Non so se qualcuno dei miei lettori abbia dato un’occhiata all’ultima versione dell’Epitome ma nella sezione su Israele ([E] 16.3) nella nota 1327 scrivevo:
“A oggi (inizio settembre 2024) più volte Israele ha cercato di allargare il conflitto al Libano e all’Iran con l’intento di coinvolgere gli USA in un conflitto regionale potenzialmente molto pericoloso per il mondo intero. Le ragioni sono molteplici: 1. da una parte il prolungamento della guerra nella Striscia di Gaza sta divenendo economicamente, socialmente e militarmente intollerabile per Israele; 2. Netanyahu non può però ammettere (possibile solo con l’aiuto statunitense) l’insuccesso a Gaza sia per ragioni politiche ma anche, sembra, per le sue personali vicissitudini giudiziarie; 3. nella confusione di una guerra regionale Netanyahu spera di annettere, con la forza delle armi, nuovi territori creando un Grande Israele e, contemporaneamente, espellere tutti i palestinesi che ancora abitano quelle terre. È in questa ottica che devono essere interpretate le ripetute provocazioni israeliane all’Iran che, al momento, nonostante la minacciata ritorsione militare sembra, comprensibilmente, preferire aspettare di essere più forte.”
La conclusione della nota mi pare spieghi la vera ragione dell’attacco israeliano agli hezbollah e i bombardamenti in Libano: si vuole coinvolgere l’Iran nel conflitto per trascinarvi così a rimorchio gli USA.
Nel caos di una guerra che rischia di allargarsi a tutto il Medio Oriente, Netanyahu spera di aver la possibilità di espellere i palestinesi dalle loro terre e inglobarle nel territorio di Israele: finito il conflitto (sempre che non si allarghi a Russia e Cina divenendo nucleare), che Netanyahu spera di vincere con l’aiuto degli USA indipendentemente dal costo umano, il mondo sarà costretto ad accettare il nuovo stato di fatto.
Inutile ripetere che qui si gioca col fuoco e che le guerre possono essere imprevedibili: Netanyahu spera di salvare se stesso e, anzi, di divenire un eroe nazionale ma rischia anche la distruzione di Israele (e del mondo in caso di guerra nucleare).
Spesso diamo per scontato che tutti gli attori facciano le scelte più logiche e a loro convenienti e che quindi tutto sia prevedibile entro certi margini di errore: ma l’uomo è irrazionale e l’irrazionalità di uno solo può essere sufficiente a scatenare la follia di molti.
Di nuovo lo scoppio della prima guerra mondiale è emblematico.
Cosa farà l’Iran è per me imprevedibile: lo scorso aprile speravo che non reagisse ma pensavo che, anche date le dichiarazioni bellicose, l’avrebbe fatto.
Poi, invece, a Teheran è prevalso il buon senso: attendere e divenire più forte mentre USA e Israele si indeboliscono è la decisione razionale.
Logicamente l’Iran dovrebbe comportarsi così anche stavolta ma non conosco la mentalità iraniana né le pressioni dei suoi alleati né quelle della popolazione.
Beh, molti di questi ragionamenti li avevo fatti a inizio agosto in Aspettando la guerra e non starò a ripeterli.
Da qualche parte avevo scritto che la situazione dell’Iran è difficile anche perché, se non reagisce alla provocazione di Israele, prima o poi ne verrà un’altra. Ho cercato sul ghiribizzo questo concetto ma, suppongo, devo averlo scritto sul mio quadernone di appunti di geopolitica.
Quindi se anche stavolta Teheran non reagisse allora state pur certi che Israele, prima di Natale, colpirebbe ancora.
Forse, all’Iran conviene ormai aspettare le elezioni statunitensi di novembre per vedere chi sarà il nuovo presidente: sia Trump che la Harris sono schierati al 100% con Israele ma la Harris è un burattino dell’apparato militare industriale, Trump è più indipendente e ha dimostrato di avere buon senso. Non è nell’interesse degli USA una guerra con l’Iran e, FORSE, potrebbe, al di là dei proclami, costringere Israele a una pace.
Certo è un FORSE molto grande ma a novembre manca poco e secondo me varrebbe la pena aspettare.
Sarebbe interessante sapere se l’Iran ha fatto qualche dichiarazione ufficiale ma al momento non mi risulta niente.
Stasera mi sa che farò nottata per vedere cosa succede: in caso di guerra aspettatevi benzina/energia alle stelle: e adesso non abbiamo neppure il salvagente dell’energia a basso costo russa. Ovviamente anche l’inflazione a due cifre.
Se poi si arriverà alla guerra nucleare, sapete come la penso: problema risolto.
sabato 28 settembre 2024
giovedì 26 settembre 2024
Censura 10++
Oggi volevo segnalare un video sulla censura ma, contemporaneamente presentare un brevissimo aggiornamento sia sulla mia Epitome che sulla situazione mondiale. Avrei potuto scrivere tre pezzi separatamente ma dato che non ho intenzione di scrivere molto preferisco mettere tutto insieme.
Partiamo dalla censura.
Il seguente video, AMB. Craig Murray : The UK and Genocide, è un’intervista del giudice Napolitano a un ex ambasciatore britannico (storico e attivista per i diritti umani). L’argomento, almeno della prima metà, è lo stato della censura nel Regno Unito.
La situazione è peggiore sia degli USA che anche della UE, sicuramente, dell’Italia. Però è indicativa della direzione in cui la tendenza alla riduzione della libertà d’espressione sta andando: in altre parole anticipa quella che sarà la situazione anche in Italia di un X numero di mesi. Per questo è importante sapere cosa sta avvenendo nel Regno Unito per poter poi riconoscere lo stesso meccanismo anche da noi: una sorta di vaccino contro l’oppressione.
Ma il vero motivo per cui questo video mi è rimasto impresso è un altro: il giudice Napolitano chiede al suo ospite “perché ora?” ed egli gli risponde qualcosa del tipo “perché i sistemi di persuasione normalmente usati iniziano a non funzionare più. Il ricorrere alla censura è un atto di disperazione”.
E mi pare che qui l’ospite abbia centrato perfettamente la situazione: la democrazia come comunemente l’intendiamo (“il potere del popolo”) non è mai esistita. Semmai si è sempre guidato la popolazione facendole desiderare, o comunque non osteggiare, ciò che il potere voleva. Un’eterodirezione che guidava l’opinione pubblica nella direzione voluta. Davvero consiglio a tutti di leggere “Un mondo nuovo” di Huxley (che fa coppia con “1984” di Orwell).
Ma ora le cose vanno sempre peggio, la fiducia nel potere/politica è ai minimi, la popolazione segue sempre meno i canali di (dis)informazione ufficiale ma ascolta sempre di più le fonti indipendenti.
Ecco quindi il comparire della censura: il bastone che si adopera quando la carota non funziona più.
Sulla situazione mondiale ci sarebbe molto da dire ma voglio limitarmi all’argomento che più mi pare importante: il cambiamento delle linee guida sull’uso delle armi atomiche da parte della Russia.
Precedentemente tali linee guida dicevano che la Russia non avrebbe mai usato le armi atomiche per prima ma solo se attaccata (come la Cina ma non gli USA) da una potenza atomica o per difendere la propria esistenza.
Adesso le nuove linee guida dicono che la Russia potrà (a propria discrezione cioè) usare le armi atomiche anche quando attaccata da un paese terzo ma supportato da una potenza atomica. Chiaro quindi il riferimento all’Ucraina e al sostegno di USA, UK e Francia.
In pratica si tratta di un altro meccanismo di dissuasione contro eventuali attacchi missilistici a lungo raggio da parte dell’Ucraina (che avrebbero per la loro natura il bisogno di assistenza tecnica da parte NATO/USA).
Onestamente, se in questi anni ho capito qualcosa di Putin, non credo che risponderebbe con un attacco diretto contro l’occidente anche in caso di una nuova “escalation” da parte Ucraina (uso di missili a lungo raggio): questo perché la Russia sta vincendo e quindi non ha senso rischiare la terza guerra mondiale. Ma d’altra parte non lo può ammettere perché allora l’occidente darebbe subito il suo assenso all’uso di tali armi che, inevitabilmente, provocherebbero più morti e danni alla Russia.
Però ha senso, a sua volta, per l’occidente rischiare una guerra mondiale per l’Ucraina che comunque ha perso la sua guerra contro la Russia? Per i guerrafondai della UE sì (vedi il recente voto al parlamento europeo, in cui almeno si sono distinti i parlamentari italiani che hanno votato per il "no" compresi quelli del PD, normalmente i più euromaniaci) ma per tutte le persone con un minimo di buon senso no.
Ora, sfortunatamente, il buon senso non abbonda nella testolina svampita di Biden e dei suoi mediocri collaboratori però, almeno per il momento, il via libera all’uso dei missili a lungo raggio non è arrivato: sembra che tale permesso avrebbe dovuto esserci già qualche settimana fa quando il primo ministro inglese arrivò alla Casa Bianca, probabilmente per una dichiarazione congiunta con Biden, ma invece si dovette accontentare di un nulla di fatto e qualche foto e sorrisi davanti alle telecamere: qualche ora prima Putin, in un’intervista aveva minacciato l’uso di armi nucleari se la Russia fosse stata attaccata da missili a lungo raggio (che, lo ripeto, richiedono il coinvolgimento diretto di personale NATO/USA per essere usate).
Vedremo: se tutto va bene eviteremo ancora, almeno per un po', la guerra nucleare ma è bene ricordare che molte guerre sono scoppiate per molto meno.
Vale la pena ricordare la prima guerra mondiale: per anni lo scoppio di una guerra fra le potenze europee era stata evitata a forza di ultimatum, in pratica della minaccia diretta di guerra. Non mi sembra che la situazione attuale sia troppo diversa. Nel 1914 cominciò una guerra mondiale che nessuno voleva, che tutti temevano ma che pochi avevano tentato realmente di disinnescare. Al contrario le dichiarazioni minacciose erano cresciute sempre più di tono e alla fine la polveriera era esplosa senza che nessuno riuscisse a disinnescare la miccia ormai cortissima.
Infine veniamo alla mia Epitome. Mi ero ripromesso di cominciare la rilettura generale per una nuova versione (la 1.13.1). Ed effettivamente un giorno mi misi di fronte al calcolatore per partire ma mi accorsi che avevo combinato un pasticcio con le nuove epigrafi (che aggiungo in maniera asincrona alle versioni che pubblico) e non ebbi il coraggio di metterci le mani per paura di far di peggio. Gli ultimi giorni in città sono stati infatti terribili: ho dormito, non so perché, molto meno che in agosto e il risultato è stato che non capivo niente.
Da questo lunedì sono tornato a casa dove ho dormito per due giorni!
L’idea è di procedere comunque con la rilettura generale, vedere quanto ci metto, e decidere poi come muovermi: pubblicare la versione 1.13.1 o, magari, aggiungere ulteriore materiale (per esempio i famosi nuovi sottocapitoli rimasti in sospeso dalla volta scorsa) per una eventuale versione 1.14.0?
Vedremo…
Aggiungo che da circa un’oretta ho iniziato a starnutire a raffica e ora mi sento una leggera febbre: speriamo bene…
Partiamo dalla censura.
Il seguente video, AMB. Craig Murray : The UK and Genocide, è un’intervista del giudice Napolitano a un ex ambasciatore britannico (storico e attivista per i diritti umani). L’argomento, almeno della prima metà, è lo stato della censura nel Regno Unito.
La situazione è peggiore sia degli USA che anche della UE, sicuramente, dell’Italia. Però è indicativa della direzione in cui la tendenza alla riduzione della libertà d’espressione sta andando: in altre parole anticipa quella che sarà la situazione anche in Italia di un X numero di mesi. Per questo è importante sapere cosa sta avvenendo nel Regno Unito per poter poi riconoscere lo stesso meccanismo anche da noi: una sorta di vaccino contro l’oppressione.
Ma il vero motivo per cui questo video mi è rimasto impresso è un altro: il giudice Napolitano chiede al suo ospite “perché ora?” ed egli gli risponde qualcosa del tipo “perché i sistemi di persuasione normalmente usati iniziano a non funzionare più. Il ricorrere alla censura è un atto di disperazione”.
E mi pare che qui l’ospite abbia centrato perfettamente la situazione: la democrazia come comunemente l’intendiamo (“il potere del popolo”) non è mai esistita. Semmai si è sempre guidato la popolazione facendole desiderare, o comunque non osteggiare, ciò che il potere voleva. Un’eterodirezione che guidava l’opinione pubblica nella direzione voluta. Davvero consiglio a tutti di leggere “Un mondo nuovo” di Huxley (che fa coppia con “1984” di Orwell).
Ma ora le cose vanno sempre peggio, la fiducia nel potere/politica è ai minimi, la popolazione segue sempre meno i canali di (dis)informazione ufficiale ma ascolta sempre di più le fonti indipendenti.
Ecco quindi il comparire della censura: il bastone che si adopera quando la carota non funziona più.
Sulla situazione mondiale ci sarebbe molto da dire ma voglio limitarmi all’argomento che più mi pare importante: il cambiamento delle linee guida sull’uso delle armi atomiche da parte della Russia.
Precedentemente tali linee guida dicevano che la Russia non avrebbe mai usato le armi atomiche per prima ma solo se attaccata (come la Cina ma non gli USA) da una potenza atomica o per difendere la propria esistenza.
Adesso le nuove linee guida dicono che la Russia potrà (a propria discrezione cioè) usare le armi atomiche anche quando attaccata da un paese terzo ma supportato da una potenza atomica. Chiaro quindi il riferimento all’Ucraina e al sostegno di USA, UK e Francia.
In pratica si tratta di un altro meccanismo di dissuasione contro eventuali attacchi missilistici a lungo raggio da parte dell’Ucraina (che avrebbero per la loro natura il bisogno di assistenza tecnica da parte NATO/USA).
Onestamente, se in questi anni ho capito qualcosa di Putin, non credo che risponderebbe con un attacco diretto contro l’occidente anche in caso di una nuova “escalation” da parte Ucraina (uso di missili a lungo raggio): questo perché la Russia sta vincendo e quindi non ha senso rischiare la terza guerra mondiale. Ma d’altra parte non lo può ammettere perché allora l’occidente darebbe subito il suo assenso all’uso di tali armi che, inevitabilmente, provocherebbero più morti e danni alla Russia.
Però ha senso, a sua volta, per l’occidente rischiare una guerra mondiale per l’Ucraina che comunque ha perso la sua guerra contro la Russia? Per i guerrafondai della UE sì (vedi il recente voto al parlamento europeo, in cui almeno si sono distinti i parlamentari italiani che hanno votato per il "no" compresi quelli del PD, normalmente i più euromaniaci) ma per tutte le persone con un minimo di buon senso no.
Ora, sfortunatamente, il buon senso non abbonda nella testolina svampita di Biden e dei suoi mediocri collaboratori però, almeno per il momento, il via libera all’uso dei missili a lungo raggio non è arrivato: sembra che tale permesso avrebbe dovuto esserci già qualche settimana fa quando il primo ministro inglese arrivò alla Casa Bianca, probabilmente per una dichiarazione congiunta con Biden, ma invece si dovette accontentare di un nulla di fatto e qualche foto e sorrisi davanti alle telecamere: qualche ora prima Putin, in un’intervista aveva minacciato l’uso di armi nucleari se la Russia fosse stata attaccata da missili a lungo raggio (che, lo ripeto, richiedono il coinvolgimento diretto di personale NATO/USA per essere usate).
Vedremo: se tutto va bene eviteremo ancora, almeno per un po', la guerra nucleare ma è bene ricordare che molte guerre sono scoppiate per molto meno.
Vale la pena ricordare la prima guerra mondiale: per anni lo scoppio di una guerra fra le potenze europee era stata evitata a forza di ultimatum, in pratica della minaccia diretta di guerra. Non mi sembra che la situazione attuale sia troppo diversa. Nel 1914 cominciò una guerra mondiale che nessuno voleva, che tutti temevano ma che pochi avevano tentato realmente di disinnescare. Al contrario le dichiarazioni minacciose erano cresciute sempre più di tono e alla fine la polveriera era esplosa senza che nessuno riuscisse a disinnescare la miccia ormai cortissima.
Infine veniamo alla mia Epitome. Mi ero ripromesso di cominciare la rilettura generale per una nuova versione (la 1.13.1). Ed effettivamente un giorno mi misi di fronte al calcolatore per partire ma mi accorsi che avevo combinato un pasticcio con le nuove epigrafi (che aggiungo in maniera asincrona alle versioni che pubblico) e non ebbi il coraggio di metterci le mani per paura di far di peggio. Gli ultimi giorni in città sono stati infatti terribili: ho dormito, non so perché, molto meno che in agosto e il risultato è stato che non capivo niente.
Da questo lunedì sono tornato a casa dove ho dormito per due giorni!
L’idea è di procedere comunque con la rilettura generale, vedere quanto ci metto, e decidere poi come muovermi: pubblicare la versione 1.13.1 o, magari, aggiungere ulteriore materiale (per esempio i famosi nuovi sottocapitoli rimasti in sospeso dalla volta scorsa) per una eventuale versione 1.14.0?
Vedremo…
Aggiungo che da circa un’oretta ho iniziato a starnutire a raffica e ora mi sento una leggera febbre: speriamo bene…
mercoledì 25 settembre 2024
45. Obiezione incisiva e mordente
Nella puntata precedente abbiamo finalmente il ritorno alla ribalta di Ruth Lily von Krausslofter Raden: preoccupata che Zozzapanna non facesse il proprio dovere ha deciso di intervenire per risolvere personalmente la situazione e introdurre Strabuccinator nella “direzione giusta”.
Dopo essersi denudata dall’abbigliamento pesudo-militare che avrebbe potuto intimorire Strabuccinator si è rivestita in fretta e furia con pochi capi di abbigliamento trovati nella stalla: si è così presentata come “cow girl” (ovvero “ragazza mucchina”) di origine russa ma Strabuccino sospetta che sia in realtà una dominatrice e ne è molto intimorito.
45. Obiezione incisiva e mordente
Una puntata d’azione quella odierna. La dottoressa Saltenberger passa all’azione e fa passare all’azione anche Strabuccinator. Invece Zozzapanna più che in azione sta in ricezione ma anche lei riuscirà comunque a segnare il suo solito punto contro la propria odiata rivale.
Come detto questa è una puntata d’azione ma vi sono comunque degli sviluppi psicologici sottili nella trama. In primo luogo si noterà come Strabuccino, e quindi Strabuccinator, si rivolga con deferenza alla Poputanova (cioè la dottoressa sotto mentite spoglie) che avendolo subito notato cercherà di trarne il massimo vantaggio. La dottoressa dimostrerà che vale le proprie quattro lauree manipolando con grande cura Strabuccino/Strabuccinator: sfruttando il proprio ascendente su di lui, approfittandosi delle sue paure latenti e manovrando con accortezza le sue pulsioni maschili.
La trama ci ricorda poi che Strabuccino è limitato nelle sue percezioni sensoriali provenienti da Strabuccinator dall’hardware per adulti in suo possesso: in particolare non sente niente quando il petto di Strabuccinator viene toccato ma è invece sensibilissimo alle stimolazioni del suo muso grazie alla Total Facemask.
Abile poi la manipolazione della signorina Jenny Poputanova: non ordina ma cerca di attrarre Strabuccinator verso il “pozzo scuro” di Zozzapanna con immagini erotiche e slinguazzamenti. Ecco, da questo punto di vista spero si apprezzi l’eleganza espressiva dei suoni fra parentesi graffe inclusi nelle frasi pronunciate dalla dottoressa: è chiaro quando avvengono e non spezzano il ritmo della descrizione.
Io sono un po’ di parte ma trovo anche questa puntata piuttosto divertente soprattutto per il finale che non posso anticipare. Lily è un po’ sfortunata o Zozzapanna è troppo intelligente, non saprei…
Comunque dall’evento finale di questa puntata partiranno molte ripercussioni su cui si baserà la trama per gran parte delle puntate successive.
Il valore FE è alto ma non mi sento di andare oltre l’8 su 10.
Dopo essersi denudata dall’abbigliamento pesudo-militare che avrebbe potuto intimorire Strabuccinator si è rivestita in fretta e furia con pochi capi di abbigliamento trovati nella stalla: si è così presentata come “cow girl” (ovvero “ragazza mucchina”) di origine russa ma Strabuccino sospetta che sia in realtà una dominatrice e ne è molto intimorito.
45. Obiezione incisiva e mordente
Una puntata d’azione quella odierna. La dottoressa Saltenberger passa all’azione e fa passare all’azione anche Strabuccinator. Invece Zozzapanna più che in azione sta in ricezione ma anche lei riuscirà comunque a segnare il suo solito punto contro la propria odiata rivale.
Come detto questa è una puntata d’azione ma vi sono comunque degli sviluppi psicologici sottili nella trama. In primo luogo si noterà come Strabuccino, e quindi Strabuccinator, si rivolga con deferenza alla Poputanova (cioè la dottoressa sotto mentite spoglie) che avendolo subito notato cercherà di trarne il massimo vantaggio. La dottoressa dimostrerà che vale le proprie quattro lauree manipolando con grande cura Strabuccino/Strabuccinator: sfruttando il proprio ascendente su di lui, approfittandosi delle sue paure latenti e manovrando con accortezza le sue pulsioni maschili.
La trama ci ricorda poi che Strabuccino è limitato nelle sue percezioni sensoriali provenienti da Strabuccinator dall’hardware per adulti in suo possesso: in particolare non sente niente quando il petto di Strabuccinator viene toccato ma è invece sensibilissimo alle stimolazioni del suo muso grazie alla Total Facemask.
Abile poi la manipolazione della signorina Jenny Poputanova: non ordina ma cerca di attrarre Strabuccinator verso il “pozzo scuro” di Zozzapanna con immagini erotiche e slinguazzamenti. Ecco, da questo punto di vista spero si apprezzi l’eleganza espressiva dei suoni fra parentesi graffe inclusi nelle frasi pronunciate dalla dottoressa: è chiaro quando avvengono e non spezzano il ritmo della descrizione.
Io sono un po’ di parte ma trovo anche questa puntata piuttosto divertente soprattutto per il finale che non posso anticipare. Lily è un po’ sfortunata o Zozzapanna è troppo intelligente, non saprei…
Comunque dall’evento finale di questa puntata partiranno molte ripercussioni su cui si baserà la trama per gran parte delle puntate successive.
Il valore FE è alto ma non mi sento di andare oltre l’8 su 10.
venerdì 20 settembre 2024
Censura 9
In uno dei miei primi pezzi di questa serie (“Censura #”), dove ancora scrivevo principalmente della mia personale vicenda con Blogger, feci la previsione (facile in effetti) che non sarei stato l'ultimo a soffrire del nuovo giro di vita sulla libertà d’espressione della UE.
In effetti “gufai” a un altro paio di bloggatori, che hanno la pazienza di leggermi, che presto sarebbe toccato anche a loro: se ben ricordo ipotizzai che questo sarebbe accadutro in autunno, dando un po' di tempo dal ritorno dalle vacanze dei parlamentari europei.
Infatti non consideravo il mio caso come un malaugurato episodio isolato ma, invece, come la conferma di una tendenza repressiva che da anni osservavo, temevo e avevo previsto.
La vittima della censura questa volta è stato Marco Poli sul suo ghiribizzo Correndo sull’orlo del boccale. I dettagli della vicenda li spiega lui perfettamente nel pezzo C19/N – Blogger ( Google ) ha cancellato il post del 26 agosto su Mario Draghi, qui volevo invece limitarmi alle similitudini col mio caso e ad alcune riflessioni.
Beh, banalmente anche in questo caso il censore è Blogger: essendo però una tendenza generalizzata suppongo che le varie piattaforme di “blogging” si adegueranno a queste nuove direttive politiche sulla censura. Insomma, anche se non usate Blogger ma un’altra piattaforma, è solo questione di tempo…
L’accusa è stata la stessa della mia: aver diffuso informazioni “fuorvianti”. Ovviamente senza specificare quale e dove fosse il problema ma, paradossalmente, stava all’accusato scoprirlo e correggerlo. È come se una persona venisse accusata di essere un ladro e portata in tribunale a difendersi senza che venga specificato cosa abbia rubato: un’ovvia ingiustizia per chi crede che l'onere di dimostrare la colpa spetti all'accusa.
Come me Marco inizialmente sospettava che dietro alla censura ci fosse un’intelligenza, seppure maligna, che avesse riconosciuto nel suo testo un messaggio particolarmente pericoloso. Dopo qualche esperimento ha però verificato che, come nel mio caso, la censura era stata causata semplicemente dalla presenza di un collegamento proibito: evidentemente Blogger ha una lista nera di siti la cui condivisione porta automaticamente alla censura. Come dovrebbe fare il bloggatore a sapere, prima di essere censurato, se un sito appartiene o no a tale lista non è dato conoscerlo.
Come mai tutta questa ambiguità e mancanza di trasparenza? In parte per motivi tecnici (non è facile, neppure per le IA attuali, interpretare un testo), in parte per motivi legali (fornire dettagli specifici porterebbe a un’esplosione di ricorsi in tribunale) e in parte perché il vero motivo di queste inadeguatezze è quello di poter censurare a piacimento senza regole chiare. Questa mia teoria, specialmente l’ultima motivazione, è confermata dal disinteresse (apparente) della politica a obbligare le piattaforme di “blogging” (ma anche di altri servizi come le reti sociali) a essere specifici quando accusano un loro utente di qualcosa.
Questa è la tendenza: la UE, dopo averci donato mille anni di pace, adesso ci proteggerà sempre di più dalle bufale in contrasto con l’unica verità.
La situazione non andrà a migliorare ma a peggiorare.
Temo ancora che in autunno ci sarà un ulteriore giro di vite: magari non sarà la presenza di un semplice collegamento a stabilire se un pezzo debba essere censurato, ma saranno delle IA, poliziotte della verità. E allora questo ghiribizzo (e tanti altri) verrà chiuso in pochi giorni...
In effetti “gufai” a un altro paio di bloggatori, che hanno la pazienza di leggermi, che presto sarebbe toccato anche a loro: se ben ricordo ipotizzai che questo sarebbe accadutro in autunno, dando un po' di tempo dal ritorno dalle vacanze dei parlamentari europei.
Infatti non consideravo il mio caso come un malaugurato episodio isolato ma, invece, come la conferma di una tendenza repressiva che da anni osservavo, temevo e avevo previsto.
La vittima della censura questa volta è stato Marco Poli sul suo ghiribizzo Correndo sull’orlo del boccale. I dettagli della vicenda li spiega lui perfettamente nel pezzo C19/N – Blogger ( Google ) ha cancellato il post del 26 agosto su Mario Draghi, qui volevo invece limitarmi alle similitudini col mio caso e ad alcune riflessioni.
Beh, banalmente anche in questo caso il censore è Blogger: essendo però una tendenza generalizzata suppongo che le varie piattaforme di “blogging” si adegueranno a queste nuove direttive politiche sulla censura. Insomma, anche se non usate Blogger ma un’altra piattaforma, è solo questione di tempo…
L’accusa è stata la stessa della mia: aver diffuso informazioni “fuorvianti”. Ovviamente senza specificare quale e dove fosse il problema ma, paradossalmente, stava all’accusato scoprirlo e correggerlo. È come se una persona venisse accusata di essere un ladro e portata in tribunale a difendersi senza che venga specificato cosa abbia rubato: un’ovvia ingiustizia per chi crede che l'onere di dimostrare la colpa spetti all'accusa.
Come me Marco inizialmente sospettava che dietro alla censura ci fosse un’intelligenza, seppure maligna, che avesse riconosciuto nel suo testo un messaggio particolarmente pericoloso. Dopo qualche esperimento ha però verificato che, come nel mio caso, la censura era stata causata semplicemente dalla presenza di un collegamento proibito: evidentemente Blogger ha una lista nera di siti la cui condivisione porta automaticamente alla censura. Come dovrebbe fare il bloggatore a sapere, prima di essere censurato, se un sito appartiene o no a tale lista non è dato conoscerlo.
Come mai tutta questa ambiguità e mancanza di trasparenza? In parte per motivi tecnici (non è facile, neppure per le IA attuali, interpretare un testo), in parte per motivi legali (fornire dettagli specifici porterebbe a un’esplosione di ricorsi in tribunale) e in parte perché il vero motivo di queste inadeguatezze è quello di poter censurare a piacimento senza regole chiare. Questa mia teoria, specialmente l’ultima motivazione, è confermata dal disinteresse (apparente) della politica a obbligare le piattaforme di “blogging” (ma anche di altri servizi come le reti sociali) a essere specifici quando accusano un loro utente di qualcosa.
Questa è la tendenza: la UE, dopo averci donato mille anni di pace, adesso ci proteggerà sempre di più dalle bufale in contrasto con l’unica verità.
La situazione non andrà a migliorare ma a peggiorare.
Temo ancora che in autunno ci sarà un ulteriore giro di vite: magari non sarà la presenza di un semplice collegamento a stabilire se un pezzo debba essere censurato, ma saranno delle IA, poliziotte della verità. E allora questo ghiribizzo (e tanti altri) verrà chiuso in pochi giorni...
Puntate 43 e 44
Un po’ per pigrizia e un po’ per stanchezza non ho pubblicato quando previsto la nuova puntata di Strabuccinator: per farmi perdonare oggi ne pubblicherò due…
Finalmente il riassunto delle puntate precedenti ha senso! La prima di oggi infatti è tutta incentrata sulla dottoressa Saltenberger che da un po’ di tempo non era stata più menzionata.
La dottoressa era stata mandata dal direttore Tualet a seguire da vicino sul campo la missione di Zozzapanna ed, eventualmente, intervenire in caso di bisogno. Nel piano della dottoressa sia Zozzapanna che Strabuccinator dovrebbero morire grazie a una speciale siringa doppia avvelenata opportunamente piazzata nel retto della ragazza. Inizialmente la Krausslofter voleva eliminare la propria recluta solo per non avere grane con le risorse umane ma poi si era instaurata fra le due una sana rivalità femminile.
La dottoressa era rimasta in contatto con la base fino a poco tempo fa ma poi aveva preferito liberarsi della ricetrasmittente per avere più libertà d’azione: Ruth teme infatti che Zozzapanna cerchi volutamente di far fallire la missione in maniera da farla licenziare dal colonnello e vuole essere pronta a intervenire senza attendere gli ordini dalla base.
Arriviamo così alla puntata attuale…
43. La mucchina ragazza
La dottoressa è giunta alla stalla e cerca di scoprire cosa stia avvenendo all’interno di essa: Zozzapanna e Strabuccinator sono già morti o no?
Lily scopre, con sua grande delusione, che la sua recluta e la malvagia creaturina verde marcio non solo non sono morte ma si stanno invece divertendo secondo natura: questo porterebbe al fallimento della missione e così la dottoressa decide di intervenire personalmente confidando anche nella sua capacità di esprimersi in russo e, quindi, di farsi capire da Strabuccinator.
La puntata mi pare abbastanza divertente grazie al contrasto fra l’urgenza di intervenire rapidamente e le perdite di tempo più o meno giustificate della dottoressa. Ovviamente la dottoressa Saltenberger von Krausslofter avrà il problema di spiegare chi è e cosa ci fa nella stalla ma grazie alla sua astuzia femminile specula di riuscire a manipolare Strabuccinator inventandosi una buona bugia come ha già dimostrato di saper fare con grande efficacia (ironico: le bugie della dottoressa hanno le gambe molto corte le si ritorcono presto contro).
44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova
Ovviamente non ha senso che riassume qui la precedente puntata, mi limiterò invece a qualche commento sull’attuale.
La dottoressa Salteneberger si presenta a Strabuccinator, come si intuisce dal titolo, sotto mentite spoglie: Zozzapanna la riconosce subito ma non può (almeno al momento) smascherarla. Con molta prudenza conquista la fiducia di Strabuccinator e non cerca di imporgli la sua volontà.
Strabuccino è però sospettoso e non crede che la Poputanova gli abbia detto tutta la verità: sospetta infatti che il gioco le abbia mandato contro una dominatrice, categoria femminile che lui teme particolarmente perché non gli piacciono le “cose strane”. Per questo motivo è estremamente prudente e rispettoso nei suoi confronti.
I momenti divertenti, come cerco sempre di fare, sono numerosi: il modo di parlare sgrammaticato della dottoressa (che si esprime in russo), la sua bugia strampalata, le sue contraddizioni e incertezze perfino sul proprio nome… tutto questo contribuisce a costruire un’atmosfera paradossale dove l’unica che ha capito le cose come stanno è Zozzapanna che però non può parlare.
Sì, i fraintendimenti sono molteplici e si intrecciano insieme: Strabuccino fraintende Zozzapanna e se stesso illudendosi di essere un grande amatore che sta portando la ragazza ai massimi vertici del piacere; analogamente la dottoressa fraintende la sua recluta pensando che si stia divertendo e che cerchi di far fallire la missione; Strabuccino fraintende pure la dottoressa pensando che in realtà sia una dominatrice e, a breve, a sua volta la dottoressa fraintenderà Strabuccino.
Il valore FE delle due puntate mi pare costante, buono ma non eccezionale: diciamo 6½ su 10 a entrambe...
Finalmente il riassunto delle puntate precedenti ha senso! La prima di oggi infatti è tutta incentrata sulla dottoressa Saltenberger che da un po’ di tempo non era stata più menzionata.
La dottoressa era stata mandata dal direttore Tualet a seguire da vicino sul campo la missione di Zozzapanna ed, eventualmente, intervenire in caso di bisogno. Nel piano della dottoressa sia Zozzapanna che Strabuccinator dovrebbero morire grazie a una speciale siringa doppia avvelenata opportunamente piazzata nel retto della ragazza. Inizialmente la Krausslofter voleva eliminare la propria recluta solo per non avere grane con le risorse umane ma poi si era instaurata fra le due una sana rivalità femminile.
La dottoressa era rimasta in contatto con la base fino a poco tempo fa ma poi aveva preferito liberarsi della ricetrasmittente per avere più libertà d’azione: Ruth teme infatti che Zozzapanna cerchi volutamente di far fallire la missione in maniera da farla licenziare dal colonnello e vuole essere pronta a intervenire senza attendere gli ordini dalla base.
Arriviamo così alla puntata attuale…
43. La mucchina ragazza
La dottoressa è giunta alla stalla e cerca di scoprire cosa stia avvenendo all’interno di essa: Zozzapanna e Strabuccinator sono già morti o no?
Lily scopre, con sua grande delusione, che la sua recluta e la malvagia creaturina verde marcio non solo non sono morte ma si stanno invece divertendo secondo natura: questo porterebbe al fallimento della missione e così la dottoressa decide di intervenire personalmente confidando anche nella sua capacità di esprimersi in russo e, quindi, di farsi capire da Strabuccinator.
La puntata mi pare abbastanza divertente grazie al contrasto fra l’urgenza di intervenire rapidamente e le perdite di tempo più o meno giustificate della dottoressa. Ovviamente la dottoressa Saltenberger von Krausslofter avrà il problema di spiegare chi è e cosa ci fa nella stalla ma grazie alla sua astuzia femminile specula di riuscire a manipolare Strabuccinator inventandosi una buona bugia come ha già dimostrato di saper fare con grande efficacia (ironico: le bugie della dottoressa hanno le gambe molto corte le si ritorcono presto contro).
44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova
Ovviamente non ha senso che riassume qui la precedente puntata, mi limiterò invece a qualche commento sull’attuale.
La dottoressa Salteneberger si presenta a Strabuccinator, come si intuisce dal titolo, sotto mentite spoglie: Zozzapanna la riconosce subito ma non può (almeno al momento) smascherarla. Con molta prudenza conquista la fiducia di Strabuccinator e non cerca di imporgli la sua volontà.
Strabuccino è però sospettoso e non crede che la Poputanova gli abbia detto tutta la verità: sospetta infatti che il gioco le abbia mandato contro una dominatrice, categoria femminile che lui teme particolarmente perché non gli piacciono le “cose strane”. Per questo motivo è estremamente prudente e rispettoso nei suoi confronti.
I momenti divertenti, come cerco sempre di fare, sono numerosi: il modo di parlare sgrammaticato della dottoressa (che si esprime in russo), la sua bugia strampalata, le sue contraddizioni e incertezze perfino sul proprio nome… tutto questo contribuisce a costruire un’atmosfera paradossale dove l’unica che ha capito le cose come stanno è Zozzapanna che però non può parlare.
Sì, i fraintendimenti sono molteplici e si intrecciano insieme: Strabuccino fraintende Zozzapanna e se stesso illudendosi di essere un grande amatore che sta portando la ragazza ai massimi vertici del piacere; analogamente la dottoressa fraintende la sua recluta pensando che si stia divertendo e che cerchi di far fallire la missione; Strabuccino fraintende pure la dottoressa pensando che in realtà sia una dominatrice e, a breve, a sua volta la dottoressa fraintenderà Strabuccino.
Il valore FE delle due puntate mi pare costante, buono ma non eccezionale: diciamo 6½ su 10 a entrambe...
martedì 17 settembre 2024
Nuovo attentato a Trump
Avrei molti argomenti su cui scrivere ma, come sapete, sto cercando di diminuire al massimo il mio impegno su questo ghiribizzo.
L’attentato a Trump rientra sufficientemente nelle notizie così importanti che non mi posso permettere di ignorarlo.
Da quello che ho capito il tizio era appostato in un cespuglio lungo il campo da golf dove era impegnato Trump a giocare. Era armato di un fucile AK qualcosa ed era quindi potenzialmente molto pericoloso. Stavolta però i servizi segreti non hanno aspettato che sparasse ma hanno sparato per primi mettendolo in fuga. Un tizio l’ha visto scappare via in una macchina nera alla quale ha fatto una foto che mostrava la targa. Poco dopo è stato fermato dalla polizia, identificato dal passante e arrestato.
Ma ciò che è più interessante, almeno per me, è un suo video, registrato a Kiev, in cui è intervistato sulla guerra in Ucraina.
Probabilmente il video sarà ormai disponibile anche a sé stante ma io vi passo il collegamento al video di Asmongold dove lo commenta: Trump Shooter's Interview Is Insane
Il video è interessante perché evidenzia la psicologia sua e quella di, probabilmente, molte persone che compiono azioni simili.
È un fanatico idealista: della guerra in Ucraina dice che è male contro bene, tutto è “chiaramente” bianco e nero. La Russia (o forse Putin) è il male assoluto e quindi è dovere di tutti adoperarsi affinché il bene prevalga. Fedele ai propri principi era andato a Kiev per arruolarsi ma a causa dell’età (56 anni all’epoca del video) e della sua totale mancanza di esperienza militare non era stato accettato. All’epoca era a Kiev e cercava di convincere le persone, soprattutto stranieri, ad arruolarsi.
In un altro breve video probabilmente successivo, anche questo commentato da Asmongold, è tornato negli USA ed è impegnato a cercare persone per combattere contro il “sistema”.
Il mio punto è che questo video conferma una mia vecchia teoria che usai per spiegare l’aggressione a Berlusconi del tizio armato di statuetta (*1) dando la colpa ai media. Questi ultimi infatti avevano demonizzato la persona trasformandola nel male assoluto: congetturavo che mentre, le persone “normali” sono in grado di riconoscere come tale l’iperbole suggerita dai media, altre mentalmente più deboli, facilmente influenzabili, emotivamente instabili, avrebbero potuto confondere le parole eccessive dei giornalisti come verità indiscutibili. Convincersi insomma che Berlusconi era effettivamente il male assoluto e che quindi qualsiasi azione contro di lui sarebbe stata, se non legalmente almeno moralmente, giusta.
Qui mi sembra che il caso sia analogo: il tizio è chiaramente così influenzabile che aveva preso per oro colato tutto quanto i media raccontavano sul conflitto in Ucraina. Da una parte il male assoluto, dall’altra il bene: era quindi moralmente giusto fare tutto il possibile contro di esso.
È facilmente ipotizzabile che Trump, a sua volta demonizzato dai principali media americani, equivalesse per lui al male assoluto e, contemporaneamente, temesse che un Trump eletto presidente avrebbe fatto vincere la Russia concedendo a Putin tutto quanto desiderava.
Partendo da queste ipotesi distorte il suo comportamento è coerente e, in maniera contorta, ammirevole in quanto egli ha dimostrato di essere disposto a compiere quanto ritiene giusto senza preoccuparsi delle conseguenze per se stesso (è l’essenza dell’imperativo categorico di Kant).
Da un altro punto di vista questo evidenzia la responsabilità della presidenza Biden e dei media nel trasformare, per motivi di opportunità politica, un semplice avversario in un vero e proprio mostro: così facendo possono incoraggiare una percentuale, spero molto piccola, di individui a compiere azioni inconsulte.
Infine segnalo dei pezzi di qualche anno fa dove evidenzio la necessità psicologica per l’uomo di avere un qualcuno da odiare basandomi sulla teoria di Freud di eros/thanatos:
Aggressività nella società (il più importante perché è sintesi dei seguenti due pezzi)
Demonizzazione globale (demonizzazione da punto di vista politico: i difetti)
Vena d’oro (perché i media amano demonizzare)
Già che ci sono, vecchissimo pezzo del 2011 sulla demonizzazione di Berlusconi (con mio padre che mi accusa di essere matto quando scrivevo che la crisi economica non era colpa sua): Senza parole (solo disegni)
Nota (*1): Non riesco a trovare il pezzo giusto perché evidentemente riporto l’episodio (avvenuto prima dell’apertura di questo ghiribizzo) all’interno di un altro...
L’attentato a Trump rientra sufficientemente nelle notizie così importanti che non mi posso permettere di ignorarlo.
Da quello che ho capito il tizio era appostato in un cespuglio lungo il campo da golf dove era impegnato Trump a giocare. Era armato di un fucile AK qualcosa ed era quindi potenzialmente molto pericoloso. Stavolta però i servizi segreti non hanno aspettato che sparasse ma hanno sparato per primi mettendolo in fuga. Un tizio l’ha visto scappare via in una macchina nera alla quale ha fatto una foto che mostrava la targa. Poco dopo è stato fermato dalla polizia, identificato dal passante e arrestato.
Ma ciò che è più interessante, almeno per me, è un suo video, registrato a Kiev, in cui è intervistato sulla guerra in Ucraina.
Probabilmente il video sarà ormai disponibile anche a sé stante ma io vi passo il collegamento al video di Asmongold dove lo commenta: Trump Shooter's Interview Is Insane
Il video è interessante perché evidenzia la psicologia sua e quella di, probabilmente, molte persone che compiono azioni simili.
È un fanatico idealista: della guerra in Ucraina dice che è male contro bene, tutto è “chiaramente” bianco e nero. La Russia (o forse Putin) è il male assoluto e quindi è dovere di tutti adoperarsi affinché il bene prevalga. Fedele ai propri principi era andato a Kiev per arruolarsi ma a causa dell’età (56 anni all’epoca del video) e della sua totale mancanza di esperienza militare non era stato accettato. All’epoca era a Kiev e cercava di convincere le persone, soprattutto stranieri, ad arruolarsi.
In un altro breve video probabilmente successivo, anche questo commentato da Asmongold, è tornato negli USA ed è impegnato a cercare persone per combattere contro il “sistema”.
Il mio punto è che questo video conferma una mia vecchia teoria che usai per spiegare l’aggressione a Berlusconi del tizio armato di statuetta (*1) dando la colpa ai media. Questi ultimi infatti avevano demonizzato la persona trasformandola nel male assoluto: congetturavo che mentre, le persone “normali” sono in grado di riconoscere come tale l’iperbole suggerita dai media, altre mentalmente più deboli, facilmente influenzabili, emotivamente instabili, avrebbero potuto confondere le parole eccessive dei giornalisti come verità indiscutibili. Convincersi insomma che Berlusconi era effettivamente il male assoluto e che quindi qualsiasi azione contro di lui sarebbe stata, se non legalmente almeno moralmente, giusta.
Qui mi sembra che il caso sia analogo: il tizio è chiaramente così influenzabile che aveva preso per oro colato tutto quanto i media raccontavano sul conflitto in Ucraina. Da una parte il male assoluto, dall’altra il bene: era quindi moralmente giusto fare tutto il possibile contro di esso.
È facilmente ipotizzabile che Trump, a sua volta demonizzato dai principali media americani, equivalesse per lui al male assoluto e, contemporaneamente, temesse che un Trump eletto presidente avrebbe fatto vincere la Russia concedendo a Putin tutto quanto desiderava.
Partendo da queste ipotesi distorte il suo comportamento è coerente e, in maniera contorta, ammirevole in quanto egli ha dimostrato di essere disposto a compiere quanto ritiene giusto senza preoccuparsi delle conseguenze per se stesso (è l’essenza dell’imperativo categorico di Kant).
Da un altro punto di vista questo evidenzia la responsabilità della presidenza Biden e dei media nel trasformare, per motivi di opportunità politica, un semplice avversario in un vero e proprio mostro: così facendo possono incoraggiare una percentuale, spero molto piccola, di individui a compiere azioni inconsulte.
Infine segnalo dei pezzi di qualche anno fa dove evidenzio la necessità psicologica per l’uomo di avere un qualcuno da odiare basandomi sulla teoria di Freud di eros/thanatos:
Aggressività nella società (il più importante perché è sintesi dei seguenti due pezzi)
Demonizzazione globale (demonizzazione da punto di vista politico: i difetti)
Vena d’oro (perché i media amano demonizzare)
Già che ci sono, vecchissimo pezzo del 2011 sulla demonizzazione di Berlusconi (con mio padre che mi accusa di essere matto quando scrivevo che la crisi economica non era colpa sua): Senza parole (solo disegni)
Nota (*1): Non riesco a trovare il pezzo giusto perché evidentemente riporto l’episodio (avvenuto prima dell’apertura di questo ghiribizzo) all’interno di un altro...
sabato 14 settembre 2024
Monca
Come deciso oggi, dopo una piccola aggiunta al capitolo sui nuovi pericoli (una sezione sul cibo ultraprocessato), ho pubblicato la nuova versione dell’Epitome, la 1.13.0, con nome in codice “Monca”: questo perché ho la sensazione di averla un po’ tirata via, che le manchi qualcosa…
Il motivo l’ho già spiegato precedentemente e non starò a ripeterlo.
Non ho aggiunto nessun sottocapitolo ma comunque le piccole aggiunte fatte qua e là hanno comunque comportato un significativo aumento del numero delle pagine: da 534 siamo passati a 542, mentre le note passano da 2272 a 2309. Lo so, sono cifre che di per sé non dicono niente sulla qualità delle modifiche, ma almeno danno un’idea generale della quantità di lavoro svolto.
Una piccola modifica, che non ho neppure menzionato nell’usuale lista dei cambiamenti, è la sostituzione dell’elenco puntato finale con semplice testo da me indentato (semplicemente ho aggiunto un “→ ” all’inizio di ogni paragrafo). Avevo infatti intuito che il baco che portava alla generazione di archivi in formato PDF con l’indice che non funzionava bene fosse dovuto a esso e mi ero stufato di aggiungere linee vuote per poi cancellarle (trucco assurdo che avevo trovato per aggirare il problema): che dire? Come al solito la mia intuizione si è dimostrata corretta…
È una sciocchezza ma mi riduce notevolmente la noia di pubblicare nuove versioni ora che non avrò più da perderci un quarto d’ora per arrivare a un PDF che funzioni bene.
Adesso la mia idea è quella di iniziare una (noiosissima) rilettura/correzione generale: sicuramente questa mi chiarirà anche le idee su come muovermi per eventuali nuovi capitoli/sottocapitoli oltre a darmi, come al solito, numerosi spunti per ulteriori aggiunte.
Stavolta lavorerò direttamente sull’archivio sul calcolatore invece di stamparmi una copia: a parte il costo non più indifferente, l’attrezzatura per rilegare le varie pagine la ho a casa e invece voglio cominciare subito la rilettura.
In questa maniera, non facendo le correzioni su carta per riportarle successivamente sul calcolatore, dovrei lavorare più rapidamente anche se, forse, riflettendo meno sulle modifiche (*1).
Che dire? Questo è al momento il meglio che potevo fare: spero che la prossima versione sia pronta quanto prima e sia di una qualità complessiva superiore...
Forse vale la pena ricordare che quest'ultima versione (insieme a tutte le precedenti) è scaricabile gratuitamente: QUI
Nota (*1): non so perché ma leggere su carta mi permette di ragionarci meglio: aggiungere con la biro frecce e diagrammi mi aiuta molto...
Il motivo l’ho già spiegato precedentemente e non starò a ripeterlo.
Non ho aggiunto nessun sottocapitolo ma comunque le piccole aggiunte fatte qua e là hanno comunque comportato un significativo aumento del numero delle pagine: da 534 siamo passati a 542, mentre le note passano da 2272 a 2309. Lo so, sono cifre che di per sé non dicono niente sulla qualità delle modifiche, ma almeno danno un’idea generale della quantità di lavoro svolto.
Una piccola modifica, che non ho neppure menzionato nell’usuale lista dei cambiamenti, è la sostituzione dell’elenco puntato finale con semplice testo da me indentato (semplicemente ho aggiunto un “→ ” all’inizio di ogni paragrafo). Avevo infatti intuito che il baco che portava alla generazione di archivi in formato PDF con l’indice che non funzionava bene fosse dovuto a esso e mi ero stufato di aggiungere linee vuote per poi cancellarle (trucco assurdo che avevo trovato per aggirare il problema): che dire? Come al solito la mia intuizione si è dimostrata corretta…
È una sciocchezza ma mi riduce notevolmente la noia di pubblicare nuove versioni ora che non avrò più da perderci un quarto d’ora per arrivare a un PDF che funzioni bene.
Adesso la mia idea è quella di iniziare una (noiosissima) rilettura/correzione generale: sicuramente questa mi chiarirà anche le idee su come muovermi per eventuali nuovi capitoli/sottocapitoli oltre a darmi, come al solito, numerosi spunti per ulteriori aggiunte.
Stavolta lavorerò direttamente sull’archivio sul calcolatore invece di stamparmi una copia: a parte il costo non più indifferente, l’attrezzatura per rilegare le varie pagine la ho a casa e invece voglio cominciare subito la rilettura.
In questa maniera, non facendo le correzioni su carta per riportarle successivamente sul calcolatore, dovrei lavorare più rapidamente anche se, forse, riflettendo meno sulle modifiche (*1).
Che dire? Questo è al momento il meglio che potevo fare: spero che la prossima versione sia pronta quanto prima e sia di una qualità complessiva superiore...
Forse vale la pena ricordare che quest'ultima versione (insieme a tutte le precedenti) è scaricabile gratuitamente: QUI
Nota (*1): non so perché ma leggere su carta mi permette di ragionarci meglio: aggiungere con la biro frecce e diagrammi mi aiuta molto...
venerdì 13 settembre 2024
Aggiornamento breve
Lunedì ho pubblicato il mio aggiornamento sullo stato dell’Epitome scrivendo che, a breve, avrei deciso come procedere. Con la mia solita prudenza concludevo il pezzo scrivendo: «[…] se non ho intoppi o complicazioni...»
E infatti lunedì sera sono stato preallertato che giovedì sarei dovuto rientrare anticipatamente in città: questo ha scombussolato tutti i miei progetti, non solo quelli riguardanti l’Epitome, e nei due giorni successivi mi sono dedicato ad altre attività.
Da ieri sono in città: da me si stava benissimo ma qui fa ancora parecchio caldo sebbene meno che ad agosto (ieri pomeriggio 26 gradi afosi). Nella notte non ho chiuso occhio etc.
Forse se ci abitassi fisso piano piano mi abituerei ma paradossalmente proprio tornare a casa periodicamente mi impedisce di farlo.
Scusate questa geremiade iniziale, passiamo al concreto dell’Epitome: che faccio?
Non credo di riuscire a lavorarci decentemente qui e quindi, per non tirarla troppo per le lunghe, la pubblicherò quanto prima: voglio solo aggiungervi una piccola sezione che ritengo abbastanza importante. Vedrò di fare le modifiche questo pomeriggio quando ho ancora un po’ di sonno arretrato su cui contare.
Rilettura ed eventuali sottocapitoli aggiuntivi a seguire, ma non so bene quando. La rilettura, che richiede molta meno concentrazione, posso farla anche qui in città quindi magari mi ci dedicherò subito visto che forse potrebbe anche a chiarirmi come muovermi per il materiale aggiuntivo.
Vedremo: scrivo dopo una notte insonne e non sono troppo lucido…
E infatti lunedì sera sono stato preallertato che giovedì sarei dovuto rientrare anticipatamente in città: questo ha scombussolato tutti i miei progetti, non solo quelli riguardanti l’Epitome, e nei due giorni successivi mi sono dedicato ad altre attività.
Da ieri sono in città: da me si stava benissimo ma qui fa ancora parecchio caldo sebbene meno che ad agosto (ieri pomeriggio 26 gradi afosi). Nella notte non ho chiuso occhio etc.
Forse se ci abitassi fisso piano piano mi abituerei ma paradossalmente proprio tornare a casa periodicamente mi impedisce di farlo.
Scusate questa geremiade iniziale, passiamo al concreto dell’Epitome: che faccio?
Non credo di riuscire a lavorarci decentemente qui e quindi, per non tirarla troppo per le lunghe, la pubblicherò quanto prima: voglio solo aggiungervi una piccola sezione che ritengo abbastanza importante. Vedrò di fare le modifiche questo pomeriggio quando ho ancora un po’ di sonno arretrato su cui contare.
Rilettura ed eventuali sottocapitoli aggiuntivi a seguire, ma non so bene quando. La rilettura, che richiede molta meno concentrazione, posso farla anche qui in città quindi magari mi ci dedicherò subito visto che forse potrebbe anche a chiarirmi come muovermi per il materiale aggiuntivo.
Vedremo: scrivo dopo una notte insonne e non sono troppo lucido…
mercoledì 11 settembre 2024
Confronto Trump-Harris
Ho guardato il primo confronto diretto fra Trump e Harris. Il mio giudizio.
Prima di tutto io non sono imparziale: considero la Harris una sciocca e questo mi rende automaticamente più favorevole a Trump.
Mi aspettavo che la Harris facesse schifo ma in realtà è riuscita a rispondere decentemente a tutte le domande. Inoltre si è trattenuta e non si è mai messa a ridere (beh, una volta aveva iniziato ma poi è riuscita a trattenersi).
Nel complesso Trump mi è parso leggermente preferibile (argomentazioni più convincenti) ma potrebbe essere il mio pregiudizio: il padre di Asmongold (democratico DOC e che odia Trump) ha telefonato al figlio durante la pubblicità e gli ha detto di aver preferito la Harris nella prima parte.
Chiaramente nessuno dei due candidati è riuscito a rubare elettori all’altra parte ma è davvero difficile immaginare cosa ne penserà chi non è ancora schierato.
Su la guerra a Gaza entrambi hanno fatto a gara a schierarsi maggiormente dalla parte di Israele.
Su la guerra in Ucraina Trump è stato chiaro a dire che la vuole finire perché inutile, la Harris invece è sì per finirla ma senza che la Russia vinca. Trump ha anche fatto presente il pericolo di guerra nucleare. Insomma su questa domanda Trump mi è parso sensibilmente meglio della Harris ma è stato un caso unico. Di nuovo poi non so come l’interpreterà lo spettatore neutrale che della guerra in Ucraina sa solo le bugie dei media.
Ah, ecco, forse una domanda dove la Harris ha fatto meglio di Trump è stato sui fatti del 6 gennaio: chiaro che era una domanda “contro” Trump ma lui si è difeso così così e lei lo ha incalzato bene.
La domanda simmetrica equivalente, ovvero un po’ imbarazzante per la Harris, è stata una delle prime, se non la prima, sull’economia: dove su questa amministrazione pesa il macigno dell’inflazione che ai tempi di Trump non c’era. Qui per esempio la Harris ha contrattaccato ricordando che quando Biden è entrato in carica la disoccupazione era alle stelle ma Trump ha ricordato che c’era il COVID. Fra parentesi Trump si è vantato di come aveva gestito la pandemia… sigh… certo meglio di Biden, sì… (*1)
Molte delle risposte di entrambi i candidati sono spesso finite in reciproche accuse: per essere chiari si sono dati spesso del bugiardo. Altre volte inserivano nelle proprie risposte ciò che, secondo loro, il proprio avversario avrebbe fatto (chiaramente in peggio) al loro posto oppure che aveva fatto in passato: insomma più “distruttivi” che costruttivi.
Le domande mi sono parse buone ma gli intervistatori spesso non sono riusciti a tenere (e spesso non ci hanno neppure provato) i candidati sulla domanda fatta: per ovviare a questo problema, secondo me, la televisione avrebbe dovuto tenere in sovrapposizione sullo schermo, durante le risposte dei candidati, la sintesi della domanda fatta: in questa maniera per i telespettatori più “addormentati” sarebbe stato facile accorgersi di chi cercava di evitare di rispondere…
I giornalisti che hanno guidato il dibattito mi sono parsi equilibrati e, anzi, forse per difendersi preventivamente dalle accuse di essere “di parte” fatte da Trump sono stati leggermente a lui più favorevoli concedendogli spesso l’ultima parola.
Nel complesso il dibattito mi è parso un pareggio dove nessuno dei due ha fatto particolarmente bene ma neppure male. Sono un po’ deluso dal fatto che la Harris non sia crollata come pensavo probabile accadesse.
Aggiornamento 12/9/2024: come al solito YouTube mi propone video cercando di indovinare quello che voglio vedere e così mi ha sommerso di opinionisti che suggerivano la vittoria netta di Trump nel dibattito contro la Harris. E io, sapendo come funzionano questi algoritmi che tendono a polarizzare le opinioni, li ho ignorati…
Oggi però anche il mio bloggatore preferito, Alexis Christoforou, ha parlato del dibattito e lui la pensa come me: nessuno dei due contendenti è stato abbastanza incisivo da accaparrarsi i voti degli indecisi. Io ho comunque dato la vittoria ai punti a Trump, Christoforou nemmeno questa.
Il video è questo: Hold Kursk weaken Putin. Russia, Kursk counter attack. Draghi, EU in decline. Swift endorses Harris
Christoforou parla del dibattito subito dopo il video introduttivo di Draghi (che, fra parentesi, inquadra perfettamente)…
Nota (*1): quando Trump era ancora presidente della malattia si sapeva pochissimo e non era facile prendere decisioni basate su fatti; con Biden invece iniziarono a essere disponibili decine e decine di ricerche che mettevano in evidenza i rischi non nulli del vaccino m-RNA, la scarsa pericolosità della malattia per chi aveva meno di 80 anni, la protezione data dall’immunità naturale etc.
Nonostante tutti questi dati fossero disponibili Biden è andato dritto per la strada dettata dalle lobbi: onestamente credo che anche Trump avrebbe fatto lo stesso ma in quel momento c’era il suo successore al potere...
Prima di tutto io non sono imparziale: considero la Harris una sciocca e questo mi rende automaticamente più favorevole a Trump.
Mi aspettavo che la Harris facesse schifo ma in realtà è riuscita a rispondere decentemente a tutte le domande. Inoltre si è trattenuta e non si è mai messa a ridere (beh, una volta aveva iniziato ma poi è riuscita a trattenersi).
Nel complesso Trump mi è parso leggermente preferibile (argomentazioni più convincenti) ma potrebbe essere il mio pregiudizio: il padre di Asmongold (democratico DOC e che odia Trump) ha telefonato al figlio durante la pubblicità e gli ha detto di aver preferito la Harris nella prima parte.
Chiaramente nessuno dei due candidati è riuscito a rubare elettori all’altra parte ma è davvero difficile immaginare cosa ne penserà chi non è ancora schierato.
Su la guerra a Gaza entrambi hanno fatto a gara a schierarsi maggiormente dalla parte di Israele.
Su la guerra in Ucraina Trump è stato chiaro a dire che la vuole finire perché inutile, la Harris invece è sì per finirla ma senza che la Russia vinca. Trump ha anche fatto presente il pericolo di guerra nucleare. Insomma su questa domanda Trump mi è parso sensibilmente meglio della Harris ma è stato un caso unico. Di nuovo poi non so come l’interpreterà lo spettatore neutrale che della guerra in Ucraina sa solo le bugie dei media.
Ah, ecco, forse una domanda dove la Harris ha fatto meglio di Trump è stato sui fatti del 6 gennaio: chiaro che era una domanda “contro” Trump ma lui si è difeso così così e lei lo ha incalzato bene.
La domanda simmetrica equivalente, ovvero un po’ imbarazzante per la Harris, è stata una delle prime, se non la prima, sull’economia: dove su questa amministrazione pesa il macigno dell’inflazione che ai tempi di Trump non c’era. Qui per esempio la Harris ha contrattaccato ricordando che quando Biden è entrato in carica la disoccupazione era alle stelle ma Trump ha ricordato che c’era il COVID. Fra parentesi Trump si è vantato di come aveva gestito la pandemia… sigh… certo meglio di Biden, sì… (*1)
Molte delle risposte di entrambi i candidati sono spesso finite in reciproche accuse: per essere chiari si sono dati spesso del bugiardo. Altre volte inserivano nelle proprie risposte ciò che, secondo loro, il proprio avversario avrebbe fatto (chiaramente in peggio) al loro posto oppure che aveva fatto in passato: insomma più “distruttivi” che costruttivi.
Le domande mi sono parse buone ma gli intervistatori spesso non sono riusciti a tenere (e spesso non ci hanno neppure provato) i candidati sulla domanda fatta: per ovviare a questo problema, secondo me, la televisione avrebbe dovuto tenere in sovrapposizione sullo schermo, durante le risposte dei candidati, la sintesi della domanda fatta: in questa maniera per i telespettatori più “addormentati” sarebbe stato facile accorgersi di chi cercava di evitare di rispondere…
I giornalisti che hanno guidato il dibattito mi sono parsi equilibrati e, anzi, forse per difendersi preventivamente dalle accuse di essere “di parte” fatte da Trump sono stati leggermente a lui più favorevoli concedendogli spesso l’ultima parola.
Nel complesso il dibattito mi è parso un pareggio dove nessuno dei due ha fatto particolarmente bene ma neppure male. Sono un po’ deluso dal fatto che la Harris non sia crollata come pensavo probabile accadesse.
Aggiornamento 12/9/2024: come al solito YouTube mi propone video cercando di indovinare quello che voglio vedere e così mi ha sommerso di opinionisti che suggerivano la vittoria netta di Trump nel dibattito contro la Harris. E io, sapendo come funzionano questi algoritmi che tendono a polarizzare le opinioni, li ho ignorati…
Oggi però anche il mio bloggatore preferito, Alexis Christoforou, ha parlato del dibattito e lui la pensa come me: nessuno dei due contendenti è stato abbastanza incisivo da accaparrarsi i voti degli indecisi. Io ho comunque dato la vittoria ai punti a Trump, Christoforou nemmeno questa.
Il video è questo: Hold Kursk weaken Putin. Russia, Kursk counter attack. Draghi, EU in decline. Swift endorses Harris
Christoforou parla del dibattito subito dopo il video introduttivo di Draghi (che, fra parentesi, inquadra perfettamente)…
Nota (*1): quando Trump era ancora presidente della malattia si sapeva pochissimo e non era facile prendere decisioni basate su fatti; con Biden invece iniziarono a essere disponibili decine e decine di ricerche che mettevano in evidenza i rischi non nulli del vaccino m-RNA, la scarsa pericolosità della malattia per chi aveva meno di 80 anni, la protezione data dall’immunità naturale etc.
Nonostante tutti questi dati fossero disponibili Biden è andato dritto per la strada dettata dalle lobbi: onestamente credo che anche Trump avrebbe fatto lo stesso ma in quel momento c’era il suo successore al potere...
lunedì 9 settembre 2024
Aggiornamento su progressi Epitome
Beh, ho completato le modifiche/aggiunte delle paginate di note che avevo accumulato in questi mesi. Alla fine, tanto per dare l’idea, la lunghezza dell’opera di questa versione 1.13.0 è aumentata di 7 pagine e di una cinquantina di note.
A questo punto sto cercando di decidere quali nuovi sottocapitoli aggiungere: sono un po’ perplesso, ho varie opzioni ma nessuna mi convince troppo. Per questo non escludo del tutto, dopo aver tirato le somme, di chiudere qui questa versione.
Poi, come spiegato, inizierei subito una lettura generale che mi dovrebbe portare a una versione 1.13.1 con la possibilità che, rileggendo, non mi chiarisca le idee su cosa aggiungere e, in tal caso, avrei la versione 1.14.0…
Le possibilità sono dei sottocapitoli su:
- Ipnobatismo (ideologia woke)
- Problemi della democrazia americana
- Leggi della politica
- Falsi pericoli
- Il nuovo uomo
Ipotizzavo poi la possibilità di inserire nuovi capitoli (per esempio uno specifico sugli USA) spostando materiale da altri capitoli e aggiungendone di nuovi ma non mi sembra di aver abbastanza materiale da giustificare grossi stravolgimenti.
Oggi sono stato fuori tutto il giorno ma domani credo che mi chiarirò meglio le idee…
Previsioni per la nuova versione? Come spiegato dipende da quanti e quali nuovi sottocapitoli aggiungerò: se decido che la versione va bene così allora già domani potrò pubblicarla, altrimenti mi occorreranno da tre a dieci giorni se non ho intoppi o complicazioni...
A questo punto sto cercando di decidere quali nuovi sottocapitoli aggiungere: sono un po’ perplesso, ho varie opzioni ma nessuna mi convince troppo. Per questo non escludo del tutto, dopo aver tirato le somme, di chiudere qui questa versione.
Poi, come spiegato, inizierei subito una lettura generale che mi dovrebbe portare a una versione 1.13.1 con la possibilità che, rileggendo, non mi chiarisca le idee su cosa aggiungere e, in tal caso, avrei la versione 1.14.0…
Le possibilità sono dei sottocapitoli su:
- Ipnobatismo (ideologia woke)
- Problemi della democrazia americana
- Leggi della politica
- Falsi pericoli
- Il nuovo uomo
Ipotizzavo poi la possibilità di inserire nuovi capitoli (per esempio uno specifico sugli USA) spostando materiale da altri capitoli e aggiungendone di nuovi ma non mi sembra di aver abbastanza materiale da giustificare grossi stravolgimenti.
Oggi sono stato fuori tutto il giorno ma domani credo che mi chiarirò meglio le idee…
Previsioni per la nuova versione? Come spiegato dipende da quanti e quali nuovi sottocapitoli aggiungerò: se decido che la versione va bene così allora già domani potrò pubblicarla, altrimenti mi occorreranno da tre a dieci giorni se non ho intoppi o complicazioni...
42. Il battesimo
Anche questa puntata \e vista dalla duplice prospettiva di Zozzapanna e Strabuccino.
Nelle puntate precedenti mi ero dimenticato di spiegarlo (il lettore lo dovrebbe capire da sé se leggesse le varie puntate una dopo l’altra ma, forse, leggendone solo una ogni settimana o giù di lì potrebbe perdere il ritmo della storia e non accorgersi di questi particolari) ma per “risolvere” il problema di far capire al lettore cosa viene detto in russo passo da una prospettiva all’altra: queste però non sono sequenziali nel tempo ma c’è una certa sovrapposizione temporale più o meno lunga.
Tipicamente sono nel punto di vista di Zozzapanna che si conclude con Strabuccinator che dice qualcosa in russo; quando poi passo alla prospettiva di Strabuccino riparto da qualche momento prima e questa volta il lettore ha la possibilità di leggere in italiano quello che precedentemente Zozzapanna aveva ascoltato in russo. Semplice no?
In questo caso si ripete, dal punto di vista di Zozzapanna, gran parte del finale della puntata precedente…
In realtà mi chiedo se faccio bene a riassumere le puntate precedenti: in realtà sarebbe meglio se il lettore se le rileggesse per conto proprio (sono comunque molto corte) soprattutto perché aiutano a ricalarsi nell’atmosfera della storia: questa non è composta solo dalla trama (che può venire più o meno facilmente riassunta) ma anche dalla tensione psicologica che si sviluppa fra i personaggi (e questa non la posso riassumere). A mia discolpa, l’ho già spiegato ma preferisco ripeterlo, posso dire che non avevo scritto questa storia pensando di dividerla in micro puntate così corte e quindi questa successiva divisione è completamente artificiale e non rispecchia il ritmo narrativo che avevo in mente: ecco perché adesso ci sono queste piccole difficoltà di comprensione del racconto: semplicemente non era stato pensato per essere suddiviso come poi ho fatto.
In definitiva sono tentato di evitare completamente il mio usuale riassunto: magari proverò a scriverne una versione super essenziale ridotta all’osso. Poi invece, nelle puntate che richiamano episodi molto più vecchi (come la prossima che vedrà il ritorno della dottoressa Lily Saltenberger) avrà più senso ricordare al lettore cosa era successo VARIE puntate prima. Proviamo.
Nella puntata precedente Strabuccino-Strabuccinator aveva somministrato a Zozzapanna la “cura” per la voce (la ragazza aveva finto di non poter parlare per non far capire alla base che Strabuccinator era ancora vivo). Un effetto collaterale di questo trattamento era stato il distaccamento del subvocalizzatore dalla gola di Zozzapanna.
Zozzapanna durante la “cura” era stata legata, con mani e piedi fissati fra loro dietro alla schiena, e quindi appesa a testa in giù a delle pesanti balle di fieno. Finito il trattamento Strabucinator aveva poi tagliato la corda che la teneva appesa (ma non quella che teneva mani e piedi legati insieme) e la ragazza cadendo si era sporcata tutta.
La puntata odierna, sostanzialmente di passaggio, incomincia ripetendo dal punto di vista di Zozzapanna cosa era avvenuto nella seconda metà della precedente: in particolare viene evidenziato il suo stato di animo legittimamente preoccupato per una situazione che non comprende e su cui ha scarso controllo.
Nella seconda parte della puntata il punto di vista ritorna a essere quello di Strabuccino e ci farà scoprire la sua idea per ripulire Zozzapanna dal lordume con cui si è sporcata. Come al solito Strabuccino pensa di farle un favore e si stupisce delle reazioni della ragazza.
Il fattore FE non è molto alto ma nemmeno bassissimo, diciamo 6 su 10.
Nelle puntate precedenti mi ero dimenticato di spiegarlo (il lettore lo dovrebbe capire da sé se leggesse le varie puntate una dopo l’altra ma, forse, leggendone solo una ogni settimana o giù di lì potrebbe perdere il ritmo della storia e non accorgersi di questi particolari) ma per “risolvere” il problema di far capire al lettore cosa viene detto in russo passo da una prospettiva all’altra: queste però non sono sequenziali nel tempo ma c’è una certa sovrapposizione temporale più o meno lunga.
Tipicamente sono nel punto di vista di Zozzapanna che si conclude con Strabuccinator che dice qualcosa in russo; quando poi passo alla prospettiva di Strabuccino riparto da qualche momento prima e questa volta il lettore ha la possibilità di leggere in italiano quello che precedentemente Zozzapanna aveva ascoltato in russo. Semplice no?
In questo caso si ripete, dal punto di vista di Zozzapanna, gran parte del finale della puntata precedente…
In realtà mi chiedo se faccio bene a riassumere le puntate precedenti: in realtà sarebbe meglio se il lettore se le rileggesse per conto proprio (sono comunque molto corte) soprattutto perché aiutano a ricalarsi nell’atmosfera della storia: questa non è composta solo dalla trama (che può venire più o meno facilmente riassunta) ma anche dalla tensione psicologica che si sviluppa fra i personaggi (e questa non la posso riassumere). A mia discolpa, l’ho già spiegato ma preferisco ripeterlo, posso dire che non avevo scritto questa storia pensando di dividerla in micro puntate così corte e quindi questa successiva divisione è completamente artificiale e non rispecchia il ritmo narrativo che avevo in mente: ecco perché adesso ci sono queste piccole difficoltà di comprensione del racconto: semplicemente non era stato pensato per essere suddiviso come poi ho fatto.
In definitiva sono tentato di evitare completamente il mio usuale riassunto: magari proverò a scriverne una versione super essenziale ridotta all’osso. Poi invece, nelle puntate che richiamano episodi molto più vecchi (come la prossima che vedrà il ritorno della dottoressa Lily Saltenberger) avrà più senso ricordare al lettore cosa era successo VARIE puntate prima. Proviamo.
Nella puntata precedente Strabuccino-Strabuccinator aveva somministrato a Zozzapanna la “cura” per la voce (la ragazza aveva finto di non poter parlare per non far capire alla base che Strabuccinator era ancora vivo). Un effetto collaterale di questo trattamento era stato il distaccamento del subvocalizzatore dalla gola di Zozzapanna.
Zozzapanna durante la “cura” era stata legata, con mani e piedi fissati fra loro dietro alla schiena, e quindi appesa a testa in giù a delle pesanti balle di fieno. Finito il trattamento Strabucinator aveva poi tagliato la corda che la teneva appesa (ma non quella che teneva mani e piedi legati insieme) e la ragazza cadendo si era sporcata tutta.
La puntata odierna, sostanzialmente di passaggio, incomincia ripetendo dal punto di vista di Zozzapanna cosa era avvenuto nella seconda metà della precedente: in particolare viene evidenziato il suo stato di animo legittimamente preoccupato per una situazione che non comprende e su cui ha scarso controllo.
Nella seconda parte della puntata il punto di vista ritorna a essere quello di Strabuccino e ci farà scoprire la sua idea per ripulire Zozzapanna dal lordume con cui si è sporcata. Come al solito Strabuccino pensa di farle un favore e si stupisce delle reazioni della ragazza.
Il fattore FE non è molto alto ma nemmeno bassissimo, diciamo 6 su 10.
mercoledì 4 settembre 2024
Censura 8
Stamani appena alzato mi è capitato di vedere un video piuttosto interessante di Asmongold che mostra una nuova forma di censura estremamente e, credo, volutamente parziale.
Negli USA chi chiedeva ad Alexa qualcosa del tipo “Perché dovrei votare per Donald Trump?” riceveva la risposta che l’IA non dà consigli politici. Però, se successivamente si chiedeva “Perché dovrei votare Kamala Harris?” ecco che si riceveva una lunga ed entusiastica risposta.
Scrivo al passato perché Amazon ha ormai ammesso e corretto l’errore “involontario”.
Personalmente non credo che si tratti di un errore involontario: le IA sono addestrate tenendo in particolare considerazione quanto pubblicato dai media che, come sappiamo, sono sostanzialmente tutti da una stessa parte. Questo fattore da solo rende già le IA allineate con l’ideologia dei parapoteri e, di conseguenza, col supporto ai candidati politici a loro volta più vicini agli interessi delle multinazionali. Ma io credo vi sia stata proprio la volontà cosciente di lasciare l’“errore” senza correggerlo fino a quando non è stato scoperto dagli utenti: un po’ come l’editore che ricorda ai propri giornalisti, benché siano già allineati con la linea editoriale, in che direzione debbano remare.
Se me lo ricordo, per le prossime elezioni italiane, vedrò di fare qualche esperimento anch’io…
Ah! Il video è questo: Alexa Tells Users To Vote Kamala Harris
Negli USA chi chiedeva ad Alexa qualcosa del tipo “Perché dovrei votare per Donald Trump?” riceveva la risposta che l’IA non dà consigli politici. Però, se successivamente si chiedeva “Perché dovrei votare Kamala Harris?” ecco che si riceveva una lunga ed entusiastica risposta.
Scrivo al passato perché Amazon ha ormai ammesso e corretto l’errore “involontario”.
Personalmente non credo che si tratti di un errore involontario: le IA sono addestrate tenendo in particolare considerazione quanto pubblicato dai media che, come sappiamo, sono sostanzialmente tutti da una stessa parte. Questo fattore da solo rende già le IA allineate con l’ideologia dei parapoteri e, di conseguenza, col supporto ai candidati politici a loro volta più vicini agli interessi delle multinazionali. Ma io credo vi sia stata proprio la volontà cosciente di lasciare l’“errore” senza correggerlo fino a quando non è stato scoperto dagli utenti: un po’ come l’editore che ricorda ai propri giornalisti, benché siano già allineati con la linea editoriale, in che direzione debbano remare.
Se me lo ricordo, per le prossime elezioni italiane, vedrò di fare qualche esperimento anch’io…
Ah! Il video è questo: Alexa Tells Users To Vote Kamala Harris
martedì 3 settembre 2024
Riscaldato e denunciato
Ieri sera, come spiegato nel pezzo pubblicato stanotte, è stata una giornataccia per diversi motivi: uno dei tanti è dovuto alla cena.
Al mattino, verso le 11:00, mi ero fermato a un supermercato del posto e avevo preso al reparto gastronomia il mio solito pollo arrosto, un contorno di spinaci e due cosce di pollo piccante fatte al forno. A pranzo mi mangio metà pollo (ottimo) con spinaci (un po’ passati ma commestibili).
A sera decido di cambiare e tiro fuori dal frigo le cosce di pollo: senza stare a guardarle per bene le estraggo con le mani dalla loro vaschetta, le metto su un piatto e le riscaldo per un paio di minuti a bassa potenza nel microonde.
Mi prendo una bella birretta fredda dal frigo, pane fresco e perfino una vaschetta di tiramisù. Pregustando una cenetta discreta apro il microonde e trovo questo:
Mi sono abbastanza arrabbiato. Già altre volte avevo avuto la forte sensazione che il prodotto venduto (oltretutto a caro prezzo) non fosse molto fresco, almeno un paio di volte avevo preferito non mangiare ciò che avevo acquistato ma pensavo fosse colpa del mio palato sensibile…
Ieri no: era chiaro che mi avevano venduto un prodotto già andato a male. L’abiogenesi (o generazione spontanea) non esiste: queste larve erano già presenti, di certo non bastano 7-8 ore in frigorifero affinché si sviluppi questa schifezza…
Così stamani sono stato alla stazione dei carabinieri del paese e ho fatto la denuncia ai NAS: la visita alla stazione dei carabinieri meriterebbe un pezzo a parte ma lasciamo perdere…
Mi chiedo se i NAS faranno veramente qualche controllo: io spero di sì e sono abbastanza sicuro che il mio episodio non sia uno sfortunato caso isolato. Troppe altre volte ho trovato prodotti, magari ancora commestibili, ma di sicuro non del giorno (come in genere mi dicono quando chiedo quando sono stati preparati).
E ora hanno il polpettone (pezzi giganteschi) con patate arrosto in offerta sui 6€!!
Al mattino, verso le 11:00, mi ero fermato a un supermercato del posto e avevo preso al reparto gastronomia il mio solito pollo arrosto, un contorno di spinaci e due cosce di pollo piccante fatte al forno. A pranzo mi mangio metà pollo (ottimo) con spinaci (un po’ passati ma commestibili).
A sera decido di cambiare e tiro fuori dal frigo le cosce di pollo: senza stare a guardarle per bene le estraggo con le mani dalla loro vaschetta, le metto su un piatto e le riscaldo per un paio di minuti a bassa potenza nel microonde.
Mi prendo una bella birretta fredda dal frigo, pane fresco e perfino una vaschetta di tiramisù. Pregustando una cenetta discreta apro il microonde e trovo questo:
Mi sono abbastanza arrabbiato. Già altre volte avevo avuto la forte sensazione che il prodotto venduto (oltretutto a caro prezzo) non fosse molto fresco, almeno un paio di volte avevo preferito non mangiare ciò che avevo acquistato ma pensavo fosse colpa del mio palato sensibile…
Ieri no: era chiaro che mi avevano venduto un prodotto già andato a male. L’abiogenesi (o generazione spontanea) non esiste: queste larve erano già presenti, di certo non bastano 7-8 ore in frigorifero affinché si sviluppi questa schifezza…
Così stamani sono stato alla stazione dei carabinieri del paese e ho fatto la denuncia ai NAS: la visita alla stazione dei carabinieri meriterebbe un pezzo a parte ma lasciamo perdere…
Mi chiedo se i NAS faranno veramente qualche controllo: io spero di sì e sono abbastanza sicuro che il mio episodio non sia uno sfortunato caso isolato. Troppe altre volte ho trovato prodotti, magari ancora commestibili, ma di sicuro non del giorno (come in genere mi dicono quando chiedo quando sono stati preparati).
E ora hanno il polpettone (pezzi giganteschi) con patate arrosto in offerta sui 6€!!
41. Zozzapanna è zozza
Non riesco a dormire. Oggi ho avuto una giornataccia, in realtà iniziata decentemente ma poi peggiorata sempre più. Stanotte ho finito di leggere un libro di fantasia, “Il nome del vento”, di un tale Patrick Rufhuss o roba del genere. L’ho divorato ma più che essere bello semplicemente scorreva bene. L’ho terminato alle 2:00 e mi sarei messo volentieri a dormire…
Però improvvisamente mi sono sentito depresso e ho iniziato a sperare di sognare la bella Zozzapanna di cui non ricordo neppure il volto, me la immagino bionda e invece so che è castana… bo…
E come potete immaginarvi sono solo riuscito nell’intento di perdere completamente il sonno!
Però è di nuovo tempo di pubblicare una nuova puntata di Strabuccinator con la bella Zozzapanna di fantasia: dubito che mi aiuterà a dormire ma magari migliorerà il mio umore…
Nella scorsa puntata si è rischiata la tragedia!
Mentre Strabuccino si era distratto a esplorare le profondità di Zozzapanna grazie alla lunghissima lingua del suo avatar Strabuccinator, la ragazza rischiava di rimanere soffocata…
Fortunatamente Strabuccino si era reso conto in tempo dell’emergenza e aveva attivato la macro che, in quattro e quattr’otto, aveva rimesso Zozzapanna in perfetta forma… o quasi...
La puntata odierna, come la precedente, è narrata da due punti di vista: prima quello di Zozzapanna, che nonostante sia un po’ rintontita riesce comunque a mantenere il proprio sangue freddo; poi quello di Strabuccino, molto soddisfatto di sé e della versione craccata del gioco.
Sul finale della puntata si presenta a Strabuccino un nuovo problema che però già ci viene anticipata che sa già come risolverlo.
Abbiamo inoltre ulteriori notizie sul funzionamento del gioco FhF (in realtà controllato, potenziato e personalizzato dal fungo virtuale ibridato col DNA del nostro eroe senza che quest'ultimo se ne renda conto) e degli accessori per adulti acquistati da Strabuccino.
In effetti nella puntata ci sono meno battute del solito e, soprattutto nella prima parte, un po’ più sesso: in effetti non è facile conciliare questi due aspetti insieme.
L’ironia nella seconda parte è invece tutta basata sui continui fraintendimenti delle reazioni di Zozzapanna da parte di Strabuccino: niente di particolarmente divertente ma l’ingegnosità della trama mi fa almeno un po’ sorridere.
Il fattore FE è di mezzo punto a quello della precedente puntata quindi 7½ o addirittura 8 su 10 (non ricordo che voto avevo dato… ah! Forse 7+?! allora 8- su 10…
Però improvvisamente mi sono sentito depresso e ho iniziato a sperare di sognare la bella Zozzapanna di cui non ricordo neppure il volto, me la immagino bionda e invece so che è castana… bo…
E come potete immaginarvi sono solo riuscito nell’intento di perdere completamente il sonno!
Però è di nuovo tempo di pubblicare una nuova puntata di Strabuccinator con la bella Zozzapanna di fantasia: dubito che mi aiuterà a dormire ma magari migliorerà il mio umore…
Nella scorsa puntata si è rischiata la tragedia!
Mentre Strabuccino si era distratto a esplorare le profondità di Zozzapanna grazie alla lunghissima lingua del suo avatar Strabuccinator, la ragazza rischiava di rimanere soffocata…
Fortunatamente Strabuccino si era reso conto in tempo dell’emergenza e aveva attivato la macro che, in quattro e quattr’otto, aveva rimesso Zozzapanna in perfetta forma… o quasi...
La puntata odierna, come la precedente, è narrata da due punti di vista: prima quello di Zozzapanna, che nonostante sia un po’ rintontita riesce comunque a mantenere il proprio sangue freddo; poi quello di Strabuccino, molto soddisfatto di sé e della versione craccata del gioco.
Sul finale della puntata si presenta a Strabuccino un nuovo problema che però già ci viene anticipata che sa già come risolverlo.
Abbiamo inoltre ulteriori notizie sul funzionamento del gioco FhF (in realtà controllato, potenziato e personalizzato dal fungo virtuale ibridato col DNA del nostro eroe senza che quest'ultimo se ne renda conto) e degli accessori per adulti acquistati da Strabuccino.
In effetti nella puntata ci sono meno battute del solito e, soprattutto nella prima parte, un po’ più sesso: in effetti non è facile conciliare questi due aspetti insieme.
L’ironia nella seconda parte è invece tutta basata sui continui fraintendimenti delle reazioni di Zozzapanna da parte di Strabuccino: niente di particolarmente divertente ma l’ingegnosità della trama mi fa almeno un po’ sorridere.
Il fattore FE è di mezzo punto a quello della precedente puntata quindi 7½ o addirittura 8 su 10 (non ricordo che voto avevo dato… ah! Forse 7+?! allora 8- su 10…
domenica 1 settembre 2024
Censura 7
Oggi voglio essere breve e proporre solo due spunti-riflessioni.
In Censura 6 presentavo un articolo, sfortunatamente riservato nella sua interezza solo agli abbonati al relativo sito, dove Zuckerberg diceva di essersi pentito della censura su FB sul COVID che gli sarebbe stata richiesta direttamente dalla Casa Bianca.
Scrivevo che mi sarebbe piaciuto leggere l’intero articolo per capire meglio di cosa esattamente si dispiaceva il fondatore della famosa rete sociale per antonomasia.
Ebbene, qualche giorno dopo, il solito Christoforou nel suo video quotidiano ha azzardato un’ipotesi interessante. A giorni dovrebbe uscire un libro su (e forse “di”, non so) Trump dove si racconta che Zuckerberg, nonostante una generosissima donazione alla sua campagna elettorale, poi lo avesse fatto censurare pesantemente sulla propria piattaforma.
Ora il titolo dell’articolo parla del rimpianto solo per la censura sul COVID ma l’accenno alla Casa Bianca fa pensare che Zuckerberg voglia cercare di scaricare almeno parte delle proprie responsabilità sui democratici e, probabilmente, Biden (che come mi pare di aver già scritto sarà usato come principale capro espiatorio per tutti i disastri provocati dai neoconservatori + neoliberali di cui lui è stato solo il burattino).
Insomma, secondo Christoforou, Zuckerberg sarebbe preoccupato per la possibile vittoria di Trump alle prossime elezioni e, per questo, avrebbe iniziato a mettere le mani avanti per scusarsi e scaricare le proprie responsibilità su altri.
Mi ripeto: sarebbe stato interessante poter leggere l’intero articolo per poter leggere fra le righe eventuali altri “messaggi” oltre a quello esplicito sul COVID.
Il secondo spunto di oggi è su Kamala Harris. Non ricordo se nel corso dello scorso anno ho mai scritto delle sue prodezze e qualità o se mi fossi fermato agli evidenti sintomi di demenza del suo superiore. Mi pare però che, a suo tempo, presentai almeno il video dove in un’intervista spiegava la guerra fra Ucraina e Russia parlando come una maestra si rivolge a dei bambini di prima elementare: con un linguaggio semplicissimo, evitando qualsiasi approfondimento e rimanendo estremamente superficiale. Ricordo roba del tipo “L’Ucraina è uno stato in Europa. La Russia è un paese molto più grande. La Russia ha attaccato l’Ucraina” e altre affermazioni ugualmente banali. Per non parlare poi delle sue risate sguaiate che di solito scattano per delle sciocchezze.
Quello che voglio dire è che se solo negli ultimi anni le condizioni mentali di Biden sono precipitate notevolmente, le capacità del suo vice non sono mai state molto buone, anzi…
La Harris era stata scelta per il suo aspetto, la sua ascendenza e perché era donna: non certo per i suoi meriti o capacità.
Quando Biden è stato costretto a ritirarsi dalle elezioni di novembre ho un po’ amaramente fatto notare che se i media erano riusciti a nascondere lo stato mentale del presidente uscente, spacciandolo anzi per “acuto come non mai” (“sharp as a tack” ricordo dire a un giornalista all’indomani del disastroso confronto con Trump), allora non avrebbero avuto problemi a spacciare la Harris come una grande statista.
E infatti, con molta arroganza in effetti, le grandi lobbi hanno scelto il loro uomo, anzi la loro donna, senza neppure farla passare dal voto degli elettori democratici per le primarie.
Poi, nell’ultimo mese, da quando cioè è la candidata ufficiale democratica per la presidenza, l’hanno protetta da se stessa evitando di intervistarla e farla parlare a braccio: in tal caso la sua pochezza sarebbe infatti stata evidente anche a chi non la conosce bene.
Questo fino a pochi giorni fa quando è finalmente uscita una sua intervista, insieme al suo vice, sulla CNN. Da più fonti si è saputo che l’intervista originale, ovviamente con domande già preparate e note in anticipo, era di 41 minuti ma, su richiesta dei democratici che curano la campagna elettorale della Harris, è stata ridotta a 18 minuti. Insomma c'è stata una "censura" delle parti più imbarazzanti! Oltretutto l’intervista dimezzata è stata spacciata come “in diretta” mentre invece era preregistrata (*1).
Cosa può aver combinato/detto la Harris in un’intervista preparata in anticipo da giornalisti amici che sia stata poi ritenuta così potenzialmente controproducente da richiedere che venisse tagliata?
Sarebbe divertente saperlo…
Per una volta voglio suggerire un video di commento alla sua intervista molto critico: Kamala’s CRINGE Interview On CNN Was A Disaster! dal canale The Jimmy Dore Show.
Dore non è un fanatico sostenitore di Trump ma un comico indipendente, una specie di Beppe Grillo americano che ancora non si è venduto al potere, e inevitabilmente non riesce a non ironizzare sulle contraddizioni della Harris spulciandone ogni parola, sguardo e gesto.
Personalmente ho notato che, mentre un candidato che è stato in carica trova sempre almeno un qualcosa di buono che ha fatto durante il proprio mandato e quindi afferma che continuerà su tale strada, la vicepresidente non è in grado di dire niente del genere. Anzi spesso dalle sue parole sembra che attualmente in carica ci sia Trump e che, per questo, è necessario “girare pagina”: come se gli ultimi 4 anni non siano mai esistiti.
Va bene, sono arrivato al minuto 38 e mi sono stufato di seguire il resto del video ma comunque mi sono fatto un’idea: una scadente intervista (da 5 su 10) nonostante sia stata “scattivata” della metà peggiore (quindi, ipotizzo, nella sua interezza sarebbe stata un’intervista da 4 su 10)…
Come sto scrivendo da anni la battaglia per la libertà e la democrazia non si combatte in Italia né in Europa ma negli USA (che poi detta la linea alle proprie “colonie”).
Trump non è un buon candidato ma almeno non è un burattino delle lobbi che, per il proprio interesse, ci stanno privando di diritti, ricchezza e libertà col rischio, come se non bastasse, di scatenare una guerra nucleare.
Se Trump non vince, oppure se “fanno vincere” (*2), la Harris sarà un disastro per l’intero occidente e, forse, per il mondo (in caso di guerra nucleare).
Con Trump non c’è la certezza che le cose possano migliorare ma almeno vi è la speranza: incrociamo quindi le dita...
Nota (*1): e i democratici non hanno smentito questa notizia (dei tagli cioè) perché, immagino, evidentemente temono che la registrazione integrale salti fuori…
Nota (*2): onestamente sono sicuro che le lobbi dietro alla Harris faranno di tutto per farla vincere: abbiamo già visto il tentativo di assassinio di Trump, i brogli sarebbero poco roba...
In Censura 6 presentavo un articolo, sfortunatamente riservato nella sua interezza solo agli abbonati al relativo sito, dove Zuckerberg diceva di essersi pentito della censura su FB sul COVID che gli sarebbe stata richiesta direttamente dalla Casa Bianca.
Scrivevo che mi sarebbe piaciuto leggere l’intero articolo per capire meglio di cosa esattamente si dispiaceva il fondatore della famosa rete sociale per antonomasia.
Ebbene, qualche giorno dopo, il solito Christoforou nel suo video quotidiano ha azzardato un’ipotesi interessante. A giorni dovrebbe uscire un libro su (e forse “di”, non so) Trump dove si racconta che Zuckerberg, nonostante una generosissima donazione alla sua campagna elettorale, poi lo avesse fatto censurare pesantemente sulla propria piattaforma.
Ora il titolo dell’articolo parla del rimpianto solo per la censura sul COVID ma l’accenno alla Casa Bianca fa pensare che Zuckerberg voglia cercare di scaricare almeno parte delle proprie responsabilità sui democratici e, probabilmente, Biden (che come mi pare di aver già scritto sarà usato come principale capro espiatorio per tutti i disastri provocati dai neoconservatori + neoliberali di cui lui è stato solo il burattino).
Insomma, secondo Christoforou, Zuckerberg sarebbe preoccupato per la possibile vittoria di Trump alle prossime elezioni e, per questo, avrebbe iniziato a mettere le mani avanti per scusarsi e scaricare le proprie responsibilità su altri.
Mi ripeto: sarebbe stato interessante poter leggere l’intero articolo per poter leggere fra le righe eventuali altri “messaggi” oltre a quello esplicito sul COVID.
Il secondo spunto di oggi è su Kamala Harris. Non ricordo se nel corso dello scorso anno ho mai scritto delle sue prodezze e qualità o se mi fossi fermato agli evidenti sintomi di demenza del suo superiore. Mi pare però che, a suo tempo, presentai almeno il video dove in un’intervista spiegava la guerra fra Ucraina e Russia parlando come una maestra si rivolge a dei bambini di prima elementare: con un linguaggio semplicissimo, evitando qualsiasi approfondimento e rimanendo estremamente superficiale. Ricordo roba del tipo “L’Ucraina è uno stato in Europa. La Russia è un paese molto più grande. La Russia ha attaccato l’Ucraina” e altre affermazioni ugualmente banali. Per non parlare poi delle sue risate sguaiate che di solito scattano per delle sciocchezze.
Quello che voglio dire è che se solo negli ultimi anni le condizioni mentali di Biden sono precipitate notevolmente, le capacità del suo vice non sono mai state molto buone, anzi…
La Harris era stata scelta per il suo aspetto, la sua ascendenza e perché era donna: non certo per i suoi meriti o capacità.
Quando Biden è stato costretto a ritirarsi dalle elezioni di novembre ho un po’ amaramente fatto notare che se i media erano riusciti a nascondere lo stato mentale del presidente uscente, spacciandolo anzi per “acuto come non mai” (“sharp as a tack” ricordo dire a un giornalista all’indomani del disastroso confronto con Trump), allora non avrebbero avuto problemi a spacciare la Harris come una grande statista.
E infatti, con molta arroganza in effetti, le grandi lobbi hanno scelto il loro uomo, anzi la loro donna, senza neppure farla passare dal voto degli elettori democratici per le primarie.
Poi, nell’ultimo mese, da quando cioè è la candidata ufficiale democratica per la presidenza, l’hanno protetta da se stessa evitando di intervistarla e farla parlare a braccio: in tal caso la sua pochezza sarebbe infatti stata evidente anche a chi non la conosce bene.
Questo fino a pochi giorni fa quando è finalmente uscita una sua intervista, insieme al suo vice, sulla CNN. Da più fonti si è saputo che l’intervista originale, ovviamente con domande già preparate e note in anticipo, era di 41 minuti ma, su richiesta dei democratici che curano la campagna elettorale della Harris, è stata ridotta a 18 minuti. Insomma c'è stata una "censura" delle parti più imbarazzanti! Oltretutto l’intervista dimezzata è stata spacciata come “in diretta” mentre invece era preregistrata (*1).
Cosa può aver combinato/detto la Harris in un’intervista preparata in anticipo da giornalisti amici che sia stata poi ritenuta così potenzialmente controproducente da richiedere che venisse tagliata?
Sarebbe divertente saperlo…
Per una volta voglio suggerire un video di commento alla sua intervista molto critico: Kamala’s CRINGE Interview On CNN Was A Disaster! dal canale The Jimmy Dore Show.
Dore non è un fanatico sostenitore di Trump ma un comico indipendente, una specie di Beppe Grillo americano che ancora non si è venduto al potere, e inevitabilmente non riesce a non ironizzare sulle contraddizioni della Harris spulciandone ogni parola, sguardo e gesto.
Personalmente ho notato che, mentre un candidato che è stato in carica trova sempre almeno un qualcosa di buono che ha fatto durante il proprio mandato e quindi afferma che continuerà su tale strada, la vicepresidente non è in grado di dire niente del genere. Anzi spesso dalle sue parole sembra che attualmente in carica ci sia Trump e che, per questo, è necessario “girare pagina”: come se gli ultimi 4 anni non siano mai esistiti.
Va bene, sono arrivato al minuto 38 e mi sono stufato di seguire il resto del video ma comunque mi sono fatto un’idea: una scadente intervista (da 5 su 10) nonostante sia stata “scattivata” della metà peggiore (quindi, ipotizzo, nella sua interezza sarebbe stata un’intervista da 4 su 10)…
Come sto scrivendo da anni la battaglia per la libertà e la democrazia non si combatte in Italia né in Europa ma negli USA (che poi detta la linea alle proprie “colonie”).
Trump non è un buon candidato ma almeno non è un burattino delle lobbi che, per il proprio interesse, ci stanno privando di diritti, ricchezza e libertà col rischio, come se non bastasse, di scatenare una guerra nucleare.
Se Trump non vince, oppure se “fanno vincere” (*2), la Harris sarà un disastro per l’intero occidente e, forse, per il mondo (in caso di guerra nucleare).
Con Trump non c’è la certezza che le cose possano migliorare ma almeno vi è la speranza: incrociamo quindi le dita...
Nota (*1): e i democratici non hanno smentito questa notizia (dei tagli cioè) perché, immagino, evidentemente temono che la registrazione integrale salti fuori…
Nota (*2): onestamente sono sicuro che le lobbi dietro alla Harris faranno di tutto per farla vincere: abbiamo già visto il tentativo di assassinio di Trump, i brogli sarebbero poco roba...
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