Evropantiqva è un canale che seguo da diversi mesi: l’autore propone video in cui affronta argomenti a tema sull’Europa antica e in particolare (ma non solo) romana. Credo di averne visto un buon 70% circa...
Ieri alle 20:58 ho notato per caso che stava per iniziare la diretta L’esercito romano tardoantico e, di impulso, ho deciso di guardarla. In realtà speravo in una lezione di ampio respiro mentre invece l’ospite era appassionato ed esperto, come anche molti utenti collegati, dell’armamento dell’esercito.
Per me, sapere le dimensioni esatte di un gladio e il suo peso è un’informazione totalmente priva di interesse e lo stesso vale per armi ancora più sconosciute (e ce n’erano parecchie). Idem, per esempio, l’evoluzione dello scudo che da rettangolare diventa prima ovale e poi tondo. O dove un elmo romano del III secolo (ha un nome che ovviamente non ricordo) fosse strutturalmente più fragile o perché, domanda che sembrava appassionare molto gli altri utenti, la lorica segmentata fosse stata abbandonata (*1)...
Vabbè: comunque sono rimasto incollato al video anche per le profonde conoscenze storiche di conduttore e ospite che comunque pur parlando di armi, inevitabilmente, spiegavano/accennavano anche ad argomenti di mio interesse.
Soprattutto un commento è stato fondamentale: l’esperto di armi spiegava che l’esercito romano del IV o anche V secolo non aveva niente da invidiare come preparazione e armamenti a quello, per esempio, del II secolo. Come si spiegano allora le grandi sconfitte romane del III e soprattutto IV secolo? Semplicemente erano divenuti più forti gli eserciti avversari chiaramente non per numero ma, mi sembra abbia suggerito l’ospite, per preparazione e armamento.
Beh, pensavo di averlo già scritto ma invece dopo un rapido controllo sia di Caldo o freddo? che della mia “famosa” bozza sulla caduta dell’impero romano ho constatato che non avevo mai esposto una mia teoria.
In particolare supponevo che gli eserciti barbari fossero divenuti più preparati e meglio equipaggiati.
La prima ipotesi si basava sull’idea che inevitabilmente qualche germano (per esempio) che avesse militato nell’esercito romano, giunto al congedo potesse essere tornato in patria portando con sé la capacità di insegnare alle popolazioni locali i rudimenti della strategia romana. Certo niente di organizzato e pianificato ma un lento trasferimento di conoscenze e tattiche belliche.
Riguardo l’armamento ero rimasto colpito dal ritrovamento di numerose armi romane in Danimarca (v. per esempio Roman Military equipment): ora se armi romane erano arrivate così lontane è naturale supporre che a ridosso della frontiera fossero ancora più comuni.
In altre parole dal III secolo in poi i romani non avevano più un significativo vantaggio tecnologico sui propri avversari.
La cosa strana di questa teoria, che a me pare piuttosto ovvia, è che non ne avevo mai trovata traccia nei libri che ho letto sull’argomento. Ovviamente ne ho letti relativamente pochi ma almeno una menzione, magari solo un’ipotesi, avrei dovuta trovarla.
Aggiungo anche che questa teoria era una delle idee alla base di un romanzo fantastorico che mi sarebbe piaciuto scrivere sul mio “idolo”, il brutto, Giuliano l’Apostata. Poi, causa mia incapacità di scrittore, non ci ho neppure provato a iniziarlo.
Comunque il breve accenno trovato nel video ha decisamente rafforzato questa mia ipotesi: speriamo che prima o poi l’argomento, ovvero l’evoluzione dell’equipaggiamento e delle tattiche militari dei barbari, venga affrontato approfonditamente perché mi sembra fondamentale.
Conclusione: vabbè, un pezzo per rilassarmi...
Nota (*1): apparentemente c’è una passione quasi morbosa, che personalmente trovo incomprensibile, per le armi: i dettagli, l’evoluzione, i materiali, la loro produzione. Per non parlare delle ricostruzioni storiche delle armi antiche e delle rievocazioni in costume.
Bo… ci deve essere qualcosa di psicologico in questa passione: di certo so che le armi, specie le spade, sono dei classici simboli fallici ma da questo non riesco a collegare le ragioni psicologiche di un così forte interesse… né del resto mi interessa...
alla prima stazione
1 ora fa
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