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lunedì 14 agosto 2023

La ragione del "wokeismo"

Premessa: avevo iniziato questo pezzo normalmente, commentare un video che presentava un’idea interessante che mi sembrava degna di menzione, ma mentre scrivevo ho avuto un’intuizione molto importante che mi ha portato a comprendere un aspetto fondamentale dell’ideologia “woke” che fino a oggi mi era sfuggito. A quel punto ho iniziato a scrivere “per me”, limitandomi cioè ad accennare appena a dei concetti che approfondirò poi con calma nell’Epitome. Mi scuso quindi fin da adesso con i lettori se faranno fatica a seguirmi nei miei voli pindarici.

Stamani mi sono imbattuto in un video interessante: Video: Bret Weinstein Warned Us COVID Insanity Was Coming! dal canale The Jimmy Dore Show su Rumble.com (*1)

In questo video Dore intervista Weinstein che è uno dei tubatori di un altro canale che di tanto in tanto seguo: Dark Horse Posdcast Clips.

Io non lo sapevo ma nel 2017 il professor Bret Weinstein salì, suo malgrado, alla ribalta della cronaca e fu perfino ascoltato dal Congresso.
La vicenda è ben spiegata dallo stesso protagonista nell’intervista ma, in pratica, quando arrivò un nuovo rettore all’università dove insegnava, furono instaurate delle pratiche politicamente corrette/“woke” che provocarono sempre più tensione all’interno del campus. In particolare la goccia che fece traboccare il vaso fu il “consiglio” del rettore di istituire il “giorno dell’assenza” in cui studenti e professori di pelle bianca non avrebbero dovuto presentarsi all’università (pubblica). Weinstein si rifiutò ritenendo il provvedimento razzista e andò regolarmente a fare lezione. A quel punto alcuni studenti furono aizzati contro di lui e iniziarono delle vere e proprie rivolte che, in seguito, portarono alle sue dimissioni.

Fin qui cronaca: a noi può sembrare tragicomica nella sua assurdità ma è probabilmente ciò a cui stanno puntando gli incapaci che ci guidano: un’università completamente asservita e succube del potere politico in cui assurde ideologie sono usate come un manganello per eliminare i professori più seri e promuovere quelli più obbedienti e pronti a piegarsi alla narrativa dominante.

La parte interessante del video è quella successiva in cui Weinstein spiega il suo punto di vista davanti al Congresso: il motivo è che Dore si è accorto di una profonda analogia fra il meccanismo che nel 2017 portò alla censura e alla perdita del lavoro di Weinstein e quello con cui la narrativa dominante ha giustificato la gestione della pandemia: in pratica basata quasi esclusivamente sull’uso, anzi sull’imposizione, di un farmaco sperimentale e sulla censura pertinace di tutte le voci, anche autorevoli, che la criticavano.

Ovviamente consiglio di guardare il video per un’analisi approfondita della questione ma, probabilmente, l’aspetto comune più evidente dei due approcci è il demonizzare chi la pensa diversamente dalla narrativa dominante (non importa quanto logiche e fondate possano essere le sue argomentazioni) e contemporaneamente nell’aizzare la maggioranza contro questa minoranza critica, anzi convincendola di essere dalla parte del bene: gente comune convinta dal potere che le streghe sono reali e che vanno messe al rogo… La storia cambia qualche abito ma poi si ripete e l’assurdità della caccia alle streghe riparte sotto forme nuove.

Incidentalmente questa analogia mi ha portato a un’importante intuizione sul “perché” dell’ideologia “woke”. Come scrivo sempre, importanti tendenze sociali devono avere un’utilità per il potere dominante per essere accettate e permesse da esso. Da questo punto di vista ancora non avevo capito il senso nascosto, ovvero quale fosse l’utilità, dell’ideologia “woke” (*2).

Ora credo che il suo senso più profondo stia proprio nella sua assurdità: il riuscire a far accettare un’ideologia assurda, non fondata sulla ragione (né, di conseguenza, tanto meno sulla scienza), è la premessa necessaria per usare la “logica” della sua assurdità come un piede di porco per scardinare qualsiasi altro meccanismo basato sulla ragione.

La popolazione è stata pronta a “dimenticarsi” che la scienza NON è basata sull’autorità di pochi ma sul confronto paritario degli scienziati e delle loro ricerche, che le chiacchiere dei media non delle prove e ad accettare la mancanza di controlli prima e, soprattutto, dopo (ovvero un censimento serio delle controindicazioni) la diffusione massiccia di farmaci sperimentali. Tutti comportamenti illogici ma resi accettabili e comprensibili dall’assurdità dell’ideologia “woke”.

Se vogliamo l’ideologia “woke” può essere vista come la pietra tombale dei valori dell’illuminismo.
L’epoca dei lumi aveva sconfitto la religione e sostenuto i progressi scientifici e il lento progredire della giustizia e dell’uguaglianza. L’ideologia “woke” invece è il ritorno della supremazia della religione sulla ragione e, ovviamente, il contemporaneo regresso di giustizia e uguaglianza.
Non bisogna infatti dimenticare che un’ideologia è nella sua essenza una religione: non è un’idea mia ma ormai un qualcosa di accettato dagli storici (mi vengono in mente Harari e Hobsbawm che lo scrivono come per assodato).

Questa è la lettura più profonda che si deve dare all’ideologia “woke” per comprenderne l’utilità per il potere: è l’opposto dei valori illuministici e, quindi, serve a scardinarli.

Questa interpretazione ha senso anche a livello geopolitico. La paura di Washington (che è il centro mondiale dell’ideologia “woke”) della Russia non era solo economica, politica o militare ma, soprattutto, ideologica: il rifiuto dell’ideologia “woke” e del sovvertimento dei valori tradizionali (nel senso di illuministici).
E il mondo è ormai un sistema globale dove vige la legge dell’omogeneizzazione: non può esservi parte del mondo dove regna l’ideologia “woke” è un’altra senza di essa. Vi dovrà essere uno scontro dove, la maggior parte delle volte (vi è sempre l’imprevedibile elemento della sorte), vincerà la più forte, ovvero la più funzionale alla società, quella che rende la società più forte.

In prospettiva quindi, l’ideologia “woke”, con le inefficienze dovute alla sua irrazionalità (*3), è destinata alla sconfitta e, più prima che dopo, verrà abbandonata. Quanto ancora rimarrà al potere a Washington e quindi nell’occidente? Impossibile dirlo ma di sicuro non oltre la sconfitta militare, sociale e soprattutto economica dell’Occidente: quando si tocca il fondo si riparte con qualcosa di nuovo.

Riferimenti all’Epitome: non sono molti dato che, come detto, si tratta di una parte che nella sua essenza vi voglio aggiungere.
- La legge dell’omogeneizzazione è in [E] 5.15
- Vagamente avrebbe senso rimandare anche agli equimiti ([E] 7.1), agli epomiti assoluti ([E] 6.2) e al ciclo CCMR ([E] 6.5) ma sono riferimenti più per me che per il lettore. Dato che non li cito esplicitamente i legami con i miei ragionamenti sono evidenti solo a me...

Conclusione: questa è un’intuizione importante: da questo pezzo (e la nota 2) nascerà un nuovo sottocapitolo dell’Epitome!

Nota (*1): esiste anche una versione incompleta di questo stesso video su YouTube che però, per evitare censure (viva la libertà), è stata decisamente accorciata…
Nota (*2): in realtà qualcosa avevo capito: 1. frantumare società; 2. incontrastato appoggio al potere dei beneficiari che il potere protegge e premia senza merito.
Nota (*3): per esempio il mettere in posizioni di comando non le persone più preparate e meritevoli ma quelle che corrispondono a precisi profili etnici e di orientamento sessuale provoca delle inefficienze che si amplificano sempre di più e che in un mondo a competizione globale, che non segue le stesse regole illogiche, sono alla lunga perdenti.

PS: Qualcuno ha idea per un buon traducente di "woke" e "wokeismo"? Grazie!

3 commenti:

  1. Osservazioni e conclusioni molto opportune. Mi permetto di suggerire di ampliarne la portata a tutto quello che è "consuetudine", perché la storia è piena di pratiche prima accettate (se non proprio promosse con entusiasmo), poi messe all'indice, poi nuovamente accolte nell'empireo delle Cose Buone. Noi "piccolini" non facciamo altro che degluttire l'acqua che ci viene cacciata in gola da infanti spacciandola per "la normalità", "la stranezza", "il giusto", "lo sbagliato", "il bene", "il male". E non mi dilungo in inutili esempi, che certo hai capito più che meglissimo.

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  2. Ho citato questa pagina.
    UUiC

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