Sono partito da una battuta.
Sembrerebbe che Schwab, all’ultimo Davos 2023, abbia detto che la popolazione “non possiederà nulla ma sarà felice”.
Volevo infatti sottolineare come nell’impoverire la gente si siano fatti grossi passi avanti ma che invece, per la felicità, si sia ancora parecchio indietro…
Ho scritto “sembrerebbe” perché mi sarebbe piaciuto trovare il video di questa dichiarazione anche per capirne il contesto. Ho trovato un collegamento su YouTube ma il canale era stato chiuso: vista la censura strisciante niente di strano ma ciò non equivale alla prova dell’esistenza di tale video.
Così mi sono messo ad ascoltare a casaccio vari video di Schwab che parla all’assemblea 2023 di Davos: non ho trovato la dichiarazione che cercavo ma la ricerca è stata comunque istruttiva.
È il tono del discorso, il non detto, a essere inquietante.
Schwab ha legittimamente le sue idee su come il mondo post covid debba essere riorganizzato: c’è, a suo dire, l’opportunità di fare un “reset” e di ripartire su basi nuove, un po’ come accadde dopo la seconda guerra mondiale (e qui, lui tedesco, ha accennato un sorrisetto come il bambino furbo che sa di aver commesso una marachella e vuole ottenere la benevolenza della mamma, nel nostro caso della platea). Ripeto: non c’è niente di male ad avere una strategia per uscire dalla crisi sistemica che da decenni attanaglia l’occidente.
Il problema è che il suo discorso non era impostato sul dire qualcosa del tipo «Dobbiamo confrontarci con il mondo politico e con la popolazione per far capire a tutti la bontà delle nostre idee mettendole poi in atto con procedure democratiche». Assolutamente no! Il suo discorso era tutto «un NOI, banchieri e multimiliardari, dobbiamo fare così; NOI dirigiamo il mondo e NOI dobbiamo cogliere l’“opportunità” del momento».
Chiaro: non ha detto esplicitamente queste frasi ma erano sottintese da come proponeva di agire.
In definitiva Schwab, e l’élite che rappresenta, dà per scontato di aver un’influenza decisiva sulla politica e di poter far credere alla popolazione, ovviamente attraverso media compiacenti e censura che colpisca le voci dissidenti, che il nero sia bianco e viceversa.
Colpisce poi l’arroganza di chi crede che la ricchezza e il potere, in cui la fortuna ha avuto un ruolo decisivo (v. Incapaci al potere), lo rendano una persone migliore, più intelligente e più saggia, della gente comune. Loro, solo loro, hanno capito tutto e sanno quale sia il bene per l’umanità. E sapete una cosa buffa? Sono sicuro che la loro ricetta per il “bene dell’umanità” preveda ricchi ancora più ricchi e potenti e la gente comune che, appunto, non avrà nulla ma, dice, sarà “felice”.
Sul non avere nulla si sta procedendo speditamente: qualche giorno fa pubblicai il pezzo Fine stato nazionale che concludevo con una citazione da “Le conseguenze economiche della pace” di Keynes che però non commentai per motivi di spazio. Lo faccio adesso.
La frase era: «Lenin ha detto, pare, che la via migliore per distruggere il sistema capitalistico è svilire la moneta. Mediante un continuo processo di inflazione i governi possono confiscare, segretamente e inosservati, una grossa parte della ricchezza dei loro cittadini. Con questo metodo non solo confiscano, ma confiscano arbitrariamente, e il processo, mentre impoverisce molti, arricchisce alcuni.» (*1)
Il mio commento è estremamente semplice: l’inflazione, scatenata forse per stupidità ma forse volutamente, sta distruggendo la ricchezza del 99,9% della popolazione ma, state tranquilli, che invece i membri dell’assemblea di Davos riescono ad arricchirsi anche da essa.
A questo punto è impossibile NON essere complottisti. Cosa pensare per esempio del certificato digitale della salute (v. Global WHO digital health certification dal canale del Dr. Campbell) portato avanti dal WHO?
Un trattato obbrobrioso che, senza dire niente alla popolazione, senza chiederne il parere (suono molto “Davos”, vero?), la UE ma anche molte altre nazioni stanno cercando di approvare senza neppure accennare alle gravissime implicazioni che comporterebbe.
In pratica gli stati sovrani delegherebbero a un ente opaco, i cui membri non sono eletti dalla popolazione (ma semmai scelti dalle case farmaceutiche), il potere di stabilire quando si verifica una pandemia, quando finisce, e soprattutto di imporre agli Stati aderenti le modalità di contrasto della stessa (*2).
A questo punto iniziano ad acquistare significato i frequentissimi accenni alla “prossima” pandemia: la prossima pandemia ci sarà SICURAMENTE perché il WHO stabilirà arbitrariamente che c’è una nuova pandemia! E allora ecco che il WHO imporrà a tutti il vaccino che sarà pronto in appena tre mesi (tanto ormai non c’è più bisogno di testare i nuovi farmaci) (*3).
Contemporaneamente questo certificato digitale permetterà di controllare tutta la popolazione: ne scrissi alla nausea all’epoca del verdepasso e di come questo sarebbe divenuto qualcosa di simile al sistema di credito sociale cinese. Scrivevo che non pensavo che sarebbe sparito terminata la pandemia e infatti è uscito dalla porta dell’Italia ma rientrerà dalla finestra della UE con appiccicato sopra il bollino WHO.
A questo punto, mi ripeto, è impossibile NON essere complottisti.
Ecco che anche la criptovaluta pensata dalla UE inizia ad acquisire il suo vero significato: non la lotta al crimine o all’evasione fiscale ma semplicemente un altro sistema per controllare ancora più strettamente la popolazione e, in caso di necessità, ricattarla impedendogli l’accesso al proprio denaro o, forse, rubandoglielo direttamente.
Voglio poi provare un nuovo approccio segnalando tutti insieme i riferimenti alla mia Epitome:
- Su perché oggi abbia senso essere complottisti: [E] 23.1 “Complotti”.
- Su Davos, WHO e criptovaluta europea: [E] 23.3 “Indizi circostanziali”
- Sull’hybris di Schwab & C.: [E] 23.5 “Obiettivi, volontà e capacità”
- Sul rapporto fra poteri economici e politica: bo, i capitoli sono molteplici ma, tanto per darne uno specifico, segnalo [E] 12.3 “La seconda globalizzazione” e magari, per porre il riflettore sulle peculiarità della situazione attuale, il capitolo [E] 15 “Decadenza”…
Conclusione: ritornando alla frase dello pseudo-Schwab, “non avrete nulla ma sarete felici”, io credo che, realisticamente, andrebbe così riformulata: “non avrete nulla ma non potrete protestare e i media vi diranno che siete felici”.
Nota (*1): tratto da “Le conseguenze economiche della pace” di John Maynard Keynes, (E.) Adelphi, 2007, trad. Franco Salvatorelli, pag. 187.
Nota (*2): e anche questo è pura follia: ogni persone ha bisogno di cure specifiche e non è possibile generalizzare. Oltretutto ogni stato ha strutture mediche diverse, popolazioni con caratteristiche diverse, climi diversi etc.
Nota (*3): e questa è la chiave di lettura per interpretare il paradosso evidenziato nella nota precedente: lo scopo dei nuovi poteri attribuiti al WHO non sarà la microgestione della risposta alla “pandemia” in ogni Stato ma semplicemente si ridurrà all’imposizione del vaccino.
alla prima stazione
1 ora fa
Schwab e Attalì sono rappresentanti di quelle castalie di vertice che sono massimamente parassitarie.
RispondiEliminaTutto sommato sono abbastanza espliciti :- "voi non avrete nulla".
Questi riccastri, da sempre, acquistano beni reali di pregio (residenze lussuose, tenute, panfili, dimore storiche, metalli preziosi, isole, migliaia di ettari di terreni fertili, etc.), non si sognano neppure di non possedere nulla. Anzi...
Non guardate ciò che dicono, guardate ciò che fanno!
UUiC
Giusto...
EliminaMa anche osservare le azioni può talvolta non essere sufficiente: io trovo molto bella e appropriata la massima dello zoroastrismo: “pensare bene, dire bene e fare bene”. Anche se più raramente (rispetto per esempio al parlare) anche l’azione potrebbe essere ipocrita. Spesso diciamo “il tal politico si è FATTO VEDERE insieme ai manifestanti etc.” e ormai sappiamo che siamo in presenza di un’azione ipocrita e che significa molto poco.
Mi chiedo se saremo capaci di tornare alla ghigliottina per questi figuri. La borghesia riuscirà a difendersi da queste cellule oncologiche impazzite?
EliminaSpero che la nuove potenze (India, Cina, Brasile, etc.) considerino questi personaggi come degli svalvolati tenuti in considerazione solo in paesi bacati, senescenti.
UUiC
Buona domanda e ottimo spunto.
EliminaFilosoficamente cerco di essere ottimista e di credere che vi sia ancora una qualche possibilità di salvezza per l’occidente. Se però osservo la situazione in maniera oggettiva temo che ormai si sia andati troppo oltre e che, per rimanere alla sua analogia, il tumore sia in metastasi.
La questione nel resto del mondo è invece ancora aperta. La comunità sei super-ricchi è molto omogenea: fra il superricco indiano, cinese e americano vi sono molte meno differenze di quanto si potrebbe pensare: hanno studiato nelle stesse scuole esclusive in Svizzera (per esempio) e si frequentano assiduamente (anche grazie alle nuove tecnologie).
La differenza la fanno i governi e le strutture politiche di questi altri paesi soprattutto di quelli, paradossalmente, dove la democrazia è più debole. È ormai evidente che la democrazia è facilmente manipolabile e i suoi esponenti politici altrettanto facilmente corruttibili. Ma dove, come in Russia e Cina, vi sono uomini forti al comando anche le influenze del potere economico vengono tenute sotto controllo…
Il problema è che fra democrazia corrotta e dittatura (anche se benevola) non c’è poi questa grande differenza: non per caso in [E] 15.6 parlo di “Dittatura democratica”...