000 simulazioni.
Anche in questo caso il risultato è stato analogo a quello ottenuto con l’algoritmo più complesso. Non sto a riportare tutte le cifre perché mi fa fatica ma solo quelle finali:
Delta - %
26 – 0,005%
24 – 0%
22 – 0,035%
20 – 0,035%
18 – 0,16%
16 – 0,405%
14 – 1,11%
12 – 2,105%
10 – 3,605%
Sommando questi valori da Delta-26 a Delta-12 ottengo 3,855% (minore del famigerato 5%) ma se vi aggiungo anche Delta-10 arrivo a 7,46% che quindi “sballa”. In altre parole anche questa simulazione conferma che il numero di morti significative si ha quando la differenza è di 12 o più.
Ma veniamo all’errore.
Nella simulazione di ieri ero rimasto stupito che la percentuale per Delta-0 fosse minore della media di Delta±2. Nella relativa nota 2 spiegavo di aver verificato manualmente per un numero di morti pari a 2 e a 4 ottenendo la conferma cercata che definivo “controintuitiva”.
Ma qualcosa evidentemente non mi tornava a livello inconscio e così oggi ho affrontato la questione matematicamente.
Mi sono reso conto che i vari Delta-K corrispondono alle combinazioni di K elementi sul numero totale di morti.
In particolare trovare Delta-0 equivale a trovare il numero di combinazioni in cui si possono distribuire la metà degli elementi. Supponiamo di avere 4 elementi e che lo 0 corrisponda al gruppo dei vaccinati e 1 a quello col placebo.
Le varie possibilità sono:
0000
0001
0010
0011
0100
0101
0110
0111
1000
1001
1010
1011
1100
1101
1110
1111
Il numero di combinazioni che danno Delta-0 è dato dal numero di ennuple con due “1” e due “0”: ovvero C(4,2) = 4!/(2!2!) = 6
Delta±2 sarà dato dal numero di ennuple con tre “1” o con tre “0”: siccome c’è simmetria mi basta considerare il numero di ennuple con tre “1” e moltiplicarlo per 2. Quindi C(4,3)*2 = 4*2 = 8. Quindi Delta±2 è maggiore di Delta-0.
Da notare che se il numero di morti è 2 si ha Delta-0 = C(2,1) = 2 e Delta±2 = C(2,2)*2 = 2. In questo caso i due valori sono quindi uguali.
Fin qui confermo quanto avevo concluso nella nota 2 di Esercizio di statistica.
Ma a questo punto è facile generalizzare.
Se il numero di morti è 2N allora Delta-0 sarà C(2N,N) mentre Delta±2 sarà C(2N,N+1)*2. Esplicitando devo verificare che la seguente disequazione sia vera al variare di N.
(2N)!/(N!N!) < (2N)!*2/((N+1)!(N-1)!)
Moltiplico entrambi i termini per (N!N!) ottenendo:
(2N)! < (2N)!*2N/(N+1)
Ora divido entrambi i termini per (2N)! ottenendo:
1 < 2N/(N+1)
E qui mi fermo: come si vede per N=1 (quindi per 2 morti) si ha 1 = 1 mentre per N=2 (quindi 4 morti) si ha 1 < 4/3 che è certamente vero.
Quindi dov’è l’errore?
Beh, era sotto il mio (ma anche vostro) naso!
Per verificare la forma a “campana” non dovevo confrontare Delta-0 con Delta±2 ma solo o con Delta-2 o con Delta+2!!
Probabilmente mi ero confuso perché nelle mie simulazioni facevo la media di Delta-N e Delta+N, cioè li sommavo insieme e poi dividevo il risultato per 2…
In altre parole Delta-0 dovrebbe avere una percentuale maggiore di Delta+2 (o Delta-2): il fatto che non sia stato così nelle mie simulazioni è probabilmente dovuto solo a un po’ di sfortuna.
In effetti poi mentre la differenza di ieri ottenuta su 1.000 simulazioni era significativa (media 131,5 contro 121) già quella di oggi su 10.000 è molto minore: media 1227 contro 1218.
A questo punto, visto che ormai avevo tutte le formule, mi sono scritto un programmino che calcola le probabilità teoriche dei vari Delta per 38 morti.
Ecco i valori ottenuti:
Delta: -38 = 3.63797880709171295166015625E-12
Running Total: 3.63797880709171295166015625E-12
Delta: -36 = 1.382431946694850921630859375E-10
Running Total: 1.4188117347657680511474609375E-10
Delta: -34 = 2.55749910138547420501708984375E-9
Running Total: 2.69938027486205101013183593750E-9
Delta: -32 = 3.0689989216625690460205078125E-8
Running Total: 3.338936949148774147033691406250E-8
Delta: -30 = 2.6853740564547479152679443359375E-7
Running Total: 3.0192677513696253299713134765625E-7
Delta: -28 = 0.0000018260543583892285823822021484375
Running Total: 0.00000212798113352619111537933349609375
Delta: -26 = 0.00001004329897114075720310211181640625
Running Total: 0.00001217128010466694831848144531250000
Delta: -24 = 0.000045912223868072032928466796875
Running Total: 0.00005808350397273898124694824218750000
Delta: -22 = 0.000177909867488779127597808837890625
Running Total: 0.00023599337146151810884475708007812500
Delta: -20 = 0.00059303289162926375865936279296875
Running Total: 0.00082902626309078186750411987304687500
Delta: -18 = 0.001719795385724864900112152099609375
Running Total: 0.00254882164881564676761627197265625000
Delta: -16 = 0.0043776609818451106548309326171875
Running Total: 0.00692648263066075742244720458984375000
Delta: -14 = 0.009849737209151498973369598388671875
Running Total: 0.01677621983981225639581680297851562500
Delta: -12 = 0.01969947441830299794673919677734375
Running Total: 0.03647569425811525434255599975585937500
Delta: -10 = 0.035177632889826782047748565673828125
Running Total: 0.07165332714794203639030456542968750000
Delta: -8 = 0.056284212623722851276397705078125
Running Total: 0.12793753977166488766670227050781250000
Delta: -6 = 0.0809085556466015987098217010498046875
Running Total: 0.20884609541826648637652397155761718750
Delta: -4 = 0.104705189660307951271533966064453125
Running Total: 0.31355128507857443764805793762207031250
Delta: -2 = 0.1221560546036926098167896270751953125
Running Total: 0.43570733968226704746484756469726562500
Delta: 0 = 0.12858532063546590507030487060546875
Running Total: 0.56429266031773295253515243530273437500
Delta: 2 = 0.1221560546036926098167896270751953125
Running Total: 0.68644871492142556235194206237792968750
Delta: 4 = 0.104705189660307951271533966064453125
Running Total: 0.79115390458173351362347602844238281250
Delta: 6 = 0.0809085556466015987098217010498046875
Running Total: 0.87206246022833511233329772949218750000
Delta: 8 = 0.056284212623722851276397705078125
Running Total: 0.92834667285205796360969543457031250000
Delta: 10 = 0.035177632889826782047748565673828125
Running Total: 0.96352430574188474565744400024414062500
Delta: 12 = 0.01969947441830299794673919677734375
Running Total: 0.98322378016018774360418319702148437500
Delta: 14 = 0.009849737209151498973369598388671875
Running Total: 0.99307351736933924257755279541015625000
Delta: 16 = 0.0043776609818451106548309326171875
Running Total: 0.99745117835118435323238372802734375000
Delta: 18 = 0.001719795385724864900112152099609375
Running Total: 0.99917097373690921813249588012695312500
Delta: 20 = 0.00059303289162926375865936279296875
Running Total: 0.99976400662853848189115524291992187500
Delta: 22 = 0.000177909867488779127597808837890625
Running Total: 0.99994191649602726101875305175781250000
Delta: 24 = 0.000045912223868072032928466796875
Running Total: 0.99998782871989533305168151855468750000
Delta: 26 = 0.00001004329897114075720310211181640625
Running Total: 0.99999787201886647380888462066650390625
Delta: 28 = 0.0000018260543583892285823822021484375
Running Total: 0.99999969807322486303746700286865234375
Delta: 30 = 2.6853740564547479152679443359375E-7
Running Total: 0.99999996661063050851225852966308593750
Delta: 32 = 3.0689989216625690460205078125E-8
Running Total: 0.99999999730061972513794898986816406250
Delta: 34 = 2.55749910138547420501708984375E-9
Running Total: 0.99999999985811882652342319488525390625
Delta: 36 = 1.382431946694850921630859375E-10
Running Total: 0.99999999999636202119290828704833984375
Delta: 38 = 3.63797880709171295166015625E-12
Running Total: 1.00000000000000000000000000000000000000
Ecco quindi svelato il “mistero”: la differenza teorica in percentuale fra Delta-0 e Delta+2 è di circa lo 0,64% mentre, per esempio, fra Delta+2 e Delta+4 è dell’1,74% ovvero quasi tre volte maggiore.
In breve ero semplicemente stato un po’ sfortunato…
Sicuramente lo avrete già notato ma anche qui il punto critico lo si ha fra Delta+10 e Delta+12: cioè solo quando in gruppo si hanno 12 morti più che nell’altro allora la faccenda diviene “statisticamente significativa”.
È da notare come questa “significatività” sembra dipendere (sarò curioso di verificare quando mi deciderò a riprendere lo studio del corso di statistica) solo dal numero di morti e non dalla dimensione della popolazione (nel nostro esempio di partenza 44.000).
Allora ho voluto verificare come variasse la soglia Delta-N di “significatività statistica” al variare del numero di morti. Con una minuscola modifica al programma ho ottenuto i seguenti valori:
Morti 2 Bingo a 2 con 1.00000
Morti 4 Bingo a 4 con 1.00000
Morti 6 Bingo a 4 con 0.98438
Morti 8 Bingo a 4 con 0.96485
Morti 10 Bingo a 6 con 0.98926
Morti 12 Bingo a 6 con 0.98072
Morti 14 Bingo a 6 con 0.97132
Morti 16 Bingo a 6 con 0.96160
Morti 18 Bingo a 6 con 0.95188
Morti 20 Bingo a 8 con 0.97931
Morti 22 Bingo a 8 con 0.97377
Morti 24 Bingo a 8 con 0.96805
Morti 26 Bingo a 8 con 0.96225
Morti 28 Bingo a 8 con 0.95643
Morti 30 Bingo a 8 con 0.95064
Morti 32 Bingo a 10 con 0.97495
Morti 34 Bingo a 10 con 0.97120
Morti 36 Bingo a 10 con 0.96738
Morti 38 Bingo a 10 con 0.96353
Morti 40 Bingo a 10 con 0.95966
Morti 42 Bingo a 10 con 0.95579
Morti 44 Bingo a 10 con 0.95193
Morti 46 Bingo a 12 con 0.97297
Morti 48 Bingo a 12 con 0.97027
Morti 50 Bingo a 12 con 0.96755
Morti 52 Bingo a 12 con 0.96481
Morti 54 Bingo a 12 con 0.96205
Morti 56 Bingo a 12 con 0.95929
Morti 58 Bingo a 12 con 0.95653
Morti 60 Bingo a 12 con 0.95377
Morti 62 Bingo a 12 con 0.95103
Morti 64 Bingo a 14 con 0.97003
Morti 66 Bingo a 14 con 0.96800
Morti 68 Bingo a 14 con 0.96595
Morti 70 Bingo a 14 con 0.96389
Morti 72 Bingo a 14 con 0.96182
Morti 74 Bingo a 14 con 0.95975
Morti 76 Bingo a 14 con 0.95768
Morti 78 Bingo a 14 con 0.95561
Morti 80 Bingo a 14 con 0.95355
Morti 82 Bingo a 14 con 0.95149
Morti 84 Bingo a 16 con 0.96852
Morti 86 Bingo a 16 con 0.96693
Morti 88 Bingo a 16 con 0.96533
Morti 90 Bingo a 16 con 0.96373
Morti 92 Bingo a 16 con 0.96212
Morti 94 Bingo a 16 con 0.96052
Morti 96 Bingo a 16 con 0.95891
Morti 98 Bingo a 16 con 0.95730
Morti 100 Bingo a 16 con 0.95569
Su come interpretare i primi due casi (morti = 2 e 4) non sono sicuro ma per 6 morti in totale il “bingo”=4 indica che se ci sono 5 o 6 morti in un gruppo (e quindi al massimo 1 nell’altro) allora si ha una differenza statisticamente significativa.
Conclusione: vabbè, niente di che, ma ho la sensazione di iniziare a capirci qualcosa...
Nota (*1): in realtà forse non fa comunque differenza ma dovrei ragionarci meglio per esserne sicuro...
Ho ripreso il pezzo di ieri (v. Esercizio di statistica) e vi ho (quasi) subito trovato un errore! Ma procediamo con ordine…
Nella simulazione fatta per calcolare le varie percentuali ero stato molto scrupoloso e avevo considerato non solo i 38 morti ma l’intero campione di 44.000 pazienti (metà con placebo e metà vaccinati). Casualmente sceglievo una persona dal gruppo dei 44.000 (di cui 38 morte) e l’assegnavo al gruppo dei vaccinati o a quello del placebo. Questo significa che se uno dei due gruppi era già pieno (arrivato a 22.000 membri) tutti i rimanenti pazienti (eventuali morti compresi) finivano nell’altro gruppo. C'era quindi un certo (piccolo) condizionamento su come i 38 morti venivano distribuiti.
L’alternativa più semplice sarebbe stata quella di assegnare solo i 38 morti casualmente a un gruppo o all’altro. Secondo me infatti se la popolazione totale è molto più grande del numero dei morti allora non dovrebbe fare troppa differenza (*1).
Ho così riscritto il programma per usare questo metodo più semplice e sono passato da 1.000 a 10.000 simulazioni.
Anche in questo caso il risultato è stato analogo a quello ottenuto con l’algoritmo più complesso. Non sto a riportare tutte le cifre perché mi fa fatica ma solo quelle finali:
Delta - %
26 – 0,005%
24 – 0%
22 – 0,035%
20 – 0,035%
18 – 0,16%
16 – 0,405%
14 – 1,11%
12 – 2,105%
10 – 3,605%
Sommando questi valori da Delta-26 a Delta-12 ottengo 3,855% (minore del famigerato 5%) ma se vi aggiungo anche Delta-10 arrivo a 7,46% che quindi “sballa”. In altre parole anche questa simulazione conferma che il numero di morti significative si ha quando la differenza è di 12 o più.
Ma veniamo all’errore.
Nella simulazione di ieri ero rimasto stupito che la percentuale per Delta-0 fosse minore della media di Delta±2. Nella relativa nota 2 spiegavo di aver verificato manualmente per un numero di morti pari a 2 e a 4 ottenendo la conferma cercata che definivo “controintuitiva”.
Ma qualcosa evidentemente non mi tornava a livello inconscio e così oggi ho affrontato la questione matematicamente.
Mi sono reso conto che i vari Delta-K corrispondono alle combinazioni di K elementi sul numero totale di morti.
In particolare trovare Delta-0 equivale a trovare il numero di combinazioni in cui si possono distribuire la metà degli elementi. Supponiamo di avere 4 elementi e che lo 0 corrisponda al gruppo dei vaccinati e 1 a quello col placebo.
Le varie possibilità sono:
0000
0001
0010
0011
0100
0101
0110
0111
1000
1001
1010
1011
1100
1101
1110
1111
Il numero di combinazioni che danno Delta-0 è dato dal numero di ennuple con due “1” e due “0”: ovvero C(4,2) = 4!/(2!2!) = 6
Delta±2 sarà dato dal numero di ennuple con tre “1” o con tre “0”: siccome c’è simmetria mi basta considerare il numero di ennuple con tre “1” e moltiplicarlo per 2. Quindi C(4,3)*2 = 4*2 = 8. Quindi Delta±2 è maggiore di Delta-0.
Da notare che se il numero di morti è 2 si ha Delta-0 = C(2,1) = 2 e Delta±2 = C(2,2)*2 = 2. In questo caso i due valori sono quindi uguali.
Fin qui confermo quanto avevo concluso nella nota 2 di Esercizio di statistica.
Ma a questo punto è facile generalizzare.
Se il numero di morti è 2N allora Delta-0 sarà C(2N,N) mentre Delta±2 sarà C(2N,N+1)*2. Esplicitando devo verificare che la seguente disequazione sia vera al variare di N.
(2N)!/(N!N!) < (2N)!*2/((N+1)!(N-1)!)
Moltiplico entrambi i termini per (N!N!) ottenendo:
(2N)! < (2N)!*2N/(N+1)
Ora divido entrambi i termini per (2N)! ottenendo:
1 < 2N/(N+1)
E qui mi fermo: come si vede per N=1 (quindi per 2 morti) si ha 1 = 1 mentre per N=2 (quindi 4 morti) si ha 1 < 4/3 che è certamente vero.
Quindi dov’è l’errore?
Beh, era sotto il mio (ma anche vostro) naso!
Per verificare la forma a “campana” non dovevo confrontare Delta-0 con Delta±2 ma solo o con Delta-2 o con Delta+2!!
Probabilmente mi ero confuso perché nelle mie simulazioni facevo la media di Delta-N e Delta+N, cioè li sommavo insieme e poi dividevo il risultato per 2…
In altre parole Delta-0 dovrebbe avere una percentuale maggiore di Delta+2 (o Delta-2): il fatto che non sia stato così nelle mie simulazioni è probabilmente dovuto solo a un po’ di sfortuna.
In effetti poi mentre la differenza di ieri ottenuta su 1.000 simulazioni era significativa (media 131,5 contro 121) già quella di oggi su 10.000 è molto minore: media 1227 contro 1218.
A questo punto, visto che ormai avevo tutte le formule, mi sono scritto un programmino che calcola le probabilità teoriche dei vari Delta per 38 morti.
Ecco i valori ottenuti:
Delta: -38 = 3.63797880709171295166015625E-12
Running Total: 3.63797880709171295166015625E-12
Delta: -36 = 1.382431946694850921630859375E-10
Running Total: 1.4188117347657680511474609375E-10
Delta: -34 = 2.55749910138547420501708984375E-9
Running Total: 2.69938027486205101013183593750E-9
Delta: -32 = 3.0689989216625690460205078125E-8
Running Total: 3.338936949148774147033691406250E-8
Delta: -30 = 2.6853740564547479152679443359375E-7
Running Total: 3.0192677513696253299713134765625E-7
Delta: -28 = 0.0000018260543583892285823822021484375
Running Total: 0.00000212798113352619111537933349609375
Delta: -26 = 0.00001004329897114075720310211181640625
Running Total: 0.00001217128010466694831848144531250000
Delta: -24 = 0.000045912223868072032928466796875
Running Total: 0.00005808350397273898124694824218750000
Delta: -22 = 0.000177909867488779127597808837890625
Running Total: 0.00023599337146151810884475708007812500
Delta: -20 = 0.00059303289162926375865936279296875
Running Total: 0.00082902626309078186750411987304687500
Delta: -18 = 0.001719795385724864900112152099609375
Running Total: 0.00254882164881564676761627197265625000
Delta: -16 = 0.0043776609818451106548309326171875
Running Total: 0.00692648263066075742244720458984375000
Delta: -14 = 0.009849737209151498973369598388671875
Running Total: 0.01677621983981225639581680297851562500
Delta: -12 = 0.01969947441830299794673919677734375
Running Total: 0.03647569425811525434255599975585937500
Delta: -10 = 0.035177632889826782047748565673828125
Running Total: 0.07165332714794203639030456542968750000
Delta: -8 = 0.056284212623722851276397705078125
Running Total: 0.12793753977166488766670227050781250000
Delta: -6 = 0.0809085556466015987098217010498046875
Running Total: 0.20884609541826648637652397155761718750
Delta: -4 = 0.104705189660307951271533966064453125
Running Total: 0.31355128507857443764805793762207031250
Delta: -2 = 0.1221560546036926098167896270751953125
Running Total: 0.43570733968226704746484756469726562500
Delta: 0 = 0.12858532063546590507030487060546875
Running Total: 0.56429266031773295253515243530273437500
Delta: 2 = 0.1221560546036926098167896270751953125
Running Total: 0.68644871492142556235194206237792968750
Delta: 4 = 0.104705189660307951271533966064453125
Running Total: 0.79115390458173351362347602844238281250
Delta: 6 = 0.0809085556466015987098217010498046875
Running Total: 0.87206246022833511233329772949218750000
Delta: 8 = 0.056284212623722851276397705078125
Running Total: 0.92834667285205796360969543457031250000
Delta: 10 = 0.035177632889826782047748565673828125
Running Total: 0.96352430574188474565744400024414062500
Delta: 12 = 0.01969947441830299794673919677734375
Running Total: 0.98322378016018774360418319702148437500
Delta: 14 = 0.009849737209151498973369598388671875
Running Total: 0.99307351736933924257755279541015625000
Delta: 16 = 0.0043776609818451106548309326171875
Running Total: 0.99745117835118435323238372802734375000
Delta: 18 = 0.001719795385724864900112152099609375
Running Total: 0.99917097373690921813249588012695312500
Delta: 20 = 0.00059303289162926375865936279296875
Running Total: 0.99976400662853848189115524291992187500
Delta: 22 = 0.000177909867488779127597808837890625
Running Total: 0.99994191649602726101875305175781250000
Delta: 24 = 0.000045912223868072032928466796875
Running Total: 0.99998782871989533305168151855468750000
Delta: 26 = 0.00001004329897114075720310211181640625
Running Total: 0.99999787201886647380888462066650390625
Delta: 28 = 0.0000018260543583892285823822021484375
Running Total: 0.99999969807322486303746700286865234375
Delta: 30 = 2.6853740564547479152679443359375E-7
Running Total: 0.99999996661063050851225852966308593750
Delta: 32 = 3.0689989216625690460205078125E-8
Running Total: 0.99999999730061972513794898986816406250
Delta: 34 = 2.55749910138547420501708984375E-9
Running Total: 0.99999999985811882652342319488525390625
Delta: 36 = 1.382431946694850921630859375E-10
Running Total: 0.99999999999636202119290828704833984375
Delta: 38 = 3.63797880709171295166015625E-12
Running Total: 1.00000000000000000000000000000000000000
Ecco quindi svelato il “mistero”: la differenza teorica in percentuale fra Delta-0 e Delta+2 è di circa lo 0,64% mentre, per esempio, fra Delta+2 e Delta+4 è dell’1,74% ovvero quasi tre volte maggiore.
In breve ero semplicemente stato un po’ sfortunato…
Sicuramente lo avrete già notato ma anche qui il punto critico lo si ha fra Delta+10 e Delta+12: cioè solo quando in gruppo si hanno 12 morti più che nell’altro allora la faccenda diviene “statisticamente significativa”.
È da notare come questa “significatività” sembra dipendere (sarò curioso di verificare quando mi deciderò a riprendere lo studio del corso di statistica) solo dal numero di morti e non dalla dimensione della popolazione (nel nostro esempio di partenza 44.000).
Allora ho voluto verificare come variasse la soglia Delta-N di “significatività statistica” al variare del numero di morti. Con una minuscola modifica al programma ho ottenuto i seguenti valori:
Morti 2 Bingo a 2 con 1.00000
Morti 4 Bingo a 4 con 1.00000
Morti 6 Bingo a 4 con 0.98438
Morti 8 Bingo a 4 con 0.96485
Morti 10 Bingo a 6 con 0.98926
Morti 12 Bingo a 6 con 0.98072
Morti 14 Bingo a 6 con 0.97132
Morti 16 Bingo a 6 con 0.96160
Morti 18 Bingo a 6 con 0.95188
Morti 20 Bingo a 8 con 0.97931
Morti 22 Bingo a 8 con 0.97377
Morti 24 Bingo a 8 con 0.96805
Morti 26 Bingo a 8 con 0.96225
Morti 28 Bingo a 8 con 0.95643
Morti 30 Bingo a 8 con 0.95064
Morti 32 Bingo a 10 con 0.97495
Morti 34 Bingo a 10 con 0.97120
Morti 36 Bingo a 10 con 0.96738
Morti 38 Bingo a 10 con 0.96353
Morti 40 Bingo a 10 con 0.95966
Morti 42 Bingo a 10 con 0.95579
Morti 44 Bingo a 10 con 0.95193
Morti 46 Bingo a 12 con 0.97297
Morti 48 Bingo a 12 con 0.97027
Morti 50 Bingo a 12 con 0.96755
Morti 52 Bingo a 12 con 0.96481
Morti 54 Bingo a 12 con 0.96205
Morti 56 Bingo a 12 con 0.95929
Morti 58 Bingo a 12 con 0.95653
Morti 60 Bingo a 12 con 0.95377
Morti 62 Bingo a 12 con 0.95103
Morti 64 Bingo a 14 con 0.97003
Morti 66 Bingo a 14 con 0.96800
Morti 68 Bingo a 14 con 0.96595
Morti 70 Bingo a 14 con 0.96389
Morti 72 Bingo a 14 con 0.96182
Morti 74 Bingo a 14 con 0.95975
Morti 76 Bingo a 14 con 0.95768
Morti 78 Bingo a 14 con 0.95561
Morti 80 Bingo a 14 con 0.95355
Morti 82 Bingo a 14 con 0.95149
Morti 84 Bingo a 16 con 0.96852
Morti 86 Bingo a 16 con 0.96693
Morti 88 Bingo a 16 con 0.96533
Morti 90 Bingo a 16 con 0.96373
Morti 92 Bingo a 16 con 0.96212
Morti 94 Bingo a 16 con 0.96052
Morti 96 Bingo a 16 con 0.95891
Morti 98 Bingo a 16 con 0.95730
Morti 100 Bingo a 16 con 0.95569
Su come interpretare i primi due casi (morti = 2 e 4) non sono sicuro ma per 6 morti in totale il “bingo”=4 indica che se ci sono 5 o 6 morti in un gruppo (e quindi al massimo 1 nell’altro) allora si ha una differenza statisticamente significativa.
Conclusione: vabbè, niente di che, ma ho la sensazione di iniziare a capirci qualcosa...
Nota (*1): in realtà forse non fa comunque differenza ma dovrei ragionarci meglio per esserne sicuro...
venerdì 26 novembre 2021
Esercizio di statistica
Prendendo lo spunto dall’articolo FDA report finds all-cause mortality higher among vaccinated dell’IsraelNationalNews.com mi sono divertito a fare un esercizio statistico.
L’articolo spiega che in un esame su 22.000 vaccinati e 22.000 placebo ci sono stati rispettivamente 21 e 17 morti per cause varie (nel senso di non dovute a covid) che però non erano state ritenute statisticamente significative dalla FDA. Come esercizio ho voluto provare a controllare.
Mesi e mesi fa scrissi il pezzo Camera doppia o singola? dove andai a esplorare matematicamente la differenza fra un parlamento di una camera oppure di due (dove la somma dei membri del parlamento con due camere era uguale a quella del parlamento unico).
Se per esempio abbiamo un parlamento con monocamera di 600 membri e un altro parlamento con due camere con 300 membri una legge è approvata nel primo con 301 (o più) voti contro 299 mentre nel secondo ci devono essere 151+ contro 149 e 151+ contro 149: in totale 302 contro 298.
Ovvero, in generale, per avere la maggioranza su due camere ci vuole una maggioranza più forte che in una sola. Questo perché (a parte il caso limite appena visto) se distribuisco casualmente la maggioranza di una camera su due camere grandi però la metà, in genere questa non si dividerà equamente ma spesso sarà maggiore in una camera ma non sufficiente nell’altra.
Ovviamente il mio era un modello semplificato che non teneva conte dei partiti e di altri fattori di dipendenza ma il concetto generale restava valido.
Per i miei calcoli scrissi un programmino che calcolava le varie probabilità su cui la maggioranza di una camera di 600 elementi poteva dividersi su due da 300 e conservare la maggioranza in entrambe.
All’epoca scrissi basandomi sui miei calcoli: «Per esempio per avere una buona sicurezza che un provvedimento sia approvato con probabilità maggiore del 90% occorre una maggioranza complessiva di 322 voti su 600 ovvero del 53,7%.»
Ovvero se divido casualmente questi 322 voti su due camere da 300 la probabilità che si abbia la maggioranza in entrambe era del 91,452%.
Ecco, senza rendermene conto, avevo riscoperto la ruota o, nel caso specifico, il “p-value”!
Il “p-value” è la probabilità soglia che separa i risultato frutto del caso da quelli ritenuti statisticamente significativi. Di solito lo si pone convenzionalmente al 5%: cioè se un evento ha una probabilità di verificarsi casualmente minore del 5% allora è considerato statisticamente significativo.
Non so se notate il parallelo logico con la mia idea: forse lo devo esplicitare maggiormente per renderlo comprensibile a tutti…
Fatemi pensare a une esempio equivalente… Ecco: supponete di essere un ricercatore e che avete fatto il seguente esperimento: in una cultura di microbi senzienti e politicizzati avete un parlamento con due camere di 300 membri (tutti indipendenti fra di loro, senza partiti o altre influenze) ciascuna. Gli suggerite una legge e questa viene approvata con una maggioranza di 152 voti nella prima camera e 158 nella seconda. Questo significa che avete dimostrato che la cultura di microbi approverà “sempre” (*3) la vostra legge oppure si è trattato di un caso? (*0)
Dai valori che ho pubblicato sul pezzo Camera doppia o singola? risulta che una maggioranza di 10 voti porta all’approvazione della legge solo il 53,77% delle volte: insomma siete stati fortunati, il 46,23% delle volte la vostra proposta sarebbe stata bocciata!
Per essere “sicuri” del vostro risultato, ovvero volendo avere una probabilità maggiore del 95%, dovreste avere una maggioranza di 325 voti su 600.
Tornando al nostro articolo ho quindi provato a fare qualcosa di analogo: se divido i 38 morti nei due gruppi di 22.000 elementi quale sarà generalmente la loro differenza? Cioè quale sarà la probabilità che i morti siano gli stessi in entrambi i gruppi, che la differenza sia di 2, di 4, di 6 etc. (*1)?
Fatto questo posso quindi verificare se la differenza riportata dall’articolo è significativa: cioè se si verificherebbe casualmente meno del 5% delle volte, oppure no.
In questo caso non ho calcolato direttamente le probabilità ma ho scritto un programmino che simulava questa divisione in due gruppi per 1.000 volte registrando ogni volta la differenza trovata.
Ah! ho messo insieme le differenze con lo stesso valore assoluto mediando il numero di occorrenze trovate fra loro: in pratica è come se avessi fatto 2.000 campionature su metà dei valori possibili.
Delta → %
20 → 0,05%
18 → 0,25%
16 → 0,5%
14 → 0,55%
12 → 1,85%
10 → 4,1%
8 → 5,5%
6 → 8,55%
4 → 9,45%
2 → 13,15%
0 → 12,1% (*2)
Quindi dividendo casualmente i 38 morti fra i due gruppi si hanno distribuzioni improbabili (che quindi sarebbero statisticamente significative) se la differenza di morti fra i due gruppi fosse di almeno 12 (4,20%) cioè 25 morti in un gruppo e 13 nell’altro. Questo sarebbe stato un risultato anomalo (perché “improbabile” (*3) che si verificasse casualmente) che avrebbe fatto drizzare le orecchie alla FDA…
Insomma in questo caso (se i miei calcoli hanno senso) la FDA ha correttamente ritenuto la differenza di morti statisticamente non significativa.
Conclusione: in verità non sono sicuro che questo metodo sia valido: mi sembra di averne visto un accenno nel corso di statistica (che devo decidermi a riprendere!) ma a questa teoria specifica non ero ancora arrivato. Nel caso correggerò questo pezzo dove serve…
Nota (*0): per dare senso all’esempio bisogna anche assumere che la maggioranza di 10 voti resterebbe fissa anche in altre culture: cioè solo la distribuzione di questi 10 extra voti varierebbe nelle due camere da 300 microbi…
Nota (*1): sì perché la differenza di due numeri la cui somma è pari non potrà mai essere dispari visto che saranno o tutti e due pari o tutti e due dispari…
Nota (*2): MODIFICATO 26/11/2021: in realtà la differenza teorica fra delta=0 e delta=2 è relativamente piccola: probabilmente ho avuto "sfortuna" nella simulazione…
Così ho calcolato manualmente come si possono dividere 2 oggetti in due gruppi (4 possibilità) e qui si ha delta=0 con 50% e delta=2 con 50%; però già con 4 oggetti (16 possibilità) si ha delta 4=2 (occorrenze), delta 2=8 (occorrenze) e delta 0=6 (occorrenze). Insomma controintuitivo ma matematicamente le cose stanno così…
Nota (*3): “improbabile” nel senso di probabilità minore del 5%!
L’articolo spiega che in un esame su 22.000 vaccinati e 22.000 placebo ci sono stati rispettivamente 21 e 17 morti per cause varie (nel senso di non dovute a covid) che però non erano state ritenute statisticamente significative dalla FDA. Come esercizio ho voluto provare a controllare.
Mesi e mesi fa scrissi il pezzo Camera doppia o singola? dove andai a esplorare matematicamente la differenza fra un parlamento di una camera oppure di due (dove la somma dei membri del parlamento con due camere era uguale a quella del parlamento unico).
Se per esempio abbiamo un parlamento con monocamera di 600 membri e un altro parlamento con due camere con 300 membri una legge è approvata nel primo con 301 (o più) voti contro 299 mentre nel secondo ci devono essere 151+ contro 149 e 151+ contro 149: in totale 302 contro 298.
Ovvero, in generale, per avere la maggioranza su due camere ci vuole una maggioranza più forte che in una sola. Questo perché (a parte il caso limite appena visto) se distribuisco casualmente la maggioranza di una camera su due camere grandi però la metà, in genere questa non si dividerà equamente ma spesso sarà maggiore in una camera ma non sufficiente nell’altra.
Ovviamente il mio era un modello semplificato che non teneva conte dei partiti e di altri fattori di dipendenza ma il concetto generale restava valido.
Per i miei calcoli scrissi un programmino che calcolava le varie probabilità su cui la maggioranza di una camera di 600 elementi poteva dividersi su due da 300 e conservare la maggioranza in entrambe.
All’epoca scrissi basandomi sui miei calcoli: «Per esempio per avere una buona sicurezza che un provvedimento sia approvato con probabilità maggiore del 90% occorre una maggioranza complessiva di 322 voti su 600 ovvero del 53,7%.»
Ovvero se divido casualmente questi 322 voti su due camere da 300 la probabilità che si abbia la maggioranza in entrambe era del 91,452%.
Ecco, senza rendermene conto, avevo riscoperto la ruota o, nel caso specifico, il “p-value”!
Il “p-value” è la probabilità soglia che separa i risultato frutto del caso da quelli ritenuti statisticamente significativi. Di solito lo si pone convenzionalmente al 5%: cioè se un evento ha una probabilità di verificarsi casualmente minore del 5% allora è considerato statisticamente significativo.
Non so se notate il parallelo logico con la mia idea: forse lo devo esplicitare maggiormente per renderlo comprensibile a tutti…
Fatemi pensare a une esempio equivalente… Ecco: supponete di essere un ricercatore e che avete fatto il seguente esperimento: in una cultura di microbi senzienti e politicizzati avete un parlamento con due camere di 300 membri (tutti indipendenti fra di loro, senza partiti o altre influenze) ciascuna. Gli suggerite una legge e questa viene approvata con una maggioranza di 152 voti nella prima camera e 158 nella seconda. Questo significa che avete dimostrato che la cultura di microbi approverà “sempre” (*3) la vostra legge oppure si è trattato di un caso? (*0)
Dai valori che ho pubblicato sul pezzo Camera doppia o singola? risulta che una maggioranza di 10 voti porta all’approvazione della legge solo il 53,77% delle volte: insomma siete stati fortunati, il 46,23% delle volte la vostra proposta sarebbe stata bocciata!
Per essere “sicuri” del vostro risultato, ovvero volendo avere una probabilità maggiore del 95%, dovreste avere una maggioranza di 325 voti su 600.
Tornando al nostro articolo ho quindi provato a fare qualcosa di analogo: se divido i 38 morti nei due gruppi di 22.000 elementi quale sarà generalmente la loro differenza? Cioè quale sarà la probabilità che i morti siano gli stessi in entrambi i gruppi, che la differenza sia di 2, di 4, di 6 etc. (*1)?
Fatto questo posso quindi verificare se la differenza riportata dall’articolo è significativa: cioè se si verificherebbe casualmente meno del 5% delle volte, oppure no.
In questo caso non ho calcolato direttamente le probabilità ma ho scritto un programmino che simulava questa divisione in due gruppi per 1.000 volte registrando ogni volta la differenza trovata.
Ah! ho messo insieme le differenze con lo stesso valore assoluto mediando il numero di occorrenze trovate fra loro: in pratica è come se avessi fatto 2.000 campionature su metà dei valori possibili.
Delta → %
20 → 0,05%
18 → 0,25%
16 → 0,5%
14 → 0,55%
12 → 1,85%
10 → 4,1%
8 → 5,5%
6 → 8,55%
4 → 9,45%
2 → 13,15%
0 → 12,1% (*2)
Quindi dividendo casualmente i 38 morti fra i due gruppi si hanno distribuzioni improbabili (che quindi sarebbero statisticamente significative) se la differenza di morti fra i due gruppi fosse di almeno 12 (4,20%) cioè 25 morti in un gruppo e 13 nell’altro. Questo sarebbe stato un risultato anomalo (perché “improbabile” (*3) che si verificasse casualmente) che avrebbe fatto drizzare le orecchie alla FDA…
Insomma in questo caso (se i miei calcoli hanno senso) la FDA ha correttamente ritenuto la differenza di morti statisticamente non significativa.
Conclusione: in verità non sono sicuro che questo metodo sia valido: mi sembra di averne visto un accenno nel corso di statistica (che devo decidermi a riprendere!) ma a questa teoria specifica non ero ancora arrivato. Nel caso correggerò questo pezzo dove serve…
Nota (*0): per dare senso all’esempio bisogna anche assumere che la maggioranza di 10 voti resterebbe fissa anche in altre culture: cioè solo la distribuzione di questi 10 extra voti varierebbe nelle due camere da 300 microbi…
Nota (*1): sì perché la differenza di due numeri la cui somma è pari non potrà mai essere dispari visto che saranno o tutti e due pari o tutti e due dispari…
Nota (*2): MODIFICATO 26/11/2021: in realtà la differenza teorica fra delta=0 e delta=2 è relativamente piccola: probabilmente ho avuto "sfortuna" nella simulazione…
Così ho calcolato manualmente come si possono dividere 2 oggetti in due gruppi (4 possibilità) e qui si ha delta=0 con 50% e delta=2 con 50%; però già con 4 oggetti (16 possibilità) si ha delta 4=2 (occorrenze), delta 2=8 (occorrenze) e delta 0=6 (occorrenze). Insomma controintuitivo ma matematicamente le cose stanno così…
Nota (*3): “improbabile” nel senso di probabilità minore del 5%!
giovedì 25 novembre 2021
Evropantiqva
Evropantiqva è un canale che seguo da diversi mesi: l’autore propone video in cui affronta argomenti a tema sull’Europa antica e in particolare (ma non solo) romana. Credo di averne visto un buon 70% circa...
Ieri alle 20:58 ho notato per caso che stava per iniziare la diretta L’esercito romano tardoantico e, di impulso, ho deciso di guardarla. In realtà speravo in una lezione di ampio respiro mentre invece l’ospite era appassionato ed esperto, come anche molti utenti collegati, dell’armamento dell’esercito.
Per me, sapere le dimensioni esatte di un gladio e il suo peso è un’informazione totalmente priva di interesse e lo stesso vale per armi ancora più sconosciute (e ce n’erano parecchie). Idem, per esempio, l’evoluzione dello scudo che da rettangolare diventa prima ovale e poi tondo. O dove un elmo romano del III secolo (ha un nome che ovviamente non ricordo) fosse strutturalmente più fragile o perché, domanda che sembrava appassionare molto gli altri utenti, la lorica segmentata fosse stata abbandonata (*1)...
Vabbè: comunque sono rimasto incollato al video anche per le profonde conoscenze storiche di conduttore e ospite che comunque pur parlando di armi, inevitabilmente, spiegavano/accennavano anche ad argomenti di mio interesse.
Soprattutto un commento è stato fondamentale: l’esperto di armi spiegava che l’esercito romano del IV o anche V secolo non aveva niente da invidiare come preparazione e armamenti a quello, per esempio, del II secolo. Come si spiegano allora le grandi sconfitte romane del III e soprattutto IV secolo? Semplicemente erano divenuti più forti gli eserciti avversari chiaramente non per numero ma, mi sembra abbia suggerito l’ospite, per preparazione e armamento.
Beh, pensavo di averlo già scritto ma invece dopo un rapido controllo sia di Caldo o freddo? che della mia “famosa” bozza sulla caduta dell’impero romano ho constatato che non avevo mai esposto una mia teoria.
In particolare supponevo che gli eserciti barbari fossero divenuti più preparati e meglio equipaggiati.
La prima ipotesi si basava sull’idea che inevitabilmente qualche germano (per esempio) che avesse militato nell’esercito romano, giunto al congedo potesse essere tornato in patria portando con sé la capacità di insegnare alle popolazioni locali i rudimenti della strategia romana. Certo niente di organizzato e pianificato ma un lento trasferimento di conoscenze e tattiche belliche.
Riguardo l’armamento ero rimasto colpito dal ritrovamento di numerose armi romane in Danimarca (v. per esempio Roman Military equipment): ora se armi romane erano arrivate così lontane è naturale supporre che a ridosso della frontiera fossero ancora più comuni.
In altre parole dal III secolo in poi i romani non avevano più un significativo vantaggio tecnologico sui propri avversari.
La cosa strana di questa teoria, che a me pare piuttosto ovvia, è che non ne avevo mai trovata traccia nei libri che ho letto sull’argomento. Ovviamente ne ho letti relativamente pochi ma almeno una menzione, magari solo un’ipotesi, avrei dovuta trovarla.
Aggiungo anche che questa teoria era una delle idee alla base di un romanzo fantastorico che mi sarebbe piaciuto scrivere sul mio “idolo”, il brutto, Giuliano l’Apostata. Poi, causa mia incapacità di scrittore, non ci ho neppure provato a iniziarlo.
Comunque il breve accenno trovato nel video ha decisamente rafforzato questa mia ipotesi: speriamo che prima o poi l’argomento, ovvero l’evoluzione dell’equipaggiamento e delle tattiche militari dei barbari, venga affrontato approfonditamente perché mi sembra fondamentale.
Conclusione: vabbè, un pezzo per rilassarmi...
Nota (*1): apparentemente c’è una passione quasi morbosa, che personalmente trovo incomprensibile, per le armi: i dettagli, l’evoluzione, i materiali, la loro produzione. Per non parlare delle ricostruzioni storiche delle armi antiche e delle rievocazioni in costume.
Bo… ci deve essere qualcosa di psicologico in questa passione: di certo so che le armi, specie le spade, sono dei classici simboli fallici ma da questo non riesco a collegare le ragioni psicologiche di un così forte interesse… né del resto mi interessa...
Ieri alle 20:58 ho notato per caso che stava per iniziare la diretta L’esercito romano tardoantico e, di impulso, ho deciso di guardarla. In realtà speravo in una lezione di ampio respiro mentre invece l’ospite era appassionato ed esperto, come anche molti utenti collegati, dell’armamento dell’esercito.
Per me, sapere le dimensioni esatte di un gladio e il suo peso è un’informazione totalmente priva di interesse e lo stesso vale per armi ancora più sconosciute (e ce n’erano parecchie). Idem, per esempio, l’evoluzione dello scudo che da rettangolare diventa prima ovale e poi tondo. O dove un elmo romano del III secolo (ha un nome che ovviamente non ricordo) fosse strutturalmente più fragile o perché, domanda che sembrava appassionare molto gli altri utenti, la lorica segmentata fosse stata abbandonata (*1)...
Vabbè: comunque sono rimasto incollato al video anche per le profonde conoscenze storiche di conduttore e ospite che comunque pur parlando di armi, inevitabilmente, spiegavano/accennavano anche ad argomenti di mio interesse.
Soprattutto un commento è stato fondamentale: l’esperto di armi spiegava che l’esercito romano del IV o anche V secolo non aveva niente da invidiare come preparazione e armamenti a quello, per esempio, del II secolo. Come si spiegano allora le grandi sconfitte romane del III e soprattutto IV secolo? Semplicemente erano divenuti più forti gli eserciti avversari chiaramente non per numero ma, mi sembra abbia suggerito l’ospite, per preparazione e armamento.
Beh, pensavo di averlo già scritto ma invece dopo un rapido controllo sia di Caldo o freddo? che della mia “famosa” bozza sulla caduta dell’impero romano ho constatato che non avevo mai esposto una mia teoria.
In particolare supponevo che gli eserciti barbari fossero divenuti più preparati e meglio equipaggiati.
La prima ipotesi si basava sull’idea che inevitabilmente qualche germano (per esempio) che avesse militato nell’esercito romano, giunto al congedo potesse essere tornato in patria portando con sé la capacità di insegnare alle popolazioni locali i rudimenti della strategia romana. Certo niente di organizzato e pianificato ma un lento trasferimento di conoscenze e tattiche belliche.
Riguardo l’armamento ero rimasto colpito dal ritrovamento di numerose armi romane in Danimarca (v. per esempio Roman Military equipment): ora se armi romane erano arrivate così lontane è naturale supporre che a ridosso della frontiera fossero ancora più comuni.
In altre parole dal III secolo in poi i romani non avevano più un significativo vantaggio tecnologico sui propri avversari.
La cosa strana di questa teoria, che a me pare piuttosto ovvia, è che non ne avevo mai trovata traccia nei libri che ho letto sull’argomento. Ovviamente ne ho letti relativamente pochi ma almeno una menzione, magari solo un’ipotesi, avrei dovuta trovarla.
Aggiungo anche che questa teoria era una delle idee alla base di un romanzo fantastorico che mi sarebbe piaciuto scrivere sul mio “idolo”, il brutto, Giuliano l’Apostata. Poi, causa mia incapacità di scrittore, non ci ho neppure provato a iniziarlo.
Comunque il breve accenno trovato nel video ha decisamente rafforzato questa mia ipotesi: speriamo che prima o poi l’argomento, ovvero l’evoluzione dell’equipaggiamento e delle tattiche militari dei barbari, venga affrontato approfonditamente perché mi sembra fondamentale.
Conclusione: vabbè, un pezzo per rilassarmi...
Nota (*1): apparentemente c’è una passione quasi morbosa, che personalmente trovo incomprensibile, per le armi: i dettagli, l’evoluzione, i materiali, la loro produzione. Per non parlare delle ricostruzioni storiche delle armi antiche e delle rievocazioni in costume.
Bo… ci deve essere qualcosa di psicologico in questa passione: di certo so che le armi, specie le spade, sono dei classici simboli fallici ma da questo non riesco a collegare le ragioni psicologiche di un così forte interesse… né del resto mi interessa...
mercoledì 24 novembre 2021
Difendo Draghi
Quando si parla di Draghi e del suo governo c’è sempre un fraintendimento. La maggioranza degli italiani (ma non ne sono sicuro che sia veramente tale) lo ritiene il Messia: a lui i media ascrivono numerosi miracoli: dalla vittoria dell’Italia agli Europei a quella dei Måneskin all’Eurovision; grazie a lui l’Italia è adesso considerata e ascoltata dalle massime potenze mondiali; ha sconfitto il covid-19, l’inflazione, la disoccupazione, la criminalità o l’avrebbe fatto se avesse avuto carta bianca. La morte stessa lo teme sapendo che contro di lui non può vivere. E così gli italiani (beh, la maggioranza, forse) vivono in gioia e letizia questa inaspettata parusia sicuri che, protetti da tale palladio, niente potrà danneggiarli.
Ma anche la minoranza discriminata e segregata sbaglia e lo fraintende.
Spesso sento accusare questo governo di essere fascista o, addirittura, nazista: questo non è vero ma sbagliato.
Sicuramente si tratta di un governo fortemente autoritario che disprezza chi non si piega alla narrativa dominante e, anzi, vi aizza contro la maggioranza attribuendo al primo tutte le colpe possibili e immaginabili.
Ma l’elemento saliente del fascismo era il nazionalismo: questa caratteristica invece manca completamente al governo Draghi che, al contrario, è al servizio delle lobbi (di qualsiasi genere: queste non le discrimina!) e dei poteri esteri. Apparentemente la lezione distruttiva del governo Monti che ha portato l’Italia in una situazione di crisi economica strutturale non è servita a niente: del resto i media ancora ci raccontano che Monti salvò l’Italia: non è un caso che adesso, grazie al suo lavoro, si nuoti nella ricchezza e che la prosperità sia massima.
Draghi non è quindi nazionalista ma, anzi, è al servizio del turbo-globalismo economico predatorio e senza scrupoli: è l’equivalente del dittatore africano che svende i beni naturali del proprio paese mentre la popolazione muore di fame; il nostro è in giacca e cravatta ma l’essenza è la stessa.
Come tutti i governi dagli anni ‘90 in poi, con l’accelerata data dal governo Monti e seguenti, Draghi è l’ennesimo iperliberista senza scrupoli: probabilmente l’ultimo curatore fallimentare di un paese tradito dai suoi politici. Diversamente dai recenti governi piddini lui è un burocrate abituato a eseguire gli ordini che riceve da Bruxelles con efficienza e senza porre domande: un individuo probabilmente capace ma che io trovo moralmente squallido. Beh, diciamo che squallido è poco: “esecrabile” è più corretto…
La caratteristica cospicua del governo Draghi non può essere quindi l’eccesso di liberismo e di sudditanza a qualsiasi potere estero economico e non solo: sotto questo aspetto sta solo ripetendo uno spartito sfortunatamente già visto negli anni passati.
La peculiarità di questo governo è a mio avviso il verdepasso.
Nato su deboli premesse scientifiche e sfruttando l’ipocondria degli italiani è ormai, a pochi mesi dalla nascita, già scientificamente indifendibile: semplicemente i vaccinati possono diffondere il virus come i non vaccinati soltanto circa tre mesi dopo la seconda vaccinazione. Le ricerche che lo dimostrano, oltre all’evidenza dell’evoluzione pandemica in Italia e nel resto dell’occidente (o semplicemente della necessità di una terza dose), sono ormai molteplici.
Sparita la sottile patina di vernice scientifica adesso appare chiara a tutti (lo ammettono pure i favorevoli a esso) che la sua essenza è solo vessatoria, ipocrita e ricattatoria: si vuole costringere a vaccinarsi anche chi non ne ha bisogno o, comunque, liberamente non si fida di un farmaco sperimentale i cui effetti a medio e lungo termine non sono noti.
L’ipocrisia sta nel condizionare la presunta libertà di scelta alla perdita del lavoro: un qualcosa del tipo “o la borsa o la vita” dei briganti delle vecchie pellicole cinematografiche.
Questa non è una scelta ma un vero e proprio ricatto.
E chi è che usa la propria forza per ricattare e intimidire le persone? A me vengono in mente solo mafiosi e strozzini.
Per questo motivo direi che la peculiarità del governo Draghi è quella di essere mafioso: non che abbia collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata, ma nel senso che ne condivide la mentalità per la concezione di usare la propria forza per coartare chi dissente costringendolo a piegarsi alla propria volontà. Certo il ricatto non è del tipo “dammi 10.000€ o ti sparo alle gambe” ma conserva una parvenza di legalità (che, ovviamente, non ha niente a che fare con la Giustizia): però non dubito che fra una decina d’anni la Corte Costituzionale ci informerà che proprio tanto costituzionale non era...
Ecco per i motivi sopraddetti si può dire che il governo Draghi è mafioso ma NON fascista.
Siccome il pezzo è ancora un po’ corto vi aggiungo un’ulteriore considerazione legata all’ipotesi del “superverdepasso”.
In pratica l’idea è così stupida, inutile e sbagliata che mi è tornato il famoso dubbio del “ci è o ci fa”. Questa primavera ero arrivato alla conclusione che, a parte Speranza che “ci è”, il governo invece “ci facesse”: ovvero fosse ben conscio di non stare agendo per il bene, in questo caso la salute, degli italiani.
Sospetto che, almeno in Italia dove a livello politico spadroneggia l’ignoranza scientifica, ancora non vi sia la consapevolezza di cui ho scritto nel pezzo Il bubbone: ovvero che una serie di sempre più numerose ricerche scientifiche stiano iniziando a emergere e che, inevitabilmente, attaccheranno seriamente parecchie degli pseudo assiomi su vaccini e cure alternative.
Un governo che “ci fosse” dovrebbe iniziare a rendersene conto e a prendere contromisure per minimizzare il danno: va bene che il capretto espiatorio Speranza è già pronto per essere servito sull'ara sacrificale, ma continuare a insistere nella direzione che si sa sbagliata sembra comunque assurdo.
Probabilmente la spiegazione è semplice: non solo il governo “ci fa” ma anche “ci è”: è cioè consapevole di non fare il bene per la salute degli italiani e, allo stesso tempo, non si rende conto dell'assurdità delle sue scelte.
Credo che da questo punto di vista il risveglio ci sarà con le vaccinazioni ai bambini (eventuali morti fanno comunque notizia) e con le terze dosi ai più giovani: non mi stupirei infatti se gli effetti collaterali crescessero di un ordine di grandezza (mia personale ipotesi). In tal caso, mentre il morto su 10.000 raramente lo si conosce ed è quindi facile credere a quanto affermato dai media, se tale rapporto scendesse a uno su 1.000 allora diventerebbe facile essere a contatto con un qualche parente o conoscente della vittima che probabilmente ribadirebbe una verità ben diversa…
Conclusione: negli anni passati avevo più volte scritto dei prodromi di dittatura che osservavo da più parti ma onestamente non pensavo di vedere precipitare il tutto così velocemente e nella quasi completa indifferenza della popolazione.
Ma anche la minoranza discriminata e segregata sbaglia e lo fraintende.
Spesso sento accusare questo governo di essere fascista o, addirittura, nazista: questo non è vero ma sbagliato.
Sicuramente si tratta di un governo fortemente autoritario che disprezza chi non si piega alla narrativa dominante e, anzi, vi aizza contro la maggioranza attribuendo al primo tutte le colpe possibili e immaginabili.
Ma l’elemento saliente del fascismo era il nazionalismo: questa caratteristica invece manca completamente al governo Draghi che, al contrario, è al servizio delle lobbi (di qualsiasi genere: queste non le discrimina!) e dei poteri esteri. Apparentemente la lezione distruttiva del governo Monti che ha portato l’Italia in una situazione di crisi economica strutturale non è servita a niente: del resto i media ancora ci raccontano che Monti salvò l’Italia: non è un caso che adesso, grazie al suo lavoro, si nuoti nella ricchezza e che la prosperità sia massima.
Draghi non è quindi nazionalista ma, anzi, è al servizio del turbo-globalismo economico predatorio e senza scrupoli: è l’equivalente del dittatore africano che svende i beni naturali del proprio paese mentre la popolazione muore di fame; il nostro è in giacca e cravatta ma l’essenza è la stessa.
Come tutti i governi dagli anni ‘90 in poi, con l’accelerata data dal governo Monti e seguenti, Draghi è l’ennesimo iperliberista senza scrupoli: probabilmente l’ultimo curatore fallimentare di un paese tradito dai suoi politici. Diversamente dai recenti governi piddini lui è un burocrate abituato a eseguire gli ordini che riceve da Bruxelles con efficienza e senza porre domande: un individuo probabilmente capace ma che io trovo moralmente squallido. Beh, diciamo che squallido è poco: “esecrabile” è più corretto…
La caratteristica cospicua del governo Draghi non può essere quindi l’eccesso di liberismo e di sudditanza a qualsiasi potere estero economico e non solo: sotto questo aspetto sta solo ripetendo uno spartito sfortunatamente già visto negli anni passati.
La peculiarità di questo governo è a mio avviso il verdepasso.
Nato su deboli premesse scientifiche e sfruttando l’ipocondria degli italiani è ormai, a pochi mesi dalla nascita, già scientificamente indifendibile: semplicemente i vaccinati possono diffondere il virus come i non vaccinati soltanto circa tre mesi dopo la seconda vaccinazione. Le ricerche che lo dimostrano, oltre all’evidenza dell’evoluzione pandemica in Italia e nel resto dell’occidente (o semplicemente della necessità di una terza dose), sono ormai molteplici.
Sparita la sottile patina di vernice scientifica adesso appare chiara a tutti (lo ammettono pure i favorevoli a esso) che la sua essenza è solo vessatoria, ipocrita e ricattatoria: si vuole costringere a vaccinarsi anche chi non ne ha bisogno o, comunque, liberamente non si fida di un farmaco sperimentale i cui effetti a medio e lungo termine non sono noti.
L’ipocrisia sta nel condizionare la presunta libertà di scelta alla perdita del lavoro: un qualcosa del tipo “o la borsa o la vita” dei briganti delle vecchie pellicole cinematografiche.
Questa non è una scelta ma un vero e proprio ricatto.
E chi è che usa la propria forza per ricattare e intimidire le persone? A me vengono in mente solo mafiosi e strozzini.
Per questo motivo direi che la peculiarità del governo Draghi è quella di essere mafioso: non che abbia collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata, ma nel senso che ne condivide la mentalità per la concezione di usare la propria forza per coartare chi dissente costringendolo a piegarsi alla propria volontà. Certo il ricatto non è del tipo “dammi 10.000€ o ti sparo alle gambe” ma conserva una parvenza di legalità (che, ovviamente, non ha niente a che fare con la Giustizia): però non dubito che fra una decina d’anni la Corte Costituzionale ci informerà che proprio tanto costituzionale non era...
Ecco per i motivi sopraddetti si può dire che il governo Draghi è mafioso ma NON fascista.
Siccome il pezzo è ancora un po’ corto vi aggiungo un’ulteriore considerazione legata all’ipotesi del “superverdepasso”.
In pratica l’idea è così stupida, inutile e sbagliata che mi è tornato il famoso dubbio del “ci è o ci fa”. Questa primavera ero arrivato alla conclusione che, a parte Speranza che “ci è”, il governo invece “ci facesse”: ovvero fosse ben conscio di non stare agendo per il bene, in questo caso la salute, degli italiani.
Sospetto che, almeno in Italia dove a livello politico spadroneggia l’ignoranza scientifica, ancora non vi sia la consapevolezza di cui ho scritto nel pezzo Il bubbone: ovvero che una serie di sempre più numerose ricerche scientifiche stiano iniziando a emergere e che, inevitabilmente, attaccheranno seriamente parecchie degli pseudo assiomi su vaccini e cure alternative.
Un governo che “ci fosse” dovrebbe iniziare a rendersene conto e a prendere contromisure per minimizzare il danno: va bene che il capretto espiatorio Speranza è già pronto per essere servito sull'ara sacrificale, ma continuare a insistere nella direzione che si sa sbagliata sembra comunque assurdo.
Probabilmente la spiegazione è semplice: non solo il governo “ci fa” ma anche “ci è”: è cioè consapevole di non fare il bene per la salute degli italiani e, allo stesso tempo, non si rende conto dell'assurdità delle sue scelte.
Credo che da questo punto di vista il risveglio ci sarà con le vaccinazioni ai bambini (eventuali morti fanno comunque notizia) e con le terze dosi ai più giovani: non mi stupirei infatti se gli effetti collaterali crescessero di un ordine di grandezza (mia personale ipotesi). In tal caso, mentre il morto su 10.000 raramente lo si conosce ed è quindi facile credere a quanto affermato dai media, se tale rapporto scendesse a uno su 1.000 allora diventerebbe facile essere a contatto con un qualche parente o conoscente della vittima che probabilmente ribadirebbe una verità ben diversa…
Conclusione: negli anni passati avevo più volte scritto dei prodromi di dittatura che osservavo da più parti ma onestamente non pensavo di vedere precipitare il tutto così velocemente e nella quasi completa indifferenza della popolazione.
martedì 23 novembre 2021
Cala la notte (V. 1)
Tanto per cambiare ho deciso di sublimare la mia frustrazione non con il solito sfogo ma con una poesia.
Il risultato è modesto: immagini estremamente lineari, più prosa che poesia. Ho una mezza idea di lavorarci e di cercare di arrivare a qualcosa di più poetico seppur mantenendo questi concetti: però non mi andava di lavorarci per N giorni e di concludere poi, ugualmente, con una porcheria…
Invece intanto pubblico questa così, almeno, sarà divertente vedere come evolve (o involve)…
Comunque ecco qui la prima versione!
Cala la notte
==============
Cala la notte sulla terra assassinata:
avvelenata dall’ignoranza,
spremuta dall’avidità,
disseccata dall’ingiustizia
e bruciata dal denaro.
Non vi è Luna, non vi sono stelle.
Solo i bagliori cangianti delle tivvù:
alle ridenti immagini di spiagge tropicali
e di bollenti ballerine seminude
gli ultimi ingenui cercano di scaldarsi.
Ma non c’è vera luce, neppure in lontananza:
non siamo in un tunnel ma in un pozzo:
chi vi entra non può più uscirne.
I furbi contano le ore che mancano al mattino
sfregandosi le mani per l’ultimo inganno
mentre già macchinano il prossimo.
Ma il Sole non sorgerà domani
e tutti saranno puniti: i colpevoli per le loro colpe
e gli indifferenti per quelle che hanno ignorato:
pensavano di tradire solo amici e conoscenti
ma hanno tradito se stessi e i propri figli.
E gli innocenti? Una prece.
Ormai sono morti e sepolti: talvolta vivi.
Per un mondo che non la merita
non vi sarà pietà ma solo disgusto:
cala la notte.
Il risultato è modesto: immagini estremamente lineari, più prosa che poesia. Ho una mezza idea di lavorarci e di cercare di arrivare a qualcosa di più poetico seppur mantenendo questi concetti: però non mi andava di lavorarci per N giorni e di concludere poi, ugualmente, con una porcheria…
Invece intanto pubblico questa così, almeno, sarà divertente vedere come evolve (o involve)…
Comunque ecco qui la prima versione!
Cala la notte
==============
Cala la notte sulla terra assassinata:
avvelenata dall’ignoranza,
spremuta dall’avidità,
disseccata dall’ingiustizia
e bruciata dal denaro.
Non vi è Luna, non vi sono stelle.
Solo i bagliori cangianti delle tivvù:
alle ridenti immagini di spiagge tropicali
e di bollenti ballerine seminude
gli ultimi ingenui cercano di scaldarsi.
Ma non c’è vera luce, neppure in lontananza:
non siamo in un tunnel ma in un pozzo:
chi vi entra non può più uscirne.
I furbi contano le ore che mancano al mattino
sfregandosi le mani per l’ultimo inganno
mentre già macchinano il prossimo.
Ma il Sole non sorgerà domani
e tutti saranno puniti: i colpevoli per le loro colpe
e gli indifferenti per quelle che hanno ignorato:
pensavano di tradire solo amici e conoscenti
ma hanno tradito se stessi e i propri figli.
E gli innocenti? Una prece.
Ormai sono morti e sepolti: talvolta vivi.
Per un mondo che non la merita
non vi sarà pietà ma solo disgusto:
cala la notte.
domenica 21 novembre 2021
Credere, obbedire, vaccinarsi
[E] Attenzione! Per la comprensione di questo pezzo è necessaria la lettura della mia Epitome (V. 1.8.0 "Verdepasso").
Che scemotti siamo noi italiani: un popolo bue che segue i tiggì e ascolta estasiato la buona novella di Draghi e dei suoi miracoli quotidiani.
Ma in verità tutto il mondo è paese: almeno quello occidentale. La prima globalizzazione è compiuta ([E] 12.2) oramai la logica del profitto imperversa nella politica: non solo nei partiti di destra ma anche in quelli che si dicono, ironicamente o ipocritamente fate voi, di sinistra.
Gli USA dirigono il coro e i paesi europei cantano più o meno intonatamente.
Biden, come avevo supposto,è al servizio ...anzi sarò buono... ascolta attentamente le indicazioni dei parapoteri economici (*1). Le lobbi delle case farmaceutiche l’avevano convinto a puntare tutto sui vaccini e SOLO sui vaccini e lui ci ha messo la faccia: convinto lui, l’ordine è stato dato anche ai governi europei, non composti da draghi ma da cagnolini molto ubbidienti e felici di scodinzolare al loro padrone.
L’anno scorso ci hanno raccontato che la politica seguiva la scienza: non era vero, perché la politica seguiva le lobbi, ma all’epoca era una bugia plausibile.
(S)fortunatamente, la “s” dipende dai punti di vista, come ho spiegato nel pezzo Il bubbone, l’attenzione della scienza si è concentrata sul covid-19 e questo ha dato un’imprevista accelerata all’emersione di verità scientifiche che, sempre più spesso, contraddicono la narrativa dominante.
Il risultato è che i governi occidentali continuano a dire di basarsi sulle prove scientifiche ma, nella realtà, non possono più farlo: la scienza li sta infatti sbugiardando. Certo, la scienza non può parlare con una voce sola, e quindi sono tanti scienziati che pubblicano ricerche che, come tessere di un mosaico, iniziano a far vedere, ovviamente a chi ha la pazienza di metterla insieme, un’immagine molto diversa da quella dipinta dai media.
Il problema principale è che i vaccini (quando parlo di vaccini mi riferisco ai soli approvati nel mondo occidentale, gli unici col “bollino blu”, quelli per cui l’uomo Del Monte ha detto “sì”: alla faccia dei dati scientifici e della sicurezza della popolazione) proteggono (*2) dall’aggravarsi della malattia, quindi da ospedalizzazione e morte, ma è ormai evidente non dal contagio e dalla possibilità di infettare gli altri. Ovvero i vaccinati infettano come i non vaccinati. A questo poi si deve aggiungere la perdita di efficacia col passare del (poco) tempo…
Non offenderò l’intelligenza dei miei pochi lettori ricordando come tutta la logica, sebbene deforme e ricattatoria, del verdepasso fosse basata sull’assunto che i vaccinati non contagiavano. Vabbè: la logica (per non parlare della morale e della giustizia) non ha niente a che spartire col governo italiano.
Adesso, esaurito l’effetto della vitamina D prodotta naturalmente dall’esposizione al sole, i contagi ricominciano ad aumentare: l’Italia è indietro (contagi più bassi) non grazie al verdepasso ma solo perché l’estate si è protratta fin quasi a novembre. Ovviamente, come del resto avevo predetto a luglio, la colpa dell’aumento dei contagi viene data ai non vaccinati: difficile crederlo visto che facendo i tamponi ogni 2/3 giorni non hanno la possibilità di contagiare nessuno. “Ma se la tivvù dice che la colpa è dei non vaccinati allora deve essere vero” mugghiano gli italiani.
Ma, scusatemi la lunga tirata iniziale dettata dalla frustrazione, veniamo a qualche dato più concreto.
Nel video Boosters for all adults, conflicting advice del Dr. Campbell ci viene raccontato come sia le istituzioni inglesi che statunitensi abbiano approvato la terza dose per tutti coloro che abbiano più di 18 anni.
Le varie case farmaceutiche hanno infatti fatto un paio di ricerche su circa 300 pazienti e hanno mostrato che la terza dose “produce una reazione del sistema immunitario”. Che significa di preciso? Che vengono prodotti nuovi anticorpi? Grazie tanto! Ma servono? Quale maggiore protezione viene fornita? Non è specificato: mancano tutti i dati precisi. Il popolo bue non ne ha bisogno: il nuovo motto del resto è “Credere, obbedire, vaccinarsi”. E la questione della sicurezza? Se, soprattutto ai giovani, uomini già la seconda dose poteva provocare miocardite/pericardite, cosa succederà con la terza? Anche qui le istituzioni sanitarie occidentali ci rassicurano: “Non vi preoccupate: i benefici sono di gran lunga maggiori dei rischi”. E i dati? Le prove? Macché: non ce n’è neppure l’ombra. Di nuovo il popolo non ne ha bisogno: deve solo, mi ripeto, “credere, obbedire, vaccinarsi”.
Del resto il popolo bue e ignorante non sarebbe in grado di leggere tabelle con dei numeri sopra e paroloni troppo difficili per i loro piccoli cervellini.
Eppure, notizia buffa, circa una trentina di professori universitari e scienziati di varie università fra cui Yale, Harvard, UCLA e Brown (sono università importanti) hanno chiesto alla FDA, l’ente americano che ha approvato la terza dose per i maggiorenni, i dati a esso forniti dalle case farmaceutiche. L’idea è che rendendo pubblici tali dettagli si riesca a rassicurare gli scettici che non si fidano.
Sembrerebbe una buona idea: che controindicazioni ci sarebbero a pubblicare questi dati?
Ebbene la FDA, con scuse direi speciose, ha proposto di rendere pubbliche ben 500 cartelle al mese per i prossimi 55 anni: insomma tutti i dati su cui la FDA si è basata per autorizzare la terza dose sarebbero disponibili nel 2073…
Ovviamente solo i complottisti trovano la proposta sconcertante…
Dimenticavo la fonte di questa notizia: Wait what? FDA wants 55 years to process FOIA request over vaccine data di Jenna Greene su Reuters.com
Riflettevo poi sulla notizia dell’obbligo di vaccino in Austria: come interpretarla?
Io onestamente non credo, nonostante le favole raccontate dai media, ci sia un solo governo occidentale che si illuda ancora che i vaccini siano la risposta finale e definitiva al covid-19: quindi perché mettere un obbligo che si sa inutile ma che comunque esaspera una minoranza consistente della popolazione?
Una possibilità è ovviamente quella che si voglia distrarre la popolazione da altre tematiche: che il malcontento sia quindi, paradossalmente, benvenuto: per valutare questa possibilità dovrei però conoscere la situazione politica austriaca. Solo se fosse simile a quella italiana, ovvero con tutti i partiti schierati compatti dalla parte delle lobbi farmaceutiche, allora avrebbe senso irritare una percentuale importante della popolazione dato che la rabbia provocata non troverebbe una sponda politica pronta ad approfittarne.
Un’altra possibilità è che facendo vaccinare tutta la popolazione si vada a nascondere la differenza di salute fra vaccinati e non vaccinati: ma questo “giochino” funzionerebbe se venisse adottato da tutti i paesi occidentali cosa, nonostante l’attuale deriva autoritaria, mi sembra improbabile.
Quindi continuo a essere perplesso...
Conclusione: “Credere, obbedire, vaccinarsi” mi pare proprio un buon motto e non solo per il governo Draghi. Ancora non lo ho sentito usare da nessun altra parte quindi lo voglio sfruttare come titolo di questo pezzo prima che qualcuno me lo rubi...
Nota (*1): da questo punto di vista mi diverto a seguire le critiche sempre più sconcertate che leggo su Jacobin. Si aspettavano poco ma Biden sta facendo ancora peggio del previsto: eppure Chomsky li aveva avvisati in un’intervista di poco seguente le elezioni: “democratici e repubblicani sono uguali” aveva detto…
Chiaramente dicono/pensano “sempre meglio di Trump” ma è una posizione ideologica, non basata su fatti: l’errore è quello di vedere ancora la politica divisa fra destra e sinistra e non sopra (parapoteri) e sotto (democratastenia). Da questo punto di vista Trump non aveva bisogno del sostegno economico delle lobbi e, quindi, era più libero di agire come pensava meglio: sfortunatamente non ha saputo gestire la pandemia e ne ha pagato le conseguenze.
Nota (*2): al riguardo volevo rimandare a un PDF, fonte istituzionale inglese, ma non riesco più a trovarlo! Il collegamento era su un video di Youtube che sospetto sia stato censurato (evviva la libertà!) perché non riesco a ritrovarlo. C’erano dei dati MOLTO interessanti: vabbè, se sono rose fioriranno...
Modificato 21/11/2021: chiaramente appena pubblicato il pezzo ho trovato il PDF che cercavo. Eccolo qui: COVID-19 vaccine surveillance report Week 41 dall’Agenzia per la Sicurezza della Salute del Regno Unito. Non ho voglia di scrivere di cose che voglio indagare meglio e quindi mi limito a suggerirvi i dati più interessanti: la tabella 2 a pag. 13, le ultime due colonne; la figura 2 a pag. 17. Da notare che nel Regno Unito non vi sono (che io sappia) politiche segregazioniste di sorta da fine luglio.
Che scemotti siamo noi italiani: un popolo bue che segue i tiggì e ascolta estasiato la buona novella di Draghi e dei suoi miracoli quotidiani.
Ma in verità tutto il mondo è paese: almeno quello occidentale. La prima globalizzazione è compiuta ([E] 12.2) oramai la logica del profitto imperversa nella politica: non solo nei partiti di destra ma anche in quelli che si dicono, ironicamente o ipocritamente fate voi, di sinistra.
Gli USA dirigono il coro e i paesi europei cantano più o meno intonatamente.
Biden, come avevo supposto,
L’anno scorso ci hanno raccontato che la politica seguiva la scienza: non era vero, perché la politica seguiva le lobbi, ma all’epoca era una bugia plausibile.
(S)fortunatamente, la “s” dipende dai punti di vista, come ho spiegato nel pezzo Il bubbone, l’attenzione della scienza si è concentrata sul covid-19 e questo ha dato un’imprevista accelerata all’emersione di verità scientifiche che, sempre più spesso, contraddicono la narrativa dominante.
Il risultato è che i governi occidentali continuano a dire di basarsi sulle prove scientifiche ma, nella realtà, non possono più farlo: la scienza li sta infatti sbugiardando. Certo, la scienza non può parlare con una voce sola, e quindi sono tanti scienziati che pubblicano ricerche che, come tessere di un mosaico, iniziano a far vedere, ovviamente a chi ha la pazienza di metterla insieme, un’immagine molto diversa da quella dipinta dai media.
Il problema principale è che i vaccini (quando parlo di vaccini mi riferisco ai soli approvati nel mondo occidentale, gli unici col “bollino blu”, quelli per cui l’uomo Del Monte ha detto “sì”: alla faccia dei dati scientifici e della sicurezza della popolazione) proteggono (*2) dall’aggravarsi della malattia, quindi da ospedalizzazione e morte, ma è ormai evidente non dal contagio e dalla possibilità di infettare gli altri. Ovvero i vaccinati infettano come i non vaccinati. A questo poi si deve aggiungere la perdita di efficacia col passare del (poco) tempo…
Non offenderò l’intelligenza dei miei pochi lettori ricordando come tutta la logica, sebbene deforme e ricattatoria, del verdepasso fosse basata sull’assunto che i vaccinati non contagiavano. Vabbè: la logica (per non parlare della morale e della giustizia) non ha niente a che spartire col governo italiano.
Adesso, esaurito l’effetto della vitamina D prodotta naturalmente dall’esposizione al sole, i contagi ricominciano ad aumentare: l’Italia è indietro (contagi più bassi) non grazie al verdepasso ma solo perché l’estate si è protratta fin quasi a novembre. Ovviamente, come del resto avevo predetto a luglio, la colpa dell’aumento dei contagi viene data ai non vaccinati: difficile crederlo visto che facendo i tamponi ogni 2/3 giorni non hanno la possibilità di contagiare nessuno. “Ma se la tivvù dice che la colpa è dei non vaccinati allora deve essere vero” mugghiano gli italiani.
Ma, scusatemi la lunga tirata iniziale dettata dalla frustrazione, veniamo a qualche dato più concreto.
Nel video Boosters for all adults, conflicting advice del Dr. Campbell ci viene raccontato come sia le istituzioni inglesi che statunitensi abbiano approvato la terza dose per tutti coloro che abbiano più di 18 anni.
Le varie case farmaceutiche hanno infatti fatto un paio di ricerche su circa 300 pazienti e hanno mostrato che la terza dose “produce una reazione del sistema immunitario”. Che significa di preciso? Che vengono prodotti nuovi anticorpi? Grazie tanto! Ma servono? Quale maggiore protezione viene fornita? Non è specificato: mancano tutti i dati precisi. Il popolo bue non ne ha bisogno: il nuovo motto del resto è “Credere, obbedire, vaccinarsi”. E la questione della sicurezza? Se, soprattutto ai giovani, uomini già la seconda dose poteva provocare miocardite/pericardite, cosa succederà con la terza? Anche qui le istituzioni sanitarie occidentali ci rassicurano: “Non vi preoccupate: i benefici sono di gran lunga maggiori dei rischi”. E i dati? Le prove? Macché: non ce n’è neppure l’ombra. Di nuovo il popolo non ne ha bisogno: deve solo, mi ripeto, “credere, obbedire, vaccinarsi”.
Del resto il popolo bue e ignorante non sarebbe in grado di leggere tabelle con dei numeri sopra e paroloni troppo difficili per i loro piccoli cervellini.
Eppure, notizia buffa, circa una trentina di professori universitari e scienziati di varie università fra cui Yale, Harvard, UCLA e Brown (sono università importanti) hanno chiesto alla FDA, l’ente americano che ha approvato la terza dose per i maggiorenni, i dati a esso forniti dalle case farmaceutiche. L’idea è che rendendo pubblici tali dettagli si riesca a rassicurare gli scettici che non si fidano.
Sembrerebbe una buona idea: che controindicazioni ci sarebbero a pubblicare questi dati?
Ebbene la FDA, con scuse direi speciose, ha proposto di rendere pubbliche ben 500 cartelle al mese per i prossimi 55 anni: insomma tutti i dati su cui la FDA si è basata per autorizzare la terza dose sarebbero disponibili nel 2073…
Ovviamente solo i complottisti trovano la proposta sconcertante…
Dimenticavo la fonte di questa notizia: Wait what? FDA wants 55 years to process FOIA request over vaccine data di Jenna Greene su Reuters.com
Riflettevo poi sulla notizia dell’obbligo di vaccino in Austria: come interpretarla?
Io onestamente non credo, nonostante le favole raccontate dai media, ci sia un solo governo occidentale che si illuda ancora che i vaccini siano la risposta finale e definitiva al covid-19: quindi perché mettere un obbligo che si sa inutile ma che comunque esaspera una minoranza consistente della popolazione?
Una possibilità è ovviamente quella che si voglia distrarre la popolazione da altre tematiche: che il malcontento sia quindi, paradossalmente, benvenuto: per valutare questa possibilità dovrei però conoscere la situazione politica austriaca. Solo se fosse simile a quella italiana, ovvero con tutti i partiti schierati compatti dalla parte delle lobbi farmaceutiche, allora avrebbe senso irritare una percentuale importante della popolazione dato che la rabbia provocata non troverebbe una sponda politica pronta ad approfittarne.
Un’altra possibilità è che facendo vaccinare tutta la popolazione si vada a nascondere la differenza di salute fra vaccinati e non vaccinati: ma questo “giochino” funzionerebbe se venisse adottato da tutti i paesi occidentali cosa, nonostante l’attuale deriva autoritaria, mi sembra improbabile.
Quindi continuo a essere perplesso...
Conclusione: “Credere, obbedire, vaccinarsi” mi pare proprio un buon motto e non solo per il governo Draghi. Ancora non lo ho sentito usare da nessun altra parte quindi lo voglio sfruttare come titolo di questo pezzo prima che qualcuno me lo rubi...
Nota (*1): da questo punto di vista mi diverto a seguire le critiche sempre più sconcertate che leggo su Jacobin. Si aspettavano poco ma Biden sta facendo ancora peggio del previsto: eppure Chomsky li aveva avvisati in un’intervista di poco seguente le elezioni: “democratici e repubblicani sono uguali” aveva detto…
Chiaramente dicono/pensano “sempre meglio di Trump” ma è una posizione ideologica, non basata su fatti: l’errore è quello di vedere ancora la politica divisa fra destra e sinistra e non sopra (parapoteri) e sotto (democratastenia). Da questo punto di vista Trump non aveva bisogno del sostegno economico delle lobbi e, quindi, era più libero di agire come pensava meglio: sfortunatamente non ha saputo gestire la pandemia e ne ha pagato le conseguenze.
Nota (*2): al riguardo volevo rimandare a un PDF, fonte istituzionale inglese, ma non riesco più a trovarlo! Il collegamento era su un video di Youtube che sospetto sia stato censurato (evviva la libertà!) perché non riesco a ritrovarlo. C’erano dei dati MOLTO interessanti: vabbè, se sono rose fioriranno...
Modificato 21/11/2021: chiaramente appena pubblicato il pezzo ho trovato il PDF che cercavo. Eccolo qui: COVID-19 vaccine surveillance report Week 41 dall’Agenzia per la Sicurezza della Salute del Regno Unito. Non ho voglia di scrivere di cose che voglio indagare meglio e quindi mi limito a suggerirvi i dati più interessanti: la tabella 2 a pag. 13, le ultime due colonne; la figura 2 a pag. 17. Da notare che nel Regno Unito non vi sono (che io sappia) politiche segregazioniste di sorta da fine luglio.
sabato 20 novembre 2021
Pseudepigrafe?
Ieri un mio amico mi ha mostrato questo detto di Aristotele: «Chi legge sa molto, chi osserva sa molto di più.»
La frase mi ha lasciato interdetto: da quel poco che ho letto di Aristotele non mi tornava molto.
A occhio uno degli obiettivi dell’uomo è quello di acquisire le virtù dianoetiche: queste si possono ottenere con lo studio, quindi con la lettura…
Certo ogni frase va vista nel suo contesto: magari qui “osservare” poteva essere nel senso di “rifletterci sopra attivamente” forse in contrapposizione a una lettura passiva e sterile? Può darsi: mi sembra un’interpretazione tirata per i capelli ma comunque possibile.
Allora ho provato a fare una ricerca su Google: tale frase campeggia tale e quale in molti siti di frasi celebri ed è sempre attribuita ad Aristotele. Il problema è che manca la fonte: io volevo sapere da che testo proveniva ed, eventualmente, cercare di capirne il senso vero.
Poi ho provato a cercarne la traduzione in inglese ma, in questo caso, Google non mi ha trovato niente…
Il dubbio che ho adesso è se la frase sia di uno studente svogliato (e spiritoso) che si è inventato questa frase attribuendola ad Aristotele (direi 60% di probabilità) oppure sono io imbranato e per questo non mi è riuscito trovarne la fonte (40%).
Ultimo esperimento: voglio provare a cercare questa frase con lo strumento del filtro temporale per vedere se capisco quando è stata introdotta in rete.
Allora la prima citazione che ho trovato è del 2006 sul sito Daimon.org, poi non se ne sente più parlare fino al 2014 quando approda su Pinterest sotto forma di meme (associato a una foto di una ragazza con dei libri); da qui sbarca negli anni successivi anche sui siti italiani di frasi celebri.
Ah! aggiungo anche che la stessa identica frase l’ho trovata attribuita anche ad Alexander Dumas figlio.
Miracolo? - 24/11/2021
Ieri mi sono imbattuto in una notizia importante e significativa: ma prima di asfissiarvi con la mia versione del classico “te l’avevo detto” (ovvero “ve l’avevo scritto”!) aspetto conforme.
Spero in giornata: se non ne riscrivo vorrà dire che si tratta di una bufala, vedremo.
Come scrissi tanti anni fa (2010?) bisogna diffidare soprattutto delle notizie che ci piacciono perché proprio verso esse siamo meno critici e obiettivi: tutto il nostro essere ci spinge a credere che siano vere.
Buchi nella storia - 24/11/2021
Sono ormai a buon punto di “The fall of Rome” di Kyle Harper e, mi pare, la mia sensazione originale era corretta.
L’autore tende a perdere la prospettiva umana di fronte alla prospettiva storica della durata dell’impero romano. Cinquanta anni sono poca cosa per l’impero romano e viene quindi naturale mettere in relazione due eventi separati da tale distanza temporale. Bisogna però ricordare che cinquanta anni corrispondono a due generazioni che portano a una società (soprattutto all’epoca) totalmente diversa.
Per adesso sono citate tre grandi epidemie:
1. Forse vaiolo: 165-172 d.C. (peste antonina o di Galeno)
2. Forse simil ebola: 249-262 d. C. (peste di Cipriano)
3. Forse peste bubbonica: 541 d.C. per circa due secoli (peste di Giustiniano)
Ora è chiaro che quando Roma cade nel 476 d.C. (o comunque la crisi irreversibile è intorno al 410 d.C.) non ci sono particolari pestilenze.
L’autore si immagina una sorta di resilienza dell’impero intaccata dalle due precedenti pandemie: ma è la sua ipotesi non sostanziata da nessun dato o misura precisa: anzi è proprio lui che, quasi con stupore, afferma che l’impero si era pienamente ripreso da queste epidemie…
È come se confondesse la vita dell’impero con quella di un uomo: cosicché all’autore sembra che le due epidemie, sebbene superate, lascino permanentemente degli strascichi, degli acciacchi, nella salute dell’impero!
Vlahovic - 24/11/2021
La tendenza generale dei giocatori di calcio (almeno quelli più forti e richiesti) e di non rinnovare con le proprie squadre e di andare a scadenza contratto per intascare stipendi più alti dalla nuova società che non dovrà acquistarne il cartellino. In pratica il costo del cartellino verrà spalmato sullo stipendio del calciatore e del suo agente.
Questo significa che le squadre si devono abituare a una logica dove sparisce il prezzo dell’acquisto di un giocatore e rimane solo lo stipendio. L’obiettivo delle società sarà quindi quello di assicurarsi i giocatori più forti allo stipendio più basso.
Perché la precedente banale premessa?
Beh, stavo riflettendo sulla situazione di Vlahovic con la Fiorentina: la Viola lo acquistò per 1,5 milioni e quindi, in pratica, ha già un giocatore molto forte con uno stipendio molto basso potenzialmente per un altro anno e mezzo.
Ha quindi senso accettare un’offerta alta (50 milioni) ma non folle?
Se la Fiorentina avesse problemi di liquidità certamente sì ma, da un punto di vista tecnico, credo di no: riprendere un giocatore di forza comparabile fra cartellino e stipendio verrebbe a costare molto di più.
Secondo me quindi la società, a meno di offerte clamorose (almeno 70 milioni), farebbe bene a tenerselo stretto fino a fine contratto…
Altri due ghiribizzi - 27/11/2021
Mi sono stufato di avere nella colonna dei “Ghiribizzi che seguo”, fra i siti gestiti da persone comuni come me (insomma Zhok e Bagnai sono casi a parte), solo quelli che ripetono, con parole proprie e più o meno brillantemente, la narrativa dominante.
Poi è chiaro che la varietà nel pensiero espresso dai ghiribizzi rifletta quello della popolazione: se la maggioranza la pensa in un certo modo allora un pensiero affine sarà riproposto anche in Rete.
Eppure mi aspettavo un po’ più di apertura mentale da chi scrive e riflette su tematiche, anche impegnative, quotidianamente… vabbè…
Comunque sono andata alla ricerca di siti e alternativi e li ho trovato anche piuttosto facilmente!
Il primo è: Un uomo in cammino. Ancora lo devo leggere bene per capire il pensiero dell’autore. Per adesso ho compreso che è contrario all’uso “a tappetto” dei vaccini (ma devo, per esempio, capire se parla per pregiudizi o se si basa su dati scientifici concreti) e questo mi basta. Di sicuro scrive molto bene e difende in maniera decisa le proprie idee: l’unica cosa strana è come faccia ad avere così tanti commenti/lettori!
Io davo per scontato di avere pochi lettori perché sono di nicchia ma magari è solo perché scrivo male!
Il secondo è: Correndo sull’orlo del boccale. Questo in verità l’ho inserito in lista in prova: per adesso vi ho trovato solo pezzi che riportano aneddotica di reazioni avverse ai vari vaccini e che, come tali, non trovo interessanti. Anche se emerge la tendenza, in realtà già chiara e teoricamente comprensibile, delle autorità di negare sempre e comunque la relazione fra vaccino ed effetto collaterale portando quindi a una forte sottostima degli stessi.
La frase mi ha lasciato interdetto: da quel poco che ho letto di Aristotele non mi tornava molto.
A occhio uno degli obiettivi dell’uomo è quello di acquisire le virtù dianoetiche: queste si possono ottenere con lo studio, quindi con la lettura…
Certo ogni frase va vista nel suo contesto: magari qui “osservare” poteva essere nel senso di “rifletterci sopra attivamente” forse in contrapposizione a una lettura passiva e sterile? Può darsi: mi sembra un’interpretazione tirata per i capelli ma comunque possibile.
Allora ho provato a fare una ricerca su Google: tale frase campeggia tale e quale in molti siti di frasi celebri ed è sempre attribuita ad Aristotele. Il problema è che manca la fonte: io volevo sapere da che testo proveniva ed, eventualmente, cercare di capirne il senso vero.
Poi ho provato a cercarne la traduzione in inglese ma, in questo caso, Google non mi ha trovato niente…
Il dubbio che ho adesso è se la frase sia di uno studente svogliato (e spiritoso) che si è inventato questa frase attribuendola ad Aristotele (direi 60% di probabilità) oppure sono io imbranato e per questo non mi è riuscito trovarne la fonte (40%).
Ultimo esperimento: voglio provare a cercare questa frase con lo strumento del filtro temporale per vedere se capisco quando è stata introdotta in rete.
Allora la prima citazione che ho trovato è del 2006 sul sito Daimon.org, poi non se ne sente più parlare fino al 2014 quando approda su Pinterest sotto forma di meme (associato a una foto di una ragazza con dei libri); da qui sbarca negli anni successivi anche sui siti italiani di frasi celebri.
Ah! aggiungo anche che la stessa identica frase l’ho trovata attribuita anche ad Alexander Dumas figlio.
Miracolo? - 24/11/2021
Ieri mi sono imbattuto in una notizia importante e significativa: ma prima di asfissiarvi con la mia versione del classico “te l’avevo detto” (ovvero “ve l’avevo scritto”!) aspetto conforme.
Spero in giornata: se non ne riscrivo vorrà dire che si tratta di una bufala, vedremo.
Come scrissi tanti anni fa (2010?) bisogna diffidare soprattutto delle notizie che ci piacciono perché proprio verso esse siamo meno critici e obiettivi: tutto il nostro essere ci spinge a credere che siano vere.
Buchi nella storia - 24/11/2021
Sono ormai a buon punto di “The fall of Rome” di Kyle Harper e, mi pare, la mia sensazione originale era corretta.
L’autore tende a perdere la prospettiva umana di fronte alla prospettiva storica della durata dell’impero romano. Cinquanta anni sono poca cosa per l’impero romano e viene quindi naturale mettere in relazione due eventi separati da tale distanza temporale. Bisogna però ricordare che cinquanta anni corrispondono a due generazioni che portano a una società (soprattutto all’epoca) totalmente diversa.
Per adesso sono citate tre grandi epidemie:
1. Forse vaiolo: 165-172 d.C. (peste antonina o di Galeno)
2. Forse simil ebola: 249-262 d. C. (peste di Cipriano)
3. Forse peste bubbonica: 541 d.C. per circa due secoli (peste di Giustiniano)
Ora è chiaro che quando Roma cade nel 476 d.C. (o comunque la crisi irreversibile è intorno al 410 d.C.) non ci sono particolari pestilenze.
L’autore si immagina una sorta di resilienza dell’impero intaccata dalle due precedenti pandemie: ma è la sua ipotesi non sostanziata da nessun dato o misura precisa: anzi è proprio lui che, quasi con stupore, afferma che l’impero si era pienamente ripreso da queste epidemie…
È come se confondesse la vita dell’impero con quella di un uomo: cosicché all’autore sembra che le due epidemie, sebbene superate, lascino permanentemente degli strascichi, degli acciacchi, nella salute dell’impero!
Vlahovic - 24/11/2021
La tendenza generale dei giocatori di calcio (almeno quelli più forti e richiesti) e di non rinnovare con le proprie squadre e di andare a scadenza contratto per intascare stipendi più alti dalla nuova società che non dovrà acquistarne il cartellino. In pratica il costo del cartellino verrà spalmato sullo stipendio del calciatore e del suo agente.
Questo significa che le squadre si devono abituare a una logica dove sparisce il prezzo dell’acquisto di un giocatore e rimane solo lo stipendio. L’obiettivo delle società sarà quindi quello di assicurarsi i giocatori più forti allo stipendio più basso.
Perché la precedente banale premessa?
Beh, stavo riflettendo sulla situazione di Vlahovic con la Fiorentina: la Viola lo acquistò per 1,5 milioni e quindi, in pratica, ha già un giocatore molto forte con uno stipendio molto basso potenzialmente per un altro anno e mezzo.
Ha quindi senso accettare un’offerta alta (50 milioni) ma non folle?
Se la Fiorentina avesse problemi di liquidità certamente sì ma, da un punto di vista tecnico, credo di no: riprendere un giocatore di forza comparabile fra cartellino e stipendio verrebbe a costare molto di più.
Secondo me quindi la società, a meno di offerte clamorose (almeno 70 milioni), farebbe bene a tenerselo stretto fino a fine contratto…
Altri due ghiribizzi - 27/11/2021
Mi sono stufato di avere nella colonna dei “Ghiribizzi che seguo”, fra i siti gestiti da persone comuni come me (insomma Zhok e Bagnai sono casi a parte), solo quelli che ripetono, con parole proprie e più o meno brillantemente, la narrativa dominante.
Poi è chiaro che la varietà nel pensiero espresso dai ghiribizzi rifletta quello della popolazione: se la maggioranza la pensa in un certo modo allora un pensiero affine sarà riproposto anche in Rete.
Eppure mi aspettavo un po’ più di apertura mentale da chi scrive e riflette su tematiche, anche impegnative, quotidianamente… vabbè…
Comunque sono andata alla ricerca di siti e alternativi e li ho trovato anche piuttosto facilmente!
Il primo è: Un uomo in cammino. Ancora lo devo leggere bene per capire il pensiero dell’autore. Per adesso ho compreso che è contrario all’uso “a tappetto” dei vaccini (ma devo, per esempio, capire se parla per pregiudizi o se si basa su dati scientifici concreti) e questo mi basta. Di sicuro scrive molto bene e difende in maniera decisa le proprie idee: l’unica cosa strana è come faccia ad avere così tanti commenti/lettori!
Io davo per scontato di avere pochi lettori perché sono di nicchia ma magari è solo perché scrivo male!
Il secondo è: Correndo sull’orlo del boccale. Questo in verità l’ho inserito in lista in prova: per adesso vi ho trovato solo pezzi che riportano aneddotica di reazioni avverse ai vari vaccini e che, come tali, non trovo interessanti. Anche se emerge la tendenza, in realtà già chiara e teoricamente comprensibile, delle autorità di negare sempre e comunque la relazione fra vaccino ed effetto collaterale portando quindi a una forte sottostima degli stessi.
venerdì 19 novembre 2021
Significato alternativo di P e J
Oggi avrei potuto scrivere un nuovo pezzo sul covid-19 e dintorni ma mi sono “abbastanza” trattenuto (v. il corto Due piccoli misteri) perché praticamente non sto scrivendo di altro…
Voglio invece tornare sui tipi psicologici MBTI. In Meyers-Briggs ma anche Jung avevo investigato la corrispondenza fra le quattro lettere del codice MBTI (tipo INTP, ESFJ, INFP etc.) e le quattro funzioni su cui si basa la nostra personalità: la funzione dominante, ausiliaria, terziaria e inferiore.
Ora è inutile che stia a rispiegare quanto ho già scritto nel pezzo sullodato ma aggiungo solo che c’era qualcosa che non mi tornava molto: qualcosa cioè che, semplicemente, veniva dato per buono/ovvio senza spiegazioni.
Vediamo di cosa si tratta: la prima lettera del codice (I oppure E) indica se la persona è introversa o estroversa. La funzione dominante sarà come indicato dal codice di tale prima lettera, l’ausiliaria sarà l’opposto e così via fino alla funzione inferiore.
La giustificazione di questa alternanza me l’ero spiegata col fatto che non siamo completamente I oppure E ma un misto dei due: quindi se la dominante seguirà la tendenza indicata dalla prima lettera allora la funzione ausiliaria farà l’opposto per “compensare” la propensione principale e così via.
Era una spiegazione un po’ debole ma non mi era riuscito pensare a niente di più solido per spiegare il tutto.
Per esempio io che risulto avere un fattore di introversione insolitamente alto (92%!) magari potrei avere sia la funzione dominante che ausiliaria di tipo I e la terziaria e l’inferiore di tipo E?
Non sarebbe poi più logico testare direttamente per le singole funzioni (Ti, Te, Fi, Fe, Ni, Ne, Si, Se) ordinando le quattro principali invece che ricavarle a posteriori?
Domande, mi pare legittime, che avevo temporaneamente messo da parte.
Oggi Youtube mi ha proposto MBTI explained della “Eastern Michigan University” dove un professore INFJ (*1) con decenni di esperienza spiega agli studenti il significato del test psicologico in maniera che possano orientarsi nella scelta del loro personale percorso formativo.
Con mio stupore, fin dalla premessa, il professore ha spiegato che la quarta lettera (P o J) ha un proprio significato psicologico e non è il semplice indicatore che informa se la funzione estroversa sia quella relativa al ragionamento o alla raccolta dati (di nuovo vi rimando a Meyers-Briggs ma anche Jung per i particolari). Cosa strana perché così si perde tutto il collegamento con la teoria di Jung basata sulle due funzioni principali della mente umana…
Comunque sono stato a sentire per vedere cosa avrebbero indicato di preciso le lettere P o J del codice.
Su E/I, N/S e T/F non mi soffermo: il professore spiega ciò che già sapevo, magari aggiungendovi qualche dettaglio ma niente di sostanziale.
Per J e P invece ho preso appunti dettagliati che ripropongo qui di seguito:
J → 3 tendenze principali: chiusura, ordine e struttura. Queste determinano a loro volta le seguenti tendenze secondarie: amore per regole, “timeline” (non so come tradurlo: il professore intendeva una precisione anche nel tempo suppongo), procedure, processi, autorità, puntualità, ordine, precisione e abiti formali + postura dritta (!).
P → Ama attendere gli eventi e vedere i risultati prima di agire. Questo determina: flessibilità, spontaneità, tranquillità, ma anche tendenza a procrastinare, a fare tutto all’ultimo momento (ma in maniera efficace: per questo i P sono ottimi risolutori di imprevisti) e a essere in ritardo.
Come vedete c’è una notevole asimmetria nella definizione di J e P: probabilmente P va inteso qui anche un po’ come l’opposto di J. Personalmente mi ci riconosco molto (a parte il fatto che non sono mai in ritardo sugli appuntamenti, anzi!) ma questa semplificazione (che ha ovvi vantaggi) è anche molto più imprecisa di quella basata sulle funzioni: non distingue infatti fra, per esempio Ti e Te oppure Fi e Fe: evidentemente condensa tutte queste differenze nel significato attribuito a J e P.
Chiaramente questa semplificazione, oltre a non chiarire il dubbio che mi aveva spinto a vedere il video (!), non mi soddisfa perché ha una granularità minore rispetto alla teoria delle funzioni e, anche nello schema generale della teoria, si concilia peggio con il modello proposto da Jung. Ha però il vantaggio di aiutare tantissimo a individuare a colpo d’occhio il tipo MBTI di una persona: insomma, nel complesso, non ho assolutamente sprecato il mio tempo.
Altre informazioni interessanti che mi sono annotato:
- Grossomodo il 75% delle persone sono E e il 25% I (*2).
- Grossomodo il 75% delle persone sono S e il 25% N.
- Il 75% degli uomini è T contro mentre il 25% è F. Il contrario per le donne. Solo per questa lettera c’è una differenza significativa fra i due generi. Vedi anche il mio Psicologia e stipendi.
- I J e i P si dividono grossomodo a metà.
- Le relazione più facili sono quelle basate sulla stessa funzione dominante mentre quelle più difficili (ma comunque possibili e con dei vantaggi!) sono quelle dove la dominante di uno è l’inferiore dell’altro e viceversa.
Conclusione: interessante, no?
Nota (*1): lo sottolineo perché ormai ho capito che le personalità con la funzione “Feeling” dominante o ausiliaria tendono, dal mio punto di vista INTP, a fare confusione quando devono sistematizzare qualcosa…
Nota (*2): questo dato è vecchio: secondo ricerche più recenti la percentuale degli I è molto aumentata. Non ho però idea se è una tendenza solo statunitense, occidentale o altro.
Voglio invece tornare sui tipi psicologici MBTI. In Meyers-Briggs ma anche Jung avevo investigato la corrispondenza fra le quattro lettere del codice MBTI (tipo INTP, ESFJ, INFP etc.) e le quattro funzioni su cui si basa la nostra personalità: la funzione dominante, ausiliaria, terziaria e inferiore.
Ora è inutile che stia a rispiegare quanto ho già scritto nel pezzo sullodato ma aggiungo solo che c’era qualcosa che non mi tornava molto: qualcosa cioè che, semplicemente, veniva dato per buono/ovvio senza spiegazioni.
Vediamo di cosa si tratta: la prima lettera del codice (I oppure E) indica se la persona è introversa o estroversa. La funzione dominante sarà come indicato dal codice di tale prima lettera, l’ausiliaria sarà l’opposto e così via fino alla funzione inferiore.
La giustificazione di questa alternanza me l’ero spiegata col fatto che non siamo completamente I oppure E ma un misto dei due: quindi se la dominante seguirà la tendenza indicata dalla prima lettera allora la funzione ausiliaria farà l’opposto per “compensare” la propensione principale e così via.
Era una spiegazione un po’ debole ma non mi era riuscito pensare a niente di più solido per spiegare il tutto.
Per esempio io che risulto avere un fattore di introversione insolitamente alto (92%!) magari potrei avere sia la funzione dominante che ausiliaria di tipo I e la terziaria e l’inferiore di tipo E?
Non sarebbe poi più logico testare direttamente per le singole funzioni (Ti, Te, Fi, Fe, Ni, Ne, Si, Se) ordinando le quattro principali invece che ricavarle a posteriori?
Domande, mi pare legittime, che avevo temporaneamente messo da parte.
Oggi Youtube mi ha proposto MBTI explained della “Eastern Michigan University” dove un professore INFJ (*1) con decenni di esperienza spiega agli studenti il significato del test psicologico in maniera che possano orientarsi nella scelta del loro personale percorso formativo.
Con mio stupore, fin dalla premessa, il professore ha spiegato che la quarta lettera (P o J) ha un proprio significato psicologico e non è il semplice indicatore che informa se la funzione estroversa sia quella relativa al ragionamento o alla raccolta dati (di nuovo vi rimando a Meyers-Briggs ma anche Jung per i particolari). Cosa strana perché così si perde tutto il collegamento con la teoria di Jung basata sulle due funzioni principali della mente umana…
Comunque sono stato a sentire per vedere cosa avrebbero indicato di preciso le lettere P o J del codice.
Su E/I, N/S e T/F non mi soffermo: il professore spiega ciò che già sapevo, magari aggiungendovi qualche dettaglio ma niente di sostanziale.
Per J e P invece ho preso appunti dettagliati che ripropongo qui di seguito:
J → 3 tendenze principali: chiusura, ordine e struttura. Queste determinano a loro volta le seguenti tendenze secondarie: amore per regole, “timeline” (non so come tradurlo: il professore intendeva una precisione anche nel tempo suppongo), procedure, processi, autorità, puntualità, ordine, precisione e abiti formali + postura dritta (!).
P → Ama attendere gli eventi e vedere i risultati prima di agire. Questo determina: flessibilità, spontaneità, tranquillità, ma anche tendenza a procrastinare, a fare tutto all’ultimo momento (ma in maniera efficace: per questo i P sono ottimi risolutori di imprevisti) e a essere in ritardo.
Come vedete c’è una notevole asimmetria nella definizione di J e P: probabilmente P va inteso qui anche un po’ come l’opposto di J. Personalmente mi ci riconosco molto (a parte il fatto che non sono mai in ritardo sugli appuntamenti, anzi!) ma questa semplificazione (che ha ovvi vantaggi) è anche molto più imprecisa di quella basata sulle funzioni: non distingue infatti fra, per esempio Ti e Te oppure Fi e Fe: evidentemente condensa tutte queste differenze nel significato attribuito a J e P.
Chiaramente questa semplificazione, oltre a non chiarire il dubbio che mi aveva spinto a vedere il video (!), non mi soddisfa perché ha una granularità minore rispetto alla teoria delle funzioni e, anche nello schema generale della teoria, si concilia peggio con il modello proposto da Jung. Ha però il vantaggio di aiutare tantissimo a individuare a colpo d’occhio il tipo MBTI di una persona: insomma, nel complesso, non ho assolutamente sprecato il mio tempo.
Altre informazioni interessanti che mi sono annotato:
- Grossomodo il 75% delle persone sono E e il 25% I (*2).
- Grossomodo il 75% delle persone sono S e il 25% N.
- Il 75% degli uomini è T contro mentre il 25% è F. Il contrario per le donne. Solo per questa lettera c’è una differenza significativa fra i due generi. Vedi anche il mio Psicologia e stipendi.
- I J e i P si dividono grossomodo a metà.
- Le relazione più facili sono quelle basate sulla stessa funzione dominante mentre quelle più difficili (ma comunque possibili e con dei vantaggi!) sono quelle dove la dominante di uno è l’inferiore dell’altro e viceversa.
Conclusione: interessante, no?
Nota (*1): lo sottolineo perché ormai ho capito che le personalità con la funzione “Feeling” dominante o ausiliaria tendono, dal mio punto di vista INTP, a fare confusione quando devono sistematizzare qualcosa…
Nota (*2): questo dato è vecchio: secondo ricerche più recenti la percentuale degli I è molto aumentata. Non ho però idea se è una tendenza solo statunitense, occidentale o altro.
mercoledì 17 novembre 2021
Solita censura
Il pezzo di oggi nasce da una ricerca abbastanza banale…
Tutto è partito da un commento di Zhok su FB (ormai censurato tre giorni sì e uno no (*1)) che mi ha ricordato di controllare Telegram (l’alternativa poco pratica a Twitter e con pochi utenti) tanto per verificare se la dozzina di persone che vi seguo lo stanno adoperando…
Qui ho trovato un vecchio collegamento (tipo d’inizio ottobre) a un articolo che mi ha fatto immediatamente rizzare le orecchie.
Dal titolo ho capito che si trattava di una ricerca sulla “epidemia” di miocarditi iniziata, guarda caso, nel 2021 e, cosa ancora più strana, fra i più giovani. La ricerca è basata su un sito ufficiale statunitense, creato nel 1990, e che raccoglie le reazioni avverse ai vaccini segnalate o direttamente dagli utenti o dal personale medico.
Chiaramente non vi è relazione fra causa e oggetto: si tratta solo di segnalazioni che poi andrebbero investigate per stabilirne l’effettiva causa.
Ne aveva accennato la professoressa nel video che avevo segnalato inizialmente nel corto Tutto tende ad accadere insieme così come su FB. Proprio su FB ero stato “mezzo” censurato e avevo preso l’occasione per scrivere 10 punti contro la censura.
Ieri volevo ricontrollare tale video per verificare un dato ma ho scoperto che, con qualche giorno di ritardo, anche FB aveva fatto il suo lavoro e censurato in toto il video. Ora infatti appare il messaggio “Questo video è stato rimosso per aver violato le Norme della community di YouTube.” che nasconde il semplice arbitrio del censore.
Comunque l’articolo segnalato da Zhok su la rivista in linea Elsevier era nel frattempo stato ritirato dalla rivista stessa. Su una terza piattaforma (che non nomino per non creare ulteriore confuzione) avevo sentito parlare della vicenda perché la cosa è piuttosto inusuale: se un articolo è accettato e non viene ritirato dall’autore per errori, o magari bocciato alla verifica dei pari, non ha ragione di essere rimosso. All’epoca però non avevo capito di quale articolo si trattasse e avevo rapidamente perso interesse: l’ho ricordato solo adesso perché come sapete tendo a ricordare tutto (dopo un po’!)…
L’articolo in questione è A Report on Myocarditis Adverse Events in the U.S. Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) in Association with COVID-19 Injectable Biological Products” di Jessica Rose PhD, MSc, Bsc e Peter A. McCullough MD, MPH.
Se lo cercate su Google trovate diversi collegamenti su riviste e aggregatori vari da dove però, come detto, è stato eliminato.
Ho cercato quindi su DuckDuckGo: prima ho trovato l’abstract e delle figure allegate alla ricerca (che in realtà anche Google segnalava) e subito dopo il collegamento al sito JessicaR.SubStack.com, suppongo creato dall’autrice principale stessa, con ben tre pagine fra cui una con la versione integrale del fantomatico articolo sparito da tutte le piattaforme ufficiali.
In verità la tesi dell’articolo è banale: si osserva che dal 1990 le segnalazioni di miocarditi sono mediamente una dozzina ogni anno. Nel 2020 erano state appena 9 ma già a gennaio 2021 erano state 15, a febbraio 32, a marzo 33, ad aprile 106, per poi continuare a crescere fino al picco di giugno con 511 per poi ricominciare a scendere (ma mantenendosi fra le 200 e le 300 al mese) fino a novembre. Totale a oggi (beh allo scorso venerdì se ho capito bene) 1997, esattamente l’85% di tutte le segnalazioni di miocarditi dal 1990 sono di questo solo ultimo anno.
Ancora più drammatico il grafico che mostra le fasce di età più colpite: non voglio ricopiarlo qui quindi mi limito a qualche dato: fra 10-20 anni 222, 20-30 anni 165, 30-40 anni 65 e poi a diminuire divenendo quasi inesistenti per i più anziani (*2).
Altro fattore curioso la stragrande maggioranza dei colpiti sono uomini: a occhio (mia valutazione!) circa il 95%.
L’articolo si basa su queste statistiche che non ho la competenza né l’interesse per giudicare. Ammettiamo pure che i calcoli dei due autori siano completamente sbagliati resta comunque un qualcosa di molto strano da spiegare: a cosa è dovuto il picco di miocarditi del 2021.
Siccome ero curioso ho continuato a cercare e ho trovato delle notizie su articoli di, immagino, controllori di fatti americani/inglesi. Qualcosa ho trovato ma non viene spiegata l’anomalia del numero di miocarditi ma solo che i due autori sono scarsamente affidabili.
Qui un esempio: Paper Linking COVID-19 Vaccines to Myocarditis Is Temporarily Removed Without Explanation
In effetti il sito dell’organizzazione di cui il Dr. Peter McCullough, coautore di detta ricerca, fa parte non mi ha fatto una buona impressione: True for Health Foundation.
Mettere insieme Dio e scienza risveglia infatti tutto il mio scetticismo!
Alla fine ho deciso di provare a controllare personalmente i dati disponibili su VAERS qui: About The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). I dati grezzi erano troppi (non mi andava di perdere troppo tempo per scaricare qualcosa che probabilmente non sarei stato in grado di analizzare) e ho usato l’interfaccia per interrogare direttamente la banca dati: tutto sommato molto facile.
I dati sul numero di miocarditi segnalate da luglio a novembre li ho estratti io direttamente.
Quindi, ammesso che questa ricerca/articolo sia sballata, resta comunque da spiegare l’anomalia riportata sul sito VAERS.
Altra cosa da sottolineare è che gli effetti collaterali segnalati sono molto minori di quelli reali: da qualche parte mi sembra di aver letto che il rapporto sia 10 a 1 ma potrei sbagliarmi, in più o meno, anche notevolmente. Insomma i numeri reali potrebbero essere molto più alti…
L’altro fatto sconcertante su cui non ho insistito troppo ma che forse è bene evidenziare è che la rivista che ha ritirato l’articolo non ha dato spiegazioni. Ovvio che lo poteva, legalmente, fare: questo non lo metto in dubbio.
Ma l’aspetto importante qui è quello scientifico: se diceva la ricerca è sbagliata perché c’è un errore macroscopico (a volte succede) o altro non avrei avuto niente da ridire.
Il sospetto è che qualsiasi obiezioni scientifica sarebbe stata facilmente confutata dagli autori: il dubbio quindi, che a me pare legittimo avere in un mondo dove il profitto è ormai palesemente divenuto più importante della vita umana (v., per esempio, Corporations Would Literally Kill You to Turn a Profit su JacobinMag.org), è che i 36 miliardi e passa di profitti (della sola Pfizer), senza considerare gli interessi di una politica occidentale che è salita senzala sciare spazio a dubbi sul carro dei vaccini, abbiano avuto voce in capitolo.
Conclusione: rimango della speranza espressa qualche giorno fa (v. Il bubbone) che relativamente presto, intendo mesi, le prove scientifiche saranno talmente tante che diverrà impossibile nasconderle e censurarle tutte. Anche se le riviste scientifiche venissero obbligate a non pubblicare certe ricerche, nel giro di un mese o poco più, gli scienziati troverebbero altri canali informali.
Poi, lo sapete, in genere cerco di essere speranzoso ma è evidente che la forza (la politica) e il denaro (una montagna) sia tutto da una parte: insomma ho la speranza ma non la certezza!
Nota (*1): questo birbone di un filosofo che non vuole pensarla come tutti!
Nota (*2): questi valori li ho presi dal grafico dell’articolo che è però basato sui dati di luglio mentre i numeri da me precedentemente indicati sono quelli più recenti. Sciupatrama: sono andato direttamente a estrarli per conto mio dalla banca dati del VAERS!
Tutto è partito da un commento di Zhok su FB (ormai censurato tre giorni sì e uno no (*1)) che mi ha ricordato di controllare Telegram (l’alternativa poco pratica a Twitter e con pochi utenti) tanto per verificare se la dozzina di persone che vi seguo lo stanno adoperando…
Qui ho trovato un vecchio collegamento (tipo d’inizio ottobre) a un articolo che mi ha fatto immediatamente rizzare le orecchie.
Dal titolo ho capito che si trattava di una ricerca sulla “epidemia” di miocarditi iniziata, guarda caso, nel 2021 e, cosa ancora più strana, fra i più giovani. La ricerca è basata su un sito ufficiale statunitense, creato nel 1990, e che raccoglie le reazioni avverse ai vaccini segnalate o direttamente dagli utenti o dal personale medico.
Chiaramente non vi è relazione fra causa e oggetto: si tratta solo di segnalazioni che poi andrebbero investigate per stabilirne l’effettiva causa.
Ne aveva accennato la professoressa nel video che avevo segnalato inizialmente nel corto Tutto tende ad accadere insieme così come su FB. Proprio su FB ero stato “mezzo” censurato e avevo preso l’occasione per scrivere 10 punti contro la censura.
Ieri volevo ricontrollare tale video per verificare un dato ma ho scoperto che, con qualche giorno di ritardo, anche FB aveva fatto il suo lavoro e censurato in toto il video. Ora infatti appare il messaggio “Questo video è stato rimosso per aver violato le Norme della community di YouTube.” che nasconde il semplice arbitrio del censore.
Comunque l’articolo segnalato da Zhok su la rivista in linea Elsevier era nel frattempo stato ritirato dalla rivista stessa. Su una terza piattaforma (che non nomino per non creare ulteriore confuzione) avevo sentito parlare della vicenda perché la cosa è piuttosto inusuale: se un articolo è accettato e non viene ritirato dall’autore per errori, o magari bocciato alla verifica dei pari, non ha ragione di essere rimosso. All’epoca però non avevo capito di quale articolo si trattasse e avevo rapidamente perso interesse: l’ho ricordato solo adesso perché come sapete tendo a ricordare tutto (dopo un po’!)…
L’articolo in questione è A Report on Myocarditis Adverse Events in the U.S. Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) in Association with COVID-19 Injectable Biological Products” di Jessica Rose PhD, MSc, Bsc e Peter A. McCullough MD, MPH.
Se lo cercate su Google trovate diversi collegamenti su riviste e aggregatori vari da dove però, come detto, è stato eliminato.
Ho cercato quindi su DuckDuckGo: prima ho trovato l’abstract e delle figure allegate alla ricerca (che in realtà anche Google segnalava) e subito dopo il collegamento al sito JessicaR.SubStack.com, suppongo creato dall’autrice principale stessa, con ben tre pagine fra cui una con la versione integrale del fantomatico articolo sparito da tutte le piattaforme ufficiali.
In verità la tesi dell’articolo è banale: si osserva che dal 1990 le segnalazioni di miocarditi sono mediamente una dozzina ogni anno. Nel 2020 erano state appena 9 ma già a gennaio 2021 erano state 15, a febbraio 32, a marzo 33, ad aprile 106, per poi continuare a crescere fino al picco di giugno con 511 per poi ricominciare a scendere (ma mantenendosi fra le 200 e le 300 al mese) fino a novembre. Totale a oggi (beh allo scorso venerdì se ho capito bene) 1997, esattamente l’85% di tutte le segnalazioni di miocarditi dal 1990 sono di questo solo ultimo anno.
Ancora più drammatico il grafico che mostra le fasce di età più colpite: non voglio ricopiarlo qui quindi mi limito a qualche dato: fra 10-20 anni 222, 20-30 anni 165, 30-40 anni 65 e poi a diminuire divenendo quasi inesistenti per i più anziani (*2).
Altro fattore curioso la stragrande maggioranza dei colpiti sono uomini: a occhio (mia valutazione!) circa il 95%.
L’articolo si basa su queste statistiche che non ho la competenza né l’interesse per giudicare. Ammettiamo pure che i calcoli dei due autori siano completamente sbagliati resta comunque un qualcosa di molto strano da spiegare: a cosa è dovuto il picco di miocarditi del 2021.
Siccome ero curioso ho continuato a cercare e ho trovato delle notizie su articoli di, immagino, controllori di fatti americani/inglesi. Qualcosa ho trovato ma non viene spiegata l’anomalia del numero di miocarditi ma solo che i due autori sono scarsamente affidabili.
Qui un esempio: Paper Linking COVID-19 Vaccines to Myocarditis Is Temporarily Removed Without Explanation
In effetti il sito dell’organizzazione di cui il Dr. Peter McCullough, coautore di detta ricerca, fa parte non mi ha fatto una buona impressione: True for Health Foundation.
Mettere insieme Dio e scienza risveglia infatti tutto il mio scetticismo!
Alla fine ho deciso di provare a controllare personalmente i dati disponibili su VAERS qui: About The Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS). I dati grezzi erano troppi (non mi andava di perdere troppo tempo per scaricare qualcosa che probabilmente non sarei stato in grado di analizzare) e ho usato l’interfaccia per interrogare direttamente la banca dati: tutto sommato molto facile.
I dati sul numero di miocarditi segnalate da luglio a novembre li ho estratti io direttamente.
Quindi, ammesso che questa ricerca/articolo sia sballata, resta comunque da spiegare l’anomalia riportata sul sito VAERS.
Altra cosa da sottolineare è che gli effetti collaterali segnalati sono molto minori di quelli reali: da qualche parte mi sembra di aver letto che il rapporto sia 10 a 1 ma potrei sbagliarmi, in più o meno, anche notevolmente. Insomma i numeri reali potrebbero essere molto più alti…
L’altro fatto sconcertante su cui non ho insistito troppo ma che forse è bene evidenziare è che la rivista che ha ritirato l’articolo non ha dato spiegazioni. Ovvio che lo poteva, legalmente, fare: questo non lo metto in dubbio.
Ma l’aspetto importante qui è quello scientifico: se diceva la ricerca è sbagliata perché c’è un errore macroscopico (a volte succede) o altro non avrei avuto niente da ridire.
Il sospetto è che qualsiasi obiezioni scientifica sarebbe stata facilmente confutata dagli autori: il dubbio quindi, che a me pare legittimo avere in un mondo dove il profitto è ormai palesemente divenuto più importante della vita umana (v., per esempio, Corporations Would Literally Kill You to Turn a Profit su JacobinMag.org), è che i 36 miliardi e passa di profitti (della sola Pfizer), senza considerare gli interessi di una politica occidentale che è salita senzala sciare spazio a dubbi sul carro dei vaccini, abbiano avuto voce in capitolo.
Conclusione: rimango della speranza espressa qualche giorno fa (v. Il bubbone) che relativamente presto, intendo mesi, le prove scientifiche saranno talmente tante che diverrà impossibile nasconderle e censurarle tutte. Anche se le riviste scientifiche venissero obbligate a non pubblicare certe ricerche, nel giro di un mese o poco più, gli scienziati troverebbero altri canali informali.
Poi, lo sapete, in genere cerco di essere speranzoso ma è evidente che la forza (la politica) e il denaro (una montagna) sia tutto da una parte: insomma ho la speranza ma non la certezza!
Nota (*1): questo birbone di un filosofo che non vuole pensarla come tutti!
Nota (*2): questi valori li ho presi dal grafico dell’articolo che è però basato sui dati di luglio mentre i numeri da me precedentemente indicati sono quelli più recenti. Sciupatrama: sono andato direttamente a estrarli per conto mio dalla banca dati del VAERS!
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