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sabato 12 marzo 2022

Gli errori di Putin

Col senno di poi sto cercando di ricostruire la logica di Putin e i suoi eventuali errori.

Prima però una premessa: la guerra è moralmente sbagliata per la morale kantiana e per la mia personale visione; essa può però essere accettabile nella morale utilitaristica. La morale utilitaristica è sfortunatamente la morale (*1) che guida il mondo moderno: ogni Stato cerca, in teoria, di massimizzare l’utilità per la propria popolazione (*1).
Trovo quindi che l’invasione militare dell’Ucraina sia moralmente sbagliata ma geopoliticamente comprensibile.

Sugli obiettivi di USA e Russia sulla questione Ucraina ho già scritto in Altra lettura della crisi Russia-Ucraina-NATO (pezzo aggiornato brevemente proprio oggi).
Riporto qui di seguito la lista che avevo preparato:
«Gli USA vogliono:
1- ammettere l’Ucraina nella NATO (o almeno non vogliono prendere impegni scritti che non lo faranno).
2- mantenere e/o portare democrazia e libertà all’Ucraina: ovvero vogliono un governo filooccidentale.
3- evitare che la Russia acquisti influenza sull’Europa (ormai colonia americana) che potrebbe ridurre quella di Washington: la guerra in Ucraina ha infatti già scavato un profondo solco economico e politico.
4- poter giustificare un aumento della spesa militare.

La Russia vuole:
1- che l’Ucraina rimanga uno stato cuscinetto e, soprattutto, che non entri nella NATO. In questo caso c’è un motivo concreto: missili nucleari lanciati dall’Ucraina verso Mosca impiegherebbero appena 5 minuti per colpire il bersaglio.
2- proteggere le maggioranze russofone delle zone separatiste dell’Ucraina orientale.»

L’Europa, UE compresa, è politicamente insignificante e va a rimorchio di quanto deciso dagli USA. È però bene ricordare, come spiegato altrove (per i collegamenti vedi l’articolo sullodato), che in una guerra di sanzioni con la Russia è proprio l’Europa che ha più da rimetterci in quanto molto più dipendente degli USA dalle materie prime russe.

A oggi, 11 marzo 2022, la mia sensazione è che Putin non si aspettasse che le sanzioni sarebbero state così dure. Sul piano militare forse anche si aspettava minore resistenza ma è difficile capire come stiano veramente le cose basandosi solo sulla propaganda di guerra occidentale: i progressi lenti potrebbero anche essere motivati dal tentativo di limitare le perdite militari e le vittime civili.

E da cosa dipende questo “errore di calcolo”: beh, credo sia lo stesso che avevo fatto io nelle mie previsioni di febbraio. Penso che Putin abbia sottovalutato la stupidità dei politici europei e sopravvalutato la loro onestà: l’Europa non ha una nessuna politica geopolitica e i suoi interessi per l’Ucraina in sé sono minimi. Putin immaginava/sperava che l’Europa non avrebbe adottato delle scelte politiche (le sanzioni cioè) così follemente autolesionistiche. Probabilmente pensava che Francia e soprattutto Germania avrebbero potuto mediare e contrastare l’intransigenza statunitense (visto che gli USA hanno tutto da guadagnarci facendo la guerra commerciale alla Russia sulla pelle degli europei)…
Probabilmente Putin ha poi anche sottovalutato l’influenza dei parapoteri economici (in questo caso della filiera militare) su Biden. In realtà considerato come Biden (o il suo gruppo di collaboratori) si fosse già piegato agli interessi delle case farmaceutiche era difficile immaginarsi da lui qualcosa di diverso dalla tutela, limitata al breve termine, degli interessi dei parapoteri economici statunitensi.

Il risultato non voluto, almeno da Putin perché probabilmente a Biden va bene anche così, è la guerra di sanzioni e ritorsioni commerciali di cui farà le spese soprattutto l’Europa e in particolare, tanto per cambiare, l’Italia (visto che dipende molto più di altri paesi dalle fonti energetiche russe).

Non va poi dimenticato il rischio concreto e stupidamente alto dello scoppio accidentale di una vera e propria guerra nucleare che potrebbe distruggere l’intero pianeta (di sicuro l’Europa). È chiaro che né la Russia né gli USA (a parte forse qualche pazzo fanatico) vogliono uno scontro diretto ma più volte durante la guerra fredda, in situazioni anche molto più tranquille, si è rischiato per pochissimo il disastro definitivo: figuriamoci adesso… (*2)

Conclusione: gli errori geopolitici (non morali quindi) di Putin sono stati due: 1. aver sottovalutato l’incapacità e l’obbedienza dei politici europei a Washington; 2. aver sottovalutato l’influenza dei parapoteri economici su Biden così come la sua indifferenza alle sorti dell’Europa e la miopia di costringere la Russia a un’alleanza con la Cina.
Credo che questa interpretazione possa forse spiegare una possibile strategia di Putin: dato che la guida dell’occidente è pesantemente condizionata dai parapoteri economici statunitensi (e non certo dall’opinione pubblica che è distratta e confusa facilmente dalla propaganda dei media) allora se la guerra in Ucraina inizia a provocargli danni economici (minor profitti) questi attiveranno le proprie lobbi per influenzare Biden (o la sua squadra ovviamente) per cercare un compromesso che non danneggi l’economia (ossia i profitti di detti parapoteri economici). Il mio dubbio è se la Russia abbia questa capacità: spiego però così l’inasprimento delle sanzioni anche da parte russa contro l’occidente (per esempio bloccando la vendita di terre rare necessarie per molti prodotti ad altissima tecnologia).

Nota (*1): vi risparmio la mia teoria del profittismo che comunque potete trovare nell’Epitome…
Nota (*2): oltretutto si teme a breve una tempesta solare che, mettendo fuori uso satelliti e congegni elettronici, potrebbe essere confusa con un attacco militare. Scrivevo già questa estate in [E] 21.3 «Inoltre l’improvvisa interruzione delle comunicazioni potrebbe essere erroneamente interpretato come un attacco nemico e, quindi, scatenare una guerra potenzialmente devastante.»
Questo già in situazioni normali figuriamoci adesso con la tensione alle stelle...

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