Dopo In piazza, Più mi piace e Voterò il M5S questo sarà (credo!) il mio penultimo aggiornamento sul M5S prima delle elezioni: prevedo di scrivere il prossimo pezzo (tranne eventi eccezionali) solo per divertirmi a fornire le mie previsioni sulle percentuali di voto finali...
In questi giorni ho continuato a seguire più o meno assiduamente le varie manifestazione dello Tsunami Tour ma da questo punto di vista non ho novità rispetto a quanto già scritto.
Piuttosto ho trovato il seguente interessantissimo video di un'intervista della tivvù pubblica svedese a Beppe Grillo:
È interessante perché aiuta a capire che tipo di persona sia Grillo e, di conseguenza, dà anche una chiave di lettura per il M5S.
La giornalista è brava e fa domande che anch'io mi ero posto: non sempre Grillo risponde in maniera puntuale, spesso divaga e la giornalista deve ripetergli la domanda. Ma proprio queste divagazioni sono molto istruttive perché fanno capire che Grillo è un grande sognatore, un idealista che non disdegna l'utopia. Ma forse, ancora più importante, traspare chiaramente come egli sia una persona sincera e in buona fede che crede veramente in quello che sta facendo.
Detto questo, ho un paio di nuove considerazioni.
Secondo un sondaggio commissionato dal Corriere della Sera (vedi qui; sfortunatamente non posso collegare direttamente il sondaggio in questione: bisogna scorrerli fino ad arrivare a quelli del 6/2/2013...) risulta che il primo partito fra i giovani fra 18 e 23 anni è il M5S con il 30,4% delle preferenze. Via via che si sale d'età tale percentuale scende...
Questa frattura generazionale ci dice che evidentemente, nonostante l'ottimismo al riguardo di Grillo, le nuove tecnologie hanno una penetrazione estremamente minore nelle fasce di popolazione più anziana; in altre parole essere presente solo su internet, e non farsi vedere in tivvù, porta il M5S a essere conosciuto in maniera disomogenea da giovani e anziani.
Ma sicuramente più interessante è l'intuizione che questo dato mi ha fornito: in questi giorni sono riuscito a far vedere a un mio parente un paio di tappe dello tsunami tour e l'intervista con la tivvù svedese.
Ne abbiamo parlato ed egli riconosce che, molto probabilmente, Grillo ha ragione, che dice cose giuste, che i media italiani fanno una campagna di disinformazione nei suoi confronti, che i politici tradizionali sono dei ladri, etc...
Eppure, nonostante pensi tutto questo, voterà per il PD e giustifica la sua scelta arrampicandosi sugli specchi: non vuole far vincere Berlusconi, se fosse più giovane voterebbe il M5S, etc...
Credo che questa sia una situazione comune a molte altre persone: pensano che votare il M5S sarebbe una buona scelta però, per qualche motivo che non sanno bene identificare, preferiscono di no...
In realtà credo che la ragione sia psicologica: votare il M5S, al posto dei partiti tradizionali, corrisponderebbe ad ammettere di essersi sbagliati per una vita, di non essersi resi conto che la rivalità politica fra destra e sinistra era solo una commedia e, anzi, che queste in realtà erano (e sono) colluse. In altre parole corrisponderebbe ad ammettere di essere stati, se non degli sciocchi, almeno degli ingenui.
Io ormai da oltre una decina di anni la pensavo già così (v. Douche & Turd) e quindi non ho avuto grossi problemi a riconoscermi in molte (sebbene non in tutte) le idee del movimento, ma per chi vedeva i due schieramenti diversi, magari anche sul piano morale, non è così facile...
L'esempio di Benjamin Franklin
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento