Nel pezzo I limiti dell'uomo detti molto risalto all'irrazionalità umana (vedi il punto 5). Non so quanta presa fecero le mie argomentazioni ma, proprio in questi giorni, nella terza lezione del corso di modellizzazione (v. Corso sulla modellizzazione) il professore è tornato sull'argomento.
Nella necessità di modellare il comportamento delle persone talvolta non si può prescindere dalla loro irrazionalità. Credo non ci siano obiezioni sul fatto che, di tanto in tanto, ci si comporti in maniera non razionale ma la novità interessante è che ci sono ormai numerosi (centinaia) studi che dimostrano come in specifiche situazioni l'uomo si comporti sistematicamente in maniera irrazionale.
Il professore ha poi presentato degli esempi che, per il loro interesse, ripropongo qui di seguito.
1. Distorsione sulle prospettive future
Supponete che qualcuno (magari un nuovo quiz televisivo!) vi presenti la seguente scelta: preferisci 400€ sicuri oppure lanciare una monetina per poterne vincere 1000€ (cioè il 50% delle volte)?
In questo caso la maggioranza delle persone, soprattutto quando la posta in gioco cresce, tenderà a scegliere la vincita sicura. Ovvero c'è in genere scarsa propensione al rischio.
Ma se invece le opzioni sono fra pagare sicuramente 400€ oppure avere il 50% di possibilità di pagarne zero o 1000€ la maggioranza delle persone opterà per questa seconda scelta: cioè quando non si tratta di vincere ma di perdere c'è maggiore propensione al rischio!
Per chi non è esperto di probabilità forse vale la pena sottolineare che il comportamento razionale sarebbe in entrambi i casi quello opposto alla scelta fatta dalla maggioranza delle persone...
2. Distorsione nella sottovalutazione del tempo
Supponete che qualcuno (il solito nuovo quiz televisivo!) vi presenti la seguente scelta: preferisci 1000€ oggi o 1005€ domani? In questo caso la maggioranza delle persone preferisce i 1000€ subito perché l'attesa di un giorno non vale i 5€.
Però se la domanda è “volete 1000€ fra un anno o 1005€ fra un anno e un giorno?” si sceglie invece la seconda opzione.
Traslando di un anno nel tempo l'attesa di un giorno in più questa perde la sua importanza; inoltre con l'attesa di un anno viene a mancare la tentazione della gratificazione immediata.
3. Distorsione della tendenza allo status quo
Le persone tendono a preferire di non cambiare lo stato di una certa situazione. È più facile accettare un qualcosa che non richieda il nostro intervento piuttosto che doversi attivare per ottenerla.
Un esempio chiarificante: in Inghilterra bisogna segnalare esplicitamente se si vuole donare i propri organi; nel resto d'Europa invece la situazione è opposta: bisogna segnalare esplicitamente se NON si vuole donare i propri organi.
Ebbene, con questo semplice “trucco”, i potenziali donatori d'organi in Europa sono il 90% mentre in Inghilterra solo il 10%!
Le implicazioni, specie politiche, di questa distorsione della razionalità sono notevoli: si tratta di un'abulia della volontà facilmente sfruttabile e sfruttata...
4. Distorsione del pensiero temporaneo
Quello che penseremo fra un attimo è direttamente influenzato da ciò che pensiamo in questo momento.
La dimostrazione data dal professore è sconcertante nella sua semplicità: ha mostrato una foto di una vecchia scatola di legno intagliato e ha chiesto di tentare di indovinarne l'anno di fabbricazione e il prezzo. Ebbene una quantità statisticamente significativa di persone tende ad assegnarle un prezzo molto vicino alle ultime due cifre dell'anno di produzione. Ad esempio chi pensa che la scatola sia degli anni '30 ipotizzerà un prezzo sui 30€, chi crede che sia degli anni '60 andrà sui 60€, etc (*1)...
E questi sono solo quattro esempi: il professore ha specificato che ci sono centinaia di studi su distorsioni di questo tipo!
Conclusione: mi pare che dopo questa conferma sperimentale dovrebbero esserci pochi dubbi sull'irrazionalità umana...
Nota (*1): per la cronaca io ho supposto 1935 e 10€... Ma non è il singolo che conta statisticamente...
L'esempio di Benjamin Franklin
52 minuti fa
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