Come sapete (v. Asmongold e simili) sono un entusiasta di Asmongold: quello che mi piace dei suoi video non è solo la simpatia e la sincerità del personaggio ma anche la sua logica pronta e tagliente con cui disseziona l’argomento di cui sta parlando.
In genere (sfortunatamente) usa la sua intelligenza per parlare di giochi o argomenti relativi a essi: a mio avviso uno spreco ma, comunque, è così che si guadagna (e bene) da vivere…
Nel video in questione parla di qualcosa di un po’ più serio anche se si tratta di una problematica molto di nicchia. Su Twitch (che credo sia il suo principale canale di comunicazione) è possibile ricorrere a una specie di trucco con cui incrementare artificialmente il proprio numero di spettatori. I canali in questa maniera incrementano la propria visibilità e, soprattutto, si prendono una maggior fetta di pubblicità che, ovviamente, non rende perché gli spettatori nominali sono molti di più di quelli reali: di conseguenza così si danneggia l’intera comunità dei creatori di contenuti.
Asmongold analizza nel dettaglio la risposta di uno di questi canali direttamente chiamato in causa da lui (credo!) in un precedente video. Notare come disseziona, confuta e ironizza i vari punti di detta risposta pur mantenendo la lucidità necessaria per riconoscerne con oggettività i (pochi) argomenti sensati.
Il video è: Addressing this one last time
Orbán - 1/9/2023
Onestamente non conoscevo Orbán: cioè ne avevo sentito parlare, sapevo dei contrasti fra Ungheria e UE e, infine, sapevo che i media lo rappresentavano come un pericoloso estremista: il populista cattivo che travia la popolazione e si muove contro gli “interessi comuni europei” per esempio rifiutando di accogliere gli immigrati che l’EU avrebbe voluto accollargli.
Io che dico dico, anzi scrivo scrivo, evidentemente non ho capito niente: sapendo quel che so dei media occidentali, ripetendo sempre che essi trasformano il bianco in nero, se fossi stato coerente con il mio pensiero, avrei dovuto intuire che Orbán è completamente diverso da come viene descritto. Invece anch’io, non sapendone niente, mi ero comunque fidato della valutazione dei media e avevo considerato il guidone ungherese come un estremista populista.
A differenza della maggioranza però io non ho problemi a cambiare idea e ad ammettere di essermi sbagliato: è una caratteristica del mio tipo psicologico aggiornare continuamente la visione del mondo ed è nella natura delle cose trovarsi talvolta in errore e doversi quindi correggere quando se ne sa di più: sarebbe illogico fare diversamente.
Comunque stamani ho visto l’intervista di Tucker a Orbán su Twitter: Intervista Orbán
Non voglio cercare di riassumerla, magari in futuro ci scriverò un pezzo. Non sono neppure completamente d’accordo su tutto quello che dice ma quello che mi ha impressionato (molto favorevolmente) è la figura umana che traspare: una persona che crede in principi, un politico che sa quello che dice e che è consapevole della situazione geopolitica. Soprattutto un capo di governo la cui prima preoccupazione è per la propria nazione e il proprio popolo invece che per i profitti delle lobbi economiche transnazionali.
Comunque guardate l’intervista e giudicate con la vostra testa!
Satelliti - 1/9/2023
Leggendo Hobsbawm mi sono accorto di un’inquietante analogia.
L’economia dell’URSS entrò chiaramente in crisi negli anni ‘70 con un aggravamento negli anni ‘80: lo stato era infatti controllato da una burocrazia incapace e corrotta che, comprensibilmente, corrompeva tutto ciò che toccava.
Mi sono così accorto che l’URSS del tempo era in una sorta di decadenza: non quella nata dalla vittoria di cui scrivo io ma di tipo diverso (*1).
Il fatto è che l’URSS nella sua decadenza trascino con sé anche gli stati satelliti dell’Europa orientale impedendo, talvolta con la forza delle armi, ogni significativa innovazione politica o economica.
Oggi sono gli USA a essere in decadenza e, come accadde cinquant’anni fa con l’URSS, stanno trascinando con se l’Europa occidentale e occidentalizzata.
Questa analogia ci dà un’interessante chiave di lettura per il futuro del vecchio continente: alcuni Stati prenderanno un po’ prima le distanze dagli USA ma la maggior parte ne aspetterà il crollo vero e proprio per liberarsi dal suo controllo.
Nota (*1): e che dovrò definire meglio per aggiornare opportunamente la mia Epitome!
Williams Remo - 5/9/2023
Ieri ho riguardato su Primevideo una vecchia pellicola che da adolescente mi piaceva molto: “Il mio nome è Remo Williams” del 1985. Si tratta di un film di “serie B” d’azione che ebbe però un insperato successo: mi pare (vado a memoria) che costò 6-7 milioni di dollari e ne incassò quasi 100. Ero quindi curioso di scoprire come aveva retto la prova del tempo.
Prevedibilmente la pellicola ha un ritmo un po’ lento, soprattutto nella parte iniziale, per i gusti attuali. L’idea divertente di fondo però rimane valida: il protagonista viene infatti addestrato da maestro di arti marziali coreano. Il vecchietto è razzista (contro i bianchi o a favore dei coreani, dipende dal punto di vista) e un po’ maschilista (le donne devono stare a casa a fare bambini, preferibilmente maschi) ma rimane simpaticissimo con la sua passione per le telenovelle (l’unico contributo statunitense al mondo, dice).
La protagonista femminile era moderna per gli anni ‘80 ma oggi non sarebbe più proponibile a Holliwood: una maggiore dell’esercito che indaga autonomamente sullo stesso caso di corruzione che segue il protagonista... e fin qui tutto bene. Sul lavoro è oggetto di battute maschiliste da parte dei colleghi uomini ma lei ha la risposta pronta e li rimette a posto. All’epoca era sufficiente: adesso per rimanere al passo con i tempi, invece di rispondere con battute, avrebbe dovuto castrare i colleghi e mostrare come lei fosse superiore a ognuno di loro in ogni campo. E ovviamente avrebbe aiutato decisamente il protagonista invece di limitarsi a essere un personaggio onesto e divertente...
Altro segno del tempo sono i cani: come spiegai nel corto See no evil più o meno fino al 1999 i cani “cattivi” erano i dobermann mentre adesso sono i pitbull. In Remo Williams ci sono infatti ben tre cattivi e inteligentissimi dobermann protagonisti di un paio di scene molto divertenti.
Nel complesso un film ancora piacevole ma che ha perso un po’ di brillantezza: diciamo che da 7½ è passato a 6½...
Divertente! - 8/9/2023
In un video ho trovato questa definizione: “Narcofurher”
Non la userò perché mi pare un po’ troppo forte, però mi ha fatto ridacchiare per cinque minuti!
alla prima stazione
1 ora fa
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