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lunedì 5 aprile 2010

Uova di cioccolato

Pasqua 2010. Ho mangiato come un m@!@L& e, nonostante un tè, sono in preda all'abbiocco. Oltretutto, qui in camera, tengo il riscaldamento spento e, con 16 gradi, ho pure un po' freddo.
Ancora devo decidere cosa scrivere. In genere quando parto in questa maniera, col piede sbagliato, proseguo a zoppetto su quello stesso piede...

Sono di cattivo umore. Le festività hanno spesso questo effetto su di me. Ho notato che, questo anno, per la prima volta da quando riesco a ricordare, non ho ricevuto nessun uovo di cioccolata.

In genere era la mamma che ci pensava e mi faceva sempre trovare almeno un uovo extra-super-fondente come piace a me. Di solito, magari una o addirittura due settimane prima di Pasqua, mi convinceva ad aprirlo. Ufficialmente lei era curiosa per la sorpresa, che a me capitava sempre od orribile o da donna (o da donna e orribile). In realtà, avendo pochi (nessuno?) interessi in comune con me, le piaceva questa occasione per condividere un momento insieme. E anche perché era un po' ghiotta...
Infatti poi, una volta aperto e assaggiato, io dovevo custodire i frammenti dell'uovo e, preferibilmente, nasconderli fuori dalla sua portata. Non essendo particolarmente ingordo mi limitavo a tenerlo in camera. Questo bastava però a dissuadere la mamma dal prenderlo: forse psicologicamente, entrare in camera del suo "bambino", e sottrargli dei pezzetti di cioccolata, era un disincentivo abbastanza forte. Beh, quasi: non si faceva vedere ma la cioccolata diminuiva anche quando io non la mangiavo...
Poi, dopo due o tre settimane, visto che io la centellinavo, improvvisamente si decideva e buttava via tutto quello che era rimasto "perché tanto la cioccolata la mangiava tutta lei e la faceva ingrassare".

Non è l'uovo di cioccolata che mi manca, ma il gesto d'affetto, la premura nel pensarci e, ironicamente, il guardare insieme l'ennesima orribile sorpresa (tipo: spilla per capelli in plastica argentata allo 0,05%). Ecco perché non mi piacciono le feste: si vede subito chi non c'è più

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