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mercoledì 9 agosto 2023

Vivibilità

Voglio scrivere un corto ma non sono sicurissimo che mi verrà sufficientemente breve: vediamo…

Uno dei canali YouTube che seguo quasi giornalmente è quello di Alex Christoforou: in genere parla della situazione in Ucraina e di quello che combinano i nostri politici in USA ed Europa; però non ti fa rodere il fegato come altri tubisti perché conclude il video con la rubrica “clown world” dove evidenzia i fatti più buffi della giornata precedente. Frequenti protagonisti di detta rubrica sono “Ursula von der Crazy” e Annalena Baerbock (quella che chiedeva all’Europa una curva a 360° sulla politica verso la Russia). E poi, mentre racconta quello che combinano, spesso ridacchia in maniera che trovo piacevole.
Vabbè, sto divagando…
Un particolare importante dei suoi video è che li gira mentre cammina all’esterno: normalmente (almeno da quando lo seguo) sono girati a Cipro ma adesso è in Russia: è stato a Mosca, poi a San Pietroburgo e oggi di nuovo a Mosca.

Non sempre guardo i video che seguo: spesso faccio altre cose e li ascolto e basta soprattutto se non richiedono troppa attenzione ma oggi ero curioso di vederlo perché si stava dirigendo al Gorky Park. Di “Gorky Park” mi ricordavo l’omonimo film degli anni ‘80, un giallo/spie di cui avevo la videocassetta. In seguito lo sentii menzionare in una canzone degli Scorpion (“Wind of change”?). E recentemente lo ha nominato Barbero nella sua lezione su Bulgakov: sembra che Stalin chiese il parere di Gorky (uno dei massimi poeti russi e molto allineato col regime) su l’autore de “Il maestro e Margherita”.
Al mio posto chi non sarebbe stato curioso?

Alla fine del parco non si vede tantissimo e non mi pare particolarmente eccezionale.
Però l’atmosfera della vita in Russia che traspare da questi video, non solo quello odierno, mi ha impressionato.
Le vie sono ampie, ordinate e pulitissime. I monumenti e gli edifici eleganti. La gente (magari è in vacanza?) cammina tranquilla senza fretta.
Non si vedono mendicanti né bazar improvvisati sui marciapiedi (anche se in un altro video il nostro tubatore è stato approcciato da una ragazza che, in un ottimo inglese, gli ha proposto l’acquisto di oggetti ricordo). Non si vedono poi tizi poco raccomandabili: magari è solo un caso, o forse sono vie centrali particolarmente protette. Ma come non ricordare quanto raccontato da iEarlGrey: ovvero che qualche anno fa attraversò a piedi San Pietroburgo alle 4:00 di notte per tornarsene a casa senza che nulla e nessuno lo molestasse.
Curiosamente mi è parso di notare che anche la pubblicità sia molto meno invadente: mancano i suoi schiaffi di colore che lottano fra loro per attirare l’attenzione di chi passeggia. Idem per i negozi sicuramente più sobri che da noi.
Mi sono sembrate città più a misura d’uomo, dove si può uscire di casa tranquillamente e magari rilassarsi in un parco senza angoscia…

Vabbè, mi si potrebbe obiettare che è solo una mia sensazione ma, se ben ricordo, anni fa, in tempi non sospetti, San Pietroburgo in una classifica delle città più vivibili del pianeta (quindi considerando sicurezza, svaghi, cultura, salute etc.) era classificata terza.

“Eh! ma la libertà che c’è da noi là se la sognano!! Noi ci abbiamo la democrazia!¨
Parliamone.
In occidente con la pandemia sono state ridotte arbitrariamente, immotivatamente, crudelmente e dannosamente le libertà più intime della popolazione come quelle di muoversi, visitare le proprie persone care e decidere come curarsi. Anzi dei precedenti avverbi “immotivatamente” non è corretto: il motivo c'era: si è voluto regalare miliardi su miliardi alle case farmaceutiche facendo somministrare alla popolazione dei prodotti sperimentali di cui, stando alla mortalità in eccesso attuale e non dovuta al covid, stiamo patendo conseguenze gravissime.
E la democrazia? Come? Dove? Quando? Chi l’ha vista?
Al momento in Italia e nei maggiori stati europei vi è un partito unico: non importa chi vince le elezioni l’agenda politica vera, quella che conta, è sempre quella che obbedisce agli interessi delle lobbi economiche. E sempre più spesso a danno della popolazione.
Non vuoi che l’Italia contribuisca inviando armi ad alimentare la guerra?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti chiarezza nella gestione della pandemia, magari che chi ha sbagliato paghi?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti più democrazia nella UE?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti più flessibilità economica in UE ovvero più indipendenza per l’Italia?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti uscire dall’euro?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Corresti uscire dalla UE?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti una diversa politica immigratoria?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.
Vorresti una diversa politica sanitaria?
Mi spiace non ci sono partiti che ti rappresentino.

Vi rendete conto che una democrazia senza opposizione, ovvero con un partito unico mascherato in tanti partitini NON è una democrazia? (*1)

Qui l’unico programma sul menù è liberismo, turboliberismo o superliberismo: si può solo scegliere se avanzare in tale direzione a 50Km/h, 90Km/h o a 180Km/h (opzione PD) e senza cintura di sicurezza…

Se ti va bene questo allora hai la democrazia e puoi votare chi vuoi… e tanto il risultato è lo stesso.

“Ah! ma il M5S è contro la guerra e Conte ha detto…” (oppure sostituite il M5S con qualsiasi altro partito e questione)
Il M5S ha DIMOSTRATO di essere un partito sistemico (per la precisione è un “populismo apparente”; [E] 13.4 “Classificazione dei populismi”) come gli altri sostenendo il governo Draghi, il governo non votato dagli italiani ma scelto da Bruxelles.
Le dichiarazioni contro la guerra sono solo dichiarazione di chi sa che il suo voto contrario non sarà mai determinante: è solo propaganda per accattivarsi qualche elettore sprovveduto e ingenuo. Esattamente come Fratelli d’Italia rimase fuori dal governo Draghi ma senza fare a esso vera opposizione: su solo il tentativo (riuscito) di prendersi gli scontenti di Lega e Forza Italia; poi abbiamo visto che, una volta al governo, la nostra Modella Svedese si è dimostrata totalmente sottomessa a Bruxelles e a Washington…

“Vabbè. ma qui tu puoi tenere questo schifoso blog ma in Russia ti arresterebbero subito!”
Posso tenere questo schifoso ghiribizzo perché tanto non mi legge nessuno: un po’ come su FB & C. Potevi scrivere su QUASI tutto senza far scattare la censura esplicita ma se andavi appena un po’ contro la narrativa dominante allora gli algoritmi facevano vedere il tuo pensiero a tre persone invece delle usuali 50 (numeri a caso, solo per dare l’idea). Del resto è appurato che la gestione dei contenuti era affidata a ex agenti CIA: sicuramente per garantirne la libertà e affidabilità!

Sì, comunque è vero: anche la Russia NON è l’ideale per la libertà ma ormai anche l’Europa non è troppo meglio…
Al riguardo rimando al pezzo Libertà nel mondo dove assegno 5+ alla libertà negli USA, 5- alla UE e 4½ alla Russia.

Poi, è chiaro, negli anni ‘60 la libertà in occidente era a 7½ ma dagli anni ‘70, inizialmente lentamente, poi sempre più rapidamente è iniziata la sua riduzione. Direi che ancora nei primi anni 2000 si fosse a 6½ in UE; il crollo è stato negli ultimi 5 anni.

Ma se Putin domani ti offrisse la cittadinanza russa e tu non avessi vincoli di parenti/amici, burocratici ed economici ci andresti a vivere in Russia?
Probabilmente sì: a parità di libertà il clima è più freddo!
Ho la sensazione che se hai parecchi soldi allora l'occidente è meglio: ci sono più lussi che puoi comprarti e, pagando, riesci a risolvere qualsiasi problema di servizi, salute e sicurezza. Però se sei una persona comune, oggi come oggi, staresti molto meglio in Russia.
Conclusione: no, non mi è venuto un corto...

PS: Il video di Alex:


La situazione a San Francisco (ma lo stesso vale per la maggior parte delle città statunitensi):


Questa invece è il ""Gorky park" di Firenze: da bambino, almeno di giorno, era un bel parco e ci andavo molto spesso tranquillamente; la sera invece, già ai tempi del liceo, vi passeggiavano le prostitute. Adesso sembra invece zona fuori controllo anche di giorno:


PS2: dopo aver visto vari video di come almeno il centro di Firenze (che ormai frequento pochissimo) sia divenuto invivibile (se non sei un drogato: se invece lo sei ti ci trovi bene!) capisco chi fa di tutta l’erba un fascio: sembra evidente e difficilmente contestabile che si sia importata tanta delinquenza comune di cui non c'era assolutamente bisogno. Chissà forse sono questi i famigerati lavori che gli italiani non vogliono più fare?

Nota (*1): al riguardo rimando a [E] 15.6 “Dittatura democratica” della mia Epitome...

7 commenti:

  1. Il degrado delle città europee aumenta di anno in anno. Ci sono aree nelle quali è bene non inoltrarsi dal tramonto in poi. Le donne rischiano stupri e pure di essere soppresse. La presenza di milioni di cani le ha rese delle latrine maleodoranti. Fiori, verde, rubato o vandalizzati, alberi capitozzati o rimossi. Enormi periferie di edilizia ciarpame, moschee, capannoni cadenti o in disuso, spreco folle di territorio. Mezzi pubblici da incubo, con controllori, passeggeri, amputati, pestati, stuprate.
    Bordi strada da tempo diventati discariche lineari. Bande di giovani nordafricani che compiono razzie, rapine, devastazioni, pestaggi. Mobilità in bici ai minimi ovulazione a furti sistematici.
    Certezza della impunità per tutti i crimini di gravità medio-bassa.
    Sì, penso che la campagna di denigrazione contro Orban, Putin, magiari, russi, la russofobia calata dall'alto e pure la guerra siano una delle azioni contro coloro che mantengono civiltà, dignità, non adottano pecorecciamente la liquefazione come non-plus-ultra a pensiero unificato.
    Non conosco il loro degrado ma, ritengo probabile sia minore e in diminuzione.
    Datemi Orban e Putin!
    UUiC

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    1. Come al solito condivido il suo commento… ma che è l’“ovulazione a furti sistematici”?? :-D

      Poi di nuovo, anche qui mi ripeto, a me non piace porre l’accento sugli immigrati che delinquono perché, a parte il pericolo di generalizzare ingiustamente, si rischia di perdere di vista che sono (come ha detto anche lei in un altro commento) lo “strumento” e che i colpevoli della situazione sono a livello locale i nostri politici e, andando oltre, i gruppi di potere di Bruxelles e dintorni.

      Mi permetta un’analogia (spero di non offenderla!) per spiegarmi meglio che mi pare divertente: le si rompe un tubo della tazza del bagno e quando tira lo sciacquone il pavimento si allaga con ciò che può immaginare. Ed ecco che lei si infervora dicendo “Che schifo! Guarda che pezzi di mer##! Che stron## ci sono in giro oggi!” ma il vero problema è il tubo rotto. Se anche pulisse per bene il pavimento, quando poi andasse a tirare lo sciacquone sarebbe di nuovo punto a capo!

      Ovviamente avrà capito che gli str### della mia metafora corrispondono agli immigrati che delinquono mentre il tubo rotto è la politica malata che ha permesso l’immigrazione incontrollata.
      A me pare che la sua comprensibile insofferenza sarebbe meglio indirizzata tenendo sempre presente l’origine politica del problema. Anzi ho la sensazione che focalizzandosi sugli immigrati delinquenti caschi nel gioco di chi, col divide et impera, ha spaccato la società...

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    2. Non so come il furbofono abbia distorto "dovuta a furti sistematici" in "ovulazione a furti sistematici".
      UUiC

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    3. Armi biologiche usate per interesse e scopi di alcuni poteri forti.
      Grande industria, grande finanza, multinazionali, predicatori e ideologhi, etc. .
      UUiC

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    4. Dimenticavo le nequizie del furbofono (mi piace come traducente!) che non possiedo: siccome ha uno stile di scrittura creativa e vivace cercavo di dare un senso “all’ovulazione dei furti”. Ipotizzavo che intendesse una periodicità degli stessi, tipo una volta al mese, ma perché avrebbero dovuto essere così periodici? Forse per suggerire figurativamente che erano continui? Ma allora avrebbe dovuto essere qualcosa legato al giorno (o all’ora, al minuto etc.) non al mese…
      Insomma ero effettivamente perplesso e non pensavo alla soluzione più semplice del sabotaggio telefonico! :-D

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    5. Per tornare dal metodo al principio:
      1 - le comunità/etnie sono assai diverse (rispetto alla integrazione / nocenza) => ugualizzarle è stupido;
      2 - constatati sia i mandanti che i loro piani, non riesco ancora ad amare i sicari e a porgere loro l'altra guancia.
      UUiC

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    6. Allora:
      1. sono d’accordo. Poi si aprirebbe tutto il discorso fra integrazione e assimilazione.
      2. secondo me però, quando li definisce “sicari”, gli dà una connotazione di volontà cosciente a nuocere che invece non credo che abbiano. Io penso che, come noi, tutte le persone aspirino a stare meglio: da una parte “noi” staremmo meglio senza di loro ma loro stanno meglio venendo in Italia (ma non credo che, contemporaneamente, abbiano l’intenzione di far star peggio gli italiani!). Io credo che vadano considerati dei semplici strumenti e l’eventuale male che fanno è colpa di chi li usa. A un processo per omicidio sotto processo ci finisce chi ha sparato non la pistola che ha utilizzato!
      Nella nostra analogia i colpevoli sono quindi le forze politiche ed economiche che vogliono e favoriscono un’immigrazione incontrollata e, ormai è evidente, chiaramente dannosa per il tessuto sociale non solo italiano ma occidentale.
      Oltretutto questa volontà di immigrazione è ammantata di ipocrisia: siccome si vuole mantenere l’illusione democratica, ovvero il rispetto molto generico della volontà popolare, si creano volutamente delle emergenze (non solo in mare, questo è il passaggio finale, ma anche nei paesi di origine) e talvolta delle morti, per giustificare l’accoglienza come umanitaria: “non vorremmo, ma moralmente siamo obbligati”.
      Personalmente, ma è solo una mia sensazione quindi la ignori, tutte le volte che focalizza il suo rancore sugli immigrati mi viene il dubbio che abbia perso di vista i veri responsabili della situazione verso/contro i quali dovrebbero essere impegnati tutti i nostri sforzi.

      Un esempio: supponiamo che il governo Meloni, colto da improvvisa ispirazione (e pensando di averne un grande ritorno di consenso elettorale), riesce a triplicare in appena due anni la capacità delle nostre carceri. In questa maniera più criminali non vengono immediatamente rilasciati ma scontano per intero la propria pena. Per lo stesso motivo, sapendo cioè di non godere più di una virtuale impunità, diminuisce una parte consistente di criminalità: la dissuasione della pena cioè.
      Complessivamente si ha una riduzione della piccola criminalità e la popolazione è soddisfatta sentendosi più sicura e protetta.
      Ma allora che dice Schwab, fra tartine di lingua di fenicottero e champagne del 1920, negli attici di New York o di Bruxelles ai suoi azzimati amichetti? “Vi italiani pvotestano meno contvo l’immigvazione, allova possiamo noi aumentavla di due o tve volte, ja?”. Così, in pochi anni, anche le nuovi carceri sono piene e la criminalità risale e siamo di nuovo punto a capo.

      Il mio punto è che i problemi vanno risolti alla radice: concentrandosi sulla causa e non sull’effetto.
      Poi, intendiamoci, in un’ottica pragmatica può aver senso anche costruire nuovi carceri ma solo se, per esempio, si affronta parallelamente il problema di fondo della nostra società che è essenzialmente una crisi e degenerazione della democrazia, ovvero ingerenza delle lobbi sulla politica e, parallelamente, bisogni, volere e interessi della popolazione comune ignorati.

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