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giovedì 17 marzo 2022

La relatività fra media e propaganda

Via, provo a scrivere un pezzo un po’ impegnativo nonostante non abbia molto tempo…

La mia teoria “ufficiale” è sull’Epitome ed è lì che rimando chi fosse interessato, però chi mi segue un minimo su questo sito un’idea di come la penso dovrebbe essersela fatta.
Non mi considero un “complottista” ma, col tempo, più leggo e ragiono sulle cose e più mi rendo conto che la realtà è molto diversa da come ci viene raccontata dai media.

Media ufficiali che seguo molto indirettamente: magari sentendo di straforo qualche telegiornale guardato da altri famigliari e zigzagando fra gli echi che riverberano su FB delle notizie più “rumorose”. Questo grazie ai “manovali dell’informazione” (v. Zhok quotidiano) ovvero a coloro che si sorbono con gusto il semolino quotidiano dell’informazione predigerita ufficiale e così, convinti di sapere tutto, si impegnano con lena, sicuri della propria superiorità, a ripetere il poco che hanno capito cercando di "illuminare" il prossimo e a dar di complottista/ignorante/cretino/fascista/novax/licantropo a chi osa pensarla diversamente da loro.

Io, nel mio semplice cinismo disilluso, ormai mi fido meno di zero dei media ufficiali (per il perché rimando alla Epitome) anzi, se mi dicono bianco, do per scontato che sia nero e vice versa.
Da quando è scoppiata la crisi in Ucraina, non per nulla, riferendomi ai media scrivo che fanno “propaganda di guerra”, ovvero una propaganda totalmente sfacciata e unidirezionale.

Una propaganda guerrafondaia che, evidentemente, cerca di convincere, fortunatamente mi pare con scarsi risultati, che una guerra contro la Russia sarebbe cosa buona e giusta. Che Putin è un novello Bin Laden aka Saddam aka Hitler ma anche un po' Stalin (questo per venire incontro alle fobie preferite di ogni telespettatore), ovvero il male assoluto contro cui è quindi tutto lecito…

In Italia la propaganda di guerra si dà un gran da fare ma, nonostante tutti i suoi sforzi, fatica a far passare l’idea che sia giusto spedire armi in Ucraina per alimentare il conflitto, men che meno che sia auspicabile un intervento diretto (ovviamente sotto l'ombrello NATO): anni di pacifismo si oppongono a questa narrativa guerrafondaia.
Sarebbe interessante sapere come la pensano negli altri paesi dell'Europa occidentale: ovviamente i media suppongo raccontino che siano tutti dalla parte dell’Ucraina contro l’orco folle, pazzo e puzzone, Putin ma, come ho detto, non perdo neppure tempo a sentirli; d’altra parte, non saprei dove cercare queste informazioni paese per paese e quindi rimango con questa mia curiosità.

Non è assurdo pensare che la propaganda di guerra in altri paesi possa stare avendo successo, che la maggioranza della popolazione cioè si beva la versione distorta della realtà raccontata dai media. Che l’affabulazione drammatica, disegnata con cupi pastelli emotivi, desti lo spirito bellicoso degli ingenui, degli squilibrati e dei facilmente impressionabili…
I governi fanno quello che vogliono per collaborare con i poteri economici e finanziari (di nuovo rimando alla mia teoria sull’Epitome): però devono fingere che sia il popolo che comandi. Per fare una guerra, per far sì che la popolazione ne subisca le conseguenze senza protestare, devono far in modo che ci sia almeno una pseudo maggioranza che la voglia. Ecco il perché di tutti questi sforzi che spesso sfiorano e talvolta superano il ridicolo.

Premetto che non l’ho scritto ma credo che avrei potuto scrivere il seguente paragrafo: «I giornali di un Paese possono, in due settimane, portare la folla cieca e ignorante a un tale stato di esasperazione e di eccitazione da indurre gli uomini ad indossare l'abito militare per uccidere e farsi uccidere allo scopo di permettere a ignoti affaristi di realizzare i loro ignobili piani.»

Potrebbe essere una mia frase, no? Certo, al posto di “giornali” avrei scritto “media” ma il resto è perfettamente in linea col mio pensiero…

Chi l’ha scritta quindi questa frase? Chi è il “complottista” di turno?
Uno sconosciuto professore universitario? Magari il solito Zhok?
Chi è insomma l’idiota di turno che crede che i giornali siano totalmente sottomessi agli interessi dei potenti e che la popolazione si faccia ingannare con tanta irrisoria facilità?

Beh, qualche giorno fa ho iniziato a leggere “Come io vedo il mondo” di Albert Einstein [(E.) Newton, 1984, trad. R. Valori] e a pagina 16 si trova il passaggio che ho riportato qui sopra…
Non sorprendentemente ci sarebbe molto altro materiale interessante fin dalle primissime pagine: se avrò voglia, e soprattutto tempo, vedrò di scriverci qualche pezzo…

Conclusione: in verità non mi è venuto un pezzo particolarmente complesso. In pratica mi sono concentrato nel cercare di far capire come la frase di Einstein sia compatibile con quello che io penso e scrivo da tempo... spero poi di essere riuscito a cogliere il lettore di sorpresa con la rivelazione finale dell’autore!

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