Premetto che ancora non ho ben deciso cosa scrivere: sono un po' perplesso dalle ultime uscite odierne di Salvini. Come inquadrarle nella situazione politica attuale?
Premessa
Forse è bene fare un passo indietro, a inizio giugno, alla formazione del governo giallo-verde, e a quello che pensavo all'epoca.
Da tempo avevo stabilito che il M5S-Grillo/Casaleggio fosse un populismo apparente ([E] 12.4): a complicarne l'interpretazione c'era il fattore Di Maio e i parlamentari pentastellati al secondo mandato, che io ho definito come M5S-Di Maio, sicuramente un populismo ambizioso ([E] 12.4).
Il M5S-Grillo/Casaleggio non è particolarmente interessato a governare mentre per il M5S-Di Maio era fondamentale riuscirci.
Riguardo la Lega non ero invece sicuro di che tipo di populismo si trattasse, ovvero se apparente o reale.
È bene ribadire che il populismo apparente è nella sostanza come i partiti tradizionali: a parole fa fuoco e fiamme ma poi esegue quello che chiedono i parapoteri esteri limitandosi a qualche contentino al proprio elettorato.
Un populismo reale invece vuole essere veramente dalla parte dei cittadini e cambiare le carte in tavola con riforme strutturali e significative: poi non è detto che sia un populismo efficace ([E] 12.4) perché per esserlo dovrebbe avere una buona comprensione dei motivi della crisi della società moderna. La Lega, grazie a economisti come Bagnai e altri, ha un'ottima comprensione dell'origine delle difficoltà dell'economia ma ciò non equivale a una comprensione completa della situazione: in particolare non comprende la crisi della democrazia accentuata dalla globalizzazione ([E] 11).
Ero quindi incerto su cosa potesse fare questo governo: ad esempio qual è la risultante della somma di un populismo apparente/ambizioso con uno reale? Magari per non “sfigurare” anche il populismo apparente cercherà di realizzare qualcosa di concreto? Oppure il populismo reale verrà neutralizzato da quello apparente ottenendo come risultante un populismo inefficace ([E] 12.4)?
Gli ultimi due mesi
Negli ultimi due mesi ho evitato di considerare i proclami: troppo facile parlare bene, bisogna invece valutare i fatti. E di fatti non ce ne sono poi stati molti, complice l'estate probabilmente.
Il decreto dignità targato M5S non è né una riforma né lo smantellamento del
jobs act: solo un piccolo aggiustamento della situazione esistente, ovvero il classico “contentino” che ci si può aspettare da un populismo apparente.
Apprezzabile che abbia seguito il percorso parlamentare e non sia stato fatto approvare a colpi di fiducia come accadeva regolarmente con Renzi & C.
Poi c'è la posizione ondivaga della Grillo sui vaccini: in pratica nella sua circolare dice “i vaccini fanno bene e l'obbligo non si toglie, però i genitori potranno presentare un autocertificazione”. Bo, a me sembra un incentivo a certificare il falso. Avrei preferito più decisione e chiarezza: in un senso o nell'altro.
Sembra, di nuovo, il classico “contentino” che il populismo apparente dà ai genitori che non vogliono vaccinare i figli senza però scontentare le case farmaceutiche
Dal fronte Lega è venuto poco di più: sulle sparate estive del ministro Fontana credo sia meglio stendere un velo pietoso, vi ho scritto qualche corto ed è già più che abbastanza (v. i corti
Fontanella e
Ancora Fontana).
Poi c'è stata la campagna personale di Salvini contro gli sbarchi che, almeno per il momento, sembra essere riuscita nel suo intento di ridurre fortemente gli arrivi di immigrati illegali.
Ma come giudicare questa iniziativa? È da populismo reale o apparente? In realtà è da entrambi quindi non ci dice nulla sulla reale essenza della Lega.
In genere non prendo in considerazione le dichiarazioni ma solo i fatti: come ho già scritto parlare è molto più facile che fare (avete notato come iniziano a dare buoni suggerimenti i politici del PD per anni al governo? (*1))
L'eccezione è quando vengono fatte affermazioni che non condivido: in quel caso, visto che non sono fatte per lusingarmi, le prendo in considerazioni (vedi di nuovo il povero Fontana).
In questo caso faccio fatica a digerire le posizioni viete sulla famiglia di Salvini: per me si tratta di questioni molto secondarie ma non mi piacciono comunque perché provengono dalla stessa persona che, poche ore dopo averle fatte, cinguetta una foto dove è ritratto abbraccicato a una bellona (*2) che non credo sia la madre dei suoi amatissimi figli. Insomma questa morale così flessibile mi pare un po' ipocrita. Come si fa a essere il paladino della chiesa/famiglia solo su alcuni aspetti e non su tutti?
E poi l'accusa di essere in campagna permanente non è peregrina. Da due mesi a questa parte seguo con attenzione il profilo di Salvini su Twitter e, in effetti, ogni pochi giorni sembra essere impegnato in comizi in giro per l'Italia. Apprezzo la sua vitalità energica ma mi piace anche il lavoro silenzioso: vero che politicamente il secondo è più difficile da vendere e far capire...
Conclusioni
Interpretare la politica di Salvini non è facile però possiamo cercare di valutarla alla luce di quanto scritto in precedenza.
Il primo passo da fare è stabilire cosa succederebbe se il governo giallo-verde cadesse.
Nuove elezioni anticipate sarebbero impensabili: siamo in Italia e i parlamentari sono attaccati col vinavil alla poltrona.
Io credo che si avrebbe un governo M5S-PD oppure un governicchio tecnico (o come lo volete chiamare). In ogni caso la Lega perderebbe tutto il vantaggio accumulato in questi primi mesi di governo: in altre parole questo governo deve riuscire ad andare avanti per almeno quattro anni.
Questo significa che il coltello dalla parte del manico lo ha il M5S.
Inoltre è ragionevole pensare che Salvini, da ottimo politico, abbia ben letto il tipo di populismo del M5S e si sia quindi fatto un'idea di quel che potrà venir realizzato e cosa no. Ufficialmente c'è un contratto di governo che indica cosa le due forze si sono impegnate a realizzare: ma in politica un contratto vale fino a quando... non vale più! Insomma il contratto di governo è una base di partenza ma non va preso come la Bibbia e, sicuramente (è un'ovvietà ma è bene sottolinearla), non varrà più se il governo saltasse.
Stabilito questo possiamo fare qualche ipotesi. Iniziamo supponendo che la Lega sia un populismo reale.
In questo caso Salvini dovrebbe essere consapevole che riforme strutturali a favore della democratastenia ([E] 4.4) e contro i parapoteri ([E] 4), che sarebbe ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno, sarebbero impossibili. Che fare allora? Come riempire i prossimi quattro anni di governo dimostrando di volere e di poter fare senza però concludere niente di significativo?
Personalmente la vedo dura: e questa infatti era una delle mie principali obiezioni a un governo M5S-Lega che avevo ipotizzato a maggio. In verità Salvini ha dimostrato che lo stare al governo garantisce comunque un'enorme visibilità che può compensare il realizzare poco. Questo almeno nel breve termine.
Suppongo che comunque, a forza di “contentini” al proprio elettorato, sia possibile convincere gli elettori di aver fatto il massimo e attribuire le colpe per non aver fatto abbastanza al M5S (ovviamente vale anche il vice versa). È però anche vero che non si può vivere di sola fuffa: il grande fuffaro Renzi lo ha dimostrato: se l'economia non riprende gli italiani se ne renderanno conto indipendentemente da quanto si è bravi a parlare e anche se si hanno tutti i media tradizionali dalla propria parte (v. Renzi).
Insomma nel medio lungo termine la convivenza col M5S non sarà facile: soprattutto in caso di una qualche crisi (magari economica), quando si dovranno prendere decisioni drastiche, il populismo apparente del M5S potrebbe vanificare tutto.
In verità, nell'ipotesi che anche la Lega fosse un populismo apparente, non cambierebbe molto la situazione. La differenza è che, in caso di crisi (economica), Lega e M5S troverebbero facilmente l'accordo per ubbidire agli ordini dei parapoteri esteri. In tal caso sarò curioso di vedere come si comporterà Bagnai...
Ma la strategia politica di Salvini non si limita a ottenere visibilità e a far sopravvivere il governo giallo-verde il più a lungo possibile.
L'altro suo obiettivo nel medio-lungo termine è quello di fagocitare Forza Italia. Forza Italia è tenuta insieme solo dalla personalità si Berlusconi e i suoi esponenti sono, a dir poco, mediocri. L'ex cavaliere è ormai abbastanza cagionevole di salute e già le ultime elezioni sono state un notevole sforzo per lui: credo che nel partito tutti se ne rendano conto.
La strategia di Salvini sarà quindi duplice:
1. in questa legislatura cercare di far passare più parlamentari azzurri possibile dalla sua parte. Già al voto contrario di Forza Italia all'elezione di Foa abbiamo visto il primo passo di questa strategia: Salvini ha infatti chiaramente detto ai parlamentari di Forza Italia che chi non vuole votare insieme al PD può venire nella Lega. Non credo che il suo appello abbia avuto seguito ma intanto ha gettato l'amo: se Berlusconi, per qualsiasi motivo, dovesse improvvisamente ritirarsi dall'attività politica credo che Forza Italia si sfalderebbe rapidamente: dubito che titani del calibro di Brunetta o della Gelmini riuscirebbero a tenerla insieme (*3).
2. conquistare l'elettorato di Forza Italia. Ecco,
spero che in quest'ottica, squisitamente politica, vadano intese le parole di Salvini sulla famiglia: per attirare e lusingare l'elettorato di Forza Italia. Dubito infatti che tali "riforme" siano presenti nel contratto di governo e quindi avrà un'ottima scusa per poter affermare: “avrei voluto fare X ma non ho potuto...”
Il successo di questa strategia: al di là di quanto dicono i sondaggi, che giustamente Salvini non ritiene troppo affidabili, lo si vedrà nelle prossime elezioni regionali in Abruzzo (si è dimesso l'attuale presidente del PD) dove la Lega correrà da sola (*4). Vedi:
Elezioni, Lega corre da sola in Abruzzo. Fuga da Forza Italia verso Salvini di Alberto Maggi da AffariItaliani.it (*5)
Conclusione: la partita che Salvini sta giocando non è facile: comprensibilmente, visto che si è ritagliato un ruolo da protagonista nella politica italiana avendo ottenuto poco più del 17% dei voti alle ultime elezioni. Attualmente Salvini gioca su più tavoli e sembra cavarsela bene (*6) decisive saranno però le potenziali (e sfortunatamente probabili) crisi (economiche) autunnali: saranno importanti per capire la vera natura del populismo leghista e potrebbero mettere in seria difficoltà Salvini. Vedremo...
Nota (*1): ad esempio Maurizio Martina, sottosegretario all'agricoltura con Letta e poi direttamente ministro con Renzi e Gentiloni, sembra scoprire adesso il caporalato nella raccolta dei pomodori...
Nota (*2): credo sia la Isoardi: donna molto bella, stile anni '80 per capelli, sopracciglia e lineamenti.
Nota (*3): abbiamo visto cos'è successo al “delfino” Alfano quando ha provato a correre per conto suo...
Nota (*4): sarà interessante vedere se la Lega si alleerà con FdI a queste elezioni regionali: sarebbe un duro colpo per Forza Italia ritrovarsi così isolata...
Nota (*5): non leggo AffariItaliani.it: ho trovato tale articolo solo cercando su Google con la chiave “Lega elezioni”, però leggendolo ho trovato riportata la strategia verso i parlamentari di Forza Italia e, diversamente da quanto ho scritto, sembra che due di essi (la Mussolini e tale Silvia Sardone) siano già passati alla Lega mentre molti altri stanno pensando di farlo. Insomma articolo da leggere.
Nota (*6): complice la senilità di Berlusconi, l'inesperienza politica di Di Maio e i fallimenti politici/economici dei governi PD per non parlare della spocchia di molti esponenti di sinistra che, più che attirare consensi, li allontanano.