Da circa una settimana sto cercando di fare un po' di moto, soprattutto lunghe passeggiate: il motivo non è il solito pancione enfiato quanto piuttosto un fastidio all'anca destra. Temo che si tratti di un'eredità della mia nonna materna: artrite...
Già qualche anno fa, mi pare che ne scrissi anche sul viario, i dottori mi diagnosticarono un principio di artrite alle mani. Poi però, da allora, non ebbi più problemi: non so se il motivo fu l'aver smesso di tirare pugni al sacco oppure il continuo esercizio con la chitarra...
Credo però che l'attività fisica aiuti: avevo infatti notato che dopo una lunga passeggiata stavo bene per un paio di giorni. Per adesso mi pare che la teoria stia venendo confermata ma è ancora un po' presto per dirlo...
Ovviamente durante le mie passeggiate, anche se la musica delle cuffiette tende a distrarmi, ho tempo per pensare. Di seguito qualche riflessione pindarica...
Mi chiedevo che conclusioni si possono trarre quando si incontra una persona che cammina in senso opposto alla propria: è un “vicino” che non conosco oppure un estraneo venuto per una passeggiata? Devo aggiungere che il mio percorso consiste nel seguire la mia strada (senza altri sbocchi) che da casa attraversa il bosco fino alla strada principale: circa 6Km fra andata e ritorno che percorro in 50 minuti camminando tranquillamente. Molte persone parcheggiano la macchina all'inizio della strada dirigendosi nel bosco e poi tornando indietro: io invece faccio il percorso inverso.
Beh, sono giunto alla conclusione che escludendo casi particolari (passaggi in auto, scorciatoie, nessun avanti e indietro senza motivo...) e supponendo che si cammini tutti alla stessa velocità posso dedurre qualcosa solo se incontro l'altra persona due volte: nella fattispecie che è partita dalla direzione opposta alla mia.
Ho pensato poi alla memoria e a quanto sia eccezionale nei bambini. Al riguardo ho avuto un'intuizione: la facilità con cui i bambini memorizzano nuove informazioni è, almeno in parte, dovuta alla mancanza di un'analisi critica della stessa. I bambini prendono tutto per buono e non si pongono domande sulla validità di quanto appreso. Al contrario l'adulto ha una specie di filtro che impedisce alle informazioni di finire direttamente nella memoria: credo che questo cambiamento, questa fase critica che si interpone al processo di memorizzazione, si verifichi per la prima volta durante l'adolescenza...
E mentre pensavo a come avrei impostato questo pezzo e quindi alla mia eredità genetica, l'artrite della nonna, ho stabilito che il lascito meno gradito me l'ha fatto però il nonno da cui ho preso la capigliatura spelacchiata!
Immaginatevi un KGB dalla chioma fluente: sicuramente faticherei a tenere le donne a distanza e questo viario avrebbe migliaia, anzi milioni, di lettori e io avrei fondato il “Movimento KGB”. La riprova la si ha nell'abbondanza di capelli di Grillo e Casaleggio...
Conclusione: vabbè, sul finale sono stato un po' ironico, eppure c'è del vero anche nel mio scherzo: il futuro è imprevedibile e ciò che sembra un male può rivelarsi un bene... Ad esempio in una delle mie escursioni potrei incontrare il grande amore (*1) della mia vita... possibile... anche se è molto più probabile che un gregge di pecore assassine mi assalga per poi divorarmi...
Ehm... scusate l'umorismo faceto ma sono, incomprensibilmente, di buon umore: magari è un'overdose di cioccolata fondente: ancora non ho aperto il mio uovo pasquale (sì, ho un uovo quest'anno!) ma sono ore che lo sto pregustando e forse la teobromina inizia a fare effetto...
Nota (*1): più realisticamente potrei trovare per terra il parrucchino della mia vita: in tal caso mi evolverei in una specie di KGB-Conte con tutti i vantaggi per il mio viario di una folta capigliatura e in più la possibilità di allenare una squadra di calcio...
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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