Ho iniziato a seguire anche la seconda lezione di Online games.
Il corso continua a fare pena e l'insegnante ha poco o niente da dire e si limita a ripetere l'ovvio...
Nel frattempo sto iniziando (forse!) a capire quale dovrebbe essere lo scopo del corso: ovvero studiare e analizzare le problematiche che ci sono a passare da un mezzo artistico a un altro. Non per niente si studia LOTRO (il gioco Lord of the Rings Online) confrontandolo sia con il libro di Tolkien che con la pellicola di Peter Jackson.
Così facendo l'insegnante ha dimostrato per l'ennesima volta le proprie modeste capacità: osservando le differenze fra libro e pellicola, nell'episodio che si svolge alla taverna del “Pony impennato” a Brea, dove i nazgûl attentano alla vita di Frodo e dei suoi amici, ha detto che l'adattamento cinematografico in questo caso è ottimo!!
La mia stupefatta irritazione (forse eccessiva) dipende dal fatto che tale scena è invece proprio una di quelle che cito sempre per dimostrare quanto sia penosa l'opera di Jackson che non riesce a catturare per niente l'essenza dei nazgûl...
Ma anche in questo caso (come avvenuto ieri, v. Itaca – Cavafy, 1911) ho avuto modo di imparare qualcosa: le persone dalle scarse capacità ma consapevoli dei propri limiti (quindi non gli sciocchi) non si prenderanno mai la responsabilità di criticare qualcosa osannato dalla massa.
Una possibile riprova l'avrò verificando se l'insegnante troverà o no qualcosa da criticare nella pellicola di Jackson: bisogna però vedere se riuscirò IO a reggerlo questo corso fino alla fine!
Il pezzo mi è venuto un po' troppo corto e quindi ne approfitto per spiegare meglio cosa non mi piaccia dei nazgûl di Jackson. Nota: vado a memoria quindi potrei scrivere delle inesattezze minori sia riguardo la pellicola che il libro.
Il problema di fondo è che lo stesso Tolkien nei suoi libri non descrive approfonditamente gli spettri dell'anello: si sa che sono vestiti di nero, che sono almeno in parte materiali (cavalcano e hanno spade di metallo), originariamente erano re umani e sono legati all'unico anello e attratti da esso. Non sono sicuro che nel libro lancino della grida ma mi pare di sì; di sicuro promanano un alone di paura e malvagità. Sono più forti se tutti insieme, come se i loro poteri si accrescessero l'un l'altro. Temono il fuoco.
Forse la sensazione che prevale leggendo il libro è l'alone di morte e malvagità che li circonda.
Nella versione di Jackson gli spettri sono troppo fisici, troppo materiali. Sono visualizzati troppo chiaramente. Tolkien non lo scrive ma specificando che temono il fuoco è normale supporre che, a maggior ragione, odino la luce del sole.
Detto questo, nelle scene diurne in cui sono protagonisti, avrei mostrato i nazgûl come veri spettri, trasparenti, quasi invisibili (ma non le cavalacature), che acquistano improvvisamente un po' più di consistenza quando sono in ombra; quando poi ce ne sono due o più insieme avrei mostrato un alone di oscurità che cresce intorno a loro (per far capire che diventano più forti). È vero poi che Tolkien non li differenzia ma gli spettri una volta erano uomini e anche adesso dovrebbero avere delle caratteristiche sì uniformi ma anche diverse: nella scena alla locanda si muovono come burattini, tutti all'unisono in maniera solennemente ridicola. Secondo me con i loro sensi affinati avrebbero dovuto percepire immediatamente che la stanza era vuota. E poi sono in troppi! Non ricordo ma nella pellicola gli spettri sono tutti o quasi nella locanda: fossero stati così tanti avrebbero potuto setacciare l'intero edificio e nessuno avrebbe potuto opporsi a loro! Di nuovo non viene mostrato il loro timore per il fuoco...
Altra scena terribile, sempre con i nazgûl, è quella dove inseguono a cavallo Arwen che porta in braccio Frodo: ma di questa FORSE parlerò un'altra volta...
alla prima stazione
1 ora fa
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