Non ho fatto in tempo a scrivere che dormo bene che, subito, ho dormito male. In realtà non ho dormito malissimo solo che, negli ultimi giorni, mi ero abituato male...
Fortunatamente, grazie al sonno arretrato, sono comunque vispo e non ne risento minimamente.
Oggi sono indeciso su cosa scrivere: un'altra puntata di "KGB le Origini" o qualcosa di diverso?
Opterò per una via di mezzo: da qualche tempo ho sulla scrivania un mio quaderno di terza o quarta elementare.
E` un quaderno di italiano pieno di esercizzi di grammatica, commenti a poesie e qualche "pensierino".
In genere, nei commenti alle poesie e nei pensierini, ero molto ipocrita: non scrivevo quello che pensavo ma cercavo solo di compiacere la maestra (iniziai a scrivere quello che realmente pensavo ai tempi del liceo). A rileggerli mi sembrano particolarmente stucchevoli. Fortunatamente sono così pieni di orrori ortografici, uniti a ingenui tentativi di lirismo, che comunque fanno sorridere.
Ci sono però due eccezioni che propongo di seguito, includendone gli orrori. I miei commenti ad essi a seguire.
Io in campagna ho una casa tutta buia in cui c'è una cantina che m'attira molto perché non so cosa c'è dentro mi ricorda il libro "otto giorni in soffitta" solo che la mia è una cantina.
Appena mi affaccio sulle scale tutte unte di chi sa cosa mi da l'impressione di una prigione tipo quella che l'anno scorso o visto alla fortezza di Fenis.
Quando mi addentro giu giu per le scale o sempre paura che la porta superiore si richiuda e che io rimanga chiudo dentro e che qualche pipistrello gigante mi rincorra facendomi ruzzolare fino in fondo dove io non sono mai andato.
Io o sentito dire che in fondo a quella specie di cantina-pozzo ci sono i fantasmi ma io non ci credo penso che piu che altro me l'abbian detto per farmi paura; io più che altro mi sarei impaurito se mavessero detto che cerano i vampiri.
Questo racconto è interessante perchè mi invento di sana pianta gran parte della storia. L'unico particolare vero è quello della casa in campagna (che comunque non era assolutamente buia!) tutto il resto è inventato.
La prima parte, con i riferimenti al libro e alla gita, sono due esempi di come cercavo di compiacere la maestra.
Nella seconda parte ho invece lasciato correre la fantasia. Oltretutto, come ho già scritto in un altro post, io non ho mai avuto paura di pipistrelli giganti, fantasmi e vampiri ma solo di lupi mannari. Evidentemente, anche queste "paure", erano state da me inventate. Interessante che la maggior parte degli errori sono accenti, apostrofi e il verbo "avere" senza "h".
Credo che questo sia sintomatico che, già da bambino, avevo rispetto per il contenuto ma grande antipatia per la forma.
Il prossimo racconto in un altro post...
alla prima stazione
1 ora fa
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