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lunedì 13 novembre 2017

Acrimonia

Pezzo scritto il 17/11/2017 ma pubblicato retrodatato perché mi piace avere solo un pezzo al giorno! Vedere quindi l'ultima parte di Telecom Odissey 8-11 per inquadrare la vicenda qui descritta nel suo contesto di caos telecomatico...

Notte insonne: un po' perché preoccupato per la mia ADSL e molto perché ieri ho bevuto quasi 2 litri di Coca Cola (oltre a diversi tè e a un cioccocaffè la mattina)...

Oltre a un problema matematico (che non ho risolto ma che mi ha svegliato del tutto) ho ripensato all'ultimo surreale tecnico della Telecom che mi ha fatto visita ieri e alle ragioni per cui mi ha irritato così tanto: mi devo sfogare, lasciatemi quinti intingere la mia tastiera nel fiele...

Beh, da una parte c'è la coincidenza della linea che ha ripreso (inopportunamente) a funzionare in sua presenza e questo mi ha portato inconsciamente ad associare alla sua persona la preoccupazione (temo concreta) che verrà presa l'occasione per non far nessun lavoro sulla linea (oltre alle inutili giratine e telefonate)...

Ma c'era anche un'antipatia più profonda e difficile da cogliere: la sua diversità nel ragionare rispetto a me con, quindi, le inevitabili problematiche di incomprensione reciproca. Ho individuato tre differenze principali:
1. La mia memoria, anche se spesso me ne lamento, è oggettivamente ancora molto superiore alla media. Al contrario la sua memoria era estremamente limitata sia quantitativamente (numero di informazioni che teneva a mente) che temporalmente (quanto a lungo le ricordava). Questo mi costringeva a ripetergli continuamente tutta una serie di osservazioni che poi subito dimenticava. Un esempio: gli avevo dato delle precise informazioni stradali per raggiungermi: “Giri al secondo ponte che trova, circa 10 metri dopo una casa alla sua sinistra, non ci sono indicazioni se non un cartello “Strada senza uscita” e dopo 300 metri è da me. Lui “in diretta” perché mi aveva richiamato col cellulare: “Allora c'è una casa sulla sinistra... ecco ora c'è un ponte sulla destra: ma non lo prendo perché c'è scritto «Strada senza sfondo»...”. E mi sono occorsi un paio di secondi per comprendere la sua svista e farlo tornare indietro...
2. (Collegato al punto 1) Invece di considerare le interazioni fra più possibili cause e concause egli basava le proprie valutazioni sempre su un unico fattore ed esse erano quindi estremamente semplicistiche. Tipo: “In questo momento funziona!” e io “Sì, ma appena 5 minuti fa anche a lei non funzionava e poi, quando ha funzionato, le ha dato quei 384 errori...” e lui “Ma ora non dà errori!”. La sua euforia, che cerco di rendere inadeguatamente con i punti esclamativi, era dovuta alla sua fissazione monotematica che lo portava a una conclusione strampalata, non esplicitamente espressa ma sottintesa, del tipo “Poiché l'ADSL funziona adesso in questo preciso istante, allora ha sempre funzionato e sempre continuerà a funzionare. Ergo non ho da far nulla!”
3. (Collegato al punto 1) Teneva a mente SOLO ed (quasi) ESCLUSIVAMENTE le informazioni che confermavano la tesi che si era prefisso di dimostrare (“non c'è un problema, i tecnici prima di me hanno tutti sbagliato e il suo [di KGB] router per una settimana non è riuscito a collegarsi perché... perché... ma ora si collega!”). Ad esempio quando gli davo le seguenti informazioni: A. che Internet non mi ha funzionato per una settimana esatta (*1); B. che nella sera dell'8 novembre un tecnico Telecom aveva constato il TOTALE non funzionamento della linea Internet; C. che nella sera del 10 novembre un tecnico appaltatore (da casa mia) aveva constato il TOTALE non funzionamento della linea Internet; D. che nella sera del 15 novembre un tecnico Telecom aveva constato il TOTALE non funzionamento della linea Internet. Ebbene tutte queste informazioni gli scivolavano via mentre si aggrappava alla sua unica gioiosa certezza: “In questo preciso istante funziona!”

Evidentemente poi deve aver percepito la mia frustrazione e scetticismo per le sue non evidenti qualità professionali perché si è definito “un tecnico modesto”: ovviamente l'ha affermato come un modo di dire ma io vi ho colto una sorta di “excusatio non petita”.
Altra chicca: mentre risaliva in macchina ho accennato al ciarpame che riempiva il suo veicolo, lui mi ha spiegato che era tutta roba vecchia e rotta (l'avevo capito da solo) che aveva ritirato e poi ha aggiunto che “per ritirare tre router mi serve mezza giornata”. Beh, certo se si smarrisce in continuazione... Comunque interessante l'uso che viene fatto di questo prezioso tecnico: 1. fattorino che vaga disperso nella provincia; 2. (s)frangitore di marroni per i poveri utenti come me.

Conclusione: stamani riaccenderò il router ma veramente non so cosa sperare: un'agonia lenta (funziona fino alla prossima bufera) o un'agonia continua (non funziona finché non si decidono a riparare il guasto, ovvero a tempo indeterminato). In effetti sarebbe forse meglio il secondo caso perché, in un futuro incerto e lontano, poi la situazione dovrebbe risolversi... ma non ne sono sicuro: e poi comunque il router farà il contrario di ciò che spero...

Nota (*1): già! Strano... una coincidenza (arriva il tecnico e dopo una settimana il router rifunziona) nella coincidenza (il router aveva smesso di funzionare poche ore dopo che avevo segnalato la linea lentissima)...

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