Oggi voglio essere breve e proporre solo due spunti-riflessioni.
In Censura 6 presentavo un articolo, sfortunatamente riservato nella sua interezza solo agli abbonati al relativo sito, dove Zuckerberg diceva di essersi pentito della censura su FB sul COVID che gli sarebbe stata richiesta direttamente dalla Casa Bianca.
Scrivevo che mi sarebbe piaciuto leggere l’intero articolo per capire meglio di cosa esattamente si dispiaceva il fondatore della famosa rete sociale per antonomasia.
Ebbene, qualche giorno dopo, il solito Christoforou nel suo video quotidiano ha azzardato un’ipotesi interessante. A giorni dovrebbe uscire un libro su (e forse “di”, non so) Trump dove si racconta che Zuckerberg, nonostante una generosissima donazione alla sua campagna elettorale, poi lo avesse fatto censurare pesantemente sulla propria piattaforma.
Ora il titolo dell’articolo parla del rimpianto solo per la censura sul COVID ma l’accenno alla Casa Bianca fa pensare che Zuckerberg voglia cercare di scaricare almeno parte delle proprie responsabilità sui democratici e, probabilmente, Biden (che come mi pare di aver già scritto sarà usato come principale capro espiatorio per tutti i disastri provocati dai neoconservatori + neoliberali di cui lui è stato solo il burattino).
Insomma, secondo Christoforou, Zuckerberg sarebbe preoccupato per la possibile vittoria di Trump alle prossime elezioni e, per questo, avrebbe iniziato a mettere le mani avanti per scusarsi e scaricare le proprie responsibilità su altri.
Mi ripeto: sarebbe stato interessante poter leggere l’intero articolo per poter leggere fra le righe eventuali altri “messaggi” oltre a quello esplicito sul COVID.
Il secondo spunto di oggi è su Kamala Harris. Non ricordo se nel corso dello scorso anno ho mai scritto delle sue prodezze e qualità o se mi fossi fermato agli evidenti sintomi di demenza del suo superiore. Mi pare però che, a suo tempo, presentai almeno il video dove in un’intervista spiegava la guerra fra Ucraina e Russia parlando come una maestra si rivolge a dei bambini di prima elementare: con un linguaggio semplicissimo, evitando qualsiasi approfondimento e rimanendo estremamente superficiale. Ricordo roba del tipo “L’Ucraina è uno stato in Europa. La Russia è un paese molto più grande. La Russia ha attaccato l’Ucraina” e altre affermazioni ugualmente banali. Per non parlare poi delle sue risate sguaiate che di solito scattano per delle sciocchezze.
Quello che voglio dire è che se solo negli ultimi anni le condizioni mentali di Biden sono precipitate notevolmente, le capacità del suo vice non sono mai state molto buone, anzi…
La Harris era stata scelta per il suo aspetto, la sua ascendenza e perché era donna: non certo per i suoi meriti o capacità.
Quando Biden è stato costretto a ritirarsi dalle elezioni di novembre ho un po’ amaramente fatto notare che se i media erano riusciti a nascondere lo stato mentale del presidente uscente, spacciandolo anzi per “acuto come non mai” (“sharp as a tack” ricordo dire a un giornalista all’indomani del disastroso confronto con Trump), allora non avrebbero avuto problemi a spacciare la Harris come una grande statista.
E infatti, con molta arroganza in effetti, le grandi lobbi hanno scelto il loro uomo, anzi la loro donna, senza neppure farla passare dal voto degli elettori democratici per le primarie.
Poi, nell’ultimo mese, da quando cioè è la candidata ufficiale democratica per la presidenza, l’hanno protetta da se stessa evitando di intervistarla e farla parlare a braccio: in tal caso la sua pochezza sarebbe infatti stata evidente anche a chi non la conosce bene.
Questo fino a pochi giorni fa quando è finalmente uscita una sua intervista, insieme al suo vice, sulla CNN. Da più fonti si è saputo che l’intervista originale, ovviamente con domande già preparate e note in anticipo, era di 41 minuti ma, su richiesta dei democratici che curano la campagna elettorale della Harris, è stata ridotta a 18 minuti. Insomma c'è stata una "censura" delle parti più imbarazzanti! Oltretutto l’intervista dimezzata è stata spacciata come “in diretta” mentre invece era preregistrata (*1).
Cosa può aver combinato/detto la Harris in un’intervista preparata in anticipo da giornalisti amici che sia stata poi ritenuta così potenzialmente controproducente da richiedere che venisse tagliata?
Sarebbe divertente saperlo…
Per una volta voglio suggerire un video di commento alla sua intervista molto critico: Kamala’s CRINGE Interview On CNN Was A Disaster! dal canale The Jimmy Dore Show.
Dore non è un fanatico sostenitore di Trump ma un comico indipendente, una specie di Beppe Grillo americano che ancora non si è venduto al potere, e inevitabilmente non riesce a non ironizzare sulle contraddizioni della Harris spulciandone ogni parola, sguardo e gesto.
Personalmente ho notato che, mentre un candidato che è stato in carica trova sempre almeno un qualcosa di buono che ha fatto durante il proprio mandato e quindi afferma che continuerà su tale strada, la vicepresidente non è in grado di dire niente del genere. Anzi spesso dalle sue parole sembra che attualmente in carica ci sia Trump e che, per questo, è necessario “girare pagina”: come se gli ultimi 4 anni non siano mai esistiti.
Va bene, sono arrivato al minuto 38 e mi sono stufato di seguire il resto del video ma comunque mi sono fatto un’idea: una scadente intervista (da 5 su 10) nonostante sia stata “scattivata” della metà peggiore (quindi, ipotizzo, nella sua interezza sarebbe stata un’intervista da 4 su 10)…
Come sto scrivendo da anni la battaglia per la libertà e la democrazia non si combatte in Italia né in Europa ma negli USA (che poi detta la linea alle proprie “colonie”).
Trump non è un buon candidato ma almeno non è un burattino delle lobbi che, per il proprio interesse, ci stanno privando di diritti, ricchezza e libertà col rischio, come se non bastasse, di scatenare una guerra nucleare.
Se Trump non vince, oppure se “fanno vincere” (*2), la Harris sarà un disastro per l’intero occidente e, forse, per il mondo (in caso di guerra nucleare).
Con Trump non c’è la certezza che le cose possano migliorare ma almeno vi è la speranza: incrociamo quindi le dita...
Nota (*1): e i democratici non hanno smentito questa notizia (dei tagli cioè) perché, immagino, evidentemente temono che la registrazione integrale salti fuori…
Nota (*2): onestamente sono sicuro che le lobbi dietro alla Harris faranno di tutto per farla vincere: abbiamo già visto il tentativo di assassinio di Trump, i brogli sarebbero poco roba...
La faida
5 ore fa
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