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giovedì 19 settembre 2013

Amorelogia

Ho finito di seguire il corso di psicosociologia ed è... finito in bellezza!
L'ultima lezione è stata molto interessante perché ha affrontato una tematica che mi sta a cuore e sulla quale avevo già scritto qualcosa .
L'argomento trattato era infatti l'attrazione sia a livello d'amicizia che romantico.
Anch'io mi sono spesso chiesto (v. Amore) se si attraggono di più i simili o gli opposti, se funzionano meglio le coppie di individui con caratteri omogenei o quelle con caratteri complementari...
Per prima cosa voglio riportare i dati, più o meno confermati da vari esperimenti, della lezione e poi farò le mie osservazioni.

I fattori che incidono sull'attrazione (secondo il corso di psicosociologia) sono:
  1. La prossimità: la semplice distanza fra le persone è fondamentale. Più vivono vicine fra loro e più è probabile che nasca una relazione.
  2. Interazione funzionale: un nome complicato per dire “fare le cose insieme”. Ad esempio, andare in palestra, lavorare insieme etc...
  3. Esposizione: la semplice esposizione ripetuta a un volto (ma anche a un'idea) lo rende familiare e quindi un po' più attraente.
  4. Similarità: si è attratti da persone di età, educazione, religione, etnicità, status sociale, personalità e attitudini simili.
  5. L'aspetto: è ugualmente importante per uomini e donne e include l'altezza e, sorprendentemente, la dimensione del polso e il gruppo sanguigno!
I primi due punti, prossimità e interazione, mi sembrano ovvi: difficile innamorarsi di chi non si è mai visto!
L'esposizione è già più interessante: un volto visto più e più volte sembra più attraente di quello visto una sola volta. Per capirci si tratta del 15% in più, niente di trascendentale, ma comunque significativo...
Anche sull'aspetto c'è poco da aggiungere: chi è più bello piace di più. Piuttosto sarei stato interessato a sapere quanto questo fattore sia importante: mi pare di aver capito che “dipende” da persona a persona. Analogamente mi sarebbe piaciuto conoscere la rilevanza dell'altezza ma anche in questo caso non ho trovato dati precisi.
Il fattore più importante è però la similarità anche per i suoi molteplici aspetti. Il motto Similia similibus curantur sembra valido e contemporaneamente sono stati trovati pochi riscontri sulla teoria che gli opposti si attraggono...

E che dire della mia teoria sull'amore? Possibile che KGB abbia sbagliato?
Possibile è possibile...
Ma in realtà la mia teoria non è in contrasto con quanto emerso in questa lezione: la mia idea va al di là di “simili” e “opposti” ma si basa sulla “ricerca di ciò che più ci serve”.
C'è inoltre da dire che i risultati di questi studi non vanno presi come oro colato: gli elementi in gioco sono così tanti che è facile ottenere risultati opposti (*1) cambiando solo un particolare dell'esperimento. Il peso dell'interpretazione dei dati è poi fondamentale...
Tornando alla mia teoria devo anche sottolineare come si basi su un unico elemento fondamentale della personalità, solo su ciò che è percepito come essenziale si ricerca ciò che ci serve.
Questo ultimo aspetto ha due conseguenze: la maggioranza dei tratti caratteriali e non potrebbero anche essere simili e solo quello “determinante” in opposizione; ma soprattutto non è detto che “ciò di cui si ha più bisogno” sia qualcosa di diverso da noi, niente vieta che sia qualcosa di simile (*2)!

In conclusione il corso di psicosociologia è stato molto interessante e mi sento di consigliarlo a tutti. Nella seconda parte è un po' peggiorato perché l'istruttore invece di dare una panoramica generale si è concentrato troppo nel dare il suo punto di vista su argomenti che gli stavano a cuore. Comunque sempre interessante. Bellissimi poi i numerosi filmati, alcuni anche storici, resi disponibili da altre fonti per questo corso...

Nota (*1): la mia sensazione, seguendo questo corso, è stata che si ritenga un'idea appurata se almeno l'80% degli esperimenti la confermano: insomma cosa ben diversa dalla sicurezza matematica!
Ad esempio ho scritto che uomini e donne sono entrambi favorevolmente impressionati dall'aspetto fisico però c'è anche un'altra ricerca (Norman Li, 2002) che fornisce un risultato più classico: gli uomini ricercano la bellezza mentre le donne status sociale e ricchezza, a entrambi sono gradite intelligenza e gentilezza. In effetti le due proposizioni non sono in totale contrasto fra loro ma è evidente che ci sia ampio spazio per interpretazioni diversi.
Nota (*2): comunque prima o poi, quando avrò completamente assimilato queste idee, scriverò un nuovo pezzo “Amore 2.0” con cui integrerò la mia teoria. Come scrissi mi baso su teorie, non fissate una volta per tutte, ma in costante evoluzione...

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