Ieri ho iniziato a guardare una nuova serie su Netflix: “Paranormal”.
Cos’ha di particolare? È egiziana!
È basata sui libri di un autore egiziano e, sicuramente, parla di fantasmi: su altri temi ancora non mi pronuncio. Chiaramente il suo punto di forza non sono gli effetti speciali (e per adesso non ne ho sentito la mancanza) quanto i personaggi e l’atmosfera: un orrorifico tendente al psicologico insomma.
Il protagonista è un professore egiziano quarantenne (la prima puntata si svolge nel giorno del suo compleanno) con pochi capelli, triste, scontroso e “sfortunato”, quasi comico in realtà. Poi la sfortuna, lo si capisce nel corso della puntata, non è tale ma è una conseguenza. Il protagonista infatti vede i fantasmi fin da bambino e, questa credo sia l’idea sulla quale si sviluppa la trama, ha deciso di ignorarli. Ovviamente il suo carattere ne ha risentito: si scopre infatti che lui “non dice mai quello che pensa, oppure dice il contrario” questo è dovuto al fatto che non potendo dire la verità sui fantasmi si è abituato a mentire anche su tutto il resto. Come ho già spiegato la serie sembra avere anche una certa attenzione alla psicologia dei personaggi.
Ovviamente parte del mio interesse è dovuto proprio al fatto che si tratta di una produzione egiziana: mi piace cercare di intuire come la cultura locale influenzi un’opera di questo genere.
Banalmente ho osservato con molto interesse la cena preparata dalla sorella del protagonista e come i vari personaggi mangiano a tavola (usano molto le mani); i bambini sono in un'altra stanza: non è chiaro se mangiano a parte o, più probabilmente, hanno già mangiato. La seguo in lingua originale, cioè in arabo, e sono abbastanza sicuro che “torta” si dica “torta” anche in arabo!
Sarebbe interessante sapere qual è la posizione del Corano sui fantasmi (*1): sicuramente c’è la credenza in spiriti malvagi e forse non è un caso che a volte i fantasmi vengano chiamati demoni.
Ah! la serie è ambientata nel passato durante una guerra, che però non è menzionata esplicitamente, a giudicare dalle macchine la storia dovrebbe svolgersi negli anni ‘60, massimo primi ‘70. I retrolampi (*2) riportano all’infanzia del protagonista quindi, a occhio, a cavallo fra gli anni ‘20 e ‘30: qui si scopre che lui da bambino si era innamorato di una bambina che però era un fantasma che, anzi, aveva poi cercato di farlo morire (in maniera da rimanere “per sempre insieme”). Inutile dire che lui continua a vedere ancora questa bambina fantasma (*3)...
La storia è arricchita dalla vicenda sentimentale del protagonista. La sorella lo vuole far sposare con una cugina di, direi, almeno una quindicina d’anni più giovane. La cugina è innamorata del più anziano cugino. Le donne non portano il velo.
Nello stesso giorno arriva però dalla Scozia una vecchia fiamma del professore egiziano ai tempi dei suoi studi all’estero. Ha appena divorziato ed è chiaramente interessata al professore.
Il protagonista è ancora innamorato della scozzese ma fa finta di niente e, di sicuro, non lo dice alla sua cugina fidanzata, alla quale anzi mente. Quando lui la riaccompagna a casa non si baciano.
Ah! Un altro elemento (credo) importante della trama è che anche un giovane nipote del protagonista vede i fantasmi: lo zio gli confessa di vederli anche lui e gli suggerisce di ignorarli, di considerarli illusioni della sua mente.
Insomma la serie presenta più motivi di interesse per me.
Da una parte sono curioso di vedere come evolve la storia, che ha delle basi discretamente originali, dall’altra sono anche interessato all’influenza della cultura egiziana sul genere. Per esempio in una pellicola occidentale non ci sarebbe storia fra l’amore per la scozzese rispetto all’impegno preso verso la giovane fidanzata per la quale prova, al massimo, un po’ di simpatia e tipeido affetto. Però si intuisce che la relazione con lei sarebbe considerata molto sconveniente (la donna viene chiamata con un termine egiziano che non viene tradotto nei sottotitoli ma che, si intuisce, deve essere un po’ denigratorio visto che nessuno ha il coraggio di spiegargliene il significato).
Conclusione: sono proprio curioso di continuare la visione di questa serie, al momento godibilissima al di là dei miei peculiari motivi di interesse...
Nota (*1): magari mi informerò a fine serie. Mi diverte cercare di intuire anche questi particolari per conto mio.
Nota (*2): ieri ho visto “Fascisti su Marte” e “flashback” veniva tradotto in “Retrolampo”, termine che non solo mi ha divertito molto ma mi è anche piaciuto!
Nota (*3): oltretutto la bambina che l’interpreta è molto brava e credibile; a dire il vero anche il bambino che interpreta il protagonista da giovane è bravo. Non capisco come mai in Italia gli attori bambini siano invece così scadenti.
alla prima stazione
1 ora fa
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