Ieri sera ho provato a guardare la prima puntata di una nuova serie di genere fantastico intitolata “The whispers”. Dopo un minuto ho capito che non era americana, dopo due che parlavano in arabo e poi, nei venticinque minuti successivi, mi sono convinto che era saudita.
Allora l’ho guardata per curiosità sociale, un po’ come avevo fatto con la serie egiziana qualche anno fa: l’idea è di intuire qualcosa della mentalità di un popolo dalla sua espressione delle creatività, insomma in maniera molto indiretta al di là di quanto banalmente mostrato della vita quotidiana.
Dal punto di vista della trama succede poco o niente: un uomo muore nel primo minuto della serie in quello che sembra essere un incidente d’auto; dalla scena successiva le protagoniste diventano la moglie/vedova e le due figlie di cui una muta. Il giorno stesso arrivano delle telefonate dal cellulare del marito morto: nella prima c’è solo del fruscio, nella seconda si riesce a distinguere la parola “domani” quando dovrebbe esserci il funerale. Sul finale della puntata arrivano due nuovi personaggi, due zie credo e la moglie/vedova riesce a indovinare la parola chiave per accedere al calcolatore portatile del marito. Il marito in un video le dice “che sta facendo qualcosa di importante ma al momento non può dirle niente ma che comunque le dirà tutto poi”. Fine prima puntata.
Quello che mi ha colpito:
- il lusso della casa: vasta, modernissima, ricca di accessori tecnologici costosi. Gioielli costosi regalati al marito alla moglie.
- la domestica (europea?) trattata come un fantasma (mi ha ricordato i romanzi di Jane Austin dove la servitù è invisibile, come se non fossero delle vere persone).
- Le tre donne nella prima scena in cui si incontrano rientrano a casa tutte bardate di nero, con i capelli coperti dal velo. In casa se li tolgono e si scopre che una delle figlie ha una ciocca di capelli tinti di verde: che significa? Se tanto nessuno all’esterno può vedere i suoi capelli che se li è tinti a fare?
- Ricchissime anche le camere delle due figlie.
- Nessuna scena ripresa all’esterno.
- Per muoversi le donne hanno l’autista che le accompagna (credo che in Arabia Saudita, almeno fino a poco tempo fa, le donne non possano guidare la macchina).
- Per il momento mi è impossibile capire se la famiglia protagonista ha una ricchezza media o alta.
- Il rapporto fra i coniugi (viene mostrato da alcuni lampi temporali) sembra essere piuttosto paritario anche se mi pare si colga una vena di paternalismo da parte del marito.
- Il rapporto col soprannaturale è invece ancora da definirsi: mi interessa nel rapporto con la religione musulmana. Al momento Dio viene spesso lodato ritualmente in frasi di circostanza.
Non so: ho la sensazione che sia un bidone senza idee originale ma solo un fritto di scopiazzature trite e ritrite. Comunque per curiosità cercherò di guardarne un altro paio di puntate…
Conclusione: per adesso siamo sul 5.
alla prima stazione
1 ora fa
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