Il motivo del mio entusiasmo (il punto esclamativo) è che finalmente vedo la fine di questo progetto: ho intenzione di aggiungere solo un altro capitolo e poi pubblicherò (ovvero renderò scaricabile qui sul viario) la prima versione dell'epitome.
Prima versione perché ho intenzione di continuare a svilupparla: aggiungendovi materiale e nuovi capitoli. Ad esempio ho già previsto un 12° capitolo che aggiungerò però dopo la pubblicazione dell'epitome sul viario. I tempi... Beh, il prossimo capitolo dovrebbe essere facile perché si basa su un singolo pezzo del viario: sì, dovrò espanderne alcuni concetti ma dovrebbe essere rapido. Piuttosto dovrò mettermi a rileggere quanto ho già scritto e questo sarà molto più impegnativo soprattutto se inizierò a fare correzioni sostanziose: come detto, volutamente, non ho mai ricontrollato quanto scritto... Detto questo credo che in due, massimo tre settimane, salvo imprevisti dovrei farcela!
5 stelline - 1/12/16
Grillo non c'entra! Le 5 stelline si riferisce al punteggio (massimo) che ho assegnato alle mie canzoni preferite.
Siccome sono solo 26 le ho inserite in un'apposita collezione su Youtube:
Lo strano titolo si riferisce al fatto che la divisione in stelline è mutevole in quanto i miei gusti variano continuamente: se avessi dovuto fare una collezione dei brani che veramente mi piacciono avrei dovuto inserirvi tutti i brani con 4 stelline (Best of) o almeno 4½ (Best of Best of)…
In altre parole sicuramente ci sono brani con 4½ (o anche 4) stelline che mi piacciono tanto quanto queste (e, probabilmente, ad alcune di queste canzoni con 5 stelline ne dovrei togliere ½!)...
Aggiornamento epitome #13: è attuale! - 5/12/2016
Dopo aver ascoltato i primi commenti al (presunto) esito del referendum mi sono reso conto che la mia epitome è realmente attuale. Peccato che, anche se l'ho finita ieri (il 3 dicembre), mi ci vorrà ancora del tempo per riguardarla. Davvero non me la sento di pubblicarla così com'è...
Ma mi dà soddisfazione ed entusiasmo che in giro si inizi a mormorare, a mezza voce, dei frammenti di quella che sembra essere la mia visione che, vedrete, sarà comunque molto più originale, organica e approfondita: nonostante sia stato conciso mi è comunque venuto un centinaio di pagine fitte!
Bimbi al telefono - 8/12/2016
Qualche settimana fa ho condiviso il seguente video su FB ma i miei amici/conoscenti non mi hanno dato molta soddisfazione: ho raccattato mi pare solo un misero “like”...
Eppure è molto divertente:
Però il video mi ha colpito per altri motivi: la classe mi è sembrata luminosa e ricca di elementi stimolanti (lavagne, libri, articoli attaccati alle pareti, matite colorate, etc...); i bambini mi sono sembrati tutti molto equilibrati solo vagamente inquieti per la telecamera che ogni tanto fissavano; i bambini mi sono apparsi molto svegli: soprattutto nella maniera in cui argomentavano i pregi e i difetti del vecchio telefono.
Infine ho notato il marchio RSI che svela il mistero: 1. si tratta di bambini di una scuola svizzera; 2. ci sono soldi per le scuole; 3. le scuole sono attrezzate; 4. i bambini hanno l'opportunità di sviluppare in maniera serena le proprie capacità; 5. si ottengono adulti migliori.
Che tristezza! Quante cose si potrebbero fare anche da noi se solo lo si volesse...
Giustizia universale - 8/12/2016
Nel capitolo 14 del V libro dell'Etica nicomachea (Ed. Biblioteca Universale Rizzoli, 1986, introduzione/traduzione e commento di Marcello Zanatta) Aristotele osserva che alcune situazioni concrete (infinite) non possono essere descritte dalla legge che, per la sua finitezza, si attiene solo ai casi più generali. In questi casi particolari è equo discostarsi da ciò che la legge indica come giusto: «Crea la difficoltà il fatto che l'equo è sì giusto, ma non è il giusto secondo legge, bensì è un correttivo del giusto legale. Ne è causa il fatto che ogni legge dice in universale, mentre su alcuni episodi non è possibile dire correttamente in universale.»
Poi Aristotele prosegue e spiega che in questi casi non si tratta di un errore del legislatore ma della “natura delle cose”: un linguaggio finito non può descrivere tutte le infinite combinazioni che si possono verificare. Sarà il giudice che, col suo buon senso, dovrà riuscire a interpretare la legge per poter essere equo.
In questo caso sono d'accordo con lo Stagirita ma mi sorprende come non abbia notato il parallelismo col suo metodo di argomentazione filosofica (v. Ipse erravit). Infatti anche il linguaggio della filosofia (come quello della legge) non può racchiudere tutti i casi reali e quindi, se si applica alle argomentazioni la logica matematica (ovvero se si interpreta la legge alla lettera), si rischia di arriva a conclusioni potenzialmente errate (ovvero a sentenze potenzialmente non eque).
Conclusione: e con Aristotele è tutto...
Nessun commento:
Posta un commento