Almeno parte del tempo che risparmio dall'aver smesso di usare FB lo spreco leggendo svariati forum su Steam. È interessante osservare come dialogano insieme persone di tutto il mondo...
Ancora più interessanti sono i loro screzi perché spesso rivelano molto più di quanto si potrebbe pensare.
Ad esempio in una discussione sulla guerra in Ucraina un russo ci spiegò che i media occidentali non sono oggettivi e non raccontano i fatti come stanno realmente. Si potrebbe sia ridere di lui che riflettere attentamente sulle sue parole...
Un'altra volta invece un americano, o magari di un'altra nazionalità ma che scriveva in inglese, protestò per la precedenza data alla localizzazione in russo di molti giochi piuttosto che all'aggiunta di nuove funzioni. Qualcuno gli rispose che viene fatto perché, almeno su Steam, la Russia è un mercato importante. Il tizio non fu molto convinto né rappacificato (eufemismo) da questa risposta.
Anch'io, mi pare, ne rimasi sorpreso e scrissi qualcosa al riguardo questa estate: bo, non lo trovo... forse non lo scrissi neppure: comunque non aggiungevo niente di sostanziale a quanto già scritto qui se non le mie perplessità e curiosità sull'argomento.
Qualche settimana fa ho finalmente avuto, almeno parzialmente, la mia risposta.
Un gioco che seguo ha infatti pubblicato, nazione per nazione, sia il volume delle proprie vendite che i ricavi (e successivamente anche i diversi prezzi). Ovviamente si tratta di un solo gioco, per giunta anche piuttosto particolare e non troppo diffuso, ma almeno dà un'idea della situazione: e tale idea è molto significativa...
Beh, il 30% del volume di vendite di questo gioco sono fatte in Russia, seguito dal 20% in USA, 8% in Francia, 6% in Germania, 5% UK e altri a seguire (manca l'Italia...).
I ricavi invece provengono per il 30% dagli USA, 15% Russia, 11% Francia, 8% Germania e 7% UK...
Da cui se ne deduce che lo stesso gioco è venduto a un prezzo circa tre volte più alto negli USA che in Russia. Rimane il fatto però che la Russia è chiaramente il secondo mercato.
Svelato quindi il motivo, prettamente commerciale, per cui gli sviluppatori di giochi si affrettano a fare localizzazioni in russo dei loro prodotti.
Inoltre si osserva la tendenza al calo del prezzo dei giochi nella fascia degli sviluppatori indipendenti. Il motivo è della sovrabbondanza di offerta: perché, io giocatore, dovrei comprare un gioco che mi interessa ma costa 20€ quando ce ne sono magari altri tre, che comunque mi interessano, al prezzo di 10€ o meno?
Questa tendenza non è priva di conseguenze per i piccoli produttori di media grandezza: non cioè per il singolo sviluppatore che fa tutto da solo (e ce ne sono!) né per le grandi compagnie che comunque riescono a vendere i propri prodotti tecnicamente all'avanguardia ai soliti prezzi. Ma per le compagnie formate da 5-10 persone è un grave problema perché questa battaglia dei prezzi incide pesantemente sui loro ricavi.
Secondo me la conseguenza sarà che solo le compagnie, con base nell'Europa dell'est, potranno permettersi di competere in questa fascia di mercato. Non mi stupirei se anzi qualcuna di queste compagnie riuscisse a crescere significativamente...
La solita compagnia che pubblica i suoi dati, a fine febbraio, ha fatto sapere di aver venduto 7.000 copie del proprio gioco e stappavano le bottiglie di champagne. La compagnia è formata da circa cinque persone ed è in Lettonia (o Estonia?). Supponendo che mediamente ogni copia del gioco è venduta a 10€ si tratta di un incasso lordo di 70.000€. A questa cifra va sottratta la commissione di Steam e le tasse. In Italia con un ritorno di questo genere morirebbero di fame mentre in Lettonia sono contenti (*2)...
E perché l'Italia non è presente nella classifica delle vendite? Forse per la crisi?
No, non credo: dopotutto c'è la Spagna (7° posizione) che non se la passa troppo meglio di noi, né la Cina che invece la crisi non la conosce (*1). Io credo che il motivo sia semplicemente la mentalità piratesca degli italiani (e dei cinesi!)...
Conclusione: no, io non ho comprato il loro gioco (vedi nota 2*) ma spero che continuino a pubblicare i dati delle vendite. Ah, il gioco è Gremlins, Inc.!
Nota (*1): l'ha solo provocata... è una mia teoria: vedi Crisi economica per idioti e Sono stupido...
Nota (*2): sono contenti anche perché le vendite continuano. Stimavano di raddoppiarle entro la data di uscita ufficiale del gioco (che adesso è in beta). In realtà credo che ne abbiano vendute solo altre 1.500 copie perché hanno sbagliato la politica dei prezzi: io gli avevo lasciato un commento (criptico) al riguardo ma loro non hanno indagato e io non li ho seccati con le mie teorie su come e cosa avrebbero dovuto fare...
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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