Premessa: avevo iniziato a scrivere questo pezzo due giorni fa!
Ormai è un rito: ogni giorno Zhok scrive un bellissimo articolo…
L’odierno è: Sulla lettera di Cacciari e Agamben da FB.
Zhok commenta a modo suo (non risparmiando critiche e migliorandone i punti deboli) la lettera aperta di Cacciari e Agamben che si schierano contro il verdepasso e vengono automaticamente impallinati dai media tradizionali.
Articolo interessantissimo anche nella sua analisi della logica dialettica della lettera ma voglio evidenziare solo un passaggio, forse secondario, ma che si riallaccia a un tema che mi sta molto a cuore: la violenza verbale scatenata dai media nella gente comune. Nel seguente frammento Zhok descrive quelli che io chiamo i “manovali dell’informazione”: non usa battute né li ridicolizza, del resto la questione è troppo seria e sarebbe sbagliato alleggerirla perché farebbe sembrare meno grave il loro atteggiamento.
«Questi toni di moralismo apocalittico [dei media e della politica] sono alla base di una scarica di odio virulento che si percepisce sui social media ogni giorno, dove trovi l’infermiera che minaccia di farla pagare ai pazienti non vaccinati, il virologo che parla dei non vaccinati come sorci da cacciare, gli auguri del medico agli stessi di avere un lutto in famiglia, e poi l'infinita serie scomposta di figuri che augurano malattia e morte.»
Che aggiungere? È così: sta venendo scatenato il fanatismo dei “buoni”: quelli che nel XVII secolo avrebbero dato la caccia alle streghe sentendosi degli eroi per aver fatto bruciare qualche disgraziata…
Gente comune, dotata di una moralità, sensibilità e intelligenza nella norma, che però viene aizzata, convinta di essere nel giusto e spinta a discriminare, col rigore e la fermezza di chi è sicuro di essere dalla parte del bene, chi la pensa diversamente.
Ieri ne ho avuto un assaggio anch’io: mi sono incontrato con un amico ingegnere molto in gamba e intelligente (*1) che, a occhio, al massimo saprà del covid-19 un decimo di quello che so io (*3): eppure, a sentir lui (visto che io non ho avuto modo di difendere la mia posizione (*2)), il disinformato ero io! Vabbè…
Però è indicativo del clima che si crea quando media e mondo politico soffiano sul fuoco aizzando i “buoni” cittadini contro i “cattivi”.
E, come ho notato da qualche giorno, anche i toni sui ghiribizzi che seguo sono solo leggermente più pacati: qui i bloggatori vivono/scrivono nella certezza di essere nel giusto e chi non la pensa come loro è automaticamente un “cogli###”. La loro logica, ammantata da una patina di scientificità, è qualcosa del tipo “Come fanno quei cretini dei no-vax a non capire che i vaccini sono più sicuri del virus e che sono la sola strada per uscire da questa situazione?”.
Beh, se non fossi convinto che sarebbe tempo perso gli risponderei (in ordine sparso):
1. I vaccini sono uno strumento utile ma non l’unico: ci sarebbe anche la vitamina D, l’Ivermectin e molti altri farmaci che però stanno venendo colpevolmente e completamente ignorati.
2. Anche se in Italia si fosse tutti vaccinati questo non preverrebbe l’arrivo dall’estero di nuove varianti resistenti ai vaccini. È poi anche possibile che proprio i vaccini, non essendo efficaci al 100%, provochino l’emergere (pressione evolutiva) di nuove varianti resistenti a essi.
3. I vaccini sono più sicuri che prendere il virus solo da una certa soglia d’età in su. Al riguardo l’opinione (scientifica) è incerta: c’è chi parla di 20 chi di 30 anni. Io sono più dubbioso: gli effetti a medio/lungo termine di questi vaccini non si conoscono e quindi il loro rischio è sicuramente più alto.
4. E poi chiamare no-vax chi ha dei dubbi su un vaccino sperimentale, fare cioè di tutta l'erba un fascio, non è corretto.
Queste sarebbero le mie istanze principali all'argomento dei blogattori ma queste persone, eccitate nel fanatismo dei “virtuosi”, non ascolterebbero. Di certo non me: quindi non spreco fiato né tempo.
Rimango dell’idea che questa ondata di isteria dei “manovali dell’informazione” sia stata provocata a tavolino: probabilmente tutto è stato stimolato da attacchi concertati di “media”, “influencer” e “opinion leader”. La reazione su FB infatti è stata improvvisa, non progressiva; come se fino a pochi giorni prima le stesse persone non avessero ancora un’idea ben definita sul verdepasso e solo successivamente, dopo aver ricevuto i giusti “stimoli”, si fossero formati la “loro” opinione. Eterodirezione allo stato puro insomma.
Già che ci sono dico la mia su una polemica relativamente secondaria.
Un principio è tale solo se quasi-assoluto, ovvero al massimo limitato da altri principi.
Per esempio: la mia libertà finisce dove inizia la tua. Già quando si cerca di limitare un principio con un altro di natura diversa le cose iniziano a non essere più così chiare. Sul rapporto fra salute e libertà ho già scritto e non mi ripeterò (v. per esempio Salute e libertà).
Cercare di vincolare un principio con troppi paletti equivale a ucciderlo: un principio limitato non è più un principio ma una regola che, come tale, potrà essere arbitrariamente cambiata in qualsiasi momento dal potere vigente.
La polemica a cui mi riferisco è quella sulle persone contro il verdepasso che hanno protestato indossando una stella di David gialla. Subito i media hanno travisato l’analogia e i manovali dell’informazione gli sono andati dietro: “gli ebrei sotto il nazismo/fascismo finivano ammazzati nei campi di concentramento, i no-vax al massimo non entrano al cinema”.
Sfugge (volutamente ai media e per capacità e/o mancanza di pensiero indipendente e critico a chi li segue) il vero significato di quella protesta: il verdepasso è un primo passo nella discriminazione arbitraria e immotivata (*4) e che se lo si accetta allora l’intero principio della libertà crolla perché in futuro vi potranno essere aggiunti infiniti altri vincoli.
Personalmente invece secondo me gli stessi vaccinati dovrebbero opporsi al verdepasso: la questione non è sanitaria ma di principio. Ma magari su questo argomento tornerò con un pezzo a parte...
Conclusione: ah! Ho iniziato a leggere “Fenomenologia e genealogia della verità” di Zhok: sembra un mattone! È del 1998 è ho la sensazione che negli anni ‘90 nelle università italiane si facesse a gara a scrivere testi incomprensibili. Zhok è troppo intelligente per cadere completamente in questa trappola ma di certo anche lui, nel suo testo di esordio (credo), non si esprime con termini particolarmente semplici!
Nota (*1): quello che regolarmente prendo in giro su questo mio ghiribizzo!
Nota (*2): avevo sonno e io sono per le discussioni amichevoli e pacate: non mi andava di farmi cattivo sangue e così ho immediatamente mollato l’argomento…
Nota (*3): vediamo un po’: a occhio tutte le puntate del Dr. Sehuelt (128 x 25 minuti) poi un quarto di quelle del Dr. Campbell (sono quotidiane, quindi 330+200=530, diciamo quindi 140 x 30 minuti) più molto altro materiale sia di video che di documenti scritti (almeno un 20 ore). Totale 3200 minuti + 4200 minuti = 7400 minuti = 123 ore. In totale 140 ore sul covid-19, ed è una stima MOLTO per difetto.
Nota (*4): viene detto che il verdepasso serve a limitare la diffusione del virus ma non è così: il vaccino non blocca la diffusione della variante delta, solo chi è negativo al tampone o chi è guarito è sicuro; certo il vaccinato si ammalerà meno spesso e con sintomi meno gravi ma comunque diffonderà la malattia al resto della popolazione. Da cui l’ipocrisia tipicamente italiana dello strumento. Ma come ho spiegato in Immunità di gregge all’italiana il vero scopo del governo è quello di raggiungere l’immunità di gregge dando poi la colpa per le inevitabili vittime a chi non si era vaccinato.
PS: dimenticavo! Zhok conclude il suo articolo pubblicando una clausola dell’accordo fra Pfizer e creo UE. Per me niente di nuovo: lo sapevo, mi pare, già dall’estate scorso o forse dall’autunno, non ricordo, ma per molti lettori potrebbe essere una novità. Copio e incollo direttamente la traduzione in italiano:
«5.5 Ammissione di conoscenza dell’acquirente.
L'acquirente riconosce che il vaccino e i materiali relativi al vaccino e i loro componenti e materiali costitutivi vengono sviluppati rapidamente a causa delle circostanze di emergenza della pandemia di COVID-19 e continueranno a essere studiati dopo la fornitura del vaccino all'acquirente ai sensi del presente accordo. L'acquirente riconosce inoltre che gli effetti a lungo termine e l'efficacia del vaccino non sono attualmente noti e che potrebbero esserci effetti negativi del vaccino che non sono attualmente noti.»
Quindi a chi vi sbraita contro chiedendovi chi sia il “cogli##e” che dice che questi farmaci sono sperimentali potete rispondere “La Pfizer”.
alla prima stazione
1 ora fa
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