
Ancora devo decidere cosa scrivere. In genere quando parto in questa maniera, col piede sbagliato, proseguo a zoppetto su quello stesso piede...
Sono di cattivo umore. Le festività hanno spesso questo effetto su di me. Ho notato che, questo anno, per la prima volta da quando riesco a ricordare, non ho ricevuto nessun uovo di cioccolata.
In genere era la mamma che ci pensava e mi faceva sempre trovare almeno un uovo extra-super-fondente come piace a me. Di solito, magari una o addirittura due settimane prima di Pasqua, mi convinceva ad aprirlo. Ufficialmente lei era curiosa per la sorpresa, che a me capitava sempre od orribile o da donna (o da donna e orribile). In realtà, avendo pochi (nessuno?) interessi in comune con me, le piaceva questa occasione per condividere un momento insieme. E anche perché era un po' ghiotta...
Infatti poi, una volta aperto e assaggiato, io dovevo custodire i frammenti dell'uovo e, preferibilmente, nasconderli fuori dalla sua portata. Non essendo particolarmente ingordo mi limitavo a tenerlo in camera. Questo bastava però a dissuadere la mamma dal prenderlo: forse psicologicamente, entrare in camera del suo "bambino", e sottrargli dei pezzetti di cioccolata, era un disincentivo abbastanza forte. Beh, quasi: non si faceva vedere ma la cioccolata diminuiva anche quando io non la mangiavo...
Poi, dopo due o tre settimane, visto che io la centellinavo, improvvisamente si decideva e buttava via tutto quello che era rimasto "perché tanto la cioccolata la mangiava tutta lei e la faceva ingrassare".
Non è l'uovo di cioccolata che mi manca, ma il gesto d'affetto, la premura nel pensarci e, ironicamente, il guardare insieme l'ennesima orribile sorpresa (tipo: spilla per capelli in plastica argentata allo 0,05%). Ecco perché non mi piacciono le feste: si vede subito chi non c'è più
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