Con questo post concludo la fantasiosa cronaca del concerto (iniziata con Pasta Fresca (1/2)) a cui ho assistito lo scorso San Valentino.
DA QUI IN POI LA FANTASIA PRENDE IL SOPRAVVENTO SULLA REALTÀ DEI FATTI E I DIVERSI EPISODI DESCRITTI SONO FRUTTO DELL'IMMAGINAZIONE DELL'AUTORE...
Per avvantaggiarsi della tensione erotica venutasi a creare, è stato poi lanciato il pezzo forte della band: la metafora fallica del “Signor Porpora”. Secondo me il loro pezzo originale migliore.
Dopo questo sono immediatamente passati a un momento musicale/ludico con la musichetta del gioco Mario Bros. Mentre la band suonava, un corpo di ballo (beh, due per la precisione...) ha fatto irruzione fra gli spettatori: i ballerini, travestiti da Mario e Luigi, hanno iniziato a piroettare fra i tavoli compiendo incredibili balzi acrobatici e capriole nell'aria. Cioè questo nelle intenzioni. Per la verità i due "ballerini" correvano spaesati fra i tavoli compiendo di tanto in tanto dei saltelli, con un braccio sollevato in aria, che avrebbero dovuto ricordare l'evoluzioni dei protagonisti del videogame ma che, in realtà, avevano un qualcosa di involontariamente effemminato. Simpatici però...
Rimanendo in tema videogame c'è stata poi un'altra iniziativa insolita ma molto divertente per coinvolgere il pubblico: sono stati chiamati dei volontari per giocare a Bubble Bobble mentre la band suonava la musichetta del gioco in base a come procedeva la partita. È stato buffo quando all'inizio di un livello la band non è ripartita a suonare e il giocatore di turno è rimasto inoperoso perdendo secondi preziosi: evidentemente si era così immedesimato con la colonna sonora che non si era reso conto che il gioco andava avanti!
Altro momento sanvalentiniano del concerto: è stato lanciato un appello videoregistrato per cercare una compagna al batterista, l'unico membro single del gruppo.
Nel video, diviso in due riquadri, si vedeva sulla sinistra il batterista danzare agilmente (esibizione nella quale ho voluto vedere "una danza scombinata, disarticolata e sconnessa, fuori dalle regole, liberatoria" che richiamasse i riti dionisiaci. Ma suppongo di essermi sbagliato) mentre sulla destra rispondeva alle domande di un'intervista.
Non avendo preso appunti mi ricordo solo una frazione delle domande e delle risposte che riporto qui di seguito (fra parentesi graffe le mie eventuali osservazioni):
Domanda (D): Dove sei nato?
Risposta (R): Areggilo.
D: colore preferito?
R: il blues.
D: Che tipo di ragazza cerchi?
R: me piace mediterranea. {che essendo in Italia mi pare voglia dire che gli vanno tutte bene}
D: Cos'è l'amore per te?
R: È una scatola da costruirci inseme. Pero difficile da fare è. {cioè lui è un tipo difficile}
D: Quali sono le tue tre migliori qualità?
R: E fò casino, sono casinista e sono dormiglione. {Io aggiungerei che sa ballare come un hippy in acido in puro stile anni '60}
D: Cosa porteresti su un'isola deserta?
R: Du stecchi {di sigarette?}, un cellulare e “blarobcard” {inintelligibile ma credo “Mastercard”}
Tornando all'aspetto più ginnico del concerto tutti i musicisti si davano un gran da fare muovendosi sopra e sotto il palco. Beh, ovviamente con l'esclusione del batterista solitario impegnato a martellare i suoi tamburi; il Sommo Maestro chitarrista poi non aveva bisogno di muoversi: dopotutto la sua sola presenza riempiva la scena; anche il clarinettista non si muoveva poi troppo: forse la scenetta romantica l'aveva spompato...
In pratica era il demonista che guizzava da tutte le parti: saltava giù dal palco, ritornava sul palco e duettava insieme al Maestro e al clarinettista. Non pago, a volte faceva sfoggio della propria abilità suonandosi la diamonica dietro la schiena: in realtà non era troppo spettacolare perché sembrava che l'usasse per grattarsi fra le scapole...
Memorabile l'insipida gag del demonista che, suonando la diamonica dietro la schiena, offre la vulnerabile ascella al clarinettista che ne approfitta per solleticargliela.
Poi c'è stato un brano folk-metal-neoprog: a me sembrava uguale al pezzo dei Pirati dei Caraibi ma non credo che turlupinassero così apertamente il loro pubblico. Evidentemente è il mio orecchio troppo scarso...
L'ultimo brano è stato un loro altro pezzo originale: Alabasta che però non mi convince molto perché troppo “difficile”.
Poi c'è stato un bis: di nuovo il brano folk-metal-neoprog che così mi è rimasto in testa per tutta la notte...
Infine il Maestro in persona ha preso la parola dicendo “Il concerto è finito, andate in pace!”
In qualche momento del concerto c'è stata anche la rielaborazione di un pezzo di Bach. Il clarinettista ha insistito molto sui suoi venti figli. Forse era un messaggio alla sua groupie? Sicuramente dimostra che Bach avesse altri interessi oltre alla musica...
Infine ci sono stati gentilmente offerti dei cioccolatini: delle specie di Baci solo più piccoli e con un messaggio, non proprio rosa, all'interno.
Io ho ovviamente conservato quello che la mano del fato mi aveva giustamente assegnato:
“Ti guardo da quando sei entrato... Fai proprio schifo.
(La più figa)”
Messaggio che mi lascia col dubbio di quale ragazza si riferisse. Infatti avevo appuntato il mio più lascivo sguardo suino su ben due ragazze diverse ed entrambe mi avevano prontamente risposto con l'occhiata che veicolava il messaggio tanto abilmente riassunto dal bigliettino. Quindi, visto che entrambe pensavano la stessa cosa di me, chi era la più figa delle due?
Non contento, al momento di pagare la mia consumazione, ne ho preso un altro. Però non è stata la stessa cosa: non era più la mano del fato a divinare il mio presente/futuro bensì la mia ingordigia. Infatti avevo accuratamente selezionato il cioccolatino più grosso...
Per la cronaca il messaggio era:
“Giovinezza, bellezza, forza: i criteri dell'amore fisico sono gli stessi del nazismo.
(M. Houellebecq)”
Che mi tange ben poco ma mi lascia il dubbio se si tratti di una critica all'amore fisico oppure di un'apologia del nazismo...
Conclusioni: che dire? Io ero andato perché volevo sentire suonare il Maestro dal vivo ma, sfortunatamente, o il mio udito non è abbastanza selettivo oppure alcuni strumenti erano amplificati più degli altri...
La batteria si sentiva bene: molto bene. Anche fuori in strada. Anche dall'altro lato della strada. Anche dall'altro lato della strada mentre ti passa davanti un TIR...
La diamonica e il clarinetto erano equivalenti: quando soffiavano al massimo si riusciva vagamente a intuirne qualche nota dietro l'onnipresente batteria.
E la chitarra? Se e solo se la batteria e i fiati non suonavano allora qualcosa si udiva: in tutta la serata avrò sentito 10 secondi di chitarra... Sigh...
FINE RIELABORAZIONE FANTASTICA: A SEGUIRE COMMENTO SERIO.
Come si può intuire dalla mia descrizione del concerto si è trattato di uno spettacolo molto ma molto interessante e ricco di fantasia. Forse non a tutti piacerà l'ironia della band o apprezzeranno la loro musica ma comunque lo spettacolo è qualcosa che bisogna almeno provare a vedere. Io l'ho fatto e ne sono contento.
giovedì 23 febbraio 2012
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