Ma non quello che cercava... O almeno a me succede sempre così...
Ieri mi ero messo in testa di ritrovare un vecchio quaderno dei tempi del liceo.
Su di esso, con la mia patetica calligrafia, avevo iniziato a vergare un racconto fantasy. Probabilmente mi impegnai per qualche ora e poi lasciai perdere dimenticandomene...
Anni dopo, forse ai tempi dell'università se non dopo, lo ritrovai e rimasi stupito dallo stile fresco e scorrevole di quelle poche pagine.
A quel tempo mi ero infatti già cimentato con la scrittura di alcuni racconti che però, studiati al tavolino con gli stessi vocaboli pesati e soppesati, erano molto più cervellotici di quel primo abbozzo di racconto...
Intendiamoci: erano solo poche pagine di un quaderno e non si avviava nemmeno una storia ma venivano solo presentati dei personaggi che però, seppur con pochi tratti, mi sembravano piuttosto ben caratterizzati.
La mia idea, che corrispondeva a un mio desiderio, era quella di ricopiare quelle paginette in un post e, in seguito, continuare il racconto magari con cadenza bisettimanale...
Non avrei pianificato, come sono uso fare, ogni dettaglio della storia ma mi sarei limitato a portarla avanti nella maniera più “naturale” possibile introducendo però ad ogni post/capitolo un colpo di scena. Insomma, nel mio piccolo, volevo provare a imitare Salgari (vedi Marianna) e vedere se la fantasia mi avrebbe consentito di produrre un racconto di piacevole lettura oppure....
Invece ho ritrovato di tutto!
Ho ritrovato delle pagelle male assortite delle elementari, medie e del liceo: molto interessanti perché lette separatamente sembrano quasi di tre persone diverse! In realtà il filo conduttore esiste e, a mio modesto parere, è di per sé piuttosto interessante: magari in un prossimo futuro ci farò un post...
Poi ho trovato una copia cartacea delle “famosa” email che cercai così a lungo la scorsa primavera (vedi Non leggere!). A rileggerla non mi è sembrato più un granché. Cioè per me resta significativa perché mi rendo conto che fui particolarmente sincero e ammisi ciò che pure odiavo (non so per quale motivo) ammettere. Temo però che il lettore occasionale di questo blog non avrebbe potuto cogliere le sfumature del mio linguaggio o comunque capire che di solito non mi rivolgevo così a mia madre...
Poi ho trovato una lettere sigillata che scrissi una dozzina di anni fa ma che non consegnai mai (e che mi sa non consegnerò mai). All'epoca la portavo sempre con me: ieri l'ho ritrovata in uno scatolone. È questo il destino di ciò che ci è caro?
Di tutt'altro genere invece la dozzina di fogliacci formato A4 ritrovati nella medesima busta di plastica: da un lato vecchie stampe di report più o meno inutili, dall'altro invece si può riconoscere la mia calligrafia che però è particolarmente incerta e irregolare. Il motivo è semplice: si tratta di pagine scritte con la mano sinistra. All'epoca lavoravo in Olanda e mi era capitato di leggere che questa attività aiutava a prevenire l'Alzheimer. Gli scritti sono buffi perché cercavo di non pensare a quello che scrivevo e quindi mi veniva fuori una specie di “flusso di coscienza”: un misto di ironia e sincerità che, generalmente, prendeva di mira le mie frustrazioni lavorative o sentimentali. Magari se trovo qualche pagina non troppo compromettente la scannerizzo per il blog...
E infine ho ritrovato una lettere proveniente da una psicologa di Palermo: che sia proprio lei il mio fantomatico (vedi appunto Il mistero del siculo indefesso) lettore indefesso siculo?? In realtà tale lettera dice ben poco: contiene un modulo prestampato, con pochi dati riempiti a mano, del quale mi vergogno profondamente. Si tratta infatti del mio tentativo di iscrivermi al Mensa e la lettera contiene la valutazione della psicologa del mio IQ... Magari, se mi viene voglia di fare del “coming out” ci scriverò sopra un post!
alla prima stazione
1 ora fa
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