Eppure probabilmente è più bravo di quel che sembra: le università americane, con quello che costano, tengono molto alla qualità dei propri insegnanti!
E in effetti, a conferma di questa sensazione, ho trovato un'idea del professor Page che mi è piaciuta molto e che me lo fa rivalutare positivamente.
In una delle lezioni passate si è studiato un modello per analizzare la percolazione: ovvero come l'acqua può o non può filtrare attraverso un terreno. Il modello è semplicissimo: si trasforma il terreno in una griglia e, casualmente, si considerano i singoli quadretti permeabili o impermeabili. Il risultato è che l'acqua può raggiungere il fondo solo se trova un “sentiero” di quadretti permeabili che attraversi l'intera griglia. Si scopre che, in questo modello, esiste una percentuale di quadretti permeabili sotto la quale non si ha percolazione mentre, sopra di essa, la si ha sempre.
Questo stesso modello può essere usato per studiare la propagazione degli incendi nei boschi: se la percentuale di alberi è inferiore a un dato valore allora il fuoco non riesce a propagarsi più di tanto; se invece è maggiore, il fuoco divora l'intera foresta.
Questi valori delle percentuali si chiamano punti di rottura: sotto tali valori la probabilità che un fenomeno si verifichi è altamente improbabile mentre, sopra di essi, diventa improbabile l'opposto.
Una caratteristica del corso è che, per ogni modello, il professore ne indica la “fertilità” ovvero ne suggerisce la possibilità di utilizzazione in altri ambiti.
Curiosamente questo modello per la percolazione è in grado di modellizzare anche la diffusione di notizie o chiacchiere (*1) in un gruppo di persone. Esiste cioè un punto di rottura, superato il quale, il pettegolezzo (o la notizia o l'informazione) raggiunge tutti gli appartenenti a un certo gruppo mentre, in caso contrario, la chiacchiera non si diffonde oltre poche persone.
E qui c'è l'intuizione (*2) del professor Page che si chiede il motivo per cui, quando viene fatta una scoperta importante, molto spesso si scopre che più gruppi di ricerca, senza contatti fra loro, erano vicine a raggiungere lo stesso risultato. Secondo Page il motivo è che certe idee chiave, prerequisito della nuova scoperta, si diffondono nell'intera comunità scientifica più o meno allo stesso tempo: questo perché anche le idee scientifiche seguono il modello della percolazione e se una specifica idea raggiunge uno scienziato è molto probabile che ne abbia raggiunti molti altri...
Mi pare una spiegazione semplice, e quindi elegante, di un fenomeno apparentemente non facilmente spiegabile. Personalmente la trovo estremamente convincente e ne vedo molte implicazioni importanti.
In questi ultimi anni grazie a riflessioni, letture e corsi ho maturato numerose idee, più o meno innovative, e questo viario ne è la testimonianza tangibile.
L'insieme di tutte queste conoscenze e idee mi hanno portato a elaborare una grande teoria che riordina e mette insieme tutte queste tessere per comporne un mosaico: avevo avuto la tentazione di mettere il tutto nero su bianco per farne un libro, un pdf scaricabile, che unisse i vari puntini mostrandone chiaramente il disegno complessivo.
Ma l'intuizione di Page mi ha fatto comprendere che il mio sforzo sarebbe inutile: non solo perché io sarei il solo a leggere e a capire pienamente ciò che scriverei ma soprattutto perché inevitabilmente altre persone staranno arrivando alle mie stesse conclusioni. Magari fra qualche anno un giornalista o uno scrittore famoso scriverà, più o meno, ciò che io ho adesso in mente: e probabilmente egli, a differenza di me, riuscirà a far conoscere o almeno dibattere queste idee anche al grande pubblico...
Un esempio banale: più volte ho scritto della crisi della democrazia che, nella forma che conosciamo, ha raggiunto ormai la sua decadenza senile.
Nell'ultima puntata di House of Cards (v. HoC e i pericoli invisibili e poi Attenzione! Democrazia al lavoro) la moglie del presidente dice a un terrorista prigioniero a Guantanamo: «...lei non ha interesse per l'Islam o il califfato: li usa solo per radicalizzare i soldati.» e il terrorista le risponde: «Come voi usate la democrazia e la libertà». Lei annuisce sorridendo e replica «Ora ci capiamo io e lei...»
Ovviamente è solo un accenno: la maggioranza delle persone neppure ci avrà fatto caso ma, anche supponendo che l'idea abbia colpito solo lo 0,5% del pubblico allora, se la serie è globalmente vista da 100 milioni di persone, mezzo milione di queste inizieranno a rifletterci e a porsi domande.
La crisi della democrazia è solo uno dei tanti puntolini che devono essere uniti insieme ma, se diventa conoscenza comune, allora sarà più facile fare i rimanenti passi...
Conclusione: è un fatto positivo che, prima o poi, queste consapevolezze siano destinate a emergere e a divenire conoscenze comuni; la fregatura è che, probabilmente, i tempi sono estremamente lunghi. Forse dovrei comunque buttare giù le mie idee...
Nota (*1): oppure la diffusione delle malattie...
Nota (*2): in realtà CREDO che sia un'intuizione del professor Page: dovrei riascoltare per bene come presenta l'idea per esserne sicuro ma non ne ho voglia...
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