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sabato 30 luglio 2011

Il mistero del siculo indefesso

Come per la maggior parte delle persone che gestiscono un proprio blog, uno dei miei divertimenti preferiti e osservarne le statistiche.
Tramite questi dati è possibile identificare da dove sono state effettuate le connessioni al blog, con quale provider, l'indirizzo IP, che parole chiave sono state usate per raggiungerci e altro ancora.
Avendo un numero di lettori quotidiani che si attesta sulle 5-6 unità mi è ancora possibile cercare di identificare singolarmente i vari utenti.

Alcuni lettori li riconosco dal provider, altri dalla configurazione browser-sistema operativo e altri ancora dal luogo di provenienza. A questi si aggiungono tutti quelli dirottati sul mio sito da Google o da altri motori di ricerca: sfortunatamente per loro, almeno nell'80% dei casi, dubito che il mio blog abbia soddisfatto le loro aspettative (vedi Chiavi di ricerca per alcuni esempi)...

Comunque è qui che impazzisco: da almeno 6 mesi, ma forse anche di più, ho notato un contatto che quasi quotidianamente viene a controllare il mio blog. La cosa misteriosa che mi affligge è che non riesco a capire di chi si tratti...
Infatti, devo ammettere un po' con vergogna, che la maggior parte dei miei lettori indefessi sono amici quando non parenti: questo evidentemente significa che vengo letto più per amicizia e solidarietà famigliare piuttosto che per genuino interesse/divertimento.

Il problema è che io non ho parenti in Sicilia: per questo pensavo si potesse trattare di un amico che, ormai 3 o 4 anni fa, mi aveva detto di andare spesso per lavoro a Catania. Ora, come il campionato di calcio insegna, non solo il Palermo ha la maglietta rosa e il Catania a righe rosse e blu, ma si tratta addirittura di due città diverse...
Però magari mi ricordo male e questo amico lavora a Palermo e non a Catania. Oltretutto la maggior parte delle visite avviene durante i giorni lavorativi e non nel WE...
Ho però un forte dubbio che possa essere lui: negli ultimi anni ci saremo sentiti una manciata di volte. Credo che se fosse lui a seguirmi così assiduamente mi avrebbe ricontattato più spesso o si sarebbe fatto riconoscere...

Come ripeteva sempre Sherlock Holmes al fido Dr. Watson, quando tutte le alternative plausibili vengono eliminate, quelle rimaste sono obbligatoriamente le uniche possibili: evidentemente questo siculo indefesso è uno sconosciuto!

In realtà mi pare impossibile che qualcuno che non mi conosca sia così interessato alle mie idee (perché evidentemente non mi legge per amicizia o solidarietà famigliare...) anzi mi pare così improbabile che mi sono divertito a immaginare possibili scenari che ne possano spiegare il comportamento.

Le ipotesi paranoiche, tipo servizi segreti o polizie varie, le devo scartare perché non credo che navighino col JS attivo per farsi facilmente identificare dai vari soggetti che sorvegliano...
L'ipotesi più “verosimile” è che si tratti di uno psicologo, magari un ricercatore o uno studente laureando, che sta preparando un saggio/tesi sul seguente argomento: “Il personal blog come strumento di autoanalisi”.
In questo saggio immaginario inizialmente vengono passati in rassegna le varie tipologie di personalità degli autori con i loro relativi disturbi del comportamento; poi si esaminano gli argomenti che vengono trattati nei post e come in questi si rifletta la malattia mentale del loro autore; infine si cerca di dedurre se c'è un'evoluzione (miglioramento o peggioramento) del quadro clinico e si tracciano le conclusioni.
Per uno psicologo interessato in una simile ricerca i miei post dovrebbero dare molti spunti: basti pensare alla serie “KGB le Origini” in cui tratto approfonditamente della mia infanzia e degli eventi che, seppur dal mio personale punto di vista, hanno avuto un significativo impatto sulla mia personalità.

In realtà, se fossi stato davvero selezionato come caso di studio, il povero presunto psicologo rischierebbe di fare un buco nell'acqua...
Da sempre sono infatti una personalità atipica che sfugge a qualsiasi categoria: sono così improbabile da non essere statisticamente significativo. Le conclusioni che si potrebbero trarre dal mio studio sarebbero difficilmente valide per il resto dell'umanità: insomma si tratterebbe più di dati curiosi invece che utili...

In conclusione non so chi sia questo lettore indefesso siculo: l'ipotesi dello psicologo è solo un'ipotesi ma spiegherebbe anche come mai, dopo tutti questi mesi, non si sia azzardato a lasciare un commento magari anonimo: come ogni studioso deve rimanere invisibile all'oggetto del suo studio per non influenzarne il comportamento...

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