In questo pezzo voglio evidenziare due concetti che mi pare non siano sufficientemente compresi.
La maggioranza delle persone comuni vive in un mondo che non esiste più.
Credono che il “loro” partito sia meglio degli altri.
Credono che i media tradizionali, pur con i loro orientamenti diversi, informino.
Credono che alla politica stiano al cuore gli interessi della popolazione.
Credono che le case farmaceutiche preferiscano una popolazione sana e non il profitto.
Credono che l’UE sia dalla parte degli europei e che difenda la libertà.
[...]
Credono che la democrazia sia il “governo del popolo”.
Credono che il loro voto serva a qualcosa.
Una minoranza della popolazione ha però capito come stanno le cose...
In realtà tutti i partiti sono ormai uguali e sistemici.
In realtà i media tradizionali cercano di manipolare l’opinione pubblica indipendentemente dai fatti.
In realtà alla politica non interessa più niente degli elettori che dovrebbero rappresentare.
In realtà alle case farmaceutiche interessa solo il profitto.
In realtà l’UE è controllata dalle lobbi ed è impegnata a ridurre la libertà degli europei.
[...]
In realtà la democrazia è solo etimologicamente il potere del popolo.
In realtà, essendo tutti i partiti sistemici e mancando un’opposizione, il voto è inutile.
Quello che sfugge è dove sia l’origine di queste problematiche. Non è un fattore di poco conto: se abbiamo una macchia d’umido su una parete di casa è inutile riverniciarla se non si aggiusta prima la perdita che la causa.
I problemi vanno affrontati e, si spera, risolti alla radice, altrimenti si perde solo tempo. Il medico distingue fra sintomi e origine della malattia: cerca di curare la seconda e, al massimo, di minimizzare gli effetti negativi dei primi.
E qual è quindi l’origine di queste problematiche?
L’origine teorica di questo male è la decadenza della democrazia dovuta alla sua naturale senescenza, l’inadeguatezza del cittadino ideale che dovrebbe controllarla col proprio voto e la crescita della forza delle lobbi (multinazionali economiche e colossi finanziari).
Ma poi vi è anche un’origine specifica, geografica e temporale che è la manifestazione della decadenza democratica specificatamente negli USA.
Per risolvere il problema dovremmo effettuare una profonda revisione ed evoluzione del meccanismo democratico per aggiornarlo alla situazione del XXI secolo e alla reale natura umana.
Ma quello che quasi nessuno capisce è che questa “battaglia” dovrà essere combattuta negli USA.
Gli USA infatti guidano l’occidente (guardate la guerra in Ucraina e come l’Europa vi sia stata trascinata dentro contro i suoi interessi vitali), lo controllano e lo plasmano a propria immagine e somiglianza.
Supponiamo per assurdo che in Italia un partito (che al momento non esiste) consapevole del reale problema di fondo costituito dalla degenerazione democratica, vinte le elezioni col 90% dei voti, si appresti a prendere misure profonde per risolvere le diverse problematiche.
Nel giro di un mese gli USA interverrebbero, anche militarmente, e rimetterebbero al potere un governo “legittimo” e “rappresentativo” del paese: Renzi primo ministro, Draghi all’economia, la Meloni alla difesa, Salvini all’immigrazione, Conte alla giustizia, Santori alle politiche giovanili, Di Maio al turismo etc.
È quindi negli USA che deve avvenire questa rivoluzione democratica che auspico ma che non intravedo, neppure minimamente, all’orizzonte.
Qui da noi si può solo cercare di resistere con le unghie e con i denti alle riforme involutive, alla riduzione di libertà e diritti a cui assistiamo non dico quotidianamente ma, ormai, almeno mensilmente.
Tutto quello che oggi perdiamo nel silenzio dei media e nell’indifferenza della maggioranza della popolazione costerà fatica e sangue per essere un giorno, forse, faticosamente riconquistato.
L’altro elemento che sfugge ai più è che ormai le oligarchie economiche, che nei fatti guidano le democrazie occidentali degenerate, NON sono interessate al denaro della maggioranza della popolazione. La ricchezza della popolazione la hanno già rubata con la complicità della politica che gli ha permesso di farlo legalmente.
Adesso l’obiettivo rimasto è quello di ridurre il potere della popolazione in maniera che essa non abbia più la possibilità di riprendersi ciò che gli è stato ingiustamente tolto e non possa opporsi al potere di questa oligarchia. Si vuole evitare che, magari riuscendo a tornare con profonde riforme politiche, si torni a una società più giusta e meno diseguale.
Alla luce di questa volontà coercitiva dobbiamo intendere tutte le riduzioni di diritti e libertà: libertà d’espressione, di movimento, economica (con il denaro virtuale), di gestione della propria salute etc.
Anche in questo caso la maggioranza della popolazione dorme il sonno degli innocenti e non si accorge di niente. Spesso è consapevole della riduzione di diritti e libertà ma si fa facilmente convincere dai media che questa sia giusta e necessaria. A volte i media, complici e sudditi del potere, mentono sapendo di mentire, a volte mentono in buona fede. A volte si affidano a bugie, manipolando quando non invertendo i fatti altre volte si limitano a ripetere, a ciclo continuo, proposizioni false senza neppure preoccuparsi di argomentarle.
Ma anche la minoranza non si rende completamente conto di quanto sta avvenendo: non mi pare infatti che abbia colto il quadro generale che è molto peggiore di quanto si possa pensare.
La popolazione, dopo essere stata legalmente rapinata, sta venendo ora legata e imbavagliata in maniera che non possa più riprendersi ciò che gli è stato sottratto. Non si tratta cioè di iniziative non collegate fra loro ma vi è invece una precisa volontà dietro a tutte queste iniziative antilibertarie. E questo le rende cento, anzi mille volte più pericolose: non si tratta semplicemente di riparare le buche di una strada scassata ma di bloccare chi di notte le scava volontariamente.
Questa è la disperata situazione in cui viviamo e, onestamente, per il futuro vedo poca speranza. I giovani di oggi, i ventenni per capirci, è l’ultima generazione nata in una società di sostanziale libertà. Ma questi giovani non si rendono conto del pericolo che stiamo attraversando: anzi, indottrinati da scuola e dalla disinformazione dei media, sono forse i più ferventi sostenitori delle decisioni più illiberali giustificate da motivazioni speciose: per la sicurezza, per l’ambiente, per la scienza etc.
Chi oggi ancora sa davvero cosa sia la libertà fra vent’anni sarà morto o sarà troppo anziano per avere la forza di fare qualcosa. Il tempo per agire è quindi pochissimo.
Conclusione: Probabilmente c’è un terzo concetto molto importante che sfugge ai più: le oligarchie che guidano e controllano le democrazie occidentali NON sanno quello che fanno. Ricercano infatti il massimo profitto (non solo economico) nel breve termine, sopravvalutano le loro capacità accecati dall’hybris della loro ricchezza ma in realtà sono guidati da Mammona. Questo significa che, prima o poi, (e da come stanno andando le cose direi molto presto) ci condurranno al disastro: solo allora, volente o nolente, l’occidente sarà costretto a cambiare strada. Ma che alternative avremo allora? La democrazia stile cinese?
PS: il titolo di questo pezzo avrebbe forse dovuto essere "Due concetti, forse tre" ma visto che dovrò pesso citarlo ho preferito usare un qualcosa più facile da ricordare...
Io vorrei i tre giorni di sonno!
2 ore fa
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