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mercoledì 14 dicembre 2011

CD fragili

Se scrivo di Colline, in base all'umore del giorno, mi arrabbio o vengo preso dallo sconforto. Così oggi prendo l'occasione di arrabbiarmi per un motivo diverso...
Beh, forse “arrabbiarmi” è eccessivo... diciamo che oggi prendo l'occasione per “irritarmi”!

Premetto che non sono mai stato un grande consumatore di musica: quando ero più giovane probabilmente compravo un CD al mese ma negli ultimi vent'anni ho progressivamente ascoltato sempre meno musica.
Ho scritto ascoltato per sottolineare che non sono diventato uno scaricatore di album da internet. Che lo crediate o no io non ho MAI (*1) scaricato nemmeno un brano musicale dal web!

Come mai ascolto sempre meno musica?
Non so... non credo ci sia un motivo specifico... Fondamentalmente credo che altri interessi o, meglio, altre priorità hanno preso il posto della musica. E poi, anche quando mi capita di ascoltare qualcosa che mi piace, non vengo più preso dall'entusiasmo giovanile che mi spingeva a comprare...
Quindi da un lato sono io a essere cambiato diventando meno interessato nella musica.

Al contrario, dal lato delle case discografiche, il problema è invece che non è cambiato nulla e, anzi, quel poco che è cambiato è stato in peggio!
Mi spiego meglio. Diciamo che ho 50€ e che mi voglio prendere un regalo: cosa compro?
Per quella cifra posso prendere 3 o 4 libri oppure 2 CD o magari un gioco per PC. Probabilmente opterei per i libri oppure per il gioco (*2)...
Perché? Semplicemente perché 25€ per un CD è troppo confrontato con quello che mi offrono altri prodotti! Un CD mi dà circa un'ora di musica e poco più: nel “di più” c'è l'oggetto in sé (il CD colorato), la sua confezione e il librettino allegato...
Questo veniva offerto 20 anni fa ed è quello che ancora oggi viene venduto.

Ieri ho comprato un CD: “Surfing with the alien” di Joe Satriani. L'avevo ascoltato su Youtube e mi era piaciuto. Visto che il prezzo era accettabile (7€) l'ho comprato.
Mentre rientravo in casa con un mucchio di cose in braccio, aprendo la porta, la confezione del CD mi è caduta a terra. Quando ho rimosso il foglio di plastica protettiva ho scoperto che il coperchio della scatola si era rotto...
È da più di vent'anni che si sa che le confezioni dei CD quando cadano a terra si sfasciano il 50% delle volte: possibile che in tutto questo tempo non si sia fatto niente al riguardo? Era impossibile passare ad usare (ad esempio) le confezioni dei DVD anche per i CD?
Oggi poi ho cercato di estrarre le tracce audio per averle a portata di ascolto sul computer: ho scoperto che il CD era “protetto”. Sono riuscito a copiarlo ma il mio lettore andava pianissimo e faceva rumori strani: insomma un'inutile scomodità (un piccolo cambiamento in peggio)...
Cioè invece di ringraziarmi per aver comprato un CD (con la confezione che si sfascia a guardarla), includendo magari un bel booklet colorato e interessante, vengo ostacolato per poterlo ascoltare sul mio computer?
Mi pare evidente che le case discografiche sopravvalutino molto il prodotto che vendono...
Invece di lamentarsi per il continuo declino delle vendite dovrebbero decidersi ad abbassarne i prezzi e ad arricchire l'offerta (a partire dalle confezioni che non dovrebbero sfasciarsi cadendo a terra mentre si apre la porta di casa!)

Conclusione. Un post che dice poco. E non mi sono nemmeno irritato come temevo...
Beh, e poi c'è anche la grande Lezione: non far cadere a terra i CD...

Nota (*1): a dire il vero una volta ci ho provato ma non mi è riuscito! Probabilmente se fossi stato più caparbio ce l'avrei fatta ma non mi interessava abbastanza...
Nota (*2): Al riguardo ho da molti anni una teoria sul perché del calo delle vendite: in pratica i giovani, ipotizzando una “paghetta” costante, preferiscono spendere i loro soldi su altri prodotti (io ho in mente i videogiochi). Prima o poi voglio confrontare i grafici del volume delle vendite dei CD con quelle dei videogiochi e verificare se siano o meno complementari (somma grossomodo costante)...

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