Mi sono imbattuto in un'intervista volante alla Raggi (la candidata sindaco a Roma) sul FattoQuotidiano.it: Raggi da Casaleggio Jr per riferire, "ha ruolo di garanzia".
Onestamente non ci volevo credere ma il video parla chiaro: tale dichiarazione non è l'estrapolazione di un discorso più complesso e, potenzialmente, giustificabile...
Secondo il vocabolario il garante è colui che garantisce il mantenimento di un impegno da parti di altri. Nel senso usato dalla Raggi dovrebbe essere colui che verifica che il comportamento dei rappresentanti istituzionali pentastellati sia coerente con i principi del movimento.
Questo significa che, almeno per la Raggi, Davide Casaleggio ha un ruolo politico all'interno del movimento!
Ma qualcuno ha votato Davide? I parlamentari lo hanno eletto? Gli attivisti lo hanno scelto?
A me non risulta. Mi appare anzi come una contraddizione macroscopica e vergognosa del movimento che umilia e ridicolizza l'impegno dei tanti attivisti seri e che vorrebbero veramente cambiare qualcosa.
La trasparenza interna e l'uguaglianza iniziano e finiscono all'interno dei singoli meetup o almeno di quelli piccoli: in quelli delle grandi città, a causa della loro natura caotica e confusionaria, ci sguazzano bene solo i furbetti e gli intrallazzatori...
Prendo atto del nuovo ruolo di Casaleggio Jr al vertice del movimento, ma l'intervista ha altri spunti interessanti.
Nel Dopo Casaleggio ipotizzavo a caldo alcuni scenari che però comportavano, prima o poi, uno scontro silenzioso fra Casaleggio Jr (magari con l'appoggio diretto di Beppe in un secondo momento) con articoli sul “Blog di Grillo” da una parte e direttorio, con le proprie dichiarazioni ufficiali, dall'altra.
Da questo punto di vista l'incontro della Raggi con Casaleggio Jr ha un significato ben chiaro: iniziare a dare una legittimazione politica a Davide. Quale altro motivo avrebbe avuto questa visita così imbarazzante per la Raggi? Se fosse stata di semplice coordinamento l'avrebbero potuta fare in segreto: Davide stesso sarebbe potuto scendere a Roma per incontrarla in tutta riservatezza: invece no, si voleva che l'incontro fosse noto ai giornalisti in maniera da poter rilasciare le dichiarazioni fatte. Anche il luogo dell'incontro, Milano e non Roma o almeno un'altra città a metà strada, vuole sottolineare il ruolo di subalternità della candidata romana al giovane imprenditore.
E cosa avrebbe ottenuto la Raggi in cambio della fedeltà dimostrata a Casaleggio Jr? Perché è ovvio che un danno, piccolo o grande che sia, lei lo riceverà nell'essersi così esposta riconoscendo l'autorità di Davide.
Da questo punto di vista mi hanno colpito due parole della Raggi, non evidenziate dai giornalisti che evidentemente le davano per scontate: “...mi sembra ci sia la volontà di vincere [le elezioni a Roma] da parte di tutti...”
Sono parole importanti perché mesi fa, quando fu negata la candidatura a sindaco della capitale a Di Battista, io spiegai che in realtà il M5S non voleva vincere nessuna città importante perché c'era il rischio concreto che un buon sindaco, oltre ad avere un significativo potere personale, avrebbe potuto, lavorando bene, fare buona pubblicità al movimento. Ma questo non lo si vuole: come ho più volte spiegato il M5S non vuole vincere le elezioni politiche ma si accontenta di incanalare il malcontento popolare in uno sterile ambito democratico.
Questo sicuramente era vero con Casaleggio mentre non conosco la volontà e soprattutto le ambizioni dei “galletti” del direttorio.
Il direttorio era infatti lo strumento inventato da Casaleggio per tenere a bada i parlamentari ma, col tempo e la visibilità ottenuta, è poi divenuto sempre più importante e indipendente. La morte di Casaleggio ha poi rotto il delicato equilibrio di potere.
Non è da escludere che Casaleggio non si fidasse più di Di Battista e abbia voluto evitare che questi ottenesse, come sindaco di Roma, troppo potere. Guardate l'influenza di Pizzarotti sul movimento: come sindaco di Roma Di Battista ne avrebbe ottenuta mille volte di più...
Nei miei vecchi pezzi (vedi, ad esempio, la parte finale di Miopia sul M5S) ipotizzavo che, se il candidato “sconosciuto” del M5S a Roma fosse andato avanti nei sondaggi rispetto ai rivali, allora, a poche settimane dalle elezioni, sarebbero iniziati sul “Blog di Grillo” gli annunci autolesionistici per spaventare l'opinione pubblica e perdere le elezioni: tipo “Assegneremo gratuitamente le case sfitte ai bisognosi; porteremo a Roma 1.000.000 di immigrati e li impegneremo in lavori socialmente utili; etc”
Quasi sicuramente anche la candidata Raggi ne era ben consapevole...
Ma adesso la situazione è cambiata: a Davide Casaleggio farebbe estremamente comodo un alleato potente all'interno del M5S dalla propria parte.
Questo significa che la strategia potrebbe essere aggiornata col “Blog di Grillo” che non saboterà più le elezioni romane della propria candidata.
Sarà interessante vedere quale sarà la replica del direttorio a questa mossa: io credo che al momento non abbia spazio di manovra per opporvisi ma, se ci sarà un'opportunità, come agirà? Tale reazione ci darebbe chiaramente l'indicazione della temperatura dello scontro interno.
Conclusione: prossimamente voglio scrivere del direttorio, di Fico e di Di Battista...
L'esempio di Benjamin Franklin
26 minuti fa
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