Pubblico oggi (da casa di mio padre) questo pezzo retrodatandolo al giorno in cui l'ho scritto.
Sono senza Internet. Sono senza Internet. Sono senza Internet...
Vabbè, cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: ho più tempo per usare il calcolatore in maniera più proficua...
Direi quindi di scrivere una fricassea di commenti alla particolare vita di Plutarco che sto leggendo adesso: Fabio Massimo (FM).
Inizialmente ero piuttosto perplesso perché mi aspettavo una biografia un po' noiosa su un personaggio storico che appare fra quelli minori quando si pensa ai protagonisti delle guerre puniche, invece la sto trovando molto interessante e ricca di spunti di riflessione.
Siccome questa edizione delle Vite parallele di Plutarco, Salani Editore, 1963 (trad. Marcello Adriani) è molto bella non la sto deturpando con le mie annotazioni a margine: proverò quindi a scorrerla rapidamente per riportare qui di seguito tutto quanto mi è parso curioso o interessante (*1).
Forse avrei dovuto chiarire che il FM in questione è il famoso Temporeggiatore: ovvero il dittatore che scelse di non affrontare direttamente l'esercito di Annibale facendo in modo che si logorasse nel corso degli anni.
Sembrerebbe una decisione facile da attuare ma già dalle prime pagine si capisce che FM non ebbe vita facile a perseguire questo suo obiettivo strategico.
Un inciso: leggendo queste biografie di Plutarco appare chiaro che chi diviene potente, indipendentemente da come governa e dalle specifiche scelte, si fa dei nemici. Qualsiasi decisione infatti ha conseguenze favorevoli per qualcuno e sfavorevoli per altri: se è buona gli effetti positivi saranno molto maggiori dei negativi che però si avranno comunque quasi sempre. È impossibile fare tutti contenti e c'è sempre qualcuno pronto ad approfittarne.
Nel caso di FM i suoi nemici avevano gioco facile ad accusarlo di inattività (*2), di codardia, di connivenza con lo stesso Annibale e, con questi argomenti, accattivarsi il favore del popolo (e, suppongo, del senato) e, comunque, a logorarne la credibilità e autorità: addirittura FM fu l'unico dittatore a cui fu poi affiancata un'altra autorità con pari poteri, ma di questo scriverò poi...
Dopo la sconfitta del Trasimeno, FM fu scelto come dittatore avendo quindi il totale controllo dell'esercito: ma, mentre FM aveva già chiaro il suo obiettivo strategico di non accettare battaglia con l'esercito di Annibale, il suo primo luogotenente e comandante della cavalleria, Lucio Minuzio, scalpitava per combattere. Lo sottolineo per ribadire come non dovesse essere facile per FM mantenere il proprio proposito quando anche fra i suoi ufficiali dovevano essercene molti sicuri della propria forza e vogliosi di combattere.
Un caso di serendipità. Permettetemi un lungo inciso (*1) per spiegarne gli antefatti.
Ieri non ero a casa ma da un amico dove dovevo aspettare per un'oretta prima di poter sbrigare alcune faccende. Vedendo una bella libreria mi ero quindi messo a scegliere un libro con cui intrattenermi: ovviamente cercavo qualcosa da “spilluzzicare” non avendo tempo per finirlo né volendo prendere niente in prestito. Alla fine mi ero deciso per una bella Bibbia ricca di note.
Con un certo disappunto mi ero reso conto che il grosso volume conteneva solo il Nuovo Testamento mentre io avevo la mezza idea di andare a leggermi il libro di Giuditta. Non avendo voglia di cercarmi un'altra lettura avevo però trovato un nuovo obiettivo.
Mi era infatti tornato in mente che Matteo fu l'evangelista che più vedeva il cristianesimo come una corrente del giudaismo e questo traspare abbastanza chiaramente nella descrizione di un miracolo del Cristo che è molto diversa da quella degli altri evangelisti. Sfortunatamente, per la fretta, non trovai il passaggio in questione (*3) ma, facendo un passo indietro e osservando con distacco il Vangelo, pensai che era curiosa la maniera con cui si fosse arrivati alla definizione della Trinità che, in effetti, è molto tarda: al concilio di Nicea (VI secolo) non era ancora neppure ben definito il ruolo dello Spirito Santo!
Ipotizzai che probabilmente aveva avuto un notevole peso il significato simbolico del numero tre.
Ed ecco che trovo una digressione di Plutarco sul valore del numero tre: «Ma sarebbe malagevole render la ragione esquisita di questa somma divisa per tre, se già non fusse ch'avesse voluto celebrare la potenza del tre, numero per natura perfetto, primo de' caffi [dispari] e principio della moltitudine in se stesso, comprendente in sé le prime differenze, i primi elementi e principii di tutti i numeri misti e uniti insieme.»
Appare poi tutto il genio e la fantasia creativa di Annibale: prima nel famoso episodio delle mandrie di buoi, con le fiaccole attaccate ai corni, e usate per spaventare di notte i romani e poter rompere così un pericoloso accerchiamento; poi in un'astuta decisione del generale cartaginese: giunto in Campania ne devasta le campagne ma, quando scopre che alcuni terreni appartengono proprio a FM, dà ordine di non toccarli e anzi ne mette della guardie a protezione.
Il primo stratagemma, dettato dalla necessità, rientra nell'ambito della tattica militare ma questo secondo mostra che il genio di Annibale era a tutto tondo, anche politico: in questo caso era consapevole che il proprio gesto sarebbe stato usato dai nemici politici di FM per screditarlo presso il popolo (*4).
FM viene poi richiamato a Roma per compiere alcuni sacrifici: egli lascia a capo dell'esercito il suo secondo, Lucio Minuzio, con l'ordine esplicito di non attaccar battaglia per nessun motivo.
Minuzio però non obbedisce e ottiene anzi una piccola vittoria: a Roma è l'occasione dei nemici di FM per minarne il potere: in via del tutto eccezionale (e andando contro alla logica stessa dell'avere un dittatore) a Minuzio vengono dati gli stessi poteri militari del dittatore.
FM divide allora l'esercito e si prende per sé due legioni, lasciandone altrettante a Minuzio, e dividendo parimenti le truppe dei confederati.
Appena lasciato da solo Minuzio cade subito in una trappola di Annibale e attacca battaglia: la rotta pare inevitabile ma FM riesce a tornare indietro in tempo e a salvare la giornata.
Uno dei “misteri” che più affascinano della seconda guerra punica è perché Annibale, nonostante le sue vittorie, non sia riuscito a dare il colpo di grazia a Roma (*5).
In particolare ci si può chiedere perché Annibale non abbia assediato Roma né conquistato, città per città tutta l'Italia. Probabilmente non poteva assediare Roma perché non aveva né i numeri né le risorse per farlo: Plutarco non prende neppure in considerazione tale possibilità.
Mi stupisce invece maggiormente che Annibale non sia riuscito a formare una coalizione di città italiche desiderose di ribellarsi a Roma. Su questo aspetto però Plutarco ci dà delle indicazioni utili: il “temporeggiare” di FM non consisteva nel limitarsi a tallonare Annibale ma anche «...a mandar soccorso agli amici per tenere in obbedienza le città...» e «...[i nuovi consoli] mantennero l'istesso modo [di FM] nel guerreggiare, fuggendo a lor potere di venire a battaglia aperta con Annibale, ma prestando a' confederati soccorso, e impedendo le ribellioni.»
Conclusione: e siamo così arrivati al XV capitolo dei XXVII su FM
Nota (*1): come detto non mi funziona Internet e quindi ho più tempo a disposizione...
Nota (*2): e poi, pensando al Tao, nella mentalità occidentale lo yang è sempre sopravvalutato rispetto allo yin: si tende infatti a preferire un attivismo improduttivo a una passività utile.
Nota (*3): credo fosse l'episodio della pagana che chiede a Gesù di guarirle la figlia ammalata...
Nota (*4): tattica quindi vecchia ma usata tutt'ora: per questo motivo considero con estrema prudenza le notizie della presunta vicinanza fra Trump e Putin...
Nota (*5): in verità la mia teoria sul vero motivo l'ho già espressa in un altro pezzo: sfortunatamente non avendo Internet disponibile non posso fornirne il collegamento...
Politicizzazione (s.f.)
24 minuti fa
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