Nei giorni scorsi mi sono divertito a "calcolare" la mia previsione elettorale ma, prima di sbilanciarmi definitivamente, ho voluto aspettare la manifestazione di Roma del M5S.
Non scopro niente di nuovo dicendo che il M5S è la grande incognita di questa tornata elettorale: in particolare la variabile aleatoria di maggiore influenza è quanti voti riusciranno ad attirare dal gigantesco serbatoio degli elettori che normalmente si astengono.
Non so, forse mi sono fatto un po' condizionare dall'entusiasmo degli attivisti con cui sono andato alla manifestazione di Roma: la maggior parte è convinta, se non di vincere le elezioni, almeno di essere il primo partito (ovvero, coalizione di sinistra vincente ma, singolarmente, il M5S con più voti del PD).
Io non ne ero né sono così convinto, comunque ho assegnato al M5S un bonus grossomodo del 5% prendendolo dalla percentuale degli astenuti.
Poi mi sono divertito a fare proiezioni basate sui risultati del 2008 e sui sondaggi dell'8 gennaio e quelli dell'8 febbraio. Niente di scientifico! Ho applicato una pseudomatematica a casaccio, così per divertirmi con la calcolatrice.
Ho cercato di essere obiettivo ma temo di essere stato di manica larga con il M5S e, al contrario, punitivo nei confronti della lista di Monti...
Ah, dimenticavo! Ho diminuito la percentuale classica del 4% degli “Altri”, considerandola formata in gran parte da voti di protesta, dirottandola sul M5S...
Ah, dimenticavo (e due)! Credo che ci sarà una differenza di circa l'1,5% fra il risultato alla camera e quello al senato del M5S. Il M5S è infatti il primo partito fra i più giovani che però non possono votare per il senato. La mia percentuale dovrebbe essere una via di mezzo, forse più vicina al risultato del senato...
Comunque ecco qua la mia previsione:
P.S. certo che se poi ci fossero forti disagi causa maltempo (leggi "neve") la percentuale di astensioni sarebbe ben diversa (e comunque anche tutti i risultati ne sarebbero condizionati...)
L'esempio di Benjamin Franklin
57 minuti fa
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