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venerdì 26 febbraio 2016

Le SSS

Svelo subito che SSS sta per Storia, Scacchi e Sogno: tre argomenti che, nel pezzo odierno, sono legati insieme da un unico filo conduttore...

Ieri mi sono dopo anni ricordato di non avere solo i libri di storia di mio zio ma anche la sua collezione di “Storia Illustrata” e “Historia”.
Ho così preso un fascicolo a casaccio, letteralmente il primo di uno delle varie pile di queste riviste: si trattava del numero 129 dell'agosto del 1968. Se fosse stata una rivista di moda sarebbe, probabilmente, un po' superata ma, trattandosi di storia, 48 anni in più o in meno non fanno troppa differenza...

Così ieri sera, prima di dormire mi sono messo a leggere questo numero. Ho letto molte delle domande dei lettori: alcune interessanti e altre più strane. Un esempio interessante: “Il cavallino di Baracca e le Ferrari”; un esempio inquietante: “Quando fu in Francia la divisione SS Nibelungen”.
Poi ho letto un interessante articolo sulla cavalleria italiana: ho scoperto la differenza fra cavalleggeri e dragoni; ho scoperto chi fosse il capitano Federico Caprilli (anche se temo me ne scorderò rapidamente...); e ho letto con interesse dell'ultima “vittoriosa carica dei nostri squadroni contro le mitragliatrici russe” a Isbuscenski nel 1942...
Ho saltato un articolo sugli amori di Carlo Alberto che non mi interessava e mi sono limitato a guardare le foto di un articolo che descrive la situazione “attuale” di Formosa (Taiwan).
Ho poi letto l'articolo sulla Graf Spee una cosiddetta “corazzata tascabile” della marina tedesca durante la seconda guerra mondiale. Ed è proprio su quest'ultimo pezzo che mi voglio concentrare.

La marina tedesca era sostanzialmente impreparata allo scoppio della guerra e sicuramente non in grado di competere con quella inglese. In pratica solo i sommergibili furono usati massicciamente tranne qualche eccezione. Una di queste eccezioni fu proprio la Graf Spee che operò come nave “corsara” dalle coste dell'Africa a quelle dell'America meridionale (dove, per non venire catturata, si autoaffondò nel Mar della Plata). In pratica questa piccola corazzata attaccava i mercantili inglesi per tutte le acque dell'Atlantico. Chiaramente la marina inglese le dava la caccia ma, all'epoca, era come cercare un ago nel pagliaio. Alla fine però, anche a causa delle troppe azioni di guerra (*1), gli inglesi riuscirono a indovinare la sua posizione e a intercettarle con una piccola task force: ci fu una battaglia che finì “pari” ma la Graf Spee non aveva basi d'appoggio dove poter fare le riparazioni necessarie, così cercò rifugio a Montevideo: in teoria l'Uruguay era neutrale ma in pratica favoriva l'Inghilterra. Così la Graf Spee ricevette solo il permesso per tre giorni mentre le riparazioni ne richiedevano una quindicina. Bloccata in porto e nell'impossibilità di fuga, il capitano decise per l'autoaffondamento.

Quello che più mi ha colpito è stato il commento dell'autore dell'articolo (Toti Celona) che giustamente osservava un grosso errore nella strategia del capitano tedesco: il danno causato agli inglesi non consisteva tanto nelle navi mercantili affondate quanto nelle moltissime navi da guerra impiegate per pattugliare le rotte commerciali e sottratte quindi ad altri scopi. Il capitano tedesco avrebbe quindi potuto limitarsi a procurare il minimo danno che costringesse però gli inglesi a distogliere navi militari da altri scenari di guerra: in questa maniera la Graf Spee sarebbe stata intercettata più difficilmente riuscendo così a procurare maggiori danni nel lungo periodo.

Questa osservazione mi ha ricordato una delle massime scacchistiche che più preferisco e che cito molto spesso: “La minaccia è più forte della sua attuazione” di Aron Nimzowitch
In questo caso la semplice minaccia di attaccare navi da trasporto sarebbe stata nel lungo periodo più perniciosa che affondare qualche bastimento in più!

E passiamo al sogno...

Stanotte ero un agente segreto in fuga, però non ero dei buoni ma dei cattivi. [L'analogia con la Graf Spee è evidente!]. Anzi, dal seguito del sogno si capisce che facevo il doppio gioco: fingevo di essere dei “buoni” ma ero dei “cattivi”.
Stavo scortando una donna (che non capiva bene la situazione), diciamo una “risorsa”, giù per una torre gigantesca (a ogni livello c'erano giardini e boschi!). Sapevo di essere inseguito ma avevamo un grosso vantaggio quindi non ero troppo preoccupato.
Quando eravamo quasi riusciti a scappare riconosco un segnale speciale trasmesso in una canzone sentita attraverso un altoparlante: 11-10-11 (o 10-11-10? non ricordo più...)
Era il segnale che una mia spia/collega e amante era in pericolo. Prendo allora la fatale decisione di lasciar perdere l'attuale missione e me ne torno frettolosamente indietro pur sapendo di andare a imbattermi in forze soverchianti.
Finalmente riesco a raggiungere il livello stabilito e incontro la mia amante che però è stupita di vedermi: non era stata lei a lanciare il messaggio. È una trappola! Gli agenti nemici ci piombano addosso: inutilmente io dico di essere dalla loro parte (sospettano di me) e mi portano via. Invece la mia amata, insieme ad altre spie, piuttosto che tradirmi si suicida con del cianuro nascosto in capsule dentarie. Ricordo anche che una delle spie non aveva il veleno e per questo la mia amata lo bacia dopo aver rotto la capsula e lui fa in tempo a dirle che, grazie a quel bacio, morirà felice...

Conclusione: che c'entra questo sogno? Beh, ho la sensazione che, a parte l'intrigo sentimentale, l'ispirazione al sogno sia derivata direttamente dall'articolo letto...

PS: per la cronaca lo “Storia Illustrata” proseguiva con un articolo sui “grognards” di Napoleone (scritto da Piero Angela!) che non ho letto; un articolo su Avignone rifugio dei Papi, non letto (ma accompagnato da belle foto!); un articolo sulla vita di Hitler prima di prendere il potere del quale ho letto qualche paragrafo qua e là: sembrerebbe che il 39enne Hitler fosse innamorato di una sua nipote 17enne (da una foto sembrerebbe piuttosto bruttina) poi morta suicida; un articolo sull'affondamento della “Valiant”: sorvolato perché ne avevo già letto altrove; due paginette di curiosità sui mongoli: letto!; un articolo che riepilogava i fatti più importanti del 1952 (perché proprio il 1952?!) accompagnato da foto: letto... in pratica erano solo didascalie...; “Il motore a scoppio”: saltato ma carine le foto: colpiscono i nomi dei protagonisti: Gottlieb Daimler e Rudolf Diesel; infine ho spilluzzicato un articolo su un'industria italiana di cuscinetti a sfera che all'epoca aveva ben 8 grandi stabilimenti e che adesso, immagino, non esista più...

Nota (*1): o magari grazie a Enigma?

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