Pubblico oggi (da casa di mio padre) questo pezzo retrodatandolo al giorno in cui l'ho scritto.
Visto che ho lasciato la vita di Fabio Massimo (FM) a metà, là dove ero arrivato a leggere, mi pare giusto aggiungere qualche parola di conclusione.
Dopo la sconfitta di Canne i romani sono nel panico e FM viene rieletto dittatore. Annibale però non attacca Roma ma gira per l'Italia portando varie città dalla sua parte.
Plutarco se ne stupisce e lo scrive chiaramente: mi chiedo se proprio con le sue parole e perplessità non abbia contribuito a creare un mistero che in realtà non è tale.
Magari, semplicemente, Annibale non aveva forze sufficienti ad assediare Roma, forse non poteva garantirsi i rifornimenti per mantenere l'assedio per anni, forse temeva che se si impegnava per anni in un assedio le città confederate fedeli a Roma avrebbero potuto organizzare un esercito e stringerlo fra due fuochi, forse pensava di ottenere maggior supporto dalle città sottoposte a Roma e, grazie a esso, ottenere una vittoria più facile... e potrei elencare ancora molte altre ipotesi più o meno verosimili e probabili...
Insomma, solo con un “senno di poi” piuttosto miope la decisione di Annibale può sembrare inspiegabile.
Probabilmente poi il supporto che Annibale ottenne dalle varie città italiane fu molto meno consistente di quanto sperasse: probabilmente, dovendo mantenere il proprio esercito, saccheggiando le campagne non era molto ben visto da nessuna città italiana. Immagino che gli aprissero le porte quando era con l'esercito vicino ma che poi, una volta allontanatosi, il loro supporto doveva essere scarso quando non nullo. Plutarco scrive: «[Taranto, passata dalla parte di Annibale, era assediata da FM così Annibale cerca di raggiungerla col proprio esercito ma non fa in tempo] ...disse [Annibale] per la prima volta in disparte agli amici suoi, esser gran tempo ch'avea conosciuto essere impresa dura, ma ora la giudicava impossibile, il tener l'Italia con le forze che avevano» (*1). Evidentemente la maggior parte delle città, tranne qualche eccezione, rimase fedele a Roma.
Curiosamente non ho trovato neppure un accenno al soprannome “il Temporeggiatore”: ero sicuro che Plutarco non solo lo avrebbe citato ma ne avrebbe anche spiegato nei dettagli l'origine...
Interessante e molto umana la parte finale della vita di FM quando, ormai vecchio, si oppone con tutte le sue forze al progetto di Scipione di portare la guerra in Africa. Per tutta la sua vita il suo solo obiettivo era stato quello di evitare lo scontro aperto con Annibale e ora non riusciva neppure a immaginarsi una diversa possibilità. FM muore prima della vittoria di Zama mentre Annibale lascia l'Italia per spostarsi in nord Africa.
Plutarco, nel confronto fra Pericle e FM, stranamente non accenna alla similitudine che a me pareva più evidente: il “temporeggiare” di FM ricorda molto la decisione di Pericle di non combattere direttamente contro gli spartani che hanno invaso l'Attica e l'idea di inviare una spedizione navale nel Peloponneso per devastarne la costa e attirare così lontano da Atene l'esercito spartano. Beh, questa seconda parte del suo piano ricorda molto più quello di Scipione, però la prima...
Conclusione: sono curioso di leggere la vita di Alcibiade: sono sicuro che sarà ricca di spunti...
Nota (*1): passaggio tratto da Le vite parallele di Plutarco, Salani Editore, 1963, trad. Marcello Adriani 'il Giovane'.
venerdì 10 novembre 2017
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