- Ricordo ai miei gentilissimi lettori che ancora aspetto ulteriore feedback riguardo la decisione di proseguire o meno con la serie La mano sinistra delle tenebre
- 7 febbraio: ho cambiato la grafica del titolo del blog: sono passato da una semplice scritta a un'immagine creata con GIMP
- 11 febbraio: aggiunto widget “share su FB”. Però non so se funziona! Qualcuno l'ha provato?
- 22 febbraio: su pressione di un amico ho cambiato l'impostazione del feed a “full” (prima permettevo solo un feed parziale). Penso che questo abbia contribuito ad abbassare il numero dei lettori registrati da Shinystat. Sigh...
- 23 febbraio: aggiunta iconcina per il browser: un piccolo “PS”
- 26 febbraio: dopo lunga agonia sono tornato a 7 stelline. Concordo con i miei lettori: la qualità dei post era peggiorata...
- Tre nuove vignette:
- Morale: idea complicatissima che gioca sull'assonanza fra “morale” e “molare”. Qualche dettaglio divertente nella vignetta come, ad esempio, la sagoma del barboncino invece che di un lupo
- Riflessione: Carina! Un KGB molto assorto, ad imitazione del pensatore di Rodin, si contempla a uno specchio. Per la cronaca utilizzo il tag “Riflessione” invece che “Teoria” se la mia supposizione non è né troppo approfondita né articolata.
- Poesia: Più simpatica la descrizione che il disegno in sé. Certo che l'alloro l'ho proprio disegnato male!
- Ho combinato un grande pasticcio col tag “Blog”: prima ho iniziato a sostituirlo con “mblog” se mi riferivo al mio blog oppure con “ablog” se mi riferivo a un blog altrui; poi però ho cambiato idea pensando che fosse meglio lasciare “blog” quando mi riferisco al mio blog e sostituirlo con “ablog” per i pochi casi in cui parlo di un blog altrui... Siccome mi faceva fatica sostituire tutto di nuovo ho finito per lasciare a metà l'impresa...
- 8000 pagine al 29 marzo! Cioè 1000 nuove pagine in 64 giorni: nuovo record! Non l'avrei mai detto considerato il calo di stelline da 8 a 7... La progressione diventa quindi: 178, 111, 87, 83, 88, 73, 70 e 64
- Corretto pasticcio con i Wow: in pratica aveva aggiunto la vignetta Wow ma non il relativo tag per i post del mese di dicembre, ottobre, agosto, giugno e aprile. In effetti nella mia dimenticanza ero stato molto preciso: un mese sì e uno no!
- Sono poi vittima di un bug di Blogger (vedi comunicato del 19 marzo) che mi sta facendo impazzire: per modificare un post adesso mi ci vogliono 4 click invece di 1!!
- A proposito di Wow: per gennaio la scelta è stata facile... Nessun post eccezionale e così ho premiato uno dei pochi carini: Quattro balzi fra le balze essenzialmente per le foto...
sabato 31 marzo 2012
Bloggultime V
Solito post, temo noioso per i miei lettori, ma che a me, in fondo in fondo, non dispiace. Non so: forse il tener traccia di tutti questi piccoli particolari asseconda qualche aspetto secondario della mia natura ossessiva...
venerdì 30 marzo 2012
Aprile 2001
Questa volta, per spiazzare i miei lettori, ho giocato di anticipo pubblicando questo post ancora a marzo invece che ad aprile...
Motto di aprile: "La donna ideale è dolce, tenera e mai grassa" - Aristotele
Santi:
2 San Infausto
3 Santa Igrina vergine
4 San Potassio
5 Santa Afta l'Epizotica
6 Santa Pizza
9 San Ingiusto
10 San Peto
11 San Colloquio
12 Santa Narda
13 San Culo
17 San 2 Palle
18 San Romolo
19 San Fumus Oculi
20 Santo Occipite
23 San Turiddo vescovo ristoratore
24 San Narghile
26 San Compatibile
27 San Termidoro
30 Santa Carrucola
Note ai Santi:
Sicuramente il mio preferito è "San Turiddo vescovo ristoratore": c'era un ristorante chiamato Turiddo vicino a casa mia... Comunque anche Santo Occipite e Santa Carrucola, nella loro imprevedibile semplicità, sono divertenti...
Pagina di esempio:
Note alla pagina:
Quanta formazione! Poi in realtà il resto del mese lo passai su un cliente...
Comunque in generale, considerati anche i mesi precedenti, non ricordavo di aver fatto così tanta formazione (che in realtà era quasi sempre autogestita: insomma autoformazione. Questo spiega anche l'accozzaglia di argomenti). Parte del motivo era che dipendevo da due sedi diversi e riuscivo a non dare nell'occhio finendo col venire mal pianificato (cioè io me ne stavo zitto in attesa mentre ogni sede pensava sempre che fosse l'altra a gestirmi)...
Come al solito ho censurato il nome di un cliente: non ricordavo nemmeno di averci mai lavorato!
In due diverse occasioni scrivo "Aprile" senza la "l": strano...
Motto di aprile: "La donna ideale è dolce, tenera e mai grassa" - Aristotele
Santi:
2 San Infausto
3 Santa Igrina vergine
4 San Potassio
5 Santa Afta l'Epizotica
6 Santa Pizza
9 San Ingiusto
10 San Peto
11 San Colloquio
12 Santa Narda
13 San Culo
17 San 2 Palle
18 San Romolo
19 San Fumus Oculi
20 Santo Occipite
23 San Turiddo vescovo ristoratore
24 San Narghile
26 San Compatibile
27 San Termidoro
30 Santa Carrucola
Note ai Santi:
Sicuramente il mio preferito è "San Turiddo vescovo ristoratore": c'era un ristorante chiamato Turiddo vicino a casa mia... Comunque anche Santo Occipite e Santa Carrucola, nella loro imprevedibile semplicità, sono divertenti...
Pagina di esempio:
Note alla pagina:
Quanta formazione! Poi in realtà il resto del mese lo passai su un cliente...
Comunque in generale, considerati anche i mesi precedenti, non ricordavo di aver fatto così tanta formazione (che in realtà era quasi sempre autogestita: insomma autoformazione. Questo spiega anche l'accozzaglia di argomenti). Parte del motivo era che dipendevo da due sedi diversi e riuscivo a non dare nell'occhio finendo col venire mal pianificato (cioè io me ne stavo zitto in attesa mentre ogni sede pensava sempre che fosse l'altra a gestirmi)...
Come al solito ho censurato il nome di un cliente: non ricordavo nemmeno di averci mai lavorato!
In due diverse occasioni scrivo "Aprile" senza la "l": strano...
giovedì 29 marzo 2012
Proverbi 30, 15-16
Per divertimento mi è capitato di fare una piccola ricerca biblica che si è rivelata molto interessante...
Come ho già avuto modo di scrivere (vedi ad esempio Triplice serendipità) sto leggendo un libro interessantissimo: “Storia della stregoneria” di Giordano Berti, ed. Mondadori, 2010.
Qualche sera fa ne leggevo un sottocapitolo nel quale veniva descritto il contenuto del “Malleus maleficarum” noto anche come il “Martello delle streghe”: in particolare viene spiegato che le donne ne sono particolarmente prese di mira. Il malleus dedica infatti un intero capitolo a illustrare come mai le donne si abbandonano, anche carnalmente, più facilmente degli uomini al diavolo. Per farlo vengono riportati brani della Bibbia, dei Padri della Chiesa e di autori latini classici.
In particolare una citazione aveva colpito la mia fantasia. Si tratta appunto del passo dei Proverbi 30,15-16 che veniva riportato virgolettato:
“tre sono le cose insaziabili, e ce n'è una quarta che non dice mai basta: la bocca della vulva”.
Subito ho pensato, ridacchiando fra me e me, di provocare le mie lettrici riportando questo brano e chiedendo cosa significasse e, soprattutto, se qualcuno riusciva a immaginare quale fosse la sua origine: dubitavo infatti che si sarebbe pensato alla Bibbia...
Per puntigliosità ho però voluto controllare la mia Bibbia per verificare le parole esatte e capirne il contesto.
Delusione!
La mia Bibbia (versione ufficiale della CEI originariamente del 1974 seguita da molte ristampe) riporta:
15. La sanguisuga ha due figlie: “Dammi! Dammi!”. Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: “Basta!”:
16. gli inferi, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: “Basta!”.
Insomma, invece della “romantica” immagine della vulva insaziabile, c'è solo un accenno a un insignificante “grembo sterile”...
Allora ho pensato che, al tempo del Malleus maleficarum, nel 1487 il testo della Bibbia potesse essere differente. Sono quindi andato su Wikisource.org alla ricerca di versioni più antiche. Ho così trovato altre varianti.
Dal “World English translation” 1997:
15. The leach has two daughters: “Give, give.” There are three things that are never satisfied; four that don't say “Enough”
16. Sheol, the barren womb; the earth that is not satisfied with water; and the fire that doesn't say, “Enough.”
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie: “Dammi, dammi.” Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte;
quattro che non dicono “Abbastanza”
Sheol (l'inferno), il grembo sterile; la terra che non è sazia d'acqua; e il fuoco che non dice, “Abbastanza”.
Poi si passa alla “American standard translation” del 1901:
15. The horseleach hath two daughters, [crying], Give, give. There are three things that are never satisfied, [Yea], four that say not, Enough:
16. Sheol; and the barren womb; The earth that is not satisfied with water; And the fire that saith not, Enough.
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie, [piangendo], Dai, dai. Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte, [Yea!], quattro che non dicono, Abbastanza:
16. Sheol (l'inferno); e il grembo sterile; la terra che non è sazia d'acqua; e il fuoco che non dice, Abbastanza.
Insomma siamo sempre all'insipido “grembo sterile”...
Continuando a risalire nel tempo sono arrivato alla “King James translation” del 1769:
15. The horseleach hath two daughters, crying, Give, give. There are three things that are never satisfied, yea, four things say not, It is enough:
16. The grave; and the barren womb; the earth that is not filled with water; and the fire that saith not, It is enough.
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie, piangendo, Dai, dai. Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte, yea, quattro cose non dicono, È abbastanza:
16. La tomba; e il grembo sterile; la terra che non è colma d'acqua; e il fuoco che non dice, È abbastanza.
Sostanzialmente cambia poco dalla versione più recente...
Certo al 1478 mancano ancora trecento anni ma, sfortunatamente, le versioni più antiche non erano disponibili...
Io però ero ancora fiducioso perché, dopotutto, nel XVI secolo c'è stata la riforma protestante e questa probabilmente avrà portato svariate “correzioni” anche alla Bibbia. Sono quindi andato alla ricerca di altre fonti...
Tutto contento ho trovato poi un sito con una delle versioni più antiche della Bibbia: il Codex Sinaiticus. Sfortunatamente, almeno per i Proverbi, manca la traduzione e il povero Google translate non digerisce il greco antico...
Se qualcuno dei lettori è in grado di capire il greco antico per favore ne posti la traduzione nei commenti!
Poi ho trovato sul sito La bibbia nel '500 due versione scannerizate. La prima versione è “La Bibbia tradotta in lingua toscana da Antonio Brucioli” del 1532.
15. La Mignatta ha due figliuole, da, da. Tre sono quelle cose che non si satieranno, quattro non dicono basta.
16. Il sepolcro, & la vulva sterile, la terra non è satiata de l'acque, & il fuoco non dice basta.
Per un attimo ho letto una “o” al posto di una “a” e il mio interesse si è bruscamente risvegliato: qualche secondo dopo mi sono però reso conto che la mignatta sta per sanguisuga e che le sue due figliuole non lo sono di “buona donna”...
Comunque almeno, per quanto sterile, è finalmente comparsa la vulva!
Scoraggiato mi ero quasi rassegnato a tradurre la versione in latino (la famosa “vulgata”) del 1592 ma fortunatamente ho trovato un sito con la traduzione in italiano a fronte. La traduzione (detta del Martini) è del 1817-1832 ma, se ho ben capito, la Bibbia nei paesi cattolici non era stata più modificata dall'edizione del 1592. Eccola qui:
15. Sanguisugae duae sunt filiae, dicentes: Affer, affer. Tria sunt insaturabilia, et quartum, quod numquam dicit: Sufficit.
16. Infernus, et os vulvae, et terra, quae non satiatur aqua: ignis vero numquam dicit: Sufficit.
15. La mignatta ha due figlie, che dicono: dammi, dammi. Tre cose sono insaziabili, e la quarta, che non dice mai: Basta.
16. L'inferno, e la matrice, e la terra, che non si sazia di bere l'acqua: il fuoco poi non dice mai: Basta.
“Matrice”??? forse il Martini era un po' pudico?
Infatti il testo latino dice “et os vulvae”: ovvero “e la bocca della vulva” o, meno metaforicamente, “e l'apertura della vulva”.
Si potrebbe ipotizzare che l'immagine della “os vulvae” sia una metafora che non alluda a qualcosa di sessuale però le note del cardinal Martini (che essendo toscano di Prato traduce “sanguisuga” con “mignatta”) tolgono ogni dubbio al riguardo: “La cupidità de' vili piaceri carnali è indicata in secondo luogo, cupidità, che non si sazia giammai.”. E io aggiungerei che, almeno nell'immagine dei Proverbi, si tratta di una lussuria tutta al femminile...
In conclusione non sono arrivato a ritrovare il testo esatto citato in “Storia della stregoneria” ma, già dopo aver visto queste poche versioni della Bibbia, si ha la sensazione che andando indietro nel tempo ci si avvicini sempre di più. Infatti bisogna anche tener presente che, fino al 1592, c'erano diverse versioni differenti della Vulgata e quindi è facile immaginarsi che gli inquisitori scegliessero la variante più adatta ai loro gusti...
Buffo però come da “os vulvae” si arrivi a “grembo sterile”!
PS: oggi (avevo scritto questo post giorni fa...) ho scoperto un nuovo sito Biblos.com dove c'è di tutto! Fra le varie cose contiene la traslitterazione con la versione in ebraico e greco. Ho cosi scoperto che il greco "έρως γυναικός" significa "desiderio di una donna" mentre l'espressione "grembo sterile" viene dalla versione in ebraico.
Come ho già avuto modo di scrivere (vedi ad esempio Triplice serendipità) sto leggendo un libro interessantissimo: “Storia della stregoneria” di Giordano Berti, ed. Mondadori, 2010.
Qualche sera fa ne leggevo un sottocapitolo nel quale veniva descritto il contenuto del “Malleus maleficarum” noto anche come il “Martello delle streghe”: in particolare viene spiegato che le donne ne sono particolarmente prese di mira. Il malleus dedica infatti un intero capitolo a illustrare come mai le donne si abbandonano, anche carnalmente, più facilmente degli uomini al diavolo. Per farlo vengono riportati brani della Bibbia, dei Padri della Chiesa e di autori latini classici.
In particolare una citazione aveva colpito la mia fantasia. Si tratta appunto del passo dei Proverbi 30,15-16 che veniva riportato virgolettato:
“tre sono le cose insaziabili, e ce n'è una quarta che non dice mai basta: la bocca della vulva”.
Subito ho pensato, ridacchiando fra me e me, di provocare le mie lettrici riportando questo brano e chiedendo cosa significasse e, soprattutto, se qualcuno riusciva a immaginare quale fosse la sua origine: dubitavo infatti che si sarebbe pensato alla Bibbia...
Per puntigliosità ho però voluto controllare la mia Bibbia per verificare le parole esatte e capirne il contesto.
Delusione!
La mia Bibbia (versione ufficiale della CEI originariamente del 1974 seguita da molte ristampe) riporta:
15. La sanguisuga ha due figlie: “Dammi! Dammi!”. Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: “Basta!”:
16. gli inferi, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: “Basta!”.
Insomma, invece della “romantica” immagine della vulva insaziabile, c'è solo un accenno a un insignificante “grembo sterile”...
Allora ho pensato che, al tempo del Malleus maleficarum, nel 1487 il testo della Bibbia potesse essere differente. Sono quindi andato su Wikisource.org alla ricerca di versioni più antiche. Ho così trovato altre varianti.
Dal “World English translation” 1997:
15. The leach has two daughters: “Give, give.” There are three things that are never satisfied; four that don't say “Enough”
16. Sheol, the barren womb; the earth that is not satisfied with water; and the fire that doesn't say, “Enough.”
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie: “Dammi, dammi.” Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte;
quattro che non dicono “Abbastanza”
Sheol (l'inferno), il grembo sterile; la terra che non è sazia d'acqua; e il fuoco che non dice, “Abbastanza”.
Poi si passa alla “American standard translation” del 1901:
15. The horseleach hath two daughters, [crying], Give, give. There are three things that are never satisfied, [Yea], four that say not, Enough:
16. Sheol; and the barren womb; The earth that is not satisfied with water; And the fire that saith not, Enough.
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie, [piangendo], Dai, dai. Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte, [Yea!], quattro che non dicono, Abbastanza:
16. Sheol (l'inferno); e il grembo sterile; la terra che non è sazia d'acqua; e il fuoco che non dice, Abbastanza.
Insomma siamo sempre all'insipido “grembo sterile”...
Continuando a risalire nel tempo sono arrivato alla “King James translation” del 1769:
15. The horseleach hath two daughters, crying, Give, give. There are three things that are never satisfied, yea, four things say not, It is enough:
16. The grave; and the barren womb; the earth that is not filled with water; and the fire that saith not, It is enough.
Che tradotto letteralmente significa:
15. La sanguisuga ha due figlie, piangendo, Dai, dai. Ci sono tre cose che non sono mai soddisfatte, yea, quattro cose non dicono, È abbastanza:
16. La tomba; e il grembo sterile; la terra che non è colma d'acqua; e il fuoco che non dice, È abbastanza.
Sostanzialmente cambia poco dalla versione più recente...
Certo al 1478 mancano ancora trecento anni ma, sfortunatamente, le versioni più antiche non erano disponibili...
Io però ero ancora fiducioso perché, dopotutto, nel XVI secolo c'è stata la riforma protestante e questa probabilmente avrà portato svariate “correzioni” anche alla Bibbia. Sono quindi andato alla ricerca di altre fonti...
Tutto contento ho trovato poi un sito con una delle versioni più antiche della Bibbia: il Codex Sinaiticus. Sfortunatamente, almeno per i Proverbi, manca la traduzione e il povero Google translate non digerisce il greco antico...
Se qualcuno dei lettori è in grado di capire il greco antico per favore ne posti la traduzione nei commenti!
Poi ho trovato sul sito La bibbia nel '500 due versione scannerizate. La prima versione è “La Bibbia tradotta in lingua toscana da Antonio Brucioli” del 1532.
15. La Mignatta ha due figliuole, da, da. Tre sono quelle cose che non si satieranno, quattro non dicono basta.
16. Il sepolcro, & la vulva sterile, la terra non è satiata de l'acque, & il fuoco non dice basta.
Per un attimo ho letto una “o” al posto di una “a” e il mio interesse si è bruscamente risvegliato: qualche secondo dopo mi sono però reso conto che la mignatta sta per sanguisuga e che le sue due figliuole non lo sono di “buona donna”...
Comunque almeno, per quanto sterile, è finalmente comparsa la vulva!
Scoraggiato mi ero quasi rassegnato a tradurre la versione in latino (la famosa “vulgata”) del 1592 ma fortunatamente ho trovato un sito con la traduzione in italiano a fronte. La traduzione (detta del Martini) è del 1817-1832 ma, se ho ben capito, la Bibbia nei paesi cattolici non era stata più modificata dall'edizione del 1592. Eccola qui:
15. Sanguisugae duae sunt filiae, dicentes: Affer, affer. Tria sunt insaturabilia, et quartum, quod numquam dicit: Sufficit.
16. Infernus, et os vulvae, et terra, quae non satiatur aqua: ignis vero numquam dicit: Sufficit.
15. La mignatta ha due figlie, che dicono: dammi, dammi. Tre cose sono insaziabili, e la quarta, che non dice mai: Basta.
16. L'inferno, e la matrice, e la terra, che non si sazia di bere l'acqua: il fuoco poi non dice mai: Basta.
“Matrice”??? forse il Martini era un po' pudico?
Infatti il testo latino dice “et os vulvae”: ovvero “e la bocca della vulva” o, meno metaforicamente, “e l'apertura della vulva”.
Si potrebbe ipotizzare che l'immagine della “os vulvae” sia una metafora che non alluda a qualcosa di sessuale però le note del cardinal Martini (che essendo toscano di Prato traduce “sanguisuga” con “mignatta”) tolgono ogni dubbio al riguardo: “La cupidità de' vili piaceri carnali è indicata in secondo luogo, cupidità, che non si sazia giammai.”. E io aggiungerei che, almeno nell'immagine dei Proverbi, si tratta di una lussuria tutta al femminile...
In conclusione non sono arrivato a ritrovare il testo esatto citato in “Storia della stregoneria” ma, già dopo aver visto queste poche versioni della Bibbia, si ha la sensazione che andando indietro nel tempo ci si avvicini sempre di più. Infatti bisogna anche tener presente che, fino al 1592, c'erano diverse versioni differenti della Vulgata e quindi è facile immaginarsi che gli inquisitori scegliessero la variante più adatta ai loro gusti...
Buffo però come da “os vulvae” si arrivi a “grembo sterile”!
PS: oggi (avevo scritto questo post giorni fa...) ho scoperto un nuovo sito Biblos.com dove c'è di tutto! Fra le varie cose contiene la traslitterazione con la versione in ebraico e greco. Ho cosi scoperto che il greco "έρως γυναικός" significa "desiderio di una donna" mentre l'espressione "grembo sterile" viene dalla versione in ebraico.
mercoledì 28 marzo 2012
Passeri e fave
Ho dato una scorsa al Corriere.it e, come recentemente mi accade spesso, mi è quasi venuto un accidente leggendo la dichiarazione di Passerotto. Ho preso uno screenshot perché l'articolo successivo è, a mio avviso, collegato al primo (due passeri con una fava).
Nell'affermazione di Passerotto ci sono due errori evidenti: 1) se calano gli introiti non è automatico aumentare le tasse: ma i famosi tagli agli sprechi e ai costi della politica dove sono finiti? 2) se si decide di aumentare le tasse è sbagliato, o meglio ingiusto, farlo attraverso l'IVA che è la tassa indiretta per eccellenza (vedi Colline 13: diretto è peggio).
L'articolo successivo annuncia un calo dei consumi del 10% a gennaio: diretta conseguenza della manovra “salva” Italia del governo. Se questo calo dei consumi dovesse convertirsi in un calo del PIL del 5% (un'enormità, ma mi pare che questo sia l'obiettivo del governo...) questo provocherebbe un ammanco di circa 30 miliardi, ovvero più o meno il doppio di quanto incassato con la manovra “salva” Italia.
Non so... A mio avviso l'unico provvedimento intelligente del governo è stato quello di rinunciare (a “malincuore”!) alle olimpiadi: tutte le altre iniziative mi sembrano disastrose.
Quello che mi sorprende è che nessuno protesti! Evidentemente l'allegra fanfara dei media, che ossequiosamente accompagna col suono di cembali e buccine ogni azione del governo, ha la capacità di ammansire la popolazione e farle ingoiare ogni rospo (anzi direi che “bocconcino avvelenato” sarebbe più appropriato).
PdL e PD fanno a gara nel sostenere il governo: sì, ogni tanto c'è qualche presa di posizione contraria ma, fatta così, di facciata. Se il governo dovesse mettere la fiducia su un provvedimento non esiterebbero a dargliela...
E i sindacati? Figuriamoci! Sono curioso di vedere se e come si opporranno alla modifica dell'articolo 18: per adesso ho sentito solo vaghe minacce di sciopero. Se il governo Berluska avesse osato proporre qualcosa di vagamente vicino a questo provvedimento avremmo da mesi uno sciopero generale ogni tre giorni!
Conclusione: che il governo Colline stia operando in maniera disastrosa mi pare evidente. Siccome non possono essere così ingenui è ovvio che venga volontariamente perseguito l'obiettivo di aumentare l'inflazione e far contrarre i consumi/PIL. A me sembra folle: possibile che ci sia qualcuno che abbia da guadagnarci? e se "sì" come?
Bo... sono molto perplesso...
Nell'affermazione di Passerotto ci sono due errori evidenti: 1) se calano gli introiti non è automatico aumentare le tasse: ma i famosi tagli agli sprechi e ai costi della politica dove sono finiti? 2) se si decide di aumentare le tasse è sbagliato, o meglio ingiusto, farlo attraverso l'IVA che è la tassa indiretta per eccellenza (vedi Colline 13: diretto è peggio).
L'articolo successivo annuncia un calo dei consumi del 10% a gennaio: diretta conseguenza della manovra “salva” Italia del governo. Se questo calo dei consumi dovesse convertirsi in un calo del PIL del 5% (un'enormità, ma mi pare che questo sia l'obiettivo del governo...) questo provocherebbe un ammanco di circa 30 miliardi, ovvero più o meno il doppio di quanto incassato con la manovra “salva” Italia.
Non so... A mio avviso l'unico provvedimento intelligente del governo è stato quello di rinunciare (a “malincuore”!) alle olimpiadi: tutte le altre iniziative mi sembrano disastrose.
Quello che mi sorprende è che nessuno protesti! Evidentemente l'allegra fanfara dei media, che ossequiosamente accompagna col suono di cembali e buccine ogni azione del governo, ha la capacità di ammansire la popolazione e farle ingoiare ogni rospo (anzi direi che “bocconcino avvelenato” sarebbe più appropriato).
PdL e PD fanno a gara nel sostenere il governo: sì, ogni tanto c'è qualche presa di posizione contraria ma, fatta così, di facciata. Se il governo dovesse mettere la fiducia su un provvedimento non esiterebbero a dargliela...
E i sindacati? Figuriamoci! Sono curioso di vedere se e come si opporranno alla modifica dell'articolo 18: per adesso ho sentito solo vaghe minacce di sciopero. Se il governo Berluska avesse osato proporre qualcosa di vagamente vicino a questo provvedimento avremmo da mesi uno sciopero generale ogni tre giorni!
Conclusione: che il governo Colline stia operando in maniera disastrosa mi pare evidente. Siccome non possono essere così ingenui è ovvio che venga volontariamente perseguito l'obiettivo di aumentare l'inflazione e far contrarre i consumi/PIL. A me sembra folle: possibile che ci sia qualcuno che abbia da guadagnarci? e se "sì" come?
Bo... sono molto perplesso...
martedì 27 marzo 2012
Foto sfamatore
In riferimento al post Foto disamatore devo ammettere che non mi piace rispondere a commenti seri fatti su post con l'etichetta “facezia”: se voglio rispondere adeguatamente al commento mi vengo a trovare nell'imbarazzante posizione di dover rivelare dove scherzavo e dove invece ero serio. Il che equivale a dover spiegare le proprie battute: cosa quanto mai sgradevole perché comporta l'ammissione della loro incomprensibilità.
Per questi motivi confermo che è vero che ogni immagine viene interpretata in maniera diversa in base alle diverse sensibilità. Può quindi anche darsi che, per la foto di cui avevo proposto il link, ci volesse una sensibilità troppo raffinata affinché l'Anonimo percepisse correttamente l'incongruità di KGB nella stessa. Per questo motivo ne pubblico una seconda più antica dove, credo, basterà poco per capire quanto KGB fosse fuori posto anche lì:
Poi è chiaro che ciascuno può vederci quello che vuole. Ad esempio, il solito Anonimo potrebbe continuare a non notarci niente di strano...
Non so, qualcosa del tipo: una bella ragazza bionda sorride a KGB. Un ragazzotto un po' effeminato e dai capelli ossigenati cerca, inutilmente, di carpire l'attenzione della ragazza indossando uno strano costume con delle ali di cartone. KGB un po' meno giovane ma molto più spontaneo sta esaminando una sua foto appena fatta con aria critica...
Per questi motivi confermo che è vero che ogni immagine viene interpretata in maniera diversa in base alle diverse sensibilità. Può quindi anche darsi che, per la foto di cui avevo proposto il link, ci volesse una sensibilità troppo raffinata affinché l'Anonimo percepisse correttamente l'incongruità di KGB nella stessa. Per questo motivo ne pubblico una seconda più antica dove, credo, basterà poco per capire quanto KGB fosse fuori posto anche lì:
Poi è chiaro che ciascuno può vederci quello che vuole. Ad esempio, il solito Anonimo potrebbe continuare a non notarci niente di strano...
Non so, qualcosa del tipo: una bella ragazza bionda sorride a KGB. Un ragazzotto un po' effeminato e dai capelli ossigenati cerca, inutilmente, di carpire l'attenzione della ragazza indossando uno strano costume con delle ali di cartone. KGB un po' meno giovane ma molto più spontaneo sta esaminando una sua foto appena fatta con aria critica...
lunedì 26 marzo 2012
Colline 15: lo spread
Visto che l'argomento sta tornando di attualità provo a terminare questo post che iniziai varie settimane fa...
Mi è capitato di leggere su FB un'interessante diatriba sulla correlazione fra l'operato del governo Colline e il calo dello spread.
La disputa prendeva lo spunto da un articolo del ilSole24Ore.com, I primi 100 giorni di Monti, dove un grafico mostra l'andamento dello spread e le vicende politiche di questi ultimi tre mesi circa.
L'autore del commento su FB suggerisce che il merito del calo dello spread non è tanto di Mario Colline quanto di Mario Chimere, l'attuale presidente della BCE: in pratica la BCE presta denaro a tassi bassissimi alle banche purchè queste ne reinvestano una parte nei titoli di stato dei paesi in difficoltà; in questo modo si è generata l'enorme richiesta che ha abbassato lo spread.
Un'altra voce spiega invece che l'articolo dice il contrario: lo spread è calato GRAZIE all'azione del governo Colline.
Anch'io ho seguito con relativa attenzione l'andamento dello spread ma non l'ho mai preso troppo in considerazione per valutare l'operato del governo Colline.
La ragione principale è che i mercati non sono giudici completamente razionali (altrimenti sarebbe facile prevederne l'andamento!) o, forse è più corretto dire, che ragionano con criteri esclusivamente utilitaristici. Cioè un operatore di borsa non si chiede se il governo sta agendo bene ma soltanto se e quanto guadagnerà a comprare certi titoli. È vero che c'è una relazione fra operato del governo e fiducia dei mercati nella affidabilità dei titoli di stato ma anche queste riflessioni sembrano influenzate dall'umore generale, magari dall'indice delle agenzie di rating, più che da considerazioni oggettive.
Infine c'è la variabile tempo: non sono un economista ma la mia sensazione è che l'orizzonte temporale a cui guardano gli operatori sia piuttosto breve: direi sull'ordine dell'anno al massimo.
Più o meno (*1) a questo punto avevo abbandonato la prima stesura. Il motivo è che volevo documentarmi su dei link postati su FB dalla “prima voce” (*2), a suo dire firmati da importanti economisti, ma poi non ne ebbi voglia e lasciai perdere. Adesso non saprei nemmeno come ritrovare quei link e, quindi, posterò solo il frammento di un'email che ho ricevuto.
Infatti, un po' casualmente, sono finito nella mailing list della mia banca attraverso la quale il vicedirettore manda settimanalmente degli aggiornamenti sulla situazione economica italiana e non. Il suo obiettivo è quello di vendere titoli di stato greci (!) e alla luce di questo vanno interpretate le parole tranquillizzanti sul recentissimo aumento dello spread (*3):
“Il calo dei rendimenti sulle scadenze decennali dei Btp è stato di oltre il 30%: nei primi due mesi dell’anno è passato dal 7.15% di gennaio all'attuale 4.70%. È fuori di dubbio che gran parte della ragione che ha provocato questo calo è dovuto al mega prestito della BCE di dicembre e febbraio, ma anche al successo delle iniziative del governo Colline che ha aumentato la fiducia internazionale nel nostro paese.”
Ovviamente, l'autore dell'analisi si guarda bene dal prendere esplicite posizioni politiche e, a mio avviso solo per prudenza, attribuisce parte del merito del calo dello spread anche al governo Colline.
È però illuminante la frase in neretto “È fuori dubbio che gran parte...del calo...è dovuto alla BCE...”.
Ora se si dice che un risultato è determinato in gran parte da una certa azione significa che altre azioni hanno contribuito al medesimo risultato in minima parte: quindi se gran parte del “merito” del calo dello spread è della BCE allora il “merito” del governo è marginale.
Ma veniamo al grafico del ilSole24Ore.com. Da come viene presentato (è un grafico interattivo) si capisce subito che l'intento è quello di esaltare Colline: la prima schermata lo raffigura ritratto dal basso mentre sorride sicuro di sé...
A mio avviso però tale grafico dimostra chiaramente chi aveva ragione nella disputa su FB da cui sono partito. Questo è lo screenshot dell'ultima schermata del grafico interattivo:
9-Novembre, spread a 5.52: Napoletano telefona a Colline. Utile come riferimento.
16-Novembre, spread a 5.26: nasce il governo Colline. Utile come riferimento.
6-Dicembre, spread a 3.68: decreto “salva” Italia. Ecco, questa è stata l'iniziativa fondamentale del governo: ci si aspetterebbe che, se i mercati l'avessero ritenuta buona, lo spread avrebbe continuato a scendere. Invece no: risale fino a raggiungere un picco, vicino ad occhio a 5.40
11-Gennaio, spread a 5.31: Colloquio Colline-Merkel. Evidentemente la Merkel dà il via libera alla BCE per il megaprestito. Solo adesso lo spread inizia a scendere significativamente.
È sbagliata la mia interpretazione del grafico? A me pare che sia tutto piuttosto evidente...
In conclusione rimango dell'idea che:
Nota (*1): Più o meno perché correzioni e piccoli modifiche le ho fatte da per tutto...
Nota (*2): Quella che diceva che il calo dello spread è dovuto all'azione della BCE piuttosto che all'operato del governo.
Nota (*3): Uhmm... controllando l'email c'è scritto che non posso ripubblicare quanto scritto senza l'esplicita autorizzazione della banca. Per questo mi limito a riscriverne il contenuto con parole mie (la parte in neretto, che mi sta particolarmente a cuore, in realtà l'ho conservata tale e quale).
Mi è capitato di leggere su FB un'interessante diatriba sulla correlazione fra l'operato del governo Colline e il calo dello spread.
La disputa prendeva lo spunto da un articolo del ilSole24Ore.com, I primi 100 giorni di Monti, dove un grafico mostra l'andamento dello spread e le vicende politiche di questi ultimi tre mesi circa.
L'autore del commento su FB suggerisce che il merito del calo dello spread non è tanto di Mario Colline quanto di Mario Chimere, l'attuale presidente della BCE: in pratica la BCE presta denaro a tassi bassissimi alle banche purchè queste ne reinvestano una parte nei titoli di stato dei paesi in difficoltà; in questo modo si è generata l'enorme richiesta che ha abbassato lo spread.
Un'altra voce spiega invece che l'articolo dice il contrario: lo spread è calato GRAZIE all'azione del governo Colline.
Anch'io ho seguito con relativa attenzione l'andamento dello spread ma non l'ho mai preso troppo in considerazione per valutare l'operato del governo Colline.
La ragione principale è che i mercati non sono giudici completamente razionali (altrimenti sarebbe facile prevederne l'andamento!) o, forse è più corretto dire, che ragionano con criteri esclusivamente utilitaristici. Cioè un operatore di borsa non si chiede se il governo sta agendo bene ma soltanto se e quanto guadagnerà a comprare certi titoli. È vero che c'è una relazione fra operato del governo e fiducia dei mercati nella affidabilità dei titoli di stato ma anche queste riflessioni sembrano influenzate dall'umore generale, magari dall'indice delle agenzie di rating, più che da considerazioni oggettive.
Infine c'è la variabile tempo: non sono un economista ma la mia sensazione è che l'orizzonte temporale a cui guardano gli operatori sia piuttosto breve: direi sull'ordine dell'anno al massimo.
Più o meno (*1) a questo punto avevo abbandonato la prima stesura. Il motivo è che volevo documentarmi su dei link postati su FB dalla “prima voce” (*2), a suo dire firmati da importanti economisti, ma poi non ne ebbi voglia e lasciai perdere. Adesso non saprei nemmeno come ritrovare quei link e, quindi, posterò solo il frammento di un'email che ho ricevuto.
Infatti, un po' casualmente, sono finito nella mailing list della mia banca attraverso la quale il vicedirettore manda settimanalmente degli aggiornamenti sulla situazione economica italiana e non. Il suo obiettivo è quello di vendere titoli di stato greci (!) e alla luce di questo vanno interpretate le parole tranquillizzanti sul recentissimo aumento dello spread (*3):
“Il calo dei rendimenti sulle scadenze decennali dei Btp è stato di oltre il 30%: nei primi due mesi dell’anno è passato dal 7.15% di gennaio all'attuale 4.70%. È fuori di dubbio che gran parte della ragione che ha provocato questo calo è dovuto al mega prestito della BCE di dicembre e febbraio, ma anche al successo delle iniziative del governo Colline che ha aumentato la fiducia internazionale nel nostro paese.”
Ovviamente, l'autore dell'analisi si guarda bene dal prendere esplicite posizioni politiche e, a mio avviso solo per prudenza, attribuisce parte del merito del calo dello spread anche al governo Colline.
È però illuminante la frase in neretto “È fuori dubbio che gran parte...del calo...è dovuto alla BCE...”.
Ora se si dice che un risultato è determinato in gran parte da una certa azione significa che altre azioni hanno contribuito al medesimo risultato in minima parte: quindi se gran parte del “merito” del calo dello spread è della BCE allora il “merito” del governo è marginale.
Ma veniamo al grafico del ilSole24Ore.com. Da come viene presentato (è un grafico interattivo) si capisce subito che l'intento è quello di esaltare Colline: la prima schermata lo raffigura ritratto dal basso mentre sorride sicuro di sé...
A mio avviso però tale grafico dimostra chiaramente chi aveva ragione nella disputa su FB da cui sono partito. Questo è lo screenshot dell'ultima schermata del grafico interattivo:
9-Novembre, spread a 5.52: Napoletano telefona a Colline. Utile come riferimento.
16-Novembre, spread a 5.26: nasce il governo Colline. Utile come riferimento.
6-Dicembre, spread a 3.68: decreto “salva” Italia. Ecco, questa è stata l'iniziativa fondamentale del governo: ci si aspetterebbe che, se i mercati l'avessero ritenuta buona, lo spread avrebbe continuato a scendere. Invece no: risale fino a raggiungere un picco, vicino ad occhio a 5.40
11-Gennaio, spread a 5.31: Colloquio Colline-Merkel. Evidentemente la Merkel dà il via libera alla BCE per il megaprestito. Solo adesso lo spread inizia a scendere significativamente.
È sbagliata la mia interpretazione del grafico? A me pare che sia tutto piuttosto evidente...
In conclusione rimango dell'idea che:
- Il governo Colline è CONTRO i cittadini italiani
- Il decreto “salva” Italia avrà l'effetto di innescare l'inflazione e tirare il freno a mano dell'economia (calo dei consumi)
- Il calo dello spread non è dovuto ai provvedimenti del governo Colline ma al prestito della BCE: anzi, quando fra circa un anno si vedranno i danni (inflazione e calo del PIL) delle scelte del governo, lo spread tornerà a livelli peggiori
- Il governo Colline non è formato da stupidi: evidentemente sanno quello che stanno facendo e, come suggerito da mio zio nella sua analisi post mortem (vedi Colline 10: lo zio!), “Sento puzzo di bruciato: all'interno non è come sembra...”
Nota (*1): Più o meno perché correzioni e piccoli modifiche le ho fatte da per tutto...
Nota (*2): Quella che diceva che il calo dello spread è dovuto all'azione della BCE piuttosto che all'operato del governo.
Nota (*3): Uhmm... controllando l'email c'è scritto che non posso ripubblicare quanto scritto senza l'esplicita autorizzazione della banca. Per questo mi limito a riscriverne il contenuto con parole mie (la parte in neretto, che mi sta particolarmente a cuore, in realtà l'ho conservata tale e quale).
domenica 25 marzo 2012
Ledificio (5/10)
È buffo: ho tutte le parti del racconto già pronte ma tendo a rimandarne la pubblicazione: il motivo è che mi fa fatica preparare questa piccola introduzione e, soprattutto, il riassunto delle parti precedenti. Niente di creativo: solo noioso. Però, temo, sia essenziale...
Questa è infatti la quinta puntata del racconto Ledificio: vedi anche parte 1, 2, 3 e 4.
Il protagonista, entrato insieme a due compagni in un misterioso edificio, è rimasto solo e non riesce più a uscirne. Non solo: l'edificio sembra essere un labirinto dove strani fenomeni inspiegabili sono all'ordine del giorno...
Inaspettatamente riesce a raggiungere un balcone e a parlare con delle persone all'esterno che cercano di soccorrerlo: pensando che i soccorritori siano ormai arrivati e l'incubo finito il protagonista rientra all'interno dell'edificio riperdendosi però immediatamente al suo interno.
Urlai di nuovo: questa volta non per paura ma per la frustrazione. Ero stato a un passo dall'uscire dall'edificio: avrei dovuto solo aspettare qualche secondo in più! Se poi, per qualche motivo, non fossero riusciti a raggiungermi, avrei potuto calarmi dalla finestra o aspettare i pompieri...
Non mi vergogno di ammettere che piansi a lungo per la rabbia, rinfacciandomi la frettolosa stupidità. Lentamente mi resi però conto che, per quanto difficile, era comunque possibile raggiungere l'esterno. Questo mi diede fiducia e la forza di rialzarmi e di ricominciare da capo a vagare in questa specie di incubo senza fine.
Il tempo intercorso, da quando avevo ripreso i sensi a quando avevo trovato il balcone, mi era sembrato dell'ordine delle ore: quattro/cinque, massimo sei. Mi sembrava ragionevole aspettarmi di avere una nuova occasione di fuga in un tempo simile.
Sfortunatamente non fu così. Prima che succedesse qualcosa di nuovo ebbi la sensazione che passassero settimane, forse mesi: è difficile dirlo perché la luce grigia aveva sempre la stessa intensità senza distinzione fra giorno o notte. Io del resto non avvertivo né fame, né sonno, né nessuna altra necessità corporale. A volte ero stanco: ma più che stanchezza fisica era una depressione morale, una sfiducia nelle mie possibilità di salvezza.
Se fossi stato credente avrei avuto molto tempo per pregare ma, siccome non lo ero, mi limitai a pensare e a ricordare.
Lentamente, immagine per immagine, iniziai a rivedere nella mia mente la grande stanza dove ero entrato insieme ai miei amici e, apparentemente, avevo lasciato il mondo reale per questo orrendo limbo. Ancora adesso i ricordi di quei momenti sono tutt'altro che chiari e, inizialmente, furono ancora più confusi. Più che risposte vi trovavo solo nuove domande e dubbi...
Iniziai anche a fare delle ipotesi sul luogo dove mi trovavo ma non voglio tediare il lettore con il lungo elenco di supposizioni che feci: molte delle quali, peraltro, si dimostrarono false e confonderebbero soltanto chi sta leggendo queste mie memorie. Santo cielo! Spero che il professore riesca a leggere quanto ho scritto! Dimostrerebbe che non sono pazzo e che anch'io ho la possibilità di uscire da questo grigio senza fine.
Passò del tempo, molto tempo, e io continuai a vagare: in genere non mi preoccupavo più di seguire una qualche logica. Solo quando ideavo una nuova teoria, che erano arrivate ad essere di una sconcertante complessità, cercavo di verificarla. In genere, dopo una giornata di delusioni più o meno grandi, mi davo per vinto.
In quei momenti cercavo una stanza con una sedia o, meglio, una poltrona e mi sedevo tenendomi la testa fra le mani: mi dicevo che non dovevo abbattermi, che come già una volta avevo trovato un'uscita, prima o poi l'avrei fatto di nuovo...
Trovare sedie, ma anche poltrone, non era troppo difficile: ad occhio una stanza ogni tre ne conteneva almeno una. Spesso ho incontrato anche letti ma non ho mai osato sdraiarmi su di essi. Ho la netta sensazione che rischierei di lasciarmi andare, di perdermi in me stesso, di svanire nei miei ricordi: dopotutto è solo la forza di volontà che mi permette di andare avanti e di tener viva una speranza sempre più flebile. Non posso permettermi di perderla altrimenti impazzirei e diventerei un'altra di queste folli stanze.
Ho anticipato riflessioni che mi ero riproposto di fare solo in seguito: chi sta leggendo queste memorie mi perdoni e ignori il mio piccolo sfogo.
Un giorno, vagando a casaccio e per la verità molto distrattamente, mi ritrovai in un corridoio. Sembrava uno dei tanti: un lungo tappeto consunto stava nel bel mezzo di esso per tutta la sua lunghezza mentre, ai lati, c'erano numerose sedie imbottite, di quelle in legno dorato e lo schienale rosso, invero dall'aspetto piuttosto traballante; sulle pareti, a intervalli regolari, antiche lampade a gas che non emettevano nessuna luce e fra, queste e le sedie, non mancavano numerosi grandi specchi bui dalle cornici anch'esse dorate. Ho tralasciato di menzionare un particolare bizzarro: gli specchi non riflettevano niente: erano tutti di un uniforme grigio completamente opaco. Avevo capito che si trattava di specchi solo dalla forma e dalla cornice.
Giunto a circa un terzo del corridoio mi accorsi della grande porta a due ante nel centro di esso sulla parete sinistra: mi fermai. In un attimo raffrontai i ricordi di quella sciagurata notte, quando con i miei amici entrai nell'edificio, e quello che vedevo pochi metri davanti a me: fui subito sicuro di trovarmi di fronte alla medesima porta. Rimasi incerto sul da farsi, istintivamente mantenevo lo sguardo sulla porta per evitare che sparisse alle mie spalle e contemporaneamente pensavo a cosa fare: entrare a esplorare, come mi diceva la ragione, oppure fuggire via il più rapidamente possibile come mi gridava di fare il mio istinto?
Ero incerto, indeciso fra il dubbio e la paura: fra la possibilità di trovare indizi utili e il terrore di trovare un mostro oscuro, il demone che mi teneva prigioniero.
Fu allora, mentre ero ancora indeciso se fare un passo avanti o uno indietro, che sentii una voce!
Era debolissima, meno di un sussurro, eppure nel silenzio tombale a cui ero abituato mi sembrò più fragorosa di un tuono. Ascoltai meglio: era una voce di donna, implorava aiuto e proveniva dalle mie spalle da giù, dalle interiora del palazzo.
Come ho detto, fino a quel momento, ero stato molto incerto su cosa fare ma quel richiamo disperato mi fece decidere: mi girai e corsi veloce verso la voce...
Questa è infatti la quinta puntata del racconto Ledificio: vedi anche parte 1, 2, 3 e 4.
Il protagonista, entrato insieme a due compagni in un misterioso edificio, è rimasto solo e non riesce più a uscirne. Non solo: l'edificio sembra essere un labirinto dove strani fenomeni inspiegabili sono all'ordine del giorno...
Inaspettatamente riesce a raggiungere un balcone e a parlare con delle persone all'esterno che cercano di soccorrerlo: pensando che i soccorritori siano ormai arrivati e l'incubo finito il protagonista rientra all'interno dell'edificio riperdendosi però immediatamente al suo interno.
-= 5 =-
Urlai di nuovo: questa volta non per paura ma per la frustrazione. Ero stato a un passo dall'uscire dall'edificio: avrei dovuto solo aspettare qualche secondo in più! Se poi, per qualche motivo, non fossero riusciti a raggiungermi, avrei potuto calarmi dalla finestra o aspettare i pompieri...
Non mi vergogno di ammettere che piansi a lungo per la rabbia, rinfacciandomi la frettolosa stupidità. Lentamente mi resi però conto che, per quanto difficile, era comunque possibile raggiungere l'esterno. Questo mi diede fiducia e la forza di rialzarmi e di ricominciare da capo a vagare in questa specie di incubo senza fine.
Il tempo intercorso, da quando avevo ripreso i sensi a quando avevo trovato il balcone, mi era sembrato dell'ordine delle ore: quattro/cinque, massimo sei. Mi sembrava ragionevole aspettarmi di avere una nuova occasione di fuga in un tempo simile.
Sfortunatamente non fu così. Prima che succedesse qualcosa di nuovo ebbi la sensazione che passassero settimane, forse mesi: è difficile dirlo perché la luce grigia aveva sempre la stessa intensità senza distinzione fra giorno o notte. Io del resto non avvertivo né fame, né sonno, né nessuna altra necessità corporale. A volte ero stanco: ma più che stanchezza fisica era una depressione morale, una sfiducia nelle mie possibilità di salvezza.
Se fossi stato credente avrei avuto molto tempo per pregare ma, siccome non lo ero, mi limitai a pensare e a ricordare.
Lentamente, immagine per immagine, iniziai a rivedere nella mia mente la grande stanza dove ero entrato insieme ai miei amici e, apparentemente, avevo lasciato il mondo reale per questo orrendo limbo. Ancora adesso i ricordi di quei momenti sono tutt'altro che chiari e, inizialmente, furono ancora più confusi. Più che risposte vi trovavo solo nuove domande e dubbi...
Iniziai anche a fare delle ipotesi sul luogo dove mi trovavo ma non voglio tediare il lettore con il lungo elenco di supposizioni che feci: molte delle quali, peraltro, si dimostrarono false e confonderebbero soltanto chi sta leggendo queste mie memorie. Santo cielo! Spero che il professore riesca a leggere quanto ho scritto! Dimostrerebbe che non sono pazzo e che anch'io ho la possibilità di uscire da questo grigio senza fine.
Passò del tempo, molto tempo, e io continuai a vagare: in genere non mi preoccupavo più di seguire una qualche logica. Solo quando ideavo una nuova teoria, che erano arrivate ad essere di una sconcertante complessità, cercavo di verificarla. In genere, dopo una giornata di delusioni più o meno grandi, mi davo per vinto.
In quei momenti cercavo una stanza con una sedia o, meglio, una poltrona e mi sedevo tenendomi la testa fra le mani: mi dicevo che non dovevo abbattermi, che come già una volta avevo trovato un'uscita, prima o poi l'avrei fatto di nuovo...
Trovare sedie, ma anche poltrone, non era troppo difficile: ad occhio una stanza ogni tre ne conteneva almeno una. Spesso ho incontrato anche letti ma non ho mai osato sdraiarmi su di essi. Ho la netta sensazione che rischierei di lasciarmi andare, di perdermi in me stesso, di svanire nei miei ricordi: dopotutto è solo la forza di volontà che mi permette di andare avanti e di tener viva una speranza sempre più flebile. Non posso permettermi di perderla altrimenti impazzirei e diventerei un'altra di queste folli stanze.
Ho anticipato riflessioni che mi ero riproposto di fare solo in seguito: chi sta leggendo queste memorie mi perdoni e ignori il mio piccolo sfogo.
Un giorno, vagando a casaccio e per la verità molto distrattamente, mi ritrovai in un corridoio. Sembrava uno dei tanti: un lungo tappeto consunto stava nel bel mezzo di esso per tutta la sua lunghezza mentre, ai lati, c'erano numerose sedie imbottite, di quelle in legno dorato e lo schienale rosso, invero dall'aspetto piuttosto traballante; sulle pareti, a intervalli regolari, antiche lampade a gas che non emettevano nessuna luce e fra, queste e le sedie, non mancavano numerosi grandi specchi bui dalle cornici anch'esse dorate. Ho tralasciato di menzionare un particolare bizzarro: gli specchi non riflettevano niente: erano tutti di un uniforme grigio completamente opaco. Avevo capito che si trattava di specchi solo dalla forma e dalla cornice.
Giunto a circa un terzo del corridoio mi accorsi della grande porta a due ante nel centro di esso sulla parete sinistra: mi fermai. In un attimo raffrontai i ricordi di quella sciagurata notte, quando con i miei amici entrai nell'edificio, e quello che vedevo pochi metri davanti a me: fui subito sicuro di trovarmi di fronte alla medesima porta. Rimasi incerto sul da farsi, istintivamente mantenevo lo sguardo sulla porta per evitare che sparisse alle mie spalle e contemporaneamente pensavo a cosa fare: entrare a esplorare, come mi diceva la ragione, oppure fuggire via il più rapidamente possibile come mi gridava di fare il mio istinto?
Ero incerto, indeciso fra il dubbio e la paura: fra la possibilità di trovare indizi utili e il terrore di trovare un mostro oscuro, il demone che mi teneva prigioniero.
Fu allora, mentre ero ancora indeciso se fare un passo avanti o uno indietro, che sentii una voce!
Era debolissima, meno di un sussurro, eppure nel silenzio tombale a cui ero abituato mi sembrò più fragorosa di un tuono. Ascoltai meglio: era una voce di donna, implorava aiuto e proveniva dalle mie spalle da giù, dalle interiora del palazzo.
Come ho detto, fino a quel momento, ero stato molto incerto su cosa fare ma quel richiamo disperato mi fece decidere: mi girai e corsi veloce verso la voce...
sabato 24 marzo 2012
Mea culpa
Nel 2003 (vedi Legge Biagi su Wikipedia.org: strano, a me sembrava molti anni prima...) entrò in vigore la legge Biagi.
Ricordo che all'epoca pensai fosse una buona idea. Mi sembrava che in questa maniera sia il datore di lavoro che il dipendente avessero da guadagnarci.
Da una parte il datore di lavoro avrebbe avuto la possibilità di “provare” un lavoratore prima di assumerlo definitivamente.
Dall'altra avrebbe reso più facile trovare un primo impiego e, contemporaneamente, per i lavoratori più dotati si sarebbe scatenata un'asta per averne i servigi.
Beh, mi sbagliavo. Parte del motivo è dovuto alla congiuntura economica che, da anni ormai, è persistentemente negativa: una conseguenza è che c'è molta più domanda che offerta di lavoro e quindi raramente c'è la necessità (per non farlo andar via) di ricompensare adeguatamente i servigi di un dipendente in gamba (niente “asta” insomma!).
Contemporaneamente c'è stato l'abuso da parte dei datori di lavoro del contratto di lavoro a progetto. Invece di usarlo per “provare” un dipendente e poi assumerlo a tempo indeterminato sono state inventate un sacco di scappatoie per mantenerlo sempre in questa sorta di limbo.
Cosa avrebbe dovuto fare un governo che, avendo a cuore il benessere dei cittadini, volesse riformare il mercato del lavoro?
A mio avviso sarebbe dovuto partire proprio dalla legge Biagi, salvandone gli aspetti positivi ma impedendone gli abusi.
Il governo Colline, non eletto dal popolo e al servizio dei poteri forti, ha deciso di fare un importante riforma del mondo del lavoro. Ma cosa c'è da aspettarsi da un governo che, più volte, ho definito essere CONTRO i cittadini? Una riforma equilibrata della legge Biagi?
Certo che no!!
La brillante idea è solamente quella di rendere più facili i licenziamenti rendendoli possibili anche per motivi “economici”. I vantaggi per le aziende sono evidenti: quali sarebbero invece quelli per i cittadini? Almeno nella legge Biagi, potenzialmente (visto che poi, per vari motivi, non si sono realizzati) dei benefici ci sarebbero dovuti essere anche per i lavoratori, ma nella riforma dell'articolo 18 non ne vedo alcuno...
A me pare più che ovvio quale sarà l'effetto di questa legge: una marea di licenziamenti.
Qualcuno forse pensa che accadrà qualcosa di diverso?
Gli abusi sono facilmente prevedibili: all'azienda che vuole licenziare basterà riorganizzare il lavoro in maniera tale da dimostrare che i lavoratori in eccesso non sono necessari... Sarà ben difficili per i lavoratori licenziati provare che non sia così. Oltretutto, con i tempi della giustizia italiana, ci vorranno anni affinché, se tutto va bene, gli eccessi vengano riconosciuti.
Certo le finanze delle aziende miglioreranno ma i costi sociali saranno altissimi...
Qualcuno mi può dare un pizzicotto se sto sognando?
Se sto sognando, e questo non è il peggiore governo della Repubblica, qualcuno potrebbe, per favore, svegliarmi?
Ah, già... avrei da spiegare il “miracolo” della discesa dello spread... Un post mezzo scritto l'ho già, magari nel WE mi ci metto e lo finisco...
Ricordo che all'epoca pensai fosse una buona idea. Mi sembrava che in questa maniera sia il datore di lavoro che il dipendente avessero da guadagnarci.
Da una parte il datore di lavoro avrebbe avuto la possibilità di “provare” un lavoratore prima di assumerlo definitivamente.
Dall'altra avrebbe reso più facile trovare un primo impiego e, contemporaneamente, per i lavoratori più dotati si sarebbe scatenata un'asta per averne i servigi.
Beh, mi sbagliavo. Parte del motivo è dovuto alla congiuntura economica che, da anni ormai, è persistentemente negativa: una conseguenza è che c'è molta più domanda che offerta di lavoro e quindi raramente c'è la necessità (per non farlo andar via) di ricompensare adeguatamente i servigi di un dipendente in gamba (niente “asta” insomma!).
Contemporaneamente c'è stato l'abuso da parte dei datori di lavoro del contratto di lavoro a progetto. Invece di usarlo per “provare” un dipendente e poi assumerlo a tempo indeterminato sono state inventate un sacco di scappatoie per mantenerlo sempre in questa sorta di limbo.
Cosa avrebbe dovuto fare un governo che, avendo a cuore il benessere dei cittadini, volesse riformare il mercato del lavoro?
A mio avviso sarebbe dovuto partire proprio dalla legge Biagi, salvandone gli aspetti positivi ma impedendone gli abusi.
Il governo Colline, non eletto dal popolo e al servizio dei poteri forti, ha deciso di fare un importante riforma del mondo del lavoro. Ma cosa c'è da aspettarsi da un governo che, più volte, ho definito essere CONTRO i cittadini? Una riforma equilibrata della legge Biagi?
Certo che no!!
La brillante idea è solamente quella di rendere più facili i licenziamenti rendendoli possibili anche per motivi “economici”. I vantaggi per le aziende sono evidenti: quali sarebbero invece quelli per i cittadini? Almeno nella legge Biagi, potenzialmente (visto che poi, per vari motivi, non si sono realizzati) dei benefici ci sarebbero dovuti essere anche per i lavoratori, ma nella riforma dell'articolo 18 non ne vedo alcuno...
A me pare più che ovvio quale sarà l'effetto di questa legge: una marea di licenziamenti.
Qualcuno forse pensa che accadrà qualcosa di diverso?
Gli abusi sono facilmente prevedibili: all'azienda che vuole licenziare basterà riorganizzare il lavoro in maniera tale da dimostrare che i lavoratori in eccesso non sono necessari... Sarà ben difficili per i lavoratori licenziati provare che non sia così. Oltretutto, con i tempi della giustizia italiana, ci vorranno anni affinché, se tutto va bene, gli eccessi vengano riconosciuti.
Certo le finanze delle aziende miglioreranno ma i costi sociali saranno altissimi...
Qualcuno mi può dare un pizzicotto se sto sognando?
Se sto sognando, e questo non è il peggiore governo della Repubblica, qualcuno potrebbe, per favore, svegliarmi?
Ah, già... avrei da spiegare il “miracolo” della discesa dello spread... Un post mezzo scritto l'ho già, magari nel WE mi ci metto e lo finisco...
venerdì 23 marzo 2012
Foto disamatore
C'è qualcosa di sbagliato nelle mie foto?
Oppure sono io che sono davvero sempre fuori posto?
Questo dubbio, sempre più o meno latente, mi è venuto osservando una foto che mi è stata scattata la scorsa domenica, durante un'escursione sulle colline senesi, e pubblicata oggi su FB.
Siccome ho intenzione di scrivere di tale foto, ma non so quale sia il suo copyright etc, mi limito a postarne il link qui: è possibile che sia necessario essere loggati in FB per vederla...
Nella foto si vedono tre persone: una bella ragazza, un ragazzo normale e il sottoscritto. Ricordo che stavo scherzando sul fatto che fossi seccato perché avevo deciso di non fare più foto per la giornata ma, dato il paesaggio, ero “costretto” a fare un'eccezione. Gli altri due mi guardano sorridendo.
Sembrerebbe la descrizione di una foto normale: tre persone che si conoscono superficialmente fotografate mentre parlano e scherzano insieme.
Eppure guardando la foto si percepisce immediatamente che c'è qualcosa di fuori posto, di sbagliato.
Questo elemento dissonante è proprio KGB.
Non è un singolo particolare a essere fuori posto: se fosse così sarebbe semplice eliminarlo. È l'insieme degli addendi che rende la somma finale sconclusionata.
Analizziamo le tre figure partendo dal basso: delle scarpe c'è poco da dire anche perché si distinguono ben poco. Beh, probabilmente, potendo guardare meglio, qualcosa si sarebbe notato anche dalle scarpe: i miei scarponi infatti non sono nuovi ma sono di mio padre e devono avere ALMENO una ventina d'anni; io l'indossavo con tre paia di calzini...
I pantaloni invece già si notano a colpo d'occhio: mentre i miei due colleghi li hanno perfetti i miei sembrano calzare male, come se fossero più grinzosi e con delle pieghe sbagliate. E il portafoglio e il telefonino? Perché a me sbalzano fuori dai pantaloni mentre gli altri due non hanno questo problema?
Si arriva poi alla giacca: i miei due compagni hanno dei semplici K-Way colorati. Osservando il clima della giornata, i suoi colori e l'atmosfera stessa dell'aria, ci si rende conto che i K-Way sono perfettamente appropriati. Invece cosa indosso io? Uno strano giubbotto che sembra direttamente venuto fuori da un film su un college americano degli anni '80. Insomma roba di trent'anni fa...
Poi, siccome ho caldo, lo tengo aperto e così si può intravedere una T-Shirt marrone cacca e di gusto ugualmente raffinato.
E non parliamo delle facce. La ragazza è molto carina (o almeno me ne ricorda un'altra che a me pareva molto bella); gli uomini non li so giudicare ma considerando i capelli folti, gli occhi azzurri e la voce armoniosa suppongo che anche il ragazzo non fosse brutto. KGB invece è quel che è: si potrebbe arguire che, seppure non sia colpa sua per come la natura l'abbia disegnato, certamente potrebbe farsi la barba e andare dal barbiere per tagliarsi i capelli... A tale affermazione io rispondo con “facies tua computat annos” + “Nemo potest personam diu ferre” e “fallaces sunt rerum species”: insomma a che pro preoccuparsi per l'aspetto superficiale? Dovrebbero essere gli altri a non fermarsi alle apparenze...
Pure il mio zaino, di un malsano verde radioattivo, sembra sbilenco e sgraziato come il suo proprietario: e come fa poi uno zainetto a sembrare stanco? Non lo so ma il mio ci riesce...
Infine gli altri due escursionisti, pur non essendo in posa, hanno delle posture fotogeniche: la ragazza bilancia il peso da una gamba all'altra e inclina leggermente la testa mentre sorride; il ragazzo ha un notevole contegno mentre mi guarda benignamente con le braccia incrociate. KGB invece un po' gesticola, un po' sembra fare una smorfia sgraziata mentre, controllando la foto appena scattata, dice qualcosa e, probabilmente, pensa già ad altro.
Ecco forse questo è il punto. L'elemento meno congruo che più colpisce è forse proprio questo. Mentre i due giovani fanno una sola cosa, mi guardano ascoltandomi, KGB ne fa tre allo stesso tempo.
La sensazione che dà è di non essere nel momento: cioè fisicamente si trova alla presenza delle altre due persone ma mentalmente è già altrove. Sembra cioè essere sfasato con più pensieri che gli passano per la testa. Credo che l'immagine, nonostante il mio abbigliamento, avrebbe dato una sensazione molto diversa se io, a mia volta, fossi stato fotografato mentre guardavo i miei interlocutori invece che la macchina fotografica.
Sì penso proprio di aver identificato il mio problema principale: sono fuori dal tempo. Un po' lo seguo e un po' lo precedo. Sono diluito con i miei pensieri che cercano di anticipare il futuro e ricordano il passato ma, spesso, perdono il presente...
La foto mostra tre persone ma KGB non è là, almeno non completamente...
Oppure sono io che sono davvero sempre fuori posto?
Questo dubbio, sempre più o meno latente, mi è venuto osservando una foto che mi è stata scattata la scorsa domenica, durante un'escursione sulle colline senesi, e pubblicata oggi su FB.
Siccome ho intenzione di scrivere di tale foto, ma non so quale sia il suo copyright etc, mi limito a postarne il link qui: è possibile che sia necessario essere loggati in FB per vederla...
Nella foto si vedono tre persone: una bella ragazza, un ragazzo normale e il sottoscritto. Ricordo che stavo scherzando sul fatto che fossi seccato perché avevo deciso di non fare più foto per la giornata ma, dato il paesaggio, ero “costretto” a fare un'eccezione. Gli altri due mi guardano sorridendo.
Sembrerebbe la descrizione di una foto normale: tre persone che si conoscono superficialmente fotografate mentre parlano e scherzano insieme.
Eppure guardando la foto si percepisce immediatamente che c'è qualcosa di fuori posto, di sbagliato.
Questo elemento dissonante è proprio KGB.
Non è un singolo particolare a essere fuori posto: se fosse così sarebbe semplice eliminarlo. È l'insieme degli addendi che rende la somma finale sconclusionata.
Analizziamo le tre figure partendo dal basso: delle scarpe c'è poco da dire anche perché si distinguono ben poco. Beh, probabilmente, potendo guardare meglio, qualcosa si sarebbe notato anche dalle scarpe: i miei scarponi infatti non sono nuovi ma sono di mio padre e devono avere ALMENO una ventina d'anni; io l'indossavo con tre paia di calzini...
I pantaloni invece già si notano a colpo d'occhio: mentre i miei due colleghi li hanno perfetti i miei sembrano calzare male, come se fossero più grinzosi e con delle pieghe sbagliate. E il portafoglio e il telefonino? Perché a me sbalzano fuori dai pantaloni mentre gli altri due non hanno questo problema?
Si arriva poi alla giacca: i miei due compagni hanno dei semplici K-Way colorati. Osservando il clima della giornata, i suoi colori e l'atmosfera stessa dell'aria, ci si rende conto che i K-Way sono perfettamente appropriati. Invece cosa indosso io? Uno strano giubbotto che sembra direttamente venuto fuori da un film su un college americano degli anni '80. Insomma roba di trent'anni fa...
Poi, siccome ho caldo, lo tengo aperto e così si può intravedere una T-Shirt marrone cacca e di gusto ugualmente raffinato.
E non parliamo delle facce. La ragazza è molto carina (o almeno me ne ricorda un'altra che a me pareva molto bella); gli uomini non li so giudicare ma considerando i capelli folti, gli occhi azzurri e la voce armoniosa suppongo che anche il ragazzo non fosse brutto. KGB invece è quel che è: si potrebbe arguire che, seppure non sia colpa sua per come la natura l'abbia disegnato, certamente potrebbe farsi la barba e andare dal barbiere per tagliarsi i capelli... A tale affermazione io rispondo con “facies tua computat annos” + “Nemo potest personam diu ferre” e “fallaces sunt rerum species”: insomma a che pro preoccuparsi per l'aspetto superficiale? Dovrebbero essere gli altri a non fermarsi alle apparenze...
Pure il mio zaino, di un malsano verde radioattivo, sembra sbilenco e sgraziato come il suo proprietario: e come fa poi uno zainetto a sembrare stanco? Non lo so ma il mio ci riesce...
Infine gli altri due escursionisti, pur non essendo in posa, hanno delle posture fotogeniche: la ragazza bilancia il peso da una gamba all'altra e inclina leggermente la testa mentre sorride; il ragazzo ha un notevole contegno mentre mi guarda benignamente con le braccia incrociate. KGB invece un po' gesticola, un po' sembra fare una smorfia sgraziata mentre, controllando la foto appena scattata, dice qualcosa e, probabilmente, pensa già ad altro.
Ecco forse questo è il punto. L'elemento meno congruo che più colpisce è forse proprio questo. Mentre i due giovani fanno una sola cosa, mi guardano ascoltandomi, KGB ne fa tre allo stesso tempo.
La sensazione che dà è di non essere nel momento: cioè fisicamente si trova alla presenza delle altre due persone ma mentalmente è già altrove. Sembra cioè essere sfasato con più pensieri che gli passano per la testa. Credo che l'immagine, nonostante il mio abbigliamento, avrebbe dato una sensazione molto diversa se io, a mia volta, fossi stato fotografato mentre guardavo i miei interlocutori invece che la macchina fotografica.
Sì penso proprio di aver identificato il mio problema principale: sono fuori dal tempo. Un po' lo seguo e un po' lo precedo. Sono diluito con i miei pensieri che cercano di anticipare il futuro e ricordano il passato ma, spesso, perdono il presente...
La foto mostra tre persone ma KGB non è là, almeno non completamente...
giovedì 22 marzo 2012
Lezione XIX: inevitabile
Che pasticcio!
L'ultima lezione è iniziata con un super ritardo: come al solito la cosa mi ha messo di pessimo umore ma, essendo anche piuttosto assonnato, ho cercato di non preoccuparmi più di tanto. Infatti, da quando abbiamo cambiato sede (e orario), non abbiamo mai iniziato la lezione all'ora stabilita (ritardi di pochi minuti) ma, oggettivamente, questo non aveva mai creato problemi...
La lezione mi era sembrata scorrere come al solito e, solo una volta tornato a casa, mi sono reso conto del problema: fra le novità c'è un nuovo brano (inserito perché si suonano le corde a vuoto) degli AC/DC. Il maestro me lo aveva descritto spiegandomene alcuni passaggi/trucchi/peculiarità e, sul momento, mi era sembrato tutto chiaro.
Quando però, una volta a casa, ho provato a suonarlo mi sono reso conto che c'erano troppe cose, tanti piccoli dettagli, che non mi erano chiari e, in questa situazione, non sapevo nemmeno come partire...
Qual è il punto? L'origine del problema è che non abbiamo avuto tempo per provarlo a lezione: sono sicuro che mi basterebbe poco per capire cosa farci, forse è anche colpa di una mia eccessiva titubanza a provare, così tanto per fare... Sono però dell'idea che se me l'avesse fatto provare per 5 minuti adesso non avrei problemi. E al posto di quei 5 minuti cosa abbiamo fatto? Niente: sono stati fagocitati dal ritardo (molto maggiore).
Per il resto è stata una lezione di assestamento: anche gli esercizi non sono cambiati troppo.
A un giro delle progressioni che mi creava particolari noie abbiamo spostato una pausa di 1/4 e il problema si è risolto. Analogamente, nell'esercizio Potente, quello sui power chord, ne abbiamo sostituito uno che non mi riusciva con un altro più semplice e ora mi trovo bene.
Ah, abbiamo anche aggiunto un nuovo esercizio... beh, proprio nuovo no: la forma è diversa ma la sostanza è la stessa del vecchio incastro. Dovrebbe essere un esercizio per stimolare la mia creatività musicale ma non mi piace.
Non mi piacciono infatti gli esercizi che lasciano troppe decisioni all'allievo: li vivo sempre nell'incertezza di farli in maniera troppo semplice o, viceversa, troppo complessa. Mi irritano. Beh, in questo periodo sono particolarmente irritabile. A me piace quando quello che c'è da fare è ben chiaro e inequivocabile. E anche la presunta creatività dell'esercizio non mi attira: non si tratta di vera libertà ma di una pappina precotta che consiste nel dover mettere insieme una dozzina di note secondo degli schemi fissi. L'ho già detto che sono di cattivo umore, vero?
Non mi pare che ci sia altro da aggiungere: se riesco a racimolare un poco di pazienza, che non credo di avere, stasera proverò a tornare alla carica del brano degli AC/DC (TNT)...
L'ultima lezione è iniziata con un super ritardo: come al solito la cosa mi ha messo di pessimo umore ma, essendo anche piuttosto assonnato, ho cercato di non preoccuparmi più di tanto. Infatti, da quando abbiamo cambiato sede (e orario), non abbiamo mai iniziato la lezione all'ora stabilita (ritardi di pochi minuti) ma, oggettivamente, questo non aveva mai creato problemi...
La lezione mi era sembrata scorrere come al solito e, solo una volta tornato a casa, mi sono reso conto del problema: fra le novità c'è un nuovo brano (inserito perché si suonano le corde a vuoto) degli AC/DC. Il maestro me lo aveva descritto spiegandomene alcuni passaggi/trucchi/peculiarità e, sul momento, mi era sembrato tutto chiaro.
Quando però, una volta a casa, ho provato a suonarlo mi sono reso conto che c'erano troppe cose, tanti piccoli dettagli, che non mi erano chiari e, in questa situazione, non sapevo nemmeno come partire...
Qual è il punto? L'origine del problema è che non abbiamo avuto tempo per provarlo a lezione: sono sicuro che mi basterebbe poco per capire cosa farci, forse è anche colpa di una mia eccessiva titubanza a provare, così tanto per fare... Sono però dell'idea che se me l'avesse fatto provare per 5 minuti adesso non avrei problemi. E al posto di quei 5 minuti cosa abbiamo fatto? Niente: sono stati fagocitati dal ritardo (molto maggiore).
Per il resto è stata una lezione di assestamento: anche gli esercizi non sono cambiati troppo.
A un giro delle progressioni che mi creava particolari noie abbiamo spostato una pausa di 1/4 e il problema si è risolto. Analogamente, nell'esercizio Potente, quello sui power chord, ne abbiamo sostituito uno che non mi riusciva con un altro più semplice e ora mi trovo bene.
Ah, abbiamo anche aggiunto un nuovo esercizio... beh, proprio nuovo no: la forma è diversa ma la sostanza è la stessa del vecchio incastro. Dovrebbe essere un esercizio per stimolare la mia creatività musicale ma non mi piace.
Non mi piacciono infatti gli esercizi che lasciano troppe decisioni all'allievo: li vivo sempre nell'incertezza di farli in maniera troppo semplice o, viceversa, troppo complessa. Mi irritano. Beh, in questo periodo sono particolarmente irritabile. A me piace quando quello che c'è da fare è ben chiaro e inequivocabile. E anche la presunta creatività dell'esercizio non mi attira: non si tratta di vera libertà ma di una pappina precotta che consiste nel dover mettere insieme una dozzina di note secondo degli schemi fissi. L'ho già detto che sono di cattivo umore, vero?
Non mi pare che ci sia altro da aggiungere: se riesco a racimolare un poco di pazienza, che non credo di avere, stasera proverò a tornare alla carica del brano degli AC/DC (TNT)...
Sì russo...
Qualcuno oltre a me si stupisce se sul sito del Corriere.it si trovano questi errori grammaticali?
L'immagine mostra un po' di contesto così che il lettore possa divertirsi a individuare "da" solo l'errore...
Autoerotismo felino 22-Marzo-2012
Appena Bisba si siede in grembo a qualcuno inizia a leccarsi: e mentre si lecca ronfa felice...
Sul finale del video alzate il volume per sentirla biascicare!
Frustrazione 23-Marzo-2012
Oggi ho radunato la pazienza per affrontare il problema del "incomprensibile" brano TNT degli AC/DC (vedi Lezione XIX). Ho cercato di convincermi che se mi concentravo su una singola battuta, piano piano, mi sarebbe riuscito tutto il resto...
Ma la singola battuta che ho preso in esame è zeppa di problemi. Eccola qui:
No Thread 28-Marzo-2012
Uffa!
Ieri sera mi ero messo a fare un semplice programmino Java (una specie di metronomo) ma, oggi, dopo aver sbattuto la capoccia contro vari comportamenti inspiegabili, sono arrivato alla conclusione che non mi funzionano i Thread!
Secondo me sto facendo tutto ok ma andrò a ricontrollare la teoria per vedere se sbaglio qualcosa di elementare...
Edited (28/3/2012): Ok, il problema era una banalità: usavo run() invece che start(). Pensavo fosse uguale ma non è così. Poi ho risolto un altro problema che confondeva la situazione: mi ero basato su un esempio preso da internet che mi aggiungeva un ritardo di 1.9 secondi a ogni suono: riscritto il codice ed eliminato il problema...
Linus 29-Marzo-2012
Stanotte ho sognato di essere in Olanda: era sera e tagliavo attraverso dei vicoli per tornare a casa. Proprio al portone d'ingresso ho visto una ragazza bellissima: aveva i capelli rossi, scuri e lunghi e gli occhi celesti erano chiarissimi; ciò che però mi ha colpito di più è stata la sua pelle: era bianchissima, uniforme, ma non pallida né trasparente. Aveva una pelle sana, luminosa direi.
Normalmente anche nei sogni sono molto controllato ma la sua bellezza mi aveva così colpito che non ho potuto fare a meno di chiederle chi era e da quanto tempo stava lì: infatti era entrata nel mio palazzo! Con mia sorpresa ho scoperto che era italiana (io le avevo parlato in inglese). Non ricordo cosa mi abbia risposto,se non che “mi conosceva bene”. È stato allora che ho notato sulla sua guancia destra il marchio della strega...
L'immagine mostra un po' di contesto così che il lettore possa divertirsi a individuare "da" solo l'errore...
Autoerotismo felino 22-Marzo-2012
Appena Bisba si siede in grembo a qualcuno inizia a leccarsi: e mentre si lecca ronfa felice...
Sul finale del video alzate il volume per sentirla biascicare!
Frustrazione 23-Marzo-2012
Oggi ho radunato la pazienza per affrontare il problema del "incomprensibile" brano TNT degli AC/DC (vedi Lezione XIX). Ho cercato di convincermi che se mi concentravo su una singola battuta, piano piano, mi sarebbe riuscito tutto il resto...
Ma la singola battuta che ho preso in esame è zeppa di problemi. Eccola qui:
- Il E non è standard perché le prime due corde non vanno suonate. Io ho però deciso di suonarlo come sempre...
- Come si vede dalla tablatura il secondo "accordo" è suonato con le corde ammutolite. Intuisco che solo le ultime 3 corde andrebbero suonate ma anche in questo caso, per semplicità, suono tutte e sei le corde ammutolite...
- Il terzo "accordo" va di nuovo suonato con le corde zittite ma, soprattutto, dura 1/8. Questo di per sé non sarebbe un problema se non che, l'accordo successivo dura 1/4. Come avevo constato al tempo degli esercizi di ritmica non mi riesce suonare i quarti sfalzati di 1/8 rispetto ai tic del metronomo. Almeno non mi riusciva uno o due mesi fa quando ci provai... Questo problema non so come aggirarlo
- Il G5 ha una diteggiatura assurda. Io uso il "mio" G5...
- Questo A il maestro mi aveva avvertito di suonarlo facendo una specie di barrè con l'indice con il problema che la prima corda non va suonata: mi riesce difficile ma ci provo
No Thread 28-Marzo-2012
Uffa!
Ieri sera mi ero messo a fare un semplice programmino Java (una specie di metronomo) ma, oggi, dopo aver sbattuto la capoccia contro vari comportamenti inspiegabili, sono arrivato alla conclusione che non mi funzionano i Thread!
Secondo me sto facendo tutto ok ma andrò a ricontrollare la teoria per vedere se sbaglio qualcosa di elementare...
Edited (28/3/2012): Ok, il problema era una banalità: usavo run() invece che start(). Pensavo fosse uguale ma non è così. Poi ho risolto un altro problema che confondeva la situazione: mi ero basato su un esempio preso da internet che mi aggiungeva un ritardo di 1.9 secondi a ogni suono: riscritto il codice ed eliminato il problema...
Linus 29-Marzo-2012
Stanotte ho sognato di essere in Olanda: era sera e tagliavo attraverso dei vicoli per tornare a casa. Proprio al portone d'ingresso ho visto una ragazza bellissima: aveva i capelli rossi, scuri e lunghi e gli occhi celesti erano chiarissimi; ciò che però mi ha colpito di più è stata la sua pelle: era bianchissima, uniforme, ma non pallida né trasparente. Aveva una pelle sana, luminosa direi.
Normalmente anche nei sogni sono molto controllato ma la sua bellezza mi aveva così colpito che non ho potuto fare a meno di chiederle chi era e da quanto tempo stava lì: infatti era entrata nel mio palazzo! Con mia sorpresa ho scoperto che era italiana (io le avevo parlato in inglese). Non ricordo cosa mi abbia risposto,se non che “mi conosceva bene”. È stato allora che ho notato sulla sua guancia destra il marchio della strega...
mercoledì 21 marzo 2012
Aiuto!
Ho un grosso problema con Bisba. Se qualcuno si intende di gatti e sa consigliarmi ne sarò molto felice.
Il problema è il seguente: negli ultimi 5-6 giorni Bisba ha iniziato a sparire verso le 18:30 e a tornare la sera sempre più tardi. Al contrario, fino all'altra settimana (e così sempre nei suoi quasi due anni di vita), stava sempre in giardino o negli immediati paraggi: appena la chiamavo arrivava di corsa per mangiare. Adesso evidentemente va molto più lontano perché, per quanto la chiami, non si fa vedere.
La gatta è stata sterilizzata e quindi non è in calore.
La mia teoria è che abbia trovato una casa nei dintorni, nel raggio di qualche chilometro, che lasci del cibo fuori (o peggio la faccia entrare in casa) e la rimpinzi di crocchette: Bisba è infatti decisamente famelica e io le do solo una razione giornaliera che non la faccia ingrassare (e nonostante questo, a gennaio, il veterinario l'aveva trovata “robusta”).
Adesso non so cosa fare: non voglio che Bisba passi del tempo con degli estranei per quanto (spero) ben intenzionati. Oltretutto Bisba ha un carattere estremamente socievole e giocherellone e non ha paura delle persone: al momento temo particolarmente qualche bambino che supplichi i genitori di farla dormire in casa...
Credo che l'unica possibilità sia quella di darle a mia volta crocchette a volontà in maniera che non abbia motivo di allontanarsi: in questo modo però diventerà rapidamente obesa...
L'alternativa sarebbe non farla più uscire di casa però mi pare egoistico da parte mia.
Pensavo anche di fare un giro alle case nei dintorni (non tantissime visto che abito in un luogo piuttosto isolato) e lasciare nella buche delle lettere un messaggio che spieghi che a questa gatta non deve essere dato cibo perché deve mangiare crocchette veterinarie (non è vero ma mi pare un approccio più “morbido” che chiedere di non darle niente da mangiare e basta...). Se poi qualcuno mi dice che viene spesso da loro a mangiare allora gli spiego la situazione...
Qualcuno ha qualche consiglio/parere/idea??
Il problema è il seguente: negli ultimi 5-6 giorni Bisba ha iniziato a sparire verso le 18:30 e a tornare la sera sempre più tardi. Al contrario, fino all'altra settimana (e così sempre nei suoi quasi due anni di vita), stava sempre in giardino o negli immediati paraggi: appena la chiamavo arrivava di corsa per mangiare. Adesso evidentemente va molto più lontano perché, per quanto la chiami, non si fa vedere.
La gatta è stata sterilizzata e quindi non è in calore.
La mia teoria è che abbia trovato una casa nei dintorni, nel raggio di qualche chilometro, che lasci del cibo fuori (o peggio la faccia entrare in casa) e la rimpinzi di crocchette: Bisba è infatti decisamente famelica e io le do solo una razione giornaliera che non la faccia ingrassare (e nonostante questo, a gennaio, il veterinario l'aveva trovata “robusta”).
Adesso non so cosa fare: non voglio che Bisba passi del tempo con degli estranei per quanto (spero) ben intenzionati. Oltretutto Bisba ha un carattere estremamente socievole e giocherellone e non ha paura delle persone: al momento temo particolarmente qualche bambino che supplichi i genitori di farla dormire in casa...
Credo che l'unica possibilità sia quella di darle a mia volta crocchette a volontà in maniera che non abbia motivo di allontanarsi: in questo modo però diventerà rapidamente obesa...
L'alternativa sarebbe non farla più uscire di casa però mi pare egoistico da parte mia.
Pensavo anche di fare un giro alle case nei dintorni (non tantissime visto che abito in un luogo piuttosto isolato) e lasciare nella buche delle lettere un messaggio che spieghi che a questa gatta non deve essere dato cibo perché deve mangiare crocchette veterinarie (non è vero ma mi pare un approccio più “morbido” che chiedere di non darle niente da mangiare e basta...). Se poi qualcuno mi dice che viene spesso da loro a mangiare allora gli spiego la situazione...
Qualcuno ha qualche consiglio/parere/idea??
martedì 20 marzo 2012
Triplice serendipità
Ieri sera iniziai un post ma era tardi e non lo finii: si trattava del mio commento su “La notte nel Medioevo” del quale ho già accennato nel corto Book overflow. Oggi avrei potuto terminare di scriverlo ma, nel frattempo ieri sera, sono andato avanti nella lettura di “Storia della stregoneria” di Giordano Berti (Oscar Storia Mondadori, 2010) e in poche pagine si sono verificate quel genere di coincidenze che tanto mi sorprendono (vedi ad esempio Serendipità libresca)...
Qualche settimana fa una mia amica mi scrisse: “cosa mi dici del corpo e il sangue di Eymerich?”.
Io, che non sapevo nemmeno se si riferisse a un libro o a un film, le risposi che non avevo idea di cosa fosse questo Eymerich...
Ieri sera, a pagina 63 di “Storia della stregoneria”, leggo: “I limiti {nell'uso della tortura} definiti da Gui {Bernardo Gui, quello del “Nome della rosa”} furono sostanzialmente ribaditi da un altro inquisitore, il catalano Nicholas Eymerich (1320-1399), che agì principalmente in Spagna ma la cui influenza si perpetuò in tutta Europa, nei secoli a venire, grazie al Directorium inquisitorium, redatto nel 1376.”. E continua con varie informazioni su Eymerich per un'altra mezza paginetta...
A pagina 64 (ibidem) inizia poi il sottocapitolo intitolato “Il culto del caprone” dove viene spiegato che per la prima volta fra il 1320 e il 1350 (ma forse, spiega poi, si tratta di un falso storico di qualche secolo posteriore) il diavolo viene a essere identificato col caprone: streghe e stregoni gli devono baciare l'ano per riceverne in cambio conoscenze proibite.
Letto il paragrafo mi si è immediatamente formata nella mente un'immagine: “ma dove l'ho vista?” mi sono chiesto. Dopo un secondo mi sono ricordato:
Esatto! Si trattava della copertina del libro che avevo finito di leggere il giorno prima!
A pagina 67 (ibidem) infine, sempre riferendosi al culto del caprone, viene spiegato che un fondo di verità nelle confessioni estorte dall'inquisitore è probabile. In particolare si legge: “...l'identificazione fra il caprone e il diavolo rappresenta la demonizzazione di un rito agrario più antico, legato a qualche divinità celtica cornuta come Cernunnos, o anche alla sopravvivenza di culti bacchici ...”.
Beh, come poteva mancare un riferimento al libro più citato in questo blog?
E infatti pochi giorni fa, a pagina 557, ne ho letto il capitolo 49 “Antiche divinità della vegetazione come animali” del quale il primo sottocapitolo è intitolato “Dioniso, la capra e il toro”: inutile dire che si parla esattamente del summenzionato accenno alla relazione fra rito agrario/Dionisio (Bacco per i latini) e caprone!
Qualche settimana fa una mia amica mi scrisse: “cosa mi dici del corpo e il sangue di Eymerich?”.
Io, che non sapevo nemmeno se si riferisse a un libro o a un film, le risposi che non avevo idea di cosa fosse questo Eymerich...
Ieri sera, a pagina 63 di “Storia della stregoneria”, leggo: “I limiti {nell'uso della tortura} definiti da Gui {Bernardo Gui, quello del “Nome della rosa”} furono sostanzialmente ribaditi da un altro inquisitore, il catalano Nicholas Eymerich (1320-1399), che agì principalmente in Spagna ma la cui influenza si perpetuò in tutta Europa, nei secoli a venire, grazie al Directorium inquisitorium, redatto nel 1376.”. E continua con varie informazioni su Eymerich per un'altra mezza paginetta...
A pagina 64 (ibidem) inizia poi il sottocapitolo intitolato “Il culto del caprone” dove viene spiegato che per la prima volta fra il 1320 e il 1350 (ma forse, spiega poi, si tratta di un falso storico di qualche secolo posteriore) il diavolo viene a essere identificato col caprone: streghe e stregoni gli devono baciare l'ano per riceverne in cambio conoscenze proibite.
Letto il paragrafo mi si è immediatamente formata nella mente un'immagine: “ma dove l'ho vista?” mi sono chiesto. Dopo un secondo mi sono ricordato:
Esatto! Si trattava della copertina del libro che avevo finito di leggere il giorno prima!
A pagina 67 (ibidem) infine, sempre riferendosi al culto del caprone, viene spiegato che un fondo di verità nelle confessioni estorte dall'inquisitore è probabile. In particolare si legge: “...l'identificazione fra il caprone e il diavolo rappresenta la demonizzazione di un rito agrario più antico, legato a qualche divinità celtica cornuta come Cernunnos, o anche alla sopravvivenza di culti bacchici ...”.
Beh, come poteva mancare un riferimento al libro più citato in questo blog?
E infatti pochi giorni fa, a pagina 557, ne ho letto il capitolo 49 “Antiche divinità della vegetazione come animali” del quale il primo sottocapitolo è intitolato “Dioniso, la capra e il toro”: inutile dire che si parla esattamente del summenzionato accenno alla relazione fra rito agrario/Dionisio (Bacco per i latini) e caprone!
lunedì 19 marzo 2012
Marzo 2001
Questa volta (vedi Febbraio 2001) non mi ero dimenticato di pubblicare questo post.
Solo che volendo essere imprevedibile avevo rimandato, rimandato e rimandato... Ah, e poi quando mi ero deciso a pubblicarlo non ricordavo più dove avevo salvato la scannerizzazione delle pagine dell'agenda...
Ma “finalmente” eccolo qua!
Motto di marzo: “Non si può avere la botte grassa e la moglie magra”
Santi:
1 San Grissino
2 Santa Bella
5 Santa Telegom Troia
6 San Cazzio vescovo
7 Santo Nevischio
8 Santa Mimosa
9 Santa Invidia Inutile
12 Santa Papilla Gustativa
13 San Grazie
14 San Caffè
15 Santa Paola martire
16 San Paolo apostolo
19 San Ovidio
20 Santa Patrizia
21 Santa Pancia
22 Santa Zoccola
23 Santa Assunta
26 San Cispino
27 Don Fumino pastore
28 San Iodosan
29 San Bue Tordo
30 Santa Mucca Pazza
Note ai Santi:
Interessante la predominanza di sante rispetto ai santi. Paola e Patrizia erano colleghe. Telegom, come si può notare dalla scannerizzazione, non era proprio scritto così: non ho idea di cosa mi avessero combinato...
Non mi pare ci sia un santo del mese particolarmente simpatico: in mancanza di meglio opto per “San Bue Tordo” in contrapposizione con “Santa Mucca Pazza”.
Pagina di esempio:
Note alla Pagina:
Come al solito ho censurato il nome del cliente per il quale lavoravo. Vedo che finalmente ero passato a lavorare in Java: sia pagine jsp ma anche delle classi autonome. Bellino.
Immancabile la formazione: credo che praticamente tutti cercassero di minimizzarla (penso per apparire più bravi/produttivi) ma io invece ero tutto contento quando potevo farla perché mi divertivo. Simone è un mio amico ingegnere: devo verificare che legga il mio blog...
Interessante l'annotazione “sfrutto il viaggio”: avevo infatti scoperto che, seppur con paga ridotta (all'80% mi pare), il tempo di viaggio fra sede e cliente valeva come orario di lavoro: se però si eccedeva le canoniche otto ore allora questo tempo extra andava perduto. Credo che i miei lettori possano immaginarsi quali furono le mie conclusioni!
Buffa la correzione del giorno della settimana al 1 e 2 marzo: per correggere il “lunedì” in “giovedì” sono dovuto arrivare al venerdì!
Solo che volendo essere imprevedibile avevo rimandato, rimandato e rimandato... Ah, e poi quando mi ero deciso a pubblicarlo non ricordavo più dove avevo salvato la scannerizzazione delle pagine dell'agenda...
Ma “finalmente” eccolo qua!
Motto di marzo: “Non si può avere la botte grassa e la moglie magra”
Santi:
1 San Grissino
2 Santa Bella
5 Santa Telegom Troia
6 San Cazzio vescovo
7 Santo Nevischio
8 Santa Mimosa
9 Santa Invidia Inutile
12 Santa Papilla Gustativa
13 San Grazie
14 San Caffè
15 Santa Paola martire
16 San Paolo apostolo
19 San Ovidio
20 Santa Patrizia
21 Santa Pancia
22 Santa Zoccola
23 Santa Assunta
26 San Cispino
27 Don Fumino pastore
28 San Iodosan
29 San Bue Tordo
30 Santa Mucca Pazza
Note ai Santi:
Interessante la predominanza di sante rispetto ai santi. Paola e Patrizia erano colleghe. Telegom, come si può notare dalla scannerizzazione, non era proprio scritto così: non ho idea di cosa mi avessero combinato...
Non mi pare ci sia un santo del mese particolarmente simpatico: in mancanza di meglio opto per “San Bue Tordo” in contrapposizione con “Santa Mucca Pazza”.
Pagina di esempio:
Note alla Pagina:
Come al solito ho censurato il nome del cliente per il quale lavoravo. Vedo che finalmente ero passato a lavorare in Java: sia pagine jsp ma anche delle classi autonome. Bellino.
Immancabile la formazione: credo che praticamente tutti cercassero di minimizzarla (penso per apparire più bravi/produttivi) ma io invece ero tutto contento quando potevo farla perché mi divertivo. Simone è un mio amico ingegnere: devo verificare che legga il mio blog...
Interessante l'annotazione “sfrutto il viaggio”: avevo infatti scoperto che, seppur con paga ridotta (all'80% mi pare), il tempo di viaggio fra sede e cliente valeva come orario di lavoro: se però si eccedeva le canoniche otto ore allora questo tempo extra andava perduto. Credo che i miei lettori possano immaginarsi quali furono le mie conclusioni!
Buffa la correzione del giorno della settimana al 1 e 2 marzo: per correggere il “lunedì” in “giovedì” sono dovuto arrivare al venerdì!
sabato 17 marzo 2012
Rock Time!
Inizio oggi una nuova serie di corti dove mostro i video delle interpretazioni del mio repertorio. L'idea è di seguire l'ordine cronologico nel quale ho imparato i vari brani e così inizio col video dell'Inno alla Gioia di Beethoven.
Perdonate la mia posizione sbracata che finisce per cacciare la cima della chitarra fuori dall'inquadratura...
Come termine di paragono c'è il seguente video:
Qui il giovane artista suona tutto in prima posizione mentre io, invece, suono la seconda metà del brano in seconda posizione...
Poesiaccia 19-Marzo-2012
Nonostante overdose di cioccolato fondente continuo a essere di umore pessimo.
Questo cattivo umore mi ha portato a produrre la seguente “poesia”.
Un tempo era incandescente
e il suo fuoco animava le membra.
Dietro gli occhi baluginar di fiamma.
Adesso lacrime di pioggia
ne bagnano la superficie fredda.
Scorrono fra le sue crepe lavando via
fantasmi di memorie migliori.
Perduto il colore, perduto il calore,
rimane solo il grigio della cenere.
Nessun eco di risa lontane:
la pietra del mio cuore è silenziosa.
Rivoluzione! 20-Marzo-2012
Stamani mi sono sentito importante: ho ricevuto un'email che mi metteva al corrente di un imminente complotto internazionale che, gentilmente, condivido con i miei lettori.
Il piano è molto semplice: occupare il parlamento di Londra il 5 novembre e il congresso americano l'11 novembre; subito dopo mettere fine alla guerra, cancellare il debito e ridistribuire la ricchezza (quest'ultimo punto mi va però bene solo se ci guadagno...).
Scherzo? Abbastanza ma non totalmente. Stamani ho infatti ricevuto la seguente email da parte di Anonymous:
L'email mi è stata inviata da fmformation.net un forum a cui mi ero iscritto anni fa quando giocavo a "Football Manager 20XX". Immagino che sia da là che hanno preso il mio indirizzo email. Sarà interessante vedere quante persone riusciranno a coinvolgere: la mia sensazione è che sarà un flop ma vedremo...
The Entertainer 20-Marzo-2012
Questo è il secondo brano che ho imparato.
Tecnicamente ci sono un paio di slide ma soprattutto devo suonare note su corde non adiacenti e, inizialmente, incespicavo sempre su quelle nel mezzo!
Rispetto al brano precedente inoltre la ritmica è più complessa: soprattutto il maestro mi aveva dato la tablatura senza i tempi dicendomi di scoprirli da solo per esercizio: sfortunatamente questo brano non lo conoscevo e così ho adattato tutto al mio gusto. È possibile che i tempi originali siano molto diversi...
Nota stilistica: l'abbigliamento del chitarrista sembra quello della puntata precedente e, in realtà, è proprio lo stesso: il motivo non è che il chitarrista ha solo quegli abiti ma che le registrazioni sono state effettuate una dopo l'altra...
Soddisfazione (molto piccola) 21-Marzo-2012
Oggi ho iniziato a fare gli esercizi e, dopo pochi secondi, ho avuto la netta sensazione che una corda fosse stonata: strano perché la mia chitarra regge l'accordatura molto a lungo. Comunque la sensazione era così forte che ho voluto controllare con l'accordatore che mi ha dato completamente ragione: la corda incriminata era MOLTO scordata
Ledificio (4/10)
Quarta puntata del racconto Ledificio: vedi anche parte 1, 2 e 3.
Il protagonista, entrato insieme a due compagni in un misterioso edificio, è rimasto solo e non riesce più a uscirne. Non solo: l'edificio sembra essere un labirinto dove strani fenomeni inspiegabili sono all'ordine del giorno...
Non so quanto a lungo corsi gridando: lentamente però la futilità del mio terrore iniziò a divenirmi evidente. È difficile dire quando successe ma, a un certo momento, iniziai ad accettare che la realtà che mi circondava non seguiva le leggi naturali a cui ero abituato. Stranamente questo pensiero ebbe il potere di calmarmi: per quanto strano, il passare a concepire di non essere in una situazione folle, in una specie di incubo assurdo, ma in qualcosa di ancora, temporaneamente, non comprensibile fece riprendere il controllo alla parte razionale della mia mente. L'alternativa del resto sarebbe stata solo quella di impazzire e di continuare a vagare senza meta per chissà quanto tempo ancora...
So cosa penserà il lettore, ma non è come potrebbe pensare: mi pizzicai più volte il braccio, e verificai che ero completamente sveglio!
Fu poco dopo aver ripreso il controllo di me stesso che mi capitò di notare una luce diversa, più luminosa, veramente luce, filtrare da sotto una porta. Incuriosito dal cambiamento andai subito a investigare: strattonai a lungo la porta che non si voleva aprire ma alla fine questa cedette e io potei passare.
Mi ritrovai in un piccolo balcone: la prima sensazione che provai fu la gioia immensa per aver ritrovato la luce del sole! Era una giornata nuvolosa ma i colori mi sembravano così intensi e vividi come mai ricordavo di averli visti. L'aria puzzava di cattivo e di fumo e il balcone sembrava essere stato usato per accatastarci delle cianfrusaglie: c'erano pile di scatole piene di rottami metallici, pezzi di legno, tubi ma anche bambole e giochi per bambini, cornici di quadri, un vecchio lampadario e molti altri oggetti ancora. Ma la mia attenzione era tutta rivolta a quanto vedevo all'esterno: a nemmeno dieci metri di distanza, quattro persone, tre uomini e una ragazza, erano in attesa alla fermata dell'autobus.
Mi accorsi che un pannello della vetrata del balcone si poteva aprire e freneticamente sganciai i fermi che lo tenevano chiuso. Stranamente non urlai: per qualche motivo ero sicuro che non avrebbero udito la mia voce. Presi invece una cassetta di plastica nera e la scagliai con tutte le mie forze sulla strada. Con mio stupore questi si voltarono e guardarono verso l'alto, nella mia direzione. Abituato a rimanere sempre deluso ero convinto che non mi avrebbero visto o che, improvvisamente, sarebbero scomparsi. Invece uno degli uomini gridò: “Che fai ragazzo, sei impazzito?” e poi “Come hai fatto a finire lassù?”.
Non capii bene cosa intendessero ma ero così felice che non me ne preoccupai e, finalmente, ritrovai la voce e urlai: “Fatemi uscire! Sono imprigionato qua dentro! Non riesco a trovare l'uscita!” o qualcosa di questo tenore, non sono più sicuro...
Evidentemente il tono allarmato della mia voce fece capire agli uomini che non scherzavo e che dovevo avere un serio problema: subito infatti due di essi passarono attraverso una fessura nel recinto che circondava l'edificio (che alla luce del giorno mi sembrò molto più mal ridotto di quel che ricordavo) e sparirono poi dalla mia visuale.
Un vecchio con la ragazza rimasero invece a guardarmi: io non osavo muovermi e rimasi anch'io zitto a fissarli. Il vecchio stava mormorando qualcosa all'orecchio della giovane che mi fissava intensamente. Poi mi sentii stupido a restare così senza parola e, accorgendomi che doveva essere quasi mezzogiorno, chiesi: “Sapete niente dei miei amici?”.
Fu il vecchio a rispondermi: “Quali amici?”. E io: “Eravamo insieme: avevamo bevuto e volevamo visitare una stanza famosa al secondo piano...”.
Il vecchio ridacchiò. Non capii ma non mi preoccupai troppo perché, nel frattempo, mi sembrava di udire dei rumori provenire dall'interno dell'edificio: i soccorsi si stavano avvicinando!
Poi il vecchio, dopo aver meditato qualche secondo, mi rispose con lo strano sorriso furbo di chi pensa di saperla lunga: “Se tu avessi la mia età e avessi letto i giornali lo sapresti!”
I rumori all'interno dell'edificio erano ancora più forti e finalmente sentii delle voci che mi chiamavano proprio dietro la porta del balcone.
Fui scellerato: non ragionai. Questi minuti di ritorno alla realtà mi avevano fatto dimenticare tutto quello che avevo passato compresi i paradossi nei quali mi ero imbattuto. Senza riflettere aprii la porta e ritornai nella stanza adiacente al balcone sicuro di incontrare i miei salvatori. Invece ritrovai solo l'odiosa luce grigia e il silenzio assoluto. In un attimo di panico mi girai ma la porta che dava al balcone non c'era più.
Tentai freneticamente tutte le porte della stanza ma fu inutile: ero di nuovo completamente sperduto.
Il protagonista, entrato insieme a due compagni in un misterioso edificio, è rimasto solo e non riesce più a uscirne. Non solo: l'edificio sembra essere un labirinto dove strani fenomeni inspiegabili sono all'ordine del giorno...
-= 4 =-
Non so quanto a lungo corsi gridando: lentamente però la futilità del mio terrore iniziò a divenirmi evidente. È difficile dire quando successe ma, a un certo momento, iniziai ad accettare che la realtà che mi circondava non seguiva le leggi naturali a cui ero abituato. Stranamente questo pensiero ebbe il potere di calmarmi: per quanto strano, il passare a concepire di non essere in una situazione folle, in una specie di incubo assurdo, ma in qualcosa di ancora, temporaneamente, non comprensibile fece riprendere il controllo alla parte razionale della mia mente. L'alternativa del resto sarebbe stata solo quella di impazzire e di continuare a vagare senza meta per chissà quanto tempo ancora...
So cosa penserà il lettore, ma non è come potrebbe pensare: mi pizzicai più volte il braccio, e verificai che ero completamente sveglio!
Fu poco dopo aver ripreso il controllo di me stesso che mi capitò di notare una luce diversa, più luminosa, veramente luce, filtrare da sotto una porta. Incuriosito dal cambiamento andai subito a investigare: strattonai a lungo la porta che non si voleva aprire ma alla fine questa cedette e io potei passare.
Mi ritrovai in un piccolo balcone: la prima sensazione che provai fu la gioia immensa per aver ritrovato la luce del sole! Era una giornata nuvolosa ma i colori mi sembravano così intensi e vividi come mai ricordavo di averli visti. L'aria puzzava di cattivo e di fumo e il balcone sembrava essere stato usato per accatastarci delle cianfrusaglie: c'erano pile di scatole piene di rottami metallici, pezzi di legno, tubi ma anche bambole e giochi per bambini, cornici di quadri, un vecchio lampadario e molti altri oggetti ancora. Ma la mia attenzione era tutta rivolta a quanto vedevo all'esterno: a nemmeno dieci metri di distanza, quattro persone, tre uomini e una ragazza, erano in attesa alla fermata dell'autobus.
Mi accorsi che un pannello della vetrata del balcone si poteva aprire e freneticamente sganciai i fermi che lo tenevano chiuso. Stranamente non urlai: per qualche motivo ero sicuro che non avrebbero udito la mia voce. Presi invece una cassetta di plastica nera e la scagliai con tutte le mie forze sulla strada. Con mio stupore questi si voltarono e guardarono verso l'alto, nella mia direzione. Abituato a rimanere sempre deluso ero convinto che non mi avrebbero visto o che, improvvisamente, sarebbero scomparsi. Invece uno degli uomini gridò: “Che fai ragazzo, sei impazzito?” e poi “Come hai fatto a finire lassù?”.
Non capii bene cosa intendessero ma ero così felice che non me ne preoccupai e, finalmente, ritrovai la voce e urlai: “Fatemi uscire! Sono imprigionato qua dentro! Non riesco a trovare l'uscita!” o qualcosa di questo tenore, non sono più sicuro...
Evidentemente il tono allarmato della mia voce fece capire agli uomini che non scherzavo e che dovevo avere un serio problema: subito infatti due di essi passarono attraverso una fessura nel recinto che circondava l'edificio (che alla luce del giorno mi sembrò molto più mal ridotto di quel che ricordavo) e sparirono poi dalla mia visuale.
Un vecchio con la ragazza rimasero invece a guardarmi: io non osavo muovermi e rimasi anch'io zitto a fissarli. Il vecchio stava mormorando qualcosa all'orecchio della giovane che mi fissava intensamente. Poi mi sentii stupido a restare così senza parola e, accorgendomi che doveva essere quasi mezzogiorno, chiesi: “Sapete niente dei miei amici?”.
Fu il vecchio a rispondermi: “Quali amici?”. E io: “Eravamo insieme: avevamo bevuto e volevamo visitare una stanza famosa al secondo piano...”.
Il vecchio ridacchiò. Non capii ma non mi preoccupai troppo perché, nel frattempo, mi sembrava di udire dei rumori provenire dall'interno dell'edificio: i soccorsi si stavano avvicinando!
Poi il vecchio, dopo aver meditato qualche secondo, mi rispose con lo strano sorriso furbo di chi pensa di saperla lunga: “Se tu avessi la mia età e avessi letto i giornali lo sapresti!”
I rumori all'interno dell'edificio erano ancora più forti e finalmente sentii delle voci che mi chiamavano proprio dietro la porta del balcone.
Fui scellerato: non ragionai. Questi minuti di ritorno alla realtà mi avevano fatto dimenticare tutto quello che avevo passato compresi i paradossi nei quali mi ero imbattuto. Senza riflettere aprii la porta e ritornai nella stanza adiacente al balcone sicuro di incontrare i miei salvatori. Invece ritrovai solo l'odiosa luce grigia e il silenzio assoluto. In un attimo di panico mi girai ma la porta che dava al balcone non c'era più.
Tentai freneticamente tutte le porte della stanza ma fu inutile: ero di nuovo completamente sperduto.
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