Strano sogno oggi, beh in realtà due: il primo è il solito orrorifico psicologico/soprannaturale con la particolarità di un ragazzo, ormai maggiorenne, che era rimasto traumatizzato da giovane sebbene non lo ricordi: ora le sue paure inconsce stanno per concretizzarsi di nuovo etc.
Invece il secondo sogno è stato diverso dal solito:
Ero su una nave da crociera insieme a mio padre. Stavamo in un ricco e grande salone dal gusto ottocentesco: non so se eravamo nel passato o se era una rappresentazione attuale con la gente in maschera. Comunque eravamo tutti seduti su delle sedie lungo le pareti lasciando così libero lo spazio centrale suppongo per i balli.
A un certo punto mi sono accorto di fissare una ragazza che si sistemava meglio la parrucca: mi piaceva l’abito azzurro e i suoi movimenti aggraziati. Mi sono guardato intorno e ho notato che le belle ragazze in abiti colorati (ma sempre di foggia ottocentesca con le gonne ampie e lunghe fino ai piedi, il busto stretto dal corpetto etc.) erano molte e ho pensato che mi sarebbe veramente piaciuto vivere in tale epoca.
Poi, non so, forse dei ragazzi hanno iniziato a presentarsi alle varie donne per chiedere loro di ballare oppure è stato un pensiero spontaneo che mi è venuto in mente da solo. Comunque ho notato la disparità di età nelle coppie con gli uomini decisamente più vecchi delle donne e ho pensato che fosse l’epoca: 15-20 anni di differenza non erano rari. Per un attimo ho pensato che anch’io avrei forse potuto presentarmi alla ragazza vestita d’azzurro: qui però ho fatto mente locale sulla mia età e (stranamente!) l’ho ricordata esattamente arrivando alla triste conclusione che ero troppo vecchio anche in questa epoca. Allora mi sono immelanconito.
Poi improvvisamente siamo tornati nel presente (o forse vi eravamo sempre stati) ed è partita una musica tecno da discoteca e le luci stroboscopiche. Improvvisamente mi sono accorto che il pubblico era multietnico mentre prima non ci avevo fatto caso (o non lo era!). Tutti si sono alzati a ballare: io non ci ho nemmeno pensato e ho dato per scontato che avrebbe ballato solo chi aveva voglia di farlo. Poi la prospettiva del salone è cambiata e mi sono accorto che ero l’unico fra centinaia di persone a essere rimasto seduto. Ovviamente, più scocciato che imbarazzato per essere la solita pecora nera, ho finto senza difficoltà di non essermene accorto e sono rimasto seduto a veder ballare le belle ragazze. Ma in tutto questo tempo ero rimasto molto triste e depresso…
No, via non me la sento di pubblicarlo come “corto” ma come “lungo” è troppo breve!
Allora per allungare un po’ il brodo, rimanendo comunque in tema, spiegherò la mia nuova “tecnica” per dormire qui a casa di mio padre. Come spiegato il problema principale per me è il rumore che proviene dall’esterno (sebbene anche quelli dei vicini non siano uno scherzo).
Per contrastare e coprire tale suono mi sono trovato benissimo con degli audiolibri in inglese: la difficoltà è trovare il volume giusto che non deve essere né troppo alto né basso. In pratica devo essere in grado di distinguere le parole se ci sto attento ma queste non devono essere in grado di imporsi alla mia attenzione grazie alla forza del volume.
La cosa interessante è che influenzano i miei sogni dove tendo a integrare i suoni: quando mi sveglio, per qualche secondo, mi pare che la voce parli in italiano e solo dopo un po’ torno a distinguere le parole in inglese. Ho la forte sensazione che anche la trama dei miei sogni sia condizionata dalle voci che sento ma non ho prove concrete: però ho la sensazione di fare sogni diversi dal mio solito.
Ieri sognavo di essere in strada con degli amici. Avevamo delle palle da “baseball” e ci divertivamo a lanciarcele. Per qualche motivo io riuscivo a lanciarle più forte e lontano degli altri. Eravamo su un viale e, sul lato opposto vi erano delle persone che si arrampicavano sulla facciata del palazzo.
Io allora prendo la mira con l’idea di colpire a un metro di distanza da un arrampicatore: ma mentre sto lanciando questo si sposta proprio nella direzione dove avevo mirato e viene colpito in pieno. Cade della parate senza un grido, come fosse un blocco rigido di legno e quando sbatte sull’asfalto rimbalza di appena pochi decimetri da terra, come fosse fatto da un unico pezzo, rimanendo poi immobile. Il tonfo poi mi pare incredibilmente verosimile e vengo colto da paura e dal senso di colpa finendo per svegliarmi. Può darsi che mi fosse caduto dal letto anche un cuscino di quelli cilindrici e rigidi dei divani e che il suono del sogno fosse il suo, non so…
Come bonus presento un sogno di mio padre di qualche giorno fa: in un momento d'insonnia l’ho incontrato che stava traballando verso il bagno. Siccome mi sembrava instabile l'ho accompagnato e a lui gli è tornato in mente il sogno che stava facendo e me lo ha raccontato.
Era con i miei zii di Pisa ormai deceduti da qualche decennio: la zia, sua sorella, gli ha detto di aver lasciato la macchina lontana e gli ha chiesto di accompagnare con la sua lo zio per riprenderla.
Il problema è che il babbo si ricorda di non avere più la patente e quindi è preoccupato che la polizia lo fermi e gli faccia chissà quale multa. Stavolta però si rende conto che è un sogno e pensa "Che mi importa, possono fare quello che vogliono tanto è un sogno!". Comunque, dato che la prudenza non è mai troppa, chiede allo zio se non gli dispiace guidare a lui. Lo zio gli risponde: "Certo! Del resto che mi importa: possono fare anche a me quello che vogliono tanto sono morto!"
Spedii immediatamente il sogno a mia cugina che mi rispose: “Sembra una barzelletta Yiddish!” e in effetti aveva ragione!
Conclusione: a chi piacciano le pellicole comiche preferirà i sogni di mio padre, però per il genere giallo/mistero/psicologico/soprannaturale/orrore i miei sono di gran lunga preferibili!
Per capirci i suoi sogni sono tipo i cinepanettoni dei Vanzina, i miei sembrano invece diretti da Kubric! E poi lui è sempre il protagonista dei propri sogni, io invece di rado (35%?): occasionalmente ho sognato di essere anche donne, animali e perfino cose. Sebbene raramente è capitato che i miei sogni avessero anche una colonna sonora! Di sicuro poi le mie sceneggiature sono enormemente più complesse delle sue: è come se la mia razionalità non fosse completamente addormentata e continuamente cercasse di dare senso alle immagini oniriche.
Ecco sarebbe interessante sapere se esistono ricerche che abbiano studiato possibili relazioni fra sogni e struttura della mente, cioè del pensiero: chissà...
alla prima stazione
2 ore fa
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