Che scemotti siamo noi italiani: un popolo bue che segue i tiggì e ascolta estasiato la buona novella di Draghi e dei suoi miracoli quotidiani.
Ma in verità tutto il mondo è paese: almeno quello occidentale. La prima globalizzazione è compiuta ([E] 12.2) oramai la logica del profitto imperversa nella politica: non solo nei partiti di destra ma anche in quelli che si dicono, ironicamente o ipocritamente fate voi, di sinistra.
Gli USA dirigono il coro e i paesi europei cantano più o meno intonatamente.
Biden, come avevo supposto,
L’anno scorso ci hanno raccontato che la politica seguiva la scienza: non era vero, perché la politica seguiva le lobbi, ma all’epoca era una bugia plausibile.
(S)fortunatamente, la “s” dipende dai punti di vista, come ho spiegato nel pezzo Il bubbone, l’attenzione della scienza si è concentrata sul covid-19 e questo ha dato un’imprevista accelerata all’emersione di verità scientifiche che, sempre più spesso, contraddicono la narrativa dominante.
Il risultato è che i governi occidentali continuano a dire di basarsi sulle prove scientifiche ma, nella realtà, non possono più farlo: la scienza li sta infatti sbugiardando. Certo, la scienza non può parlare con una voce sola, e quindi sono tanti scienziati che pubblicano ricerche che, come tessere di un mosaico, iniziano a far vedere, ovviamente a chi ha la pazienza di metterla insieme, un’immagine molto diversa da quella dipinta dai media.
Il problema principale è che i vaccini (quando parlo di vaccini mi riferisco ai soli approvati nel mondo occidentale, gli unici col “bollino blu”, quelli per cui l’uomo Del Monte ha detto “sì”: alla faccia dei dati scientifici e della sicurezza della popolazione) proteggono (*2) dall’aggravarsi della malattia, quindi da ospedalizzazione e morte, ma è ormai evidente non dal contagio e dalla possibilità di infettare gli altri. Ovvero i vaccinati infettano come i non vaccinati. A questo poi si deve aggiungere la perdita di efficacia col passare del (poco) tempo…
Non offenderò l’intelligenza dei miei pochi lettori ricordando come tutta la logica, sebbene deforme e ricattatoria, del verdepasso fosse basata sull’assunto che i vaccinati non contagiavano. Vabbè: la logica (per non parlare della morale e della giustizia) non ha niente a che spartire col governo italiano.
Adesso, esaurito l’effetto della vitamina D prodotta naturalmente dall’esposizione al sole, i contagi ricominciano ad aumentare: l’Italia è indietro (contagi più bassi) non grazie al verdepasso ma solo perché l’estate si è protratta fin quasi a novembre. Ovviamente, come del resto avevo predetto a luglio, la colpa dell’aumento dei contagi viene data ai non vaccinati: difficile crederlo visto che facendo i tamponi ogni 2/3 giorni non hanno la possibilità di contagiare nessuno. “Ma se la tivvù dice che la colpa è dei non vaccinati allora deve essere vero” mugghiano gli italiani.
Ma, scusatemi la lunga tirata iniziale dettata dalla frustrazione, veniamo a qualche dato più concreto.
Nel video Boosters for all adults, conflicting advice del Dr. Campbell ci viene raccontato come sia le istituzioni inglesi che statunitensi abbiano approvato la terza dose per tutti coloro che abbiano più di 18 anni.
Le varie case farmaceutiche hanno infatti fatto un paio di ricerche su circa 300 pazienti e hanno mostrato che la terza dose “produce una reazione del sistema immunitario”. Che significa di preciso? Che vengono prodotti nuovi anticorpi? Grazie tanto! Ma servono? Quale maggiore protezione viene fornita? Non è specificato: mancano tutti i dati precisi. Il popolo bue non ne ha bisogno: il nuovo motto del resto è “Credere, obbedire, vaccinarsi”. E la questione della sicurezza? Se, soprattutto ai giovani, uomini già la seconda dose poteva provocare miocardite/pericardite, cosa succederà con la terza? Anche qui le istituzioni sanitarie occidentali ci rassicurano: “Non vi preoccupate: i benefici sono di gran lunga maggiori dei rischi”. E i dati? Le prove? Macché: non ce n’è neppure l’ombra. Di nuovo il popolo non ne ha bisogno: deve solo, mi ripeto, “credere, obbedire, vaccinarsi”.
Del resto il popolo bue e ignorante non sarebbe in grado di leggere tabelle con dei numeri sopra e paroloni troppo difficili per i loro piccoli cervellini.
Eppure, notizia buffa, circa una trentina di professori universitari e scienziati di varie università fra cui Yale, Harvard, UCLA e Brown (sono università importanti) hanno chiesto alla FDA, l’ente americano che ha approvato la terza dose per i maggiorenni, i dati a esso forniti dalle case farmaceutiche. L’idea è che rendendo pubblici tali dettagli si riesca a rassicurare gli scettici che non si fidano.
Sembrerebbe una buona idea: che controindicazioni ci sarebbero a pubblicare questi dati?
Ebbene la FDA, con scuse direi speciose, ha proposto di rendere pubbliche ben 500 cartelle al mese per i prossimi 55 anni: insomma tutti i dati su cui la FDA si è basata per autorizzare la terza dose sarebbero disponibili nel 2073…
Ovviamente solo i complottisti trovano la proposta sconcertante…
Dimenticavo la fonte di questa notizia: Wait what? FDA wants 55 years to process FOIA request over vaccine data di Jenna Greene su Reuters.com
Riflettevo poi sulla notizia dell’obbligo di vaccino in Austria: come interpretarla?
Io onestamente non credo, nonostante le favole raccontate dai media, ci sia un solo governo occidentale che si illuda ancora che i vaccini siano la risposta finale e definitiva al covid-19: quindi perché mettere un obbligo che si sa inutile ma che comunque esaspera una minoranza consistente della popolazione?
Una possibilità è ovviamente quella che si voglia distrarre la popolazione da altre tematiche: che il malcontento sia quindi, paradossalmente, benvenuto: per valutare questa possibilità dovrei però conoscere la situazione politica austriaca. Solo se fosse simile a quella italiana, ovvero con tutti i partiti schierati compatti dalla parte delle lobbi farmaceutiche, allora avrebbe senso irritare una percentuale importante della popolazione dato che la rabbia provocata non troverebbe una sponda politica pronta ad approfittarne.
Un’altra possibilità è che facendo vaccinare tutta la popolazione si vada a nascondere la differenza di salute fra vaccinati e non vaccinati: ma questo “giochino” funzionerebbe se venisse adottato da tutti i paesi occidentali cosa, nonostante l’attuale deriva autoritaria, mi sembra improbabile.
Quindi continuo a essere perplesso...
Conclusione: “Credere, obbedire, vaccinarsi” mi pare proprio un buon motto e non solo per il governo Draghi. Ancora non lo ho sentito usare da nessun altra parte quindi lo voglio sfruttare come titolo di questo pezzo prima che qualcuno me lo rubi...
Nota (*1): da questo punto di vista mi diverto a seguire le critiche sempre più sconcertate che leggo su Jacobin. Si aspettavano poco ma Biden sta facendo ancora peggio del previsto: eppure Chomsky li aveva avvisati in un’intervista di poco seguente le elezioni: “democratici e repubblicani sono uguali” aveva detto…
Chiaramente dicono/pensano “sempre meglio di Trump” ma è una posizione ideologica, non basata su fatti: l’errore è quello di vedere ancora la politica divisa fra destra e sinistra e non sopra (parapoteri) e sotto (democratastenia). Da questo punto di vista Trump non aveva bisogno del sostegno economico delle lobbi e, quindi, era più libero di agire come pensava meglio: sfortunatamente non ha saputo gestire la pandemia e ne ha pagato le conseguenze.
Nota (*2): al riguardo volevo rimandare a un PDF, fonte istituzionale inglese, ma non riesco più a trovarlo! Il collegamento era su un video di Youtube che sospetto sia stato censurato (evviva la libertà!) perché non riesco a ritrovarlo. C’erano dei dati MOLTO interessanti: vabbè, se sono rose fioriranno...
Modificato 21/11/2021: chiaramente appena pubblicato il pezzo ho trovato il PDF che cercavo. Eccolo qui: COVID-19 vaccine surveillance report Week 41 dall’Agenzia per la Sicurezza della Salute del Regno Unito. Non ho voglia di scrivere di cose che voglio indagare meglio e quindi mi limito a suggerirvi i dati più interessanti: la tabella 2 a pag. 13, le ultime due colonne; la figura 2 a pag. 17. Da notare che nel Regno Unito non vi sono (che io sappia) politiche segregazioniste di sorta da fine luglio.
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