Non so se pubblicherò questo pezzo.
Affronto, anzi mi schiero contro, un qualcosa che a mio avviso è stato ingiustamente sacralizzato. Quando si attacca un qualcosa di sacro la reazione dei credenti, irrazionali verso ogni critica al loro oggetto di culto, è quella di reagire istericamente.
Questo è il motivo per cui non sono sicuro di voler pubblicare questo pezzo: essenzialmente io scrivo questo viario (*1) per me stesso e, sebbene non mi dispiaccia un contraddittorio sereno con i miei lettori, non ho assolutamente voglia di perdere tempo a difendere le mie idee da chi, per fede più che per ragione, non ha nessuna intenzione di starmi ad ascoltare...
In effetti già un paio di anni fa, con molta premura, scrissi il pezzo Post scomodo e non ho intenzione di ripetere adesso le perplessità che avevo allora e che tuttora ho.
La “sacra verità” da me non condivisa, e che puntualmente viene strombazzata a ogni 25 aprile, è l'affermazione che i partigiani abbiano liberato l'Italia dal nazifascismo.
La verità è che l'Italia fu liberata dalla V armata statunitense e dall'VIII armata inglese: il contributo militare dato dai partigiani alla sconfitta del nazifascismo in Italia fu molto modesto. Altro discorso è il valore politico che ebbe questa organizzazione nel dimostrare che non tutti gli italiani si riconoscevano nel fascismo.
A dimostrazione della mia affermazione metto l'articolo di wikipedia inglese Italian Campaign – World War II: in questa pagina, sintetica ma non troppo, sono riassunte le varie fasi della guerra in Italia. Le uniche menzioni dei partigiani che ho trovato sono due: «In the winter and spring of 1944–45, extensive partisan activity in Northern Italy took place. As there were two Italian governments during this period, (one on each side of the war), the struggle took on some characteristics of a civil war.[citation needed]» e «By 25 April, the Italian Partisans' Committee of Liberation declared a general uprising...». In tutto 4 righe su, a occhio, circa 200...
In altre parole dire che l'Italia è stata liberata dai partigiani equivale a dire che Saddam Hussein è stato deposto grazie agli sforzi dei ribelli sciiti.
Per quale motivo c'è stata questa mistificazione storica? Non sono un esperto del periodo storico ma suppongo che l'allora PCI volesse capitalizzare al massimo il valore politico della resistenza. In altre parole i meriti, che pure esistono, della resistenza sono stati amplificati a dismisura solo per interesse politico e a discapito della realtà storica.
Conclusione: dopo sessant'anni mi parrebbe essere il caso di iniziare ad avere maggiore obiettività.
Modificato (3/5/2013): Aggiungo l'aforisma di Erasmo «Quis patrem laudet, nisi proles indigna laudis?» che, tradotto molto liberamente, significa "Si vanta delle gesta dei padri chi non ne ha compiute di proprie".
Nota (*1): “viario” = vi-(rtuale) + (di)-ario = blog; v. il corto Viario.
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