A febbraio, dopo una partenza col botto, ho improvvisamente rallentato la pubblicazione di nuovi pezzi: non ci sono motivi particolari, è solo il mio interesse per lo scrivere che fluttua. Come deciso lo scorso anno non ho intenzione di “sforzarmi” per scrivere quando non ne ho voglia: mi piace scorrere “l'archivio” del viario con i suoi titoli e i suoi numeri ma, visto che si tratta solo di quello, non ne vale troppo la pena...
Mi pare oggi opportuno fare una rapida panoramica dei miei interessi connessi alle pubblicazioni sul viario.
Di politica non sto scrivendo: non ricevendo più gli stimoli da FB (che ho deciso di usare solo circa una volta al mese), né guardando i telegiornali, tutto dipende dalla mia volontà di informarmi leggendo i siti di informazione. Ultimamente però non ho fatto neppure questo: non è che mi faccia fatica, è lo sconforto fisico che mi prende osservando come tutto vada a rotoli nell'indifferenza e nell'incomprensione generale, è il senso di impotenza per la mancanza di alternative che mi spinge a non informarmi.
Sono sicuro che Renzi & C. stanno facendo del loro peggio ma, non sapendo i dettagli, mi evito bruciori di stomaco. È stupido da parte mia, lo so: sono come lo struzzo che infila la testa sotto la sabbia ma, dopo la delusione dell'esperienza col M5S e fuoriusciti vari, ho bisogno di ricaricare le mie energie politiche.
E Amalia? Come i miei lettori più arguti avranno sicuramente intuito il mio obiettivo era quello di giungere al culmine del racconto il 14 febbraio. Però, venerdì 12, mi sono improvvisamente reso conto che non avrei fatto in tempo: questo mi ha tolto gran parte delle energie e dell'entusiasmo necessarie per scrivere questa serie. Per la verità ho da molti giorni una terza puntata: dovrei rileggerla prima di pubblicarla. Prima o poi lo farò...
Paradossalmente anche l'aver terminato di classificare i brani delle mie collezioni musicali (v. Ascolto e valutazione globale) mi spinge a scrivere meno. Scrivere era infatti l'attività perfetta da abbinare all'ascolto: non troppo impegnativa e interrompibile senza problemi per cambiare una valutazione o riflettere un momento di più su un un brano.
Le mie lezioni di filosofia proseguono con colpevole lentezza. Non ho giustificazioni: le lezioni non sono solo interessanti ma anche divertenti. Per la prossima settimana mi impegno ufficialmente a proseguire lo studio e, nel caso, a pubblicare qualche riflessione su quanto appreso...
Ancora più grave è il non aver scritto le parti successive al pezzo I limiti dell'uomo: si tratta di idee complesse ed è per me estremamente impegnativo riordinarle, chiarirle e pubblicarle in maniera organica. Qualche commento di incoraggiamento mi avrebbe fatto comodo ma ormai non dovrei aspettarmeli: questo viario non strizza l'occhio al lettore cercando di compiacerlo e divertirlo; paradossalmente mi rivolgo a me stesso: è un modo per ricordare, imparare e riflettere. Difficilmente altre persone hanno la possibilità di seguirmi su questo sentiero personale così accidentato e contorto...
Avrei poi tanti brevi commenti e osservazioni da fare su argomenti disparati (la grammatica d'italiano che sto leggendo, Salgari vs Manzoni, un gioco istruttivo per calcolatore, due curiosità tratte dal Santuario delle ragazze morte, le olimpiadi a Roma...) ma forse, se me ne ricorderò, ne scriverò con calma in pezzi specifici...
Conclusione: per la prossima settimana mi impegno anche a disegnare almeno una nuova vignetta (meglio due) per la mia legenda!
teocrazia
2 ore fa
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