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mercoledì 11 settembre 2024

Confronto Trump-Harris

Ho guardato il primo confronto diretto fra Trump e Harris. Il mio giudizio.

Prima di tutto io non sono imparziale: considero la Harris una sciocca e questo mi rende automaticamente più favorevole a Trump.
Mi aspettavo che la Harris facesse schifo ma in realtà è riuscita a rispondere decentemente a tutte le domande. Inoltre si è trattenuta e non si è mai messa a ridere (beh, una volta aveva iniziato ma poi è riuscita a trattenersi).
Nel complesso Trump mi è parso leggermente preferibile (argomentazioni più convincenti) ma potrebbe essere il mio pregiudizio: il padre di Asmongold (democratico DOC e che odia Trump) ha telefonato al figlio durante la pubblicità e gli ha detto di aver preferito la Harris nella prima parte.
Chiaramente nessuno dei due candidati è riuscito a rubare elettori all’altra parte ma è davvero difficile immaginare cosa ne penserà chi non è ancora schierato.

Su la guerra a Gaza entrambi hanno fatto a gara a schierarsi maggiormente dalla parte di Israele.
Su la guerra in Ucraina Trump è stato chiaro a dire che la vuole finire perché inutile, la Harris invece è sì per finirla ma senza che la Russia vinca. Trump ha anche fatto presente il pericolo di guerra nucleare. Insomma su questa domanda Trump mi è parso sensibilmente meglio della Harris ma è stato un caso unico. Di nuovo poi non so come l’interpreterà lo spettatore neutrale che della guerra in Ucraina sa solo le bugie dei media.
Ah, ecco, forse una domanda dove la Harris ha fatto meglio di Trump è stato sui fatti del 6 gennaio: chiaro che era una domanda “contro” Trump ma lui si è difeso così così e lei lo ha incalzato bene.
La domanda simmetrica equivalente, ovvero un po’ imbarazzante per la Harris, è stata una delle prime, se non la prima, sull’economia: dove su questa amministrazione pesa il macigno dell’inflazione che ai tempi di Trump non c’era. Qui per esempio la Harris ha contrattaccato ricordando che quando Biden è entrato in carica la disoccupazione era alle stelle ma Trump ha ricordato che c’era il COVID. Fra parentesi Trump si è vantato di come aveva gestito la pandemia… sigh… certo meglio di Biden, sì… (*1)
Molte delle risposte di entrambi i candidati sono spesso finite in reciproche accuse: per essere chiari si sono dati spesso del bugiardo. Altre volte inserivano nelle proprie risposte ciò che, secondo loro, il proprio avversario avrebbe fatto (chiaramente in peggio) al loro posto oppure che aveva fatto in passato: insomma più “distruttivi” che costruttivi.
Le domande mi sono parse buone ma gli intervistatori spesso non sono riusciti a tenere (e spesso non ci hanno neppure provato) i candidati sulla domanda fatta: per ovviare a questo problema, secondo me, la televisione avrebbe dovuto tenere in sovrapposizione sullo schermo, durante le risposte dei candidati, la sintesi della domanda fatta: in questa maniera per i telespettatori più “addormentati” sarebbe stato facile accorgersi di chi cercava di evitare di rispondere…
I giornalisti che hanno guidato il dibattito mi sono parsi equilibrati e, anzi, forse per difendersi preventivamente dalle accuse di essere “di parte” fatte da Trump sono stati leggermente a lui più favorevoli concedendogli spesso l’ultima parola.

Nel complesso il dibattito mi è parso un pareggio dove nessuno dei due ha fatto particolarmente bene ma neppure male. Sono un po’ deluso dal fatto che la Harris non sia crollata come pensavo probabile accadesse.

Aggiornamento 12/9/2024: come al solito YouTube mi propone video cercando di indovinare quello che voglio vedere e così mi ha sommerso di opinionisti che suggerivano la vittoria netta di Trump nel dibattito contro la Harris. E io, sapendo come funzionano questi algoritmi che tendono a polarizzare le opinioni, li ho ignorati…
Oggi però anche il mio bloggatore preferito, Alexis Christoforou, ha parlato del dibattito e lui la pensa come me: nessuno dei due contendenti è stato abbastanza incisivo da accaparrarsi i voti degli indecisi. Io ho comunque dato la vittoria ai punti a Trump, Christoforou nemmeno questa.
Il video è questo: Hold Kursk weaken Putin. Russia, Kursk counter attack. Draghi, EU in decline. Swift endorses Harris
Christoforou parla del dibattito subito dopo il video introduttivo di Draghi (che, fra parentesi, inquadra perfettamente)…

Nota (*1): quando Trump era ancora presidente della malattia si sapeva pochissimo e non era facile prendere decisioni basate su fatti; con Biden invece iniziarono a essere disponibili decine e decine di ricerche che mettevano in evidenza i rischi non nulli del vaccino m-RNA, la scarsa pericolosità della malattia per chi aveva meno di 80 anni, la protezione data dall’immunità naturale etc.
Nonostante tutti questi dati fossero disponibili Biden è andato dritto per la strada dettata dalle lobbi: onestamente credo che anche Trump avrebbe fatto lo stesso ma in quel momento c’era il suo successore al potere...

8 commenti:

  1. Mi ricorda il nefasto bipolarismo DC - PCI, poi continuato con FI - PDdS, etc. .
    In PNL si parla di falsa scelta, ovvero sue ristorante coll'80% dei piatti in comune.
    Chissà se democratici e repubblicani si differenziano un po' di più.

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    1. Dagli anni '90 in poi democratici e repubblicani sono andati a sovrapporsi sempre più. Forse anzi a partire già da Carter...
      L'unico elemento imprevedibile è Trump che non viene dalle fila del partito (e per questo fu tradito anche da suoi collaboratori nel suo primo mandato di presidente).

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    2. I dem sono, là e qua, "il partito del male". Sono talmente ribaltati e patogeni che... qualsiasi cosa che non sia dem rischia di essere meglio.
      Mi pare che gli SUA siano Il Problema mondiale dal secolo scorso. Ogni peggior cosa immaginabile è stata surclassato dal peggio che venne, viene e verrà dagli SUA.
      Ad iniziare da questo miscuglione venefico, esplodente che è il multiculturalismo che I progressisti nostrani hanno imposto qui, scimmiottando quelli di là.
      Che Odino li incenerisca!

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    3. Credo che "partito del male" sia fuorviante: io direi che, almeno in Italia (negli USA i repubblicani, vedi i neo-con, non sono certo meglio), il PD è il partito più sistemico e, come tale, è il partito più vicino agli interessi delle oligarchie globali.
      Gli USA si sono comportati, dopo la fine dell'URSS, come la sola potenza egemone nel sistema globale: hanno usato la loro forza militare, all'epoca incontrastata, per ottenere vantaggi diplomatici e quindi economici. A velocità incredibile (in pratica una generazione, circa 25 anni) sono entrati in decadenza trascinando con sé tutto l'occidente (in pratica l'Europa e le varie ex colonie di popolazione anglossasone).

      In realtà vi è un parallelo simile nella storia: mi viene a mente la reazione dei romani, all'epoca di Ottaviano. Quando Marco Antonio, nel 32 a.C. si alleò con Cleopatra, Ottaviano ebbe gioco facile a reclutare volontari sfruttando l'orgoglio dei romani a cui veniva paventato di doversi sottomettere agli egiziani in caso di sconfitta. Invece dopo Teotoburgo, nel 9 d.C., quando l'imperatore tentò di reclutare volontari per una spedizione punitiva contro i germani la risposta fu molto fredda. Nel giro di una generazione l'atteggiamento dei cittadini romani, probabilmente a causa della ricchezza portata dalla politica imperialista di Roma, era totalmente cambiato...

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    4. Stavo pensando se "partito del male" fosse un'iperbole con un po' di goliardia.
      Dopo alcune riflessioni penso che - ahinoi! - non sia un'iperbole.
      Dovrei precisare "uno dei partiti del male".

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    5. La decadenza inizia proprio coll'aver scambiato bene e male, a continuare a farlo, e imporre tutto ciò come valore, come bene.
      Credo che questa (restaurazione della) morale, sia parte della fascinazione che il comunista Putin e la Russia esercitano su parte rilevante delle non- sinistrearcobalenghe.
      La necessità di una morale che ristabilisce che esistono il bene e il male è di tale importanza che riavvicina poli ideologici altrimenti inconciliabili.
      Era ciò che, a dispetto delle baruffa, accomunava don Camillo e l'onorevole Beppone.
      È la fascinazione del rozzo Islam, colle sue regole elementari.

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    6. Premetto che condivido la precedente riflessione sulla molteplicità dei “partiti del male”. (1/2)

      Allora a “decadenza” attribuisco un significato molto specifico ([E] 15) ma in senso lato sono abbastanza d’accordo con lei.
      In realtà sarei più specifico e direi che lo scambio non è fra bene e male ma fra una morale illuministica che mette al centro l’uomo con la sua individualità, diritti e libertà a una morale il cui centro è il profitto. Essere al centro significa essere il “bene” assoluto dove moralmente si deve tendere. Prima il bene era l’uomo; adesso il bene è il profitto. Col profitto si giustificano anche soprusi contro l’uomo e la sua libertà.

      Quale sia il fascino della Russia di Putin è una domanda interessante e che personalmente non mi ero mai posto.
      Posso provare a spiegare cosa mi piaccia della Russia/Putin ma non so quanto la mia opinione sia significativa del resto della popolazione (in genere poco o nulla!).

      Allora di Putin ammiro l’intelligenza e il comportamento logico e controllato: il suo tipo psicologico stimato è ISTP che insieme agli INTP (io) sono i più razionali in assoluto.
      Mi piace poi che, a differenza dei nostri politici europei, lui cerchi davvero di fare il bene, cioè l’interesse, della propria nazione e della sua popolazione. Prese una Russia in rovina dopo la “cura” Eltsin e nel giro di due-tre decenni l’ha rimessa in piedi.
      Ne apprezzo poi l’onestà politica di essere chiaro nelle sue proposte e idee, il contrario dell’ipocrisia interessata dei nostri politici, spesso in vendita al miglior offerente (come detto il profitto, e quindi il denaro, è divenuto il bene assoluto dell’occidente: l’interesse della popolazione vale quindi molto meno).
      Poi, sembrerà una sciocchezza, ma il fatto che provenga dal KGB e che KGB sia il soprannome che mi sia scelto a inizio degli anni ‘90 me lo rese subito simpatico: è psicologicamente dimostrato che tendenzialmente ci piacciono le persone che hanno il nostro stesso nome. Nel mio caso la connessione è più vaga ma io la percepisco chiaramente e, quindi, probabilmente mi influenza.

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    7. (2/2)
      Con Russia alla fine intendo il risultato delle politiche di Putin sulla sua nazione: ovvero cosa mi piace della Russia equivale per me a cosa mi piace delle strategie politiche/sociali/economiche adottate in tale paese.
      Mi piace che, non essendo il profitto il bene assoluto, le oligarchie economiche sono tenute a bada e, in genere, gli viene impedito di approfittarsi della popolazione come avviene in occidente. Colloqui con un mio conoscente russo, sulle leggi che regolano il cambiamento di gestore per internet, sono state illuminanti: altro che la nostra legge Bersani: almeno in questo caso le leggi sono davvero dalla parte degli utenti!
      Poi mi piace la coesione sociale data da una popolazione molto uniforme: credo che ogni società possa assorbire una certa dose di immigrazione ma che l’Europa l’abbia di gran lunga superata portando a una disgregazione sociale e perdita di identità. Non c’è poi stato l’appiattimento totale sulla cultura americana: pensiamo banalmente al cinema italiano fino agli anni ‘70 e un po’ ‘80: ancora avevamo qualcosa di originale da dire adesso produciamo, in piccolo, americanate senza anima e di qualità infima.
      Mi piace poi come stia resistendo al tentativo delle oligarchie economiche occidentali (che controllano la presidenza Biden) di frantumarla in maniera da poter impossessarsi delle sue risorse. Mentre l’Europa è divenuta una colonia statunitense la Russia è rimasta indipendente.

      Guardando i film degli anni ‘70 (non necessariamente italiani) vedo una società estremamente diversa da quella di oggi: forse sto semplicemente divenendo vecchio ma ne provo nostalgia, al contrario non mi riconosco più nella società odierna che è divenuta un qualcosa in cui non mi ritrovo, che non mi appartiene e che non mi piace. Insomma mi sento orfano di una nazione che non esiste più. Al contrario credo che i russi non provino questa mia sensazione, e che anzi siano fieri di come la loro patria stia progredendo.

      Non lo so, forse sto dimenticando qualcosa ma, più o meno, queste sono le ragioni principali per cui mi piacciono la Russia/Putin.

      Attenzione: qui mi sono concentrato sugli aspetti positivi ma sono consapevole anche di alcuni lati negativi. Un paio di esempi:
      La Russia ha, in base a statistiche pesate sul costo della vita, raggiunto la ricchezza complessiva della Germania ma, avendo una popolazione doppia, il reddito procapite è circa la metà. Insomma in Russia c’è, per il momento, meno benessere che in Europa: ma grazie all’incapacità dei nostri politici credo che fra non molto ci supereranno.
      Poi c’è la questione della minore libertà complessiva: ma anche qui l’Europa sta facendo del proprio peggio e credo che fra qualche anno i russi saranno più liberi degli europei.

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