Avrei molti argomenti su cui scrivere ma, come sapete, sto cercando di diminuire al massimo il mio impegno su questo ghiribizzo.
L’attentato a Trump rientra sufficientemente nelle notizie così importanti che non mi posso permettere di ignorarlo.
Da quello che ho capito il tizio era appostato in un cespuglio lungo il campo da golf dove era impegnato Trump a giocare. Era armato di un fucile AK qualcosa ed era quindi potenzialmente molto pericoloso. Stavolta però i servizi segreti non hanno aspettato che sparasse ma hanno sparato per primi mettendolo in fuga. Un tizio l’ha visto scappare via in una macchina nera alla quale ha fatto una foto che mostrava la targa. Poco dopo è stato fermato dalla polizia, identificato dal passante e arrestato.
Ma ciò che è più interessante, almeno per me, è un suo video, registrato a Kiev, in cui è intervistato sulla guerra in Ucraina.
Probabilmente il video sarà ormai disponibile anche a sé stante ma io vi passo il collegamento al video di Asmongold dove lo commenta: Trump Shooter's Interview Is Insane
Il video è interessante perché evidenzia la psicologia sua e quella di, probabilmente, molte persone che compiono azioni simili.
È un fanatico idealista: della guerra in Ucraina dice che è male contro bene, tutto è “chiaramente” bianco e nero. La Russia (o forse Putin) è il male assoluto e quindi è dovere di tutti adoperarsi affinché il bene prevalga. Fedele ai propri principi era andato a Kiev per arruolarsi ma a causa dell’età (56 anni all’epoca del video) e della sua totale mancanza di esperienza militare non era stato accettato. All’epoca era a Kiev e cercava di convincere le persone, soprattutto stranieri, ad arruolarsi.
In un altro breve video probabilmente successivo, anche questo commentato da Asmongold, è tornato negli USA ed è impegnato a cercare persone per combattere contro il “sistema”.
Il mio punto è che questo video conferma una mia vecchia teoria che usai per spiegare l’aggressione a Berlusconi del tizio armato di statuetta (*1) dando la colpa ai media. Questi ultimi infatti avevano demonizzato la persona trasformandola nel male assoluto: congetturavo che mentre, le persone “normali” sono in grado di riconoscere come tale l’iperbole suggerita dai media, altre mentalmente più deboli, facilmente influenzabili, emotivamente instabili, avrebbero potuto confondere le parole eccessive dei giornalisti come verità indiscutibili. Convincersi insomma che Berlusconi era effettivamente il male assoluto e che quindi qualsiasi azione contro di lui sarebbe stata, se non legalmente almeno moralmente, giusta.
Qui mi sembra che il caso sia analogo: il tizio è chiaramente così influenzabile che aveva preso per oro colato tutto quanto i media raccontavano sul conflitto in Ucraina. Da una parte il male assoluto, dall’altra il bene: era quindi moralmente giusto fare tutto il possibile contro di esso.
È facilmente ipotizzabile che Trump, a sua volta demonizzato dai principali media americani, equivalesse per lui al male assoluto e, contemporaneamente, temesse che un Trump eletto presidente avrebbe fatto vincere la Russia concedendo a Putin tutto quanto desiderava.
Partendo da queste ipotesi distorte il suo comportamento è coerente e, in maniera contorta, ammirevole in quanto egli ha dimostrato di essere disposto a compiere quanto ritiene giusto senza preoccuparsi delle conseguenze per se stesso (è l’essenza dell’imperativo categorico di Kant).
Da un altro punto di vista questo evidenzia la responsabilità della presidenza Biden e dei media nel trasformare, per motivi di opportunità politica, un semplice avversario in un vero e proprio mostro: così facendo possono incoraggiare una percentuale, spero molto piccola, di individui a compiere azioni inconsulte.
Infine segnalo dei pezzi di qualche anno fa dove evidenzio la necessità psicologica per l’uomo di avere un qualcuno da odiare basandomi sulla teoria di Freud di eros/thanatos:
Aggressività nella società (il più importante perché è sintesi dei seguenti due pezzi)
Demonizzazione globale (demonizzazione da punto di vista politico: i difetti)
Vena d’oro (perché i media amano demonizzare)
Già che ci sono, vecchissimo pezzo del 2011 sulla demonizzazione di Berlusconi (con mio padre che mi accusa di essere matto quando scrivevo che la crisi economica non era colpa sua): Senza parole (solo disegni)
Nota (*1): Non riesco a trovare il pezzo giusto perché evidentemente riporto l’episodio (avvenuto prima dell’apertura di questo ghiribizzo) all’interno di un altro...
alla prima stazione
1 ora fa
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